Giuliano…

Giuliano…

Da quando ho conosciuto Giuliano sono diventata una donna più contenta, felice e sorridente. Prima di lui la mia vita era di un solo colore. Griggio.
Mi sono sposata giovane. Fatto tutto ciò che dovevo fare a regola d’arte. Lavoro da 23 anni nello stesso posto, anche vicino a casa mia. Entrambi, mio marito e io, lavoriamo in un lavoro stabile e ben pagato. Entrambi laureati. La nostra vita di coppia, assolutamente miserabile.
Era gennaio del 2005, in ufficio iniziavano alcuni nuovi progetti. Non erano progetti che avessero a che fare specificamente con la mia area, ma sempre che in posti di lavoro come il mio accaddeva qualcosa di nuovo, tutti erano preoccupati e non facevano che parlare.
Doveva arrivare infatti un ingegnere che avrebbe svolto, inisieme ad altri miei colleghi, il progetto per alcuni mesi per poi consegnarlo ai colleghi stessi.
Alcune colleghe l’avevano già visto una prima volta che era passato velocemente a presentarsi. Dicevano che era carino, molto giovane, gentile, diverso insomma dei soliti colleghi. Non che io abbia mai guardato i colleghi, ma loro si, e quindi il paragone era logico.
Un certo giorno mentre ero in corridoio a scambiare documenti di lavoro con delle colleghe, si apre la porta verso le scale del palazzo ed entrano i miei colleghi M e F insieme ad uno sconosciuto. Dagli sguardi delle mie colleghe ho capito che si trattava dal famoso ingegnere.
Sono passati davanti al mio ufficio, verso altri uffici. Stava facendo una prima conoscenza del palazzo, le persone, ecc.
Quando pensavo che avrebbero superato il mio ufficio per andare oltre, e quindi stavo per girarmi per rientrare nel mio ufficio, sento la voce di F
<dottoressa! scusi=”” il=”” disturbo,=”” le=”” presento=”” giuliano,=”” lui=”” è=”” nuovo=”” ingegnere=”” che=”” seguirà=”” progetto.=”” gli=”” stiamo=”” facendo=”” vedere=”” dove=”” sono=”” uffici=”” dei=”” dirigenti=”” e=”” eventualmente=”” i=”” computer=”” la=”” documentazione=””> allungavo la mia mano, ricevendo da Giuliano uno sguardo che mi è arrivato dritto al cuore mi risponde lui allungando al suo tempo la mano destra
E’ entrato, mentre gli altri 2 aspettavano fuori…ha guardato velocemente, preso un paio di appunti, e poi ha raggiunto i colleghi e salutando gentilmente se ne sono andati.
Per qualche ragione mi era rimasto nella memoria quello sguardo, verde, intenso.
Il giorno dopo, quasi stessa ora mentre ero in ufficio, lui è entrato dentro dopo bussare in modo deciso <certo, venga=”” pure=””> il cuore mi è saltato fuori dal petto
Ancora una volta, quello sguardo, accompagnato da un sorriso simpatico…ha visto che volevo spostarmi dalla mia scrivania per lasciarlo, immaginavo, guardare qualcosa sul mio pc.
<nono, resti=”” li=”” per=”” favore,=”” non=”” devo=”” ancora=”” lavorare=”” sul=”” suo=”” computer=””> mi dise portando la sua mano davanti come fermandomi continuava guardando sotto la scrivania chiesi io continuai io


