Corna consensuali.

Corna consensuali.

Mi chiamo Giorgio, ho 49 anni e sono sposato da 26 anni con Angela, che ha la mia stessa età. Dal nostro matrimonio, è nato un figlio, maschio, di nome Luca, che ha 23 anni. Sono un uomo di media statura, un po’ in sovrappeso ed una vistosa calvizie che mi costringe a tenere la testa rasata. Angela, invece, è una bella donna, abbastanza alta dai capelli biondi a caschetto, occhi chiari, ed una bella bocca ampia e carnosa. Ha un bel seno reso ancor più florido dalla gravidanza, che non ha deturpato il suo fisico, ma, anzi, nell’insieme, è divenuto ancora più procace, dai fianchi più arrotondati ed un fondo schiena più voluminoso, al di sopra di due belle cosce. Quando l’ho conosciuta, lei era vergine, perché proveniva da una famiglia molto attenta al decoro. Il padre era una persona molto rigida e la madre, sempre molto rispettosa, favoriva i voleri del despota maschio. Con il matrimonio, lei ha acquisito, oltre un marito, anche una certa libertà. Insieme abbiamo sperimentato i piaceri del sesso. Io non sono molto dotato, mi reputo assolutamente nella norma, ma mi eccita molto leccare mia moglie e farla godere molto, prima di penetrarla. Lei, col tempo, ha imparato l’arte della fellatio, ivi compreso l’ingoio della sborra che emetto, quando le vengo in bocca. Non ho mai avuto il piacere di sperimentare, con lei, il rapporto anale perché, ho sempre pensato che la cosa la infastidisse. Quando nostro figlio ha preso la sua strada, noi due ci siam ritrovati da soli in casa ed ho avvertito il desiderio di rompere un po’ la monotonia del nostro rapporto. Così ho iniziato ad esplorare qualche sito porno. Al principio mi eccitavo un po’ nel vedere quelle immagini così diverse dalla nostra classica scopata. Ne ho parlato un po’ con lei che, sdegnata, non ha voluto assolutamente vedere quelle immagini. Allora ho cambiato tattica ed ho cominciato, dapprima, a regalarle della biancheria intima molto sexy. All’inizio mi dava del matto, ma, con un po’ di pazienza son riuscito a fargliela indossare. Così, al vederla in abbigliamento osé davanti allo specchio, mi sono eccitato molto e l’ho scopata intensamente. Il passo successivo è stato quello di acquistare un dildo di medie proporzioni, e di inserirlo nei nostri giochi di letto. Mi aspettavo un netto rifiuto, invece ho constatato un vero interesse nei confronti di quel membro che, pur se finto, la faceva godere moltissimo. Mi piaceva molto scoparla sentendo la sua fica più dilatata, rispetto alle dimensioni del mio cazzo. Visto il favorevole esito di questo esperimento, ne ho acquistato un altro di colore nero, dalle dimensioni ancora più grosse. Lei, all’inizio, si è mostrata alquanto sorpresa e ha quasi finto di non volerlo neanche provare, ma, quando mi sono avvicinato con quel nuovo strumento di piacere alle labbra della sua fica, l’ho trovata bagnata fradicia.
Pensavo di dover aggiungere del lubrificante per far penetrare quel grosso cazzo nel suo ventre, ma ho subito desistito perché mi sono reso conto di quanto era eccitata alla sola idea di sentire quei venti cm. di cazzo dentro di sé. Ha goduto moltissimo nel farsi masturbare con quell’enorme fallo piantato in fica. Io ero così eccitato che mi sono fatto succhiare il cazzo e le sono venuto due volte in bocca. Dopo di che, ho ripreso il discorso sulla possibilità di movimentare ulteriormente la nostra vita coniugale. Nel frattempo, avevo scoperto alcuni siti che trattavano argomenti tipo nudismo, esibizionismo, scambio di coppia e cuckoldismo. All’inizio, quasi non credeva a tutto quello che vedeva, ma poi si è incuriosita molto ed ha capito che esisteva un mondo diverso da quello conosciuto, che poteva presentare lati abbastanza interessanti e, perché no, anche piacevoli.
