La cugina infermiera 2

La cugina infermiera 2

L’indomani mattina mi sveglio al rumore della porta che si apre.
-“Buongiorno” – mi fa Luisa entrando.
-“Buongiornooo” – rispondo sbadigliando.
-“Ora mi faccio una doccia e poi mi metto a riposare, cerca di non fare troppo rumore” – e chiude la porta della stanza.
Mi alzo e mi adatto a darmi una lavata al lavandino della cucina; ma debbo fare pipì e quella non posso farla in cucina.
Socchiudo la porta e sento lo scroscio della doccia, mi avvicino alla porta del bagno e attraverso lo spiraglio la vedo.
Luisa è lì, nella doccia, sta canticchianndo, mentre l’acqua calda scorre sul suo corpo nudo e perfetto, sprigionando una gran nuvola di vapore.
Quasi non credo a ciò che vedo: sembra una dea, tonica in tutti i punti, slanciata, coi capelli grondanti d’acqua attaccati alla testa.
Sulla pancia si vedono lievemente gli addominali e i suoi seni sono tondi e sodi, con capezzoli rosei; sul monte di venere spunta una peluria bionda, corta e ben curata e le labbra si vedono perfettamente.
Mi accorgo di essere lì, fermo e di avere una mano sul pacco rigido.
Probabilmente non si è accorta della porta aperta e non immaginava che sarei entrato.
Non riesco a fare altro che rimanere immobile ad osservarla, splendidamente erotica.
Si gira e rigira nella doccia, ripetendo le confuse parole della canzone che sta cantando, e dandomi una visuale di tutto il suo bellissimo corpo.
Si china per terra per prendere il bagnoschiuma e, allora, vedo, tra le magnifiche chiappe, una rosellina un po’ più scura rispetto al resto della sua pelle, piccola e così eccitante; sotto ad essa le labbra glabre, ora leggermente aperte a mostrare uno stralcio di rosa intenso.
Io, intanto, ho estratto il cazzo dai pantaloni e me lo sto menando di gusto cullato da quella scena altamente erotica.
Inizia ad insaponarsi con cura, prima le braccia e successivamente la passera e il culetto; da dietro posso osservare la cura che mette nel farlo, il dito medio passa tra le labbra e indugia nei pressi della vagina.
Poi in pochi secondi sciacqua via il sapone di dosso e chiude l’acqua, pronta ad uscire.
Spettacolo finito, purtroppo.
Interrompo la mia masturbazione e mi allontano in fretta dalla porta del bagno e grido:
-“Lu quando hai fatto, per favore, chiamami ho bisogno del bagno un minuto”.
-“Daccordo ho sentito”.
Dopo cinque minuti esce dalla camera avvolta in un accappatoio viola.
-“Vai, ma fai presto, voglio dormire” – mi dice un po’ brusca.
-“Due minuti ed ho fatto” – le rispondo.
Quando esco lei si rinfila in camera e chiude la porta.
-“È proprio arrabbiata.” –penso – “Devo fare qualcosa per rimettere l’armonia tra noi”.
Mi vesto velocemente ed esco.
Ieri ho visto, non lontano, una libreria ed è lì che mi dirigo.
Entro e mi avvicino al bancone dove una ragazza mi accoglie sorridendo.
-“Buongiorno, posso aiutarla?”
-“Sì, grazie, avrei bisogno di un libro di ricette di cucina, ma qualcosa di semplice, per principianti”.
-“Credo di avere ciò che fa per lei” – fa sorridendo ed uscendo dal bancone.
Si dirige ad uno scaffale e ne estrae un libretto e me lo consegna.
“LE RICETTE PER CHI VUOL MANGIARE E NON CUCINARE”
-“Sono ricette molto semplici ma gustose.” – mi fa – “Prendono poco tempo e sono l’ideale per chi muove i primi passi in cucina. Anch’io lo uso spesso quando non ho tempo”.
-“E cosa mi consiglierebbe per cominciare?” – le chiedo.
-“Beh, potrebbe provare queste, mezze maniche alle melanzane e straccetti di vitello con funghi trifolati, sono molto buoni”.
-“Grazie, grazie mille” – pago ed esco dirigendomi al supermercato.
Rientro a casa e silenziosamente mi metto all’opera in cucina.
È quasi mezzogiorno ed è quasi tutto pronto, devo solo cuocere la pasta.
Intanto apparecchio la tavola.
Verso mezzogiorno ed un quarto la porta della camera si apre ed appare Luisa avvolta nell’accappatoio viola.
-“Cos’è questo profumo di mangiare” – domanda.
-“Ho pensato che dopo una notte di lavoro avevi bisogno di un buon pasto, così ho deciso di fare la mia prima esperienza in cucina usando te come cavia” – rispondo sorridendo.
La vedo aggirarsi nella cucina; aspetto la sua reazione, intanto ho recuperato un mazzolino di fiori che avevo comprato per lei.
Lei prima guarda cosa c’è nelle pentole e padelle, poi si gira con un’espressione meravigliata, vede i fiori, mi corre incontro, mi getta le braccia al collo e mi stampa un bacio sulle labbra.
Vengo colto così di sorpresa che non reagisco.
-“Sei un amore Mau, sapevo che facevo un buon affare a prenderti in casa”.
-“Grazie e poi dovevo farmi perdonare le parole che ho detto ieri”.
-“Non devi farti perdonare niente” – mi dice sempre tenendomi abbracciato – sono io che a volte non mi rendo conto che il mio atteggiamento può non piacere a tutti, ma io sono fatta così, mi devo sentire libera, lo faccio senza secondi fini”.
-“Ti credo e ti prego di non cambiare, sono io che mi devo abituare”.
-“Bene, ora che ci siamo chiariti mangiamo, sono affamata”.
-“Mettiti a tavola, in cinque minuti è pronto e ti servo”.
Mangiamo di gusto e beviamo qualche bicchiere di vino per annaffiare il tutto.
-“Bravo Mau, per essere la prima volta era tutto squisito”.
-“Grazie, mi spiace che ancora non sono arrivato al capitolo dei dolci”.
E lei ride di gusto.
Intanto ridendo e scherzando il suo accappatoio si è aperto, mostrando una buona porzione dei suoi seni.
Dopo pranzo, sparecchiamo e mettiamo tutto in lavastoviglie e lei mi spiega come funziona.
Poi ci adagiamo sul divano, davanti alla tv; Luisa appoggia la testa sulla mia spalla e dopo poco si appisola.
Il suo accappatoio si è aperto ancora di più ed io posso godermi lo spettacolo dei suoi capezzoli rosa e del ciuffetto del pube che avevo potuto ammirare la mattina.
Cerco di non muovermi per non disturbarla, ma niente posso fare per la potente erezione che ho.
Muovendosi nel sonno appoggia il gomito sul bozzo, provocandomi una scarica elettrica che mi attraversa tutto il corpo.
Dopo un po’ la sento mugulare e lentamente esce dal sonno senza però spostare il braccio.
-“Uuuhhmmm cos’è questo?” – mormora allungando l’altra mano per tastare meglio la mia erezione.
-“Ma ti eccito così tanto?” – mi chiede alzando il viso e guardandomi negli occhi.
-“E già, credo te ne sarai accorta”.
-“Mi dispiace di farti soffrire”.
-“Non mi fai soffrire, mi dai tanto piacere, solo non posso sfogarmi”.
-“Abbi pazienza ogni cosa a suo tempo” – e così dicendo si alza e va in bagno lasciandomi nel dubbio di cosa volesse dire.
Sono quasi le due di notte ed io ho un prepotente bisogno di pipì.
Mi alzo e silenziosamente entro in camera sua per andare nel bagno.
Lei è sdraiata a pancia sotto e sento un leggero russare.
È nuda, a parte una canotta gialla ed il chiarore che entra dalla finestra illumina il suo corpo rilassato nel sonno, le lunghe gambe semi aperte che lasciano intravedere tra le cosce le labbra rosate della vulva, i glutei anch’essi rilassati mostrano la loro rotondità e morbidezza, la schiena perfetta che si allunga fino al collo scoperto, con i capelli raccolti dietro e da sotto il braccio un seno, leggermente schiacciato dal peso del corpo, fa capolino dallo scollo.
Devo fare uno sforzo di volontà per staccarmi da quella visione ed entrare in bagno.
Ho il membro così rigido che faccio fatica ad urinare.
Quando ripasso dalla camera mi sforzo di non guardare e vado dritto a letto.
L’immagine di lei distesa, addormentata nuda con i suoi tesori ben in vista mi perseguita.
Faccio un bel po’ di fatica a riaddormentarmi.