<33>
chiesi io ricevendo ancora una volta il suo sorriso e quello sguardo che questa volta mi ha fatto tremare le gambe.
<allora, facciamo=”” cosi=””> continua lui subito dopo
<certo, domani=”” alle=”” 3,=”” allora,=”” posso=”” offrirti=”” un=”” caffè=”” ora?=””> c’era la macchina di caffè più avanti in corridoio
<grazie, adesso=”” che=”” posso=”” darti=”” del=”” tu=”” sono=”” molto=”” piu=”” rilassato,=”” accetto=”” volentieri=””> risponde lui, e mentre prendo la chiavetta per la macchina, vedo dallo specchietto che ho in una delle pareti del mio uffiicio, che lui mi fissa la gonna. Mi tremavano le gambe. Ho girato lo sguardo verso di lui e lui mi guardò agli occhi, restiamo zitti entrambi, ci siamo sorrisi…il suo sguardo mi arrivava profondissimo, il cuore mi batteva a mille…lui se ne accorgeva…per la prima volta sentivo di bagnarmi.
Ero nervosa. La mia ansia si percepiva e lui era perfettamente consapevole…ancora nessuno prendeva l’iniziativa per andare fuori verso la macchina di caffè.
Ad un tratto squilla il suo telefono di servizio, della serie: “uff, che fatica, me la sono cavata”..
cavolo, scusami,=”” devo=”” andare=”” purtroppo,=”” il=”” caffe=”” te=”” lo=”” accetto=”” volentieri=”” domani=””> mi disse mentre si precipita verso la porta mi dise facendomi un occhiolino
risposi io completamente sudata
Dopo circa una mezz’ora, andai da un’altra collega a consegnare una pratica, e lui era nel suo ufficio, ci siamo guardati, lui era da solo…
<scusami, non=”” ti=”” sto=”” seguendo=””> gli disi io nervosamente mi rispose..
Ancora una volta sono rimasta congelata e tremante dal suo sguardo
gli dico io allungando i documenti verso la scrivania e notando il suo sguardo fisso su di me
<certo!…> mi risponde, senza mai togliermi lo sguardo stavolta scruttandomi dappertutto.
Mi sono precipitata in bagno, mi sentivo svenire, ho chiuso la porta del bagno, appoggiandomi dall’altro lato appena l’ho chiusa…
Mi sentivo male, il cuore mi batteva a mille…da quando ero adolscente non mi sentivo cosi. Avevo paura del giorno dopo, visto che doveva venire al mio ufficio.
Quella notte ho dormito davvero poco, ho solo pensato. Ogni volta che recordavo lo sguardo, mi bagnavo, mi sentivo devole, tremante…
Il giorno dopo mi sono preparata bella. Non volevo che lui se ne rendese conto di nulla. Dovevo tirar fuori la donna forte e decisa che sono sempre stata.
Alle 3 meno un quarto ero nervosissima, stavo già sudando..
alle 3 neanche un minuto dopo, lo sento arrivare, e bussare…
gli disi
Lui è entrato, ha chiuso la porta e di nuovo, lanciato un sorriso che mi ha letteralmente buttata sul tappetto… mi chiese
gli lasciai il mio posto spostandomi verso la porta…
Sono rimasta vicino alla porta dell’ufficio mentre lo guardavo lavorare..mi faceva delle domande che rispondevo in modo quasi automatico..
Ad un tratto, mentre lavorava, alza la vista e nota che lo sto guardando…quindi anche lui resta a guardarmi, e ancora una volta tutte le sensazioni mi tornavano…
<guarda!..> gli ho detto quasi decisa a fare qualcosa mentre gli parlavo tremavo come una foglia
Lui è rimasto in silenzio…dopo un po mi dise
<anna, scusami,=”” forse=”” hai=”” capito=”” male…è=”” il=”” mio=”” normale=”” sguardo…=””> e continuo a lavorare come se nulla fosse…io avevo gia detto la mia.
E’ rimasto in silenzio il resto del tempo, solo le domande inerenti al lavoro, ma senza guardarmi…poi velocemente è andato via
Non sapevo se ero arrabbiata, spiazzata o cosa pensare…
!0 minuti dopo che lui è andato via dal mio ufficio, mi arriva una sua mail:
…scusami tanto cara Anna, sono un codardo, non me la sono sentita di dirti nulla. MI piaci da morire, ma non conviene che ci scriviamo qui, è pericoloso, se non è un problema, mi dai il tuo numero di cellulare?…
risposi in una millessima di secondo con il mio numero e dopo meno di un minuto ricevo il primo sms con un sorrisino…
E’ stato l’inizio di una storia d’amore segreta e intensissima che ci portiamo fino ad oggi, anche se il progetto è finito da piu di 12 anni.
Siamo amanti complici e grandi amici. A insaputa dei nostri partner e in assoluto segreto. Facciamo un sesso strepitoso e lui mi porta ogni volta sulle stelle, e credo anche io.
Oggi sono una donna 55 enne, con un amante 45 enne. Bello, fantastico, caldo. Io mi sento regina, bella, porca, desiderata…Mio marito non sa nulla, neanche sua moglie…e siamo strafelici. Viva le donne come me che si decidono a cambiare vita e prendono l’iniziativa…
Non tornerei indietro mai e poi mai.</anna,></guarda!..></certo!…></e’></scusami,>
</cavolo,></grazie,></certo,></allora,></nono,></certo,></dottoressa!>

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