Bisognava solo riuscire a trovare il coraggio di osare. Allora l’ho fatta abituare ad indossare biancheria intima sexy, oltre a convincerla ad accorciare un po’ le sue gonne. Dopo un inizio perfuso da tanta indecisione, pian piano ha modificato il suo convincimento, prendendo ad apprezzare, non solo il tipo di biancheria che le proponevo, ma anche qualche gonna un po’ più corta e delle scarpe dal tacco più alto del solito. Ho notato che intercettava lusingata gli sguardi degli uomini che, incrociandola per strada, ne ammiravano la sua splendida figura ed il suo modo elegante e sinuoso di muoversi. Tutto questo mi procurava delle poderose erezioni, che si concretizzavano in impetuose scopate, durante le quali le provocavo piacere anche destinandole il termine “puttana”. All’inizio mi guardava forse anche un po’ risentita, poi, presa dall’enfasi del piacere, si lasciava coinvolgere anche nel gioco del turpiloquio.
«Senti come sei fradicia, puttana! Ti piace sentire questo cazzo nero che ti sfonda la fica, vero? Troia! Ammettilo che ti piacerebbe avere un altro maschio che ti scopi e sfondi ogni tuo orifizio! Sei una vera zoccola!»
Vibrava di piacere nel sentire quelle mie parole e, dopo ogni orgasmo, mi incitava ancora di più.
«Sei un lurido maiale! Ti piace immaginare che io sia una puttana, una zoccola che vorresti vedere scopata da un altro maschio? Sei proprio un cornuto!»
Godevo come non mai nel sentirmi apostrofare con la parola “cornuto” da lei che, mentre lo diceva urlava di piacere. Una sera, sono anche riuscito a bendarla e questa nuova esperienza le è piaciuta al punto che, una volta, l’abbiamo anche ripetuta in auto.
Eravamo molto lontani da casa ed avevo letto, su un sito, che in un parcheggio, non distante dal nostro albergo, c’era un posto dove le coppie amavano esibirsi. L’avevo fatta vestire in maniera molto succinta, veramente da puttana. Giunti poco prima del parcheggio, le avevo bendato gli occhi e, una volta parcheggiata l’auto, avevo preso a spogliarla e a masturbarla sotto lo sguardo estasiato di due uomini che, fuori dal finestrino, osservavano la sua bella fica esposta e lucida di umori. Mentre io la masturbavo energicamente, quelli si segavano e mi chiedevano di abbassare il finestrino. Lei era molto eccitata e, ad un tratto, le ho tolto la benda. All’inizio ha avuto uno scatto di paura, ma, visto che eravamo al sicuro nella nostra auto e che quei due non avevano cattive intenzioni nei nostri confronti, abbiamo ripreso il gioco e, alla fine, sono riuscito a convincerla ad abbassare il finestrino e toccare con mano quei due cazzi. È stato sconvolgente quando lei li ha stretti in mano e, segandoli lentamente, ha ricevuto sulle dita la loro sborra. Subito dopo, appena hanno sborrato, lei mi ha pregato di andare via. Mi sono fermato in un altro posto ed ero così eccitato che l’ho scopata all’istante. Ha avuto un orgasmo incredibile appena ho affondato il mio cazzo dentro di lei. È stata un’esperienza straordinaria che mi ha eccitato così tanto che, a mia volta, le ho rapidamente riversato dentro tutto il mio piacere. Abbiamo rivisto, nella nostra mente, tante volte quella scena e, utilizzando i due membri finti, l’ho fatta abituare ad avere altri cazzi per le mani. La cosa è andata sempre più a migliorare e, ben presto, era lei che afferrava il dildo nero e se lo infilava in bocca, mentre io la masturbavo con l’altro, oppure, se la scopavo, lei li teneva entrambi in mano e li alternava fra le sue labbra. Lo scorso anno, in occasione del nostro 25º anniversario, ho deciso di trascorrere una settimana di vacanza a Maspalomas. Avevo letto di cose incredibili che succedevano fra quelle dune e anche lei, quando gliel’ho proposto, mi ha guardato con aria melensa. L’idea di prendere il sole nuda, la eccitava in maniera molto particolare e, dentro di me, mi eccitava da pazzi l’idea di, eventualmente, vedere mia moglie alle prese con un altro uomo. Per tutto il viaggio, entrambi eravamo piuttosto silenziosi, perché, di sicuro, ciascuno di noi immaginava quello che sarebbe potuto accadere durante quella vacanza. Siamo giunti a destinazione che era ormai sera, così siamo solo usciti un po’ a passeggio e cercare un ristorante dove cenare. L’aria era molto calda e perciò Angela ha indossato una gonna molto leggera, con sopra una semplice T-shirt che lasciava intravedere il reggiseno. Il corpo, splendidamente modellato da quegli indumenti ed il culo evidenziato da certi sandali che le avevo regalato qualche giorno prima, la rendevano decisamente attraente.
