Passarono i mesi e, seppur con tutte le attenzioni che dovevo dedicare ad Elisa, che qui non sto a raccontare in quanto solite avventure per soddisfare la sua e la mia voglia di sesso, riuscivo a mantenere un buon passo con gli studi e dopo diversi esami avevo una media sul 28.
Una cosa cambiò durante quel periodo.
Su suggerimento di Elisa lasciai il mio lavoro di aiuto elettricista.
Una sera lei venne da me e dopo una breve seduta di sesso, mentre ci riposavamo bevendo qualcosa mi disse:
-“Sai Marco ho pensato che potresti lasciare il tuo lavoretto, ti farei assumere io come addetto alla manutenzione nella mia ditta, allo stesso stipendio che prendi ora, ma lavorando soltanto su chiamata al bisogno. Saresti più libero nello studio e per noi due.” – sottolineò con un sorrisetto – “T’intendi di impianti sui veicoli?”
-“Non molto,” – risposi – “ma posso imparare, oggi su internet si trova di tutto”.
-“Bene, allora, facciamo una prova. Che ne pensi di venire lunedì prossimo con me?”
-“Daccordo, chiederò al mio datore un pomeriggio libero. Proviamo”.
Così il lunedì successivo mi recai con lei in ditta.
Mi presentò l’addetto ai veicoli spiegandogli quale fosse la sua idea e dicendogli di mettermi alla prova.
L’addetto, Giorgio, mi fece fare alcuni lavoretti e vedendo che me la cavavo bene, soddisfatto, disse ad Elisa che come aiuto potevo andare.
Cominciai la settimana successiva; il lavoro non era complicato, Giorgio mi metteva insieme diversi lavori da fare e poi mi chiamava, in genere con un pomeriggio o al massimo due riuscivo a risolvere tutto.
Questo mi lasciava molto più tempo libero di prima sia per lo studio sia per lo svago e poi dopo un paio di mesi, vista la mia bravura, Elisa mi aumentò lo stipendio di un paio di centinaia di euro.
Ero al settimo cielo, riuscii perfino a comprarmi una macchinetta per andare in giro!!!
Come ho detto passarono i mesi e con essi l’estate e l’autunno e giunse il periodo delle feste di Natale.
Passai il Natale con i miei, ma per la fine dell’anno tornai in città, Mara mi aveva proposto di passare la notte di fine anno con lei ed i suoi amici.
È la sera del 31, mi sto preparando per la serata che passeremo in un casale di campagna di proprietà dei nonni di Gianna, l’amica di Mara.
Per l’occasione Elisa mi ha lasciato libero, lei passerà la serata con dei conoscenti in un locale alla moda.
Verso le 8.30 sono pronto, esco e suono alla porta di Mara.
Lei mi apre ed io rimango a bocca aperta.
Questa non è la solita Mara, sempre vestita con i jeans o con vestitini piuttosto anonimi; stasera ha una minigonna nera di satin lucido con sopra un top a rete che lascia vedere i seni nudi, ai piedi sandali neri con tacco da 12, è bellissima!!!
Sta parlando al telefono e mi fa cenno di entrare, si siede sul divano mettendo in mostra le cosce tornite.
Mentre lei parla io mi guardo in giro; è la prima volta che entro nel suo appartamento.
La sala d’ingresso è un po’ più ampia del mio appartamento, su una parete si aprono due porte, immagino siano la cucina ed il bagno, a fianco una vetrata da accesso ad un balcone e sull’altra parete una scala di legno porta ad un soppalco, dove credo sia la camera da letto; il tutto arredato con mobili moderni e con un grande divano di pelle nera sul quale è seduta.
-“Ehi, ti sei messo in tiro,” – mi dice quando finisce di parlare al telefono – stai benissimo”.
Per l’occasione ho indossato l’unico completo che mi sono portato da casa, blu scuro, con una camicia crema a collo aperto.
-“Grazie, anche tu sei bellissima” – dico ricambiando il complimento.
Per ringraziarmi mi fa un sorriso smagliante.
