Dall’antichità ad oggi

Dall’antichità ad oggi

Domando perdono alla Storia che probabilmente ho profanato alla grande, ma sapevo di un certo uso degli antichi spartani e ci ho imbastito sopra una fantasia. Domando solo ai puristi di non uccidermi se mi incontrano.

Mi ero accordato con un amico per passare un’estate in Grecia, giustamente considerata la culla della civiltà moderna poi diffusa da Roma.
Ma eravamo 2 spiriti liberi per cui, dopo aver ammirato il Partenone, sentimmo di averne abbastanza di quella culla classica ai soli fini pubblicitari e decidemmo di cercare la vera Grecia, abbandonando quell’assurdo miscuglio di turismo moderno e di pietre antiche. Ci dirigemmo verso l’interno della penisola.
In un attimo passammo quindi dal turismo infascettato ed organizzato al turismo “fai da te”.
Rischiavamo di vedere meno, magari senza capire un accidenti di ciò che scorgevamo, ma il nostro scopo era quello di vedere la vera Grecia, conoscere la vera popolazione e, “perché no?”, i veri problemi del popolo.
Ambiziosi? Forse. Incoscienti? Sicuramente si, ma quando si hanno 20 anni non si vedono i pericoli della vita e sembra che tutte le persone debbano rispondere ad un modello etico superiore, naturalmente quello stabilito da noi.
Viaggiavamo in autostop, senza una meta precisa, e fu in questo modo che ci trovammo a Mistra in Laconia.
La cittadina ci piacque, attraversata dal fiume (ci dissero) Eurota che dava un tono di allegria a tutto l’abitato col suo incessante chiacchierio.
Decidemmo di fermarci un po’, certi che il nostro istinto non avrebbe fallito.
Per prima cosa fu necessaria una sistemazione.
Trovammo un alberghetto disposto ad accettarci per pochi soldi.
Ci sistemammo e scendemmo nella hall, che era contemporaneamente uno dei pochi bar della cittadina.
Il locale era affollato e notammo subito il contrasto tra il chiacchiericcio del fiume ed il quasi assoluto silenzio degli avventori.
“Si. No. Mah. Forse” Questi erano i grandi discorsi che riuscivamo a spiare. I monosillabi si sprecavano tra quei montanari dal fisico meraviglioso e dalla glottide che sembrava affogata in una colata di cemento. Laconici: appunto.
La moglie dell’albergatore ci accompagnò ad un tavolo “Questo è tutto vostro. Ve lo abbiamo riservato”.
Lei si allontanò e, subito dopo, venne il marito a prendere le ordinazioni.
Meno male che, a differenza degli altri, lui sembrava aver il dono della parola … e ne faceva volentieri uso.
“Avete conosciuto Gorgo, mia moglie.” ci disse, “ Siamo sposati da 5 anni e ne sono gelosissimo”.
“Stia tranquillo ….”
“Menelao.” si presentò lui.
“Noi siamo in viaggio d’istruzione, non cerchiamo avventure.”
In quel momento un nuovo avventore fece il suo ingresso:
“Menelao, dov’è Gorgo? È pronto il solito pagliericcio?”
Il barista indicò un giaciglio appoggiato in bella vista ad un lato della sala e chiamò “Gorgooo, è arrivato Basilio.”
“Vengo subito.” rispose la donna, che effettivamente entrò trafelata nel locale, si avvicino al materasso spogliandosi completamente e sdraiandosi a gambe larghe.
“Menelao.” Comandò poi l’uomo “Vai a preparare la tua stanza. Questo deve essere solo l’aperitivo ma stanotte voglio scoparmi per bene e con tutta calma tua moglie. Voglio essere ben sicuro di ingravidarla.”
Mentre il barista scattava via osservammo allibiti l’uomo abbassarsi i calzoni. L’uccello era moscio ma in un istante andò in tiro sino a divenire un bel palo, dopo ché si abbassò tra quelle gambe, penetrò la barista e cominciò a ciularsela incurante di tutto.
“Fatto Basilio, la camera è pronta.” Disse Menelao rientrando: “Quando vuoi portarci Gorgo sapete entrambi dove si trova-”
Quindi ci raggiunse al nostro tavolo.
Io ed il mio amico eravamo di sale :“Ma scusa Menelao, ci hai appena domandato di stare alla larga da tua moglie visto che ne sei tanto geloso e poi, appena viene uno che te la scopa su di un materassino davanti a te, corri a preparargli la tua stanza e gliela cedi donna compresa?”
“Voi non capite, non potete capire.” rispose col magone nella voce.
“Innanzitutto avete un’idea di dove siete arrivati?” domandò.
Sia io che il mio amico eravamo sperduti in quel paese, piccolo ma comunque troppo grande per un uomo solo (o due). Sapevamo solo di essere da qualche parte tra i monti del Parnone e quelli del Taigheto.
“Ve lo dico io dove siete.“ affermò Menelao: ” Siete arrivati a Sparta, dove le donne devono essere sempre incinte in cambio di una libertà che non ha pari nel resto della Grecia. Certo non la città originale, distrutta nel corso dei secoli, ma la sua ricostruzione più moderna.