Ho subito avvertito quanto si sentisse lusingata nello scorgere i tanti sguardi di ammirazione, che le venivano rivolti al suo passaggio. Dopo cena, ci siamo concessi una passeggiata sul lungomare e lei ha potuto notare che tante donne/signore indossavano gonne ancor più corte delle sue e tacchi anche più alti, così mi ha rivolto uno sguardo incredulo, ma, nello stesso tempo, sembrava come se questo fosse diventato per lei una sfida. Quando siamo andati a letto, abbiamo scopato in maniera intensa ed appagante per tutti e due. Ha goduto molto, soprattutto quando, mentre la scopavo da dietro, le ho infilato un dito in bocca.
«Immagina che, mentre ti scopo, un altro te lo infila in bocca. Succhia troia! Succhia quest’altro cazzo che, dopo, ti chiaverà.»
Ha avuto un orgasmo devastante, che l’ha fatta tremare tutta e godere tantissimo. Anch’io però non ho resistito molto e le sono subito venuto dentro. Al mattino, dopo colazione, ci siamo avventurati fra le dune e subito ci siamo resi conto che vi era un mondo per noi totalmente sconosciuto. Donne completamente nude che si esibivano davanti ad alcuni maschi, che si masturbavano in loro onore. Ho visto gli occhi di Angela brillare per lo stupore e, nello stesso tempo, i suoi capezzoli gonfiarsi immediatamente, indice di una vera e propria eccitazione. Dopo aver girovagato, abbiamo deciso di metterci sdraiati in un piccolo avvallamento fra due dune, a ridosso di un rigoglioso cespuglio, che offriva un minimo di refrigerio alla forte calura che già si avvertiva. Seduti sulla sabbia fine di quella duna, siamo rimasti da soli per circa un’oretta, poi, è giunto vicino a noi un uomo alto, massiccio, bello e con un cazzo poderoso. Il tizio ci ha visto e si seduto a pochi metri da noi. Per diversi minuti c’è stato solo uno scambio di sguardi tra lui e noi. Ci osservava e, lentamente, si accarezzava il cazzo. Sembrava interessato ad Angela, che, però, mostrava indifferenza. Allora, quasi per rompere il ghiaccio, le ho chiesto quale impressione le avesse fatto quell’uomo seduto a poca distanza da noi.
«È un bell’uomo ed ha anche una bella dotazione.»
Mi è stato subito chiaro che non le era sfuggita quella peculiarità che, anche se in fase di riposo, era una gran bella verga più importante della mia. Le ho sorriso e proposto un suggerimento, giusto per vedere come reagiva.
«Perché non provi ad allargare un po’ le cosce, così da vedere l’effetto che fa?»
Incoraggiata dal mio suggerimento a farsi vedere ed osare, lei ha inarcato le gambe e le ha aperte in maniera tale che quell’uomo potesse avere una perfetta visione della sua fica. Ero elettrizzato da come si stava evolvendo la situazione. Così ho provato a sondare un po’ il terreno.
«Vuoi che lo avvicini? Questo potrebbe esser la persona che stiamo cercando, per vivere l’esperienza che tanto desidero: vederti chiavata da un altro uomo.»