-“Bene, anch’io sono pronta, possiamo andare. Prendiamo la mia auto, andiamo in campagna, sono circa una quarantina di minuti e la tua non mi da molta fiducia”.
Mentre usciamo le faccio una smorfia come per dire “donna di poca fede”.
Arriviamo ad un casale, in aperta campagna, sui colli che circondano la città.
La casa rustica è molto grande ed è attorniata da ulivi, penso, secolari, nel complesso il posto è molto bello e caratteristico.
Quando parcheggiamo nello spiazzo antistante ci sono già una decina di auto.
Gianna ci accoglie sulla porta, abbraccia e bacia Mara e poi saluta me con un bacio sulla guancia.
Anche lei stasera è uno schianto!!!
I lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, vestito di lamé al ginocchio, abbondantemente scollato che mette in mostra due globi perfetti, con uno spacco che, quando cammina, fa vedere la balza delle autoreggenti nere ai piedi sandali neri dal tacco altissimo.
Ci fa entrare e comincia il giro delle presentazioni.
Ci saranno una ventina di persone, vedo che Mara conosce quasi tutti, io, invece, vengo presentato; tra gli uomini ce ne sono un paio che sono chiaramente omosessuali e tra le donne, almeno una, ho l’impressione che sia una trans, tutti, comunque simpatici e gentili.
La serata si svolge come tutte quelle di questo tipo tra musica, balli, mangiare, da un buffet enorme pieno di prelibatezze, corteggiamenti e così via.
Sono irresistibilmente attratto da Gianna; è molto bella, con quel vestito che la mette in mostra sia sopra che sotto, mi eccita.
A più riprese la invito a ballare.
Con quei tacchi è un po’ più alta di me, che faccio 1,80, quando balliamo, quindi deve appoggiare il viso sulla mia spalla ed io ho i suoi seni che premono appena sotto il collo.
-“Sei fortunato” – mi dice durante un ballo.
-“Perché?” – domando.
-“Ad avere Mara come vicina, è molto bella e simpatica”.
-“È vero, ma noi siamo solo amici”.
-“Per il momento…” – fa, enigmatica e sorridendomi.
-“Che vuoi dire?”
-“Niente in particolare, ma vedremo”.
La serata continua, ora sto ballando con Mara.
-“Ti piace Gianna” – non è una domanda, ma un’affermazione.
-“Beh sì, è molto bella, ma siete tutte bellissime” – dico prudentemente, non vorrei scatenare gelosie.
Lei solleva il viso e mi guarda dritto negli occhi.
-“Sì è bella, ma fai attenzione”.
-“Che vuoi dire?”
-“Niente in particolare, ma ricorda ciò che ti ho detto, fai attenzione”.
Ancora enigmi!!!
Arriva la mezzanotte.
Urla, risa, tappi di spumante, fuochi d’artificio all’aperto e scambio di baci augurali.
Dopo, tutto riprende come prima.
Pesco Mara che si sta versando un altro bicchiere di spumante.
-“Sai dov’è il bagno?” – le chiedo.
-“No, ma credo sia di sopra, cercalo” – mi risponde, un po’ freddamente.
Rimango stupito dalla sua freddezza, ma poi penso che, forse, ha bevuto un po’ troppo.
Mi avvio su per le scale e mi ritrovo in un lungo corridoio con diverse porte.
-“Adesso quale sarà il bagno?” – penso – “Non mi resta che provare”.
Comincio dalla prima, è una camera da letto, la seconda un piccolo ripostiglio, la terza è una stanza da letto e dentro…
La luce è fioca, ma riesco benissimo a distinguere due persone; una è Gianna, l’altra un ragazzo che è inginocchiato davanti a lei.
Lei…
Gianna è seduta sul letto, ha il vestito sollevato sui fianchi, le tette di fuori e mette in mostra un membro di tutto rispetto, che l’altro sta succhiando di gusto.
Sono basito; Gianna è una trans!!!
-“Scu… Scusate” – riesco solo a balbettare e chiudo la porta.
Quando ritorno di sotto, ho la testa in subbuglio.
-“Gianna una trans!!!” – penso – “Ed io che volevo portarmela a letto e che mi stavo invaghendo di lei!!!”
