La scommessa

La scommessa

La nostra coppia è composta da me, Carlo, sessantenne cuckold e mia moglie Laura, donna quarantanovenne carina e con un bel viso, porta capelli a caschetto nero corvino, uno e sessantacinque di altezza con tre o quattro chili in più del peso forma distribuiti nel seno della quarta misura e sulle cosce, è una donna che ama esibire il suo corpo con scollature abbondanti e gonne corte, frequentiamo da anni i clubs privé dove lei che ama ballare, si scatena e ama rapportarsi con ragazzi più giovani di lei.
Molto focosa, ama il sesso in ogni sua forma, si eccita molto facilmente, se viene toccata o baciata da un uomo, si bagna in abbondanza e quando viene masturbata squirta in modo impressionante, insieme abbiamo provato svariate esperienze, lo scambismo all’inizio che poi si è evoluto in coppia cuckold negli ultimi anni.
In estate dopo la solita breve vacanza a Cap d’Agde, ci rifugiamo nel nostro appartamentino in Valtellina dove io che amo la montagna, faccio molte camminate, lei che nel condominio ha intrapreso una relazione clandestina con il ventenne Giulio, da sfogo alla sua voglia di sesso con innumerevoli scopate.
Clandestina per gli altri, ma in realtà io ne sono a conoscenza e la seguo dall’inizio quando lei su mio consiglio lo ha letteralmente adescato, lo ha sverginato e gli ha fatto scoprire le gioie del sesso che lui a causa dell’isolamento a cui lo hanno costretto i genitori apprensivi, all’età di diciannove anni ancora non conosceva, di questo ho raccontato nei due episodi ” Un’ estate indimenticabile per Giulio”.
Da cuckold quale sono, ho attrezzato l’appartamento con tre telecamere nascoste in finti sensori da antifurto, una in soggiorno, una in camera da letto ed una in bagno, dove spesso lei fa la doccia con il ragazzo, il ricevitore l’ho collocato in cantina con un monitor e di lì seguo le performances di mia moglie che sa della mia presenza e si eccita sapendo che la guardo eccitandomi.
Una sera nella nostra casa di Milano, il discorso è approdato sull’imminente fine settimana, lei si era seduta sulle mie ginocchia e se ne era uscita con la domanda che era scontata in quanto era lei che avrebbe deciso:
“Amore…. cornutino mio… che ne dici se sabato andassimo in montagna ? Sono due settimane che non vedo Giulio, sento la sua mancanza, sento la mancanza del suo amore, della sua dolcezza…. del suo cazzo giovane e durissimo… mi porti a montare dal mio stallone ? Io ti faccio vedere… poi quando ho finito con lui tu arrivi e io ti faccio sfogare della voglia che ti ho provocato…. ci stai ? Ho talmente voglia di lui che quando lo vedo gliene faccio fare cinque o sei”
La mia risposta la sapeva, ma avevo risposto mettendole la mano tra le cosce:
“Siiii troiona…. lo sai che non ti rifiuto mai un cazzo duro… io vado a guardare dalla cantina e mi faccio le seghe vedendo che godi con lui… anche se cinque sono tante… ti fermerai prima… a due o tre”
Lei si era quasi risentita e mi aveva risposto provocatoriamente:
“Che cazzo dici ? Con la voglia arretrata che ho ne faremo anche sei, lui è uno stallone, non cede mica alla prima come te, se vuoi facciamo una scommessa, lo faccio sborrare… minimo cinque volte, o forse sei…”
Ridevo della sua uscita, volevo rincarare la scommessa e avevo detto:
“Accetto la scommessa, cosa mettiamo in palio ? “
Lei mi aveva guardato con aria di sfida e toccandomi il cazzo che stava diventando duro aveva risposto:
“Bene, se vinco io, tu mi regali l’anello che abbiamo visto nella vetrina ieri… se vinci tu… niente.”
L’anello di cui parlava lo avevamo visto insieme, costava settecento euro, ma amo così tanto mia moglie che glielo avrei regalato ugualmente, in ogni caso ero stato al gioco dicendole:
“Certo che come prezzo per qualche scopata, è molto alto… mica sei una puttana di lusso…”
Lei non si era scomposta e tirandomi fuori il cazzo dai pantaloni aveva cominciato a menarlo dicendo:
“Mi piace sentirmi una puttana… sei un marito porco e cornuto… hai paura di perdere… lo sai che so essere molto troia… e tu lo sai che sei cornuto e ti piace se faccio la puttana… accetti la sfida…?”
Aveva cominciato a limonarmi e il mio cazzo era duro, mi piaceva il gioco che si prospettava:
“Ok, andata, se perdi però ti regalo un anello di bigiotteria da tre euro per consolazione, sono così certo che neanche Giulio potrà farcela che accetto volentieri.”
Ci eravamo presi con uno slancio nuovo, l’avevo penetrata trovandola bagnata e viscida, la baciavo e lei era particolarmente violenta quella sera, mi graffiava la schiena dicendo:
“Dai porco… senti come sono bagnata… mi sento puttana e mi faccio pagare con un anello di valore da un marito cornuto… guardone segaiolo…. uuuuuhhhh… senti come vengo… uuuuhhhhh… godo godo godo…”
Avevo sborrato in lei, poi ci eravamo rilassati guardandoci e ridendo, ma lei aveva rimarcato:
“In ogni caso la scommessa è valida… sabato ti preparo un pranzo al sacco che consumerai in cantina, dovrai guardare e verificare… la prossima settimana mi vesto da troia e andiamo in oreficeria… sembrerò la puttana che si fa regalare i gioielli da un cliente, mi eccita il pensiero… mi sento davvero puttana.

FINE PRIMO EPISODIO

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