Lei non ha risposto, però osservavo con quanto interesse Angela continuava a fissare lo sconosciuto e questo mi faceva eccitare al massimo. Ho allungato una mano fra le sue cosce ed ho sentito la figa bagnata. Per circa una mezz’ora, fra noi è continuato lo scambio di sguardi, mentre io, con delicatezza, proseguivo ad accarezzare la fica di Angela, che era sempre più bagnata. Quando le ho chiesto se voleva giocare con quel tizio, lei mi ha guardato con occhi languidi, quasi prossima a godere, perché le mie dita ora erano infilate dentro la sua fica e, con un filo di voce, ha risposto alla mia domanda.
«Amore, decidi tu, perché in questo momento non sono in grado di avere la mente lucida: sento che il piacere stravolge ogni mio pensiero.»
Ho rivolto di nuovo lo sguardo verso quel maschio e, al solo il pensiero che quella verga che aveva tra le mani e che, lentamente, aumentava di spessore potesse piantarsi nella fica di mia moglie, mi faceva indurire così tanto il cazzo, da farmi male. Con un cenno del capo, gli ha fatto capire che poteva avvicinarsi e lui, senza un attimo di esitazione, ha preso il suo telo e lo ha steso accanto al nostro, dal lato di Angela, così da averla in mezzo a noi due. Ha cercato con lo sguardo un mio cenno e, poi, ha allungato una mano sulla coscia di mia moglie, che subito ha avuto un fremito nel sentire quel contatto. Ho fatto le presentazioni ed ho scoperto che il tizio si chiamava Pablo, di origine messicana, ma residente da tanti anni qui, a Gran Canaria. Mentre parlava, Angela lo guardava con occhi languidi, mentre lui continuava ad accarezzarle la coscia, senza osare spingersi fino alla fica. Io continuavo ad accarezzarla e, ad un tratto, mi sono accorto che dalla figa di mia moglie cominciava a fuoruscire un flusso più caldo e intenso di umori, mentre i suoi capezzoli erano induriti al massimo. Pablo indugiava con le carezze, mentre parlava con noi e, ben presto, si è creato un buon feeling: attorno a noi c’era un’atmosfera languida e dolce. Con un sorriso, Angela ha poggiato una sua mano sulla coscia di Pablo, molto vicino all’inguine. Il cazzo, a quel contatto, ha subito reagito e si è fatto di marmo. Pablo ha rivolto uno sguardo prima ad Angela, che gli ha sorriso, e poi verso di me, che ho risposto con una strizzatina d’occhio, mentre la mano di mia moglie continuava a scorrere sulla sua coscia, sempre più vicina a quel cazzo che ora svettava in tutta la sua potenza virile. Pablo si è sdraiato accanto a lei, facendole ammirare e toccare il suo bel corpo che, per le carezze che riceveva, produceva notevoli effetti sulla consistenza del cazzo. Angela, allora, ha afferrato quell’asta, misurandone lo spessore, poi, con l’altra mano ha afferrato anche il mio, per valutare la diversa dimensione. Prese a masturbarci lentamente entrambi: finalmente aveva fra le mani due cazzi veri. Era la prima volta: non aveva mai avuto un altro cazzo, oltre al mio, in mano, mentre ora si godeva il piacere di masturbare un perfetto sconosciuto, sotto i miei occhi. Ho guardato mia moglie e l’ho invitata a prenderlo in bocca.
«Perché non lo prendi in bocca e gli fai sentire quanto sei brava a succhiare il cazzo.»
Lei non ha esitato. Si è inginocchiata tra le gambe di Pablo, in modo che io avessi una buona visione di ciò che stava per fare, poi ha mosso lentamente la bocca verso quel membro duro e svettante. Lo ha stretto forte nella mano, ha tirato la pelle verso il basso facendo emergere la grossa cappella rossa, che sovrastava quella splendida verga. Poi ha fatto scorrere la lingua sul glande e ci ha giocato, circondandolo. Sentivo la sua fica molto bagnata, mentre lei ha aperto la bocca per accogliere il membro di Pablo. Poi ha serrato le labbra intorno al tronco e ha cominciato muovere la testa su e giù. Lui ha sospirato, mentre si godeva la bocca di mia moglie. La masturbavo e continuavo a segarmi, mentre ero piacevolmente sorpreso dal fatto non aveva esitato a succhiare il cazzo di un perfetto sconosciuto, davanti a me. Lui mi ha guardato e, sorridendo, ha apprezzato quello che stava provando.
