Pompino in autobus

Pompino in autobus

Quel pomeriggio avevo deciso di andare a trovare mia zia fuori città, si tratta di un viaggio in autobus di circa mezz’ora, optai per un orario in cui solitamente non c’è nessuno, in modo da viaggiare comoda.

In effetti, a mezzogiorno l’autobus era praticamente vuoto, solo due signore nei primi posti, decisi di andare in fondo a tutto, mi piaceva stare nella parte più alta dell’autobus, dopo dieci minuti fece una fermata, entrò una signora e un ragazzo molto bello, che, forse per i miei stessi motivi, si venne a sedere praticamente vicino a me, solo un posto più in là.

Avrà avuto 22 anni, la mia età più o meno, era biondo con gli occhi verdi e un fisico molto curato, attirò fin da subito la mia attenzione, stava ascoltando musica e non potei dire nulla per attirare la sua.

A metà del viaggio notai che mi stava fissando le gambe, indossavo una gonna un po’ corta e dei tacchi, una maglietta attillata e una giacca, lui incrociò il mio sguardo e mi fece l’occhiolino.

Ricambiai con un sorriso, a quel punto forse gli avevo tacitamente dato il permesso di allungare le mani, me ne posò una sul ginocchio, automaticamente allargai le gambe, sentii le sue dita toccarmi la figa.

Controllai nessuno ci vedesse, poi con la mano tirai fuori il suo cazzo e iniziai a fargli una sega, lo aveva bello duro, forse stava pensando a quella cosa da un po’; sentii la sua mano spingermi dietro la testa, voleva che lo prendessi in bocca.

Gli feci un bel pompino, lo succhiai avidamente, me lo spinse fino alla gola, mi sentivo piena di lui, che intanto non aveva mai smesso di farmi il ditalino, mi portò al limite e venni sulle sue dita.

Io continuai a spompinarlo avidamente, sentivo il suo sapore nella bocca, si fece sfuggire un gemito di piacere, si morse il labbro inferiore per non farsi sentire.

Di prepotenza mi tenne ferma la testa e mosse il cazzo avanti e indietro dentro fino ad esplodere con tanto sperma caldo.

Mi piaceva troppo il suo sapore, quel liquido caldo che ingoiai come fosse la cosa più buona del mondo. Ci sistemammo velocemente, perché senza accorgermene, la mia fermata era molto vicina, lo guardai un’ultima volta, mi sorrise e scesi dall’autobus, fu un’esperienza davvero eccitante.

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