Perso nei miei pensieri, vado quasi a sbattere contro Mara.
-“Che hai?” – mi domanda – “Sembri stranito. Stai bene?”
-“Niente, niente. Forse sono solo un po’ stanco. Sono le tre”.
-“Dai restiamo un altro po’. Vieni balliamo”.
Mentre balliamo, non resisto, e le racconto quello che ho visto di sopra.
-“Ti avevo detto di stare attento.”- mi fa sorridendo – “La cosa ti ha scioccato?”
-“Beh un po’ sì, sai Gianna mi piaceva molto”.
-“Ti piaceva?” – ribatte lei sempre sorridendo – “Ora non ti piace più?”
-“Non so. Sono confuso. Ma tu lo sapevi?” – le domando.
-“Certo, ci conosciamo dal liceo”.
-“E… allora tu…”
-“Io cosa?”
-“Vi ho visto in piscina che vi baciavate”.
-“E allora? Siamo due amiche ed ogni tanto ci divertiamo assieme”.
-“Mah…Vabbè lasciamo stare” – e mi stacco da lei per andare a prendere qualcosa da bere.
Ciononostante il pensiero che Gianna sia una trans e che Mara si trastulli ogni tanto con lei, mi eccita.
Passa un’altra ora, poi Mara mi si avvicina.
-“Dai andiamo, comincio ad essere stanca anch’io”.
Ci congediamo dagli altri ed al momento di salutare Gianna, lei mi stringe la mano sorridendo, poi si china e a sorpresa mi stampa un bacio sulle labbra.
Nel tragitto verso casa riparliamo degli avvenimenti della serata.
-“Sai ad un certo punto stavo quasi per lasciarti.” – mi dice – “C’era un ragazzo che mi faceva la corte; non era niente male ed un giretto con lui non mi sarebbe dispiaciuto, ma poi mi sono detta che non potevo farti una carognata simile e sono rimasta.” – conclude ridendo.
-“Ah grazie” – le rispondo un po’ imbronciato.
Siamo arrivati davanti alle porte dei nostri appartamenti.
-“Ti andrebbe un cappuccino, prima di andare a letto?” – mi domanda.
-“Volentieri.”
-“Vieni” – m’invita aprendo la porta.
Accende una luce d’ambiente e toltasi il cappotto si dirige verso la cucina.
La sento trafficare di la, dopo un po’ torna con due tazze di cappuccino fumanti e me ne porge una.
Ci sediamo sul divano, sorseggiamo la bevanda persi nei nostri pensieri.
Quando abbiamo finito, lei prende le tazze e le porta in cucina, io, intanto, mi sono alzato e mi preparo per andare via.
Quando torna mi avvicino per salutarla.
-“Beh allora grazie del cappuccino ed auguri di buon anno.
Ma lei mi mette le braccia attorno al collo e mi bacia sulle labbra.
Sento la sua lingua forzare le mie labbra e, anche se stupito, le schiudo e rispondo al bacio.
È un bacio appassionato che subito m’infiamma.
Il suo corpo stretto al mio mi eccita ed ho subito un’erezione.
Le mie mani accarezzano il suo corpo, risalgono ai seni, liberi sotto il top, li accarezzo, li stringo, nel palmo li sento sodi con i capezzoli eretti.
Lei, intanto, è scesa con una mano ad accarezzare la mia dura erezione.
-“Wuaoo come è duro!!!” – esclama sulle mie labbra – “Dunque ti piaccio”.
Non rispondo, le passo una mano sotto le ginocchia e la sollevo, la sdraio sul divano, poi mi stendo accanto a lei.
Continuiamo a baciarci ed a accarezzarci per un po’, portando le nostre eccitazioni al culmine.
Ad un certo punto lei si stacca da me, si alza e comincia a spogliarsi.
Via il top, le sue tettine si stagliano dritte sul busto, i capezzoli sono dritti e rossi come ciliege; via la gonna e rimane solo con le mutandine nere e i sandali col tacco alto.
È bellissima!!!
Faccio per alzarmi, ma lei mi blocca.