Se la città iniziale è stata distrutta, però, non lo sono stati i suoi cittadini che hanno conservato tutte le loro abitudini e le loro tradizioni.”
“Va bene.” controbattemmo noi “ Ma cosa c’entra questo con le tue corna? E perché tu, che ti dichiari geloso, non combatti per difendere la tua donna?”
“Questa purtroppo è un’altra tradizione: il forte può prevaricare il debole. Basilio è un Oplita. L’antica definizione guerriera si è mantenuta nei secoli divenendo una casta. Io, invece, sono un Ilota, un semplice lavoratore, quasi uno schiavo.”
“Menelao, non ho più voglia di tua moglie.” Urlò Basilio mentre si toglieva, e noi vedemmo quel cazzo miracolosamente contrarsi e tornare completamente floscio nel giro di pochi attimi: “L’ho completamente riempita, stai attento che nulla del mio seme vada perso. Tornerò più tardi ad accertarmene.” e, rimessisi i calzoni se ne andò per i fatti suoi.
“Ma ha detto di volertela ingravidare!” uscì spontaneo dalle nostre bocche:
“Si, e quando ci riuscirà dovrò pure ringraziarlo, è tradizione in questi casi fare un dono all’Oplita e, onestamente, non so dove andare a parare. Vedi? la nostra tradizione ci vieta di essere gelosi o di protestare contro chi è più forte di noi. Lui ha il diritto di metterla incinta a suo piacimento: un uomo forte prevale sul più debole. La casta ha sostituito la forza pura ed io non posso neppure fare una piccola obiezione contro di lui.”
Intanto, per seguire le istruzioni avute, si era avvicinato alla moglie porgendole 2 cuscini da mettere sotto il sedere mentre noi gli stavamo vicini per meglio sentire le sue parole.
“Menelao!”gli dicemmo non appena lui ebbe accomodati i cuscini: “Cambiando argomento, vedi che noi siamo due baldi giovani, forti.“ “Ed affamati di sesso” concluse il mio amico.
Gorgo ci aveva sentito e pensò di intervenire:“Se volete posso provvedere io a voi, Avrei anche la camera già pronta.”
Menelao a quelle parole avvampò.
“Così saresti gelosissimo vero?”
Ci fece cenno di attendere un minuto e si rivolse alla moglie:
“Sai che Basilio mi ha comandato di badare al suo seme! Se vuoi davvero portarti in camera i due stranieri sarà fatale contaminarlo e. al momento del parto, lui potrebbe accorgersene. Davvero vogliamo correre questo rischio?”
“Hai ragione marito.” rispose Gorgo sistemando i cuscini perché il seme di Basilio meglio raggiungesse il suo utero, “ma, visto che hai vicino due turisti amichevoli, perché non li sfrutti per vendicarci?”
A quelle parole Menelao ci invitò a risederci al nostro tavolo.
“Allora cosa sarebbe questa storia? Usare noi per vendicare te? Chi mai ti ha detto che noi siamo disposti a correre rischi per te?”
“Voi mi avete chiesto una donna,” rispose calmo il barista “e mia moglie ha avuto l’idea giusta”
Dovete sapere che alle tradizionali si è aggiunta un’altra casta, quella cui voi appartenete:Quella dei Turisti.” ci guardò entrambi e continuò:“Anche i nostri due Diarchi ce l’hanno detto più volte:i turisti sono la classe più alta di tutte, perché fanno affluire soldi alla comunità e, se mettono incinte le nostre donne prima di scomparire per sempre, fanno iniezioni di sangue nuovo, fresco e forte che rafforza la nostra razza.”
Cominciai a capire e strizzai l’occhio al mio amico.
Menelao prosegui: “Non oserei mai darvi l’indirizzo di qualche puttana, sarebbe offensivo nei confronti dei nostri ospiti: voi. Ma cosa direste se vi dessi l’indirizzo di Basilio e di suo fratello?
Se accettate di vendicarmi non dovete far altro che presentarvi a casa loro e pretendere di ingravidare le loro mogli. Loro sarebbero obbligati a cedervi il letto dato che la vostra casta è superiore alla loro e voi avreste il cazzo ben lubrificato per almeno una settimana o 15 giorni: il tempo di monta dipende da voi! Dovessero anche solo pensare a protestare ricordate questa parola DIARCHI, vedrete che sentendola si domeranno da soli”
Strizzai nuovamente l’occhio al mio amico: “Dimmi Menelao, solo questi due ci sono di Opliti? E solo quelle due donne ci sono concesse?”
“Naturalmente no, amici miei! Se vorrete, fatte queste due, tornate da me e potrete fare un altro diverso giro. Andrà a finire che non vorrete più andarvene da Sparta” e finalmente rise di una risata grassa e liberatoria.
Io ed il mio amico prendemmo con cura quegli indirizzi e cominciammo le vere vacanze.
Chi dice che il turismo “Fai da te” sia una cazzata? . Beh in un certo senso ha proprio ragione: il cazzo è proprio quello che ne gode di più.

Serve dirlo? Anche qui vi domando commenti, Grazie

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