Due sere dopo eravamo andati al cinema a vedere un film uscito da poco che sembrava avesse dato scandalo: Basic Instinct.
In effetti c’erano molte scene erotiche, quasi al limite del porno. e più di una volta, durante queste scene, ho avvertito che Luisa si agitava sulla sedia accanto a me; evidentemente le provocavano una certa emozione.
Finito il film ci avviammo verso casa commentandolo; mi accorsi che Luisa era rimasta piuttosto coinvolta sia dalla trama, che dalle scene, in particolare, l’aveva colpita la scena in cui Michel Douglas prende da dietro la sua collega psicologa.
Arrivati a casa ci affrettammo a prepararci per andare a letto, anche perché l’indomani mattina lei lavorava.

Sono a letto da una mezzora ma non riesco a prendere sonno.
Nella mente rivedo le scene del film che mi hanno eccitato ed onestamente anche i movimenti di Luisa al mio fianco non facevano altro che accrescere l’eccitazione; praticamente sono stato tutto il film con il cazzo in tiro.
E ancora adesso non si placa; lo accarezzo lentamente, cerco di calmarlo, ma niente.
Ad un tratto sento dei rumori, come dei mormorii, provenire dalla camera di Luisa.
Non capisco di cosa si tratta, allora mi alzo e mi avvicino alla porta.
Ora i rumori sono più chiari, riesco a distinguere anche delle parole.
-“Uuhhmm sìì… cosììì… dai non ti fermare…cosììì…”.
Cazzo!!! Luisa si sta masturbando!!!
Senza pensarci due volte tiro fuori l’uccello dallo slip e comincio a segarmi, l’orecchio incollato alla porta.
-“Daiii… Sììì… Sto per godereee…”
Caspita sta venendo!!!
-“Oraaa…Sììì… Godoooooo”
Ed insieme a lei godo anch’io, mordendomi il labbro per non gridare, sborrando copiosamente e schizzando la porta ed il pavimento.
Passato il momento dell’orgasmo mi accorgo del casino che ho fatto.
Vado in cucina e presi diversi fogli di carta scottex ripulisco porta e pavimento.
Intanto i rumori nella camera sono cessati.
Non posso andare a lavarmi per non attraversare la sua camera ed allora mi ripulisco alla meglio con la carta e me ne torno a letto.
Neanche cinque minuti dopo sono sprofondato nel sonno.

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