Viene davanti a me e si gira, mostrandomi il suo culetto rotondo a malapena celato dalle mutandine.
-“Bacialo” – è quasi un ordine.
Non mi faccio pregare e comincio a baciare e carezzare quelle chiappette sode.
Lei mugola di piacere e soddisfazione.
-“Leccami, leccami anche in mezzo”.
Scosto il tessuto delle mutandine e allargo i glutei, poi ficco dentro la lingua e comincio a leccare il forellino posteriore.
-“Oohh sì, bravo…” – esclama – “Così mi piace… adoro farmelo leccare… Continuaaa…”
Non mi faccio pregare e continuo nel mio lavoro di lingua sull’ano; l’odore che emana è forte, acre, forse per effetto del sudore della serata, ma per me è un profumo afrodisiaco che mi eccita sempre più; indurisco la lingua e la infilo nel forellino.
Lei reagisce irrigidendosi e spingendo il sedere contro il mio viso.
-“Oohh così mi fai impazzireee… Oohh come mi piace… Bravooo continuaaa…”
Non ne posso più, devo prenderla, possederla
Mentre continuo a sodomizzarla con la lingua mi tolgo la giacca e la camicia, mi sollevo, le passo un braccio sotto al ventre e la metto sul divano, poi mi slaccio i pantaloni, li lascio cadere ed abbasso le mutande, permettendo al mio cazzo di svettare durissimo, finalmente libero.
Mi avvicino a lei, che intanto si è messa a pecorina, faccio per abbassarle le mutandine, ma lei mi blocca.
-“No, non ora. Prendimi così, di dietro, sono pronta.” – e così dicendo scosta con una mano il tessuto e si allarga le chiappe.
-“Ma… ma sei sicura? Proprio lì?” – dico sorpreso – “Non l’ho mai fatto”.
-“Vieni, non aver paura.” – gira il volto e mi guarda negli occhi – “Non è la prima volta. Dai fallo”.
Anche se sono un po’ interdetto sono così infoiato che non m’importa dove, ma devo metterlo da qualche parte.
Mi avvicino al suo didietro, faccio colare un po’ di saliva sulla cappella e l’accosto al suo buchetto.
Al tatto lo sento morbido, cedevole; do una leggera spinta e la cappella viene come risucchiata dentro.
-“Aaaahhh.” – esclama – “Fai piano”.
Mi fermo, aspetto che il muscolo si abitui e quando lo sento allentarsi spingo ancora, affondando completamente in lei.
-“Oohh sììì… Cosììì… Sììì bello durooo… Come ti sento beneee…” – mugola quando il mio ventre si schiaccia contro il suo culo.
Allungo le mani per accarezzarla davanti, ma lei me le prende e se le porta ai seni.
-“Stringili, accarezzali… continua…” – mi incita.
Estraggo una buona metà e lo rispingo fino in fondo. ripeto l’operazione e lei comincia ad emettere gridolini e sospiri di piacere.
-“Oohh sei bravooo… Continua cosiii… Inculami per bene… Sììì…”
Dopo un po’ di questo lavorio, sento lo sfintere che si stringe attorno all’asta, le sue gambe cominciano a tremare e lei si agita.
-“Siii… Daiii… Ancora sto godendooo… Oraaa vengooo…” – e la sento sciogliersi nell’orgasmo.
Anch’io sono al limite ed il suo orgasmo si trasmette a me; ancora uno o due affondi e poi, completamente piantato dentro il suo retto, mi lascio andare, riempiendola con un fiume di sborra.
Esausto mi lascio andare sulla sua schiena baciandole la nuca.
-“Sei stato bravissimo.” – mi fa , girando la testa – “Mi hai fatto godere moltissimo”.
Le do un bacio sulle labbra come ringraziamento.
Lei, togliendosi il cazzo, ormai barzotto dal culo, si sfila da sotto e si alza.
-“Vado a lavarmi e, forse, qualcos’altro.” – fa sorridendo – “Mi sento piena.” – ed entra nel bagno.
Rimango stanco sul divano aspettando che esca.
Attraverso la porta sento dei rumorini inequivocabili, si sta scaricando!!!
Dopo un po’ esce dal bagno, nuda ma sempre con le mutandine.
-“Vai, ora tocca a te. Ti ho messo gli asciugamani sul lavabo. Poi vieni di sopra, a letto, ho voglia di rimanere con te” – e si avvia verso le scale.
Mi do una bella lavata, anche se gradirei molto farmi una doccia, ma non mi sembra il caso da lei.
Salgo le scale e sopra c’è un grande letto dentro il quale Mara è raggomitolata sotto il piumone.
-“Vieni.” – mi fa scostando il piumone – “Si sta bene al caldo”.
M’infilo sotto e sento il tepore del suo corpo accanto al mio.
-“Sono molto stanco” – le dico sbadigliando – “ma anche molto teso per la situazione”.
-“Rilassati” – mi fa ridendo – “non c’è niente di strano. Girati sulla pancia che ti faccio un massaggio alla schiena; ti aiuterà a rilassarti e a dormire”.
Obbedisco e lei inizia a passarmi le sue mani calde sulla schiena; ha ragione, sento i muscoli allentarsi ed il sonno arrivare.
-“Sei brava” – mormoro e senza accorgemene cado in un sonno profondo.
Mi sveglia un’aria calda sulla schiena.
Man mano che esco dalla nebbia del sonno mi accorgo che non è aria, ma un alito che mi percorre la schiena.
Qualcuno sta baciandomi e leccandomi la schiena.
È Mara che attaccata a me, che sono ancora bocconi come mi sono addormentato, mi sta facendo le coccole.
-“Buongiorno” – mi sussurra tra un bacio ed un altro.
-“Buongiorno” – rispondo assonnato – sei già sveglia?”
-“È quasi mezzogiorno ed è da un po’ che sono sveglia”.
-“Uummhh.” – mormoro – “Scusami ma devo andare in bagno”.
Mi alzo e di corsa, tutto nudo, scendo le scale per guadagnare il bagno.
Svuotata la vescica torno su e mi ficco di nuovo tra le lenzuola.
Mi stringo a lei, l’accarezzo e scendendo lungo il fianco sento che ha ancora le mutandine.
-“Ma non le togli mai?” – le chiedo stupito.
-“Quando è necessario” – mi risponde sorridendo.
-“Ed ora non lo è?”
-“Non ancora”.
Restiamo così a coccolarci con baci e carezze che mi eccitano ed il mio membro riprende consistenza.
Carezzandola la mia mano scivola sul suo inguine e… mi ritrovo nel palmo qualcosa di duro!!!
Rimango basito, Mara tra le gambe ha un membro bello duro!!!
Tanta è la sorpresa che rimango con la mano stretta attorno a quel cazzo.
-“Ecco perché non si toglieva le mutandine!!!” – penso con stupore.
Sollevo il viso a guardarla; lei mi sta fissando con aria interrogativa e preoccupata.
-“Ma tu… Anche tu… Sei…” – balbetto.
-“Anch’io.” – dice scuotendo la testa in modo affermativo – “Ti dispiace”.
-“Mah no… Non so…” – continuo a balbettare in modo confuso.
-“Mi è sembrato che stamattina, quando mi hai posseduta, ti sia piaciuto parecchio”.
-“Sì… ma non sapevo…”
-“Avrebbe cambiato qualcosa?”
Non so cosa rispondere.
Nella mia testa si affollano una marea di pensieri.
La scoperta mi sconcerta, ora capisco il suo rapporto intimo con Gianna e anche il fatto che abbia rifiutato di andare con quel ragazzo la notte scorsa; sono confuso.
-“Intanto che tu metti ordine nella tua testa, io scendo a mangiare; sono affamata”.
Si alza, infila una tshirt e scende di sotto.
La raggiungo poco dopo.
Mi rivesto alla bel e meglio, lei è in cucina e si sta preparando qualcosa da mangiare.
-“Beh, io vado, buon anno” – le dico stupidamente.
-“Ciao, buon anno e quando vorrai parlare io sono qui”.
Apro la porta e torno al mio appartamento.
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