«Che troia che è tua moglie! È una vera puttana, succhiacazzi.»
L’ho guardato compiaciuto ed ho convenuto con lui che era veramente una gran puttana. Ho anche aggiunto che, se voleva poteva sborrare nella sua bocca, perché la troia lo avrebbe ingoiato tutto. Lui ha sorriso, mentre io osservavo senza perdere nessun dettaglio di ciò che stava facendo mia moglie. La stavo masturbando sempre più forte, quando, ad un tratto, lei, con un grido soffocato a causa della bocca piena, mi ha fatto capire che stava godendo: la cosa mi ha eccitato così tanto che, anch’io sono venuto, schizzandole sul culo e fra le cosce, una copiosa sborrata. Lei si è staccata per un attimo da quel cazzo e, quando si è girata, i nostri occhi si sono incrociati; i suoi brillavano di estremo piacere. Pablo ha afferrato mia moglie per i capelli ed ha preso a fotterle la bocca, facendo arrivare il suo cazzo fin nella gola di Angela. La scopava con ritmo accelerato, finché, con un grido, ha cominciato a sborrare.
«Ingoia puttana, ingoia!»
Gliel’ha lasciato in bocca per un paio di secondi, poi lo ha sfilato e le ha indirizzato altri due schizzi sul viso, coprendo mento e zigomo, mentre un altro paio l’hanno colpita su petto e ventre, fino all’ombelico. Angela, a vedersi battezzata da un perfetto sconosciuto di fronte alla mia passività di cornuto, ha avuto un ennesimo orgasmo. Dopo di che, Pablo si è sdraiato supino accanto a lei che, senza alcuna esitazione, ha preso quel membro ancora duro in bocca e lo ha succhiato, mentre lo sperma continuava a colare dal suo viso. Appena si è resa conto che quell’asta era perfettamente dura e tesa, è salita su di lui e se lo è infilato tutto dentro, con un solo affondo. Ho visto la bocca di Angela spalancarsi all’intrusione di quel pene, mentre il corpo veniva scosso da fremiti che le provocavano altri orgasmi. Ero strabiliato dalla facilità con cui godeva, quindi mi sono alzato in piedi e le ho offerto il mio cazzo da succhiare, cosa che lei ha fatto immediatamente. Questa situazione era troppo eccitante ed è bastato poco perché le riversassi in bocca quel poco di sperma che ancora mi era rimasto nelle mie palle. Pablo ha lasciato che io godessi nella bocca di mia moglie, poi mi ha guardato e, con un tono placido, mi ha esposto il suo pensiero.
«Adesso che hai dato sfogo alla tua libidine, siediti e guarda come si fa godere una troia come questa. Lascia a chi veramente sa scopare una donna e farla godere: ti mostro come va trattata una puttana come questa.»
Ha preso a sbattere Angela, sollevandole le gambe e facendola saltellare su di lui, fin quando, sfinita dai troppi orgasmi, si è adagiata sul suo petto. Lui si è sfilato e, dopo averla fatta girare, ha preso a scoparla da dietro e, quando ha scoperto che mia moglie aveva ancora il culo vergine, senza nessuna esitazione ha appoggiato la cappella su quel fiore immacolato e, con due affondi decisi, le è entrato tutto dentro. Ho visto la bocca di Angela spalancarsi senza emettere alcun suono, mentre lui continuava a pomparle il culo, tenendo due dita ben piantate nella fica. Ad Angela è sfuggito qualche lamento per il dolore, ma lui le ha imposto subito la sua risolutezza.
«Sta zitta, troia! Rilassati e lasciati andare! Concentrati sulle mie mani che ti stanno masturbando, così, a breve, proverai solo piacere nel farti rompere il culo da un vero maschio. Tu, cornuto, guarda come si sfonda il culo a questa troia, che, tra poco, proverà un nuovo piacere, così forte e intenso, che un cornuto come te non è stato capace di darle.»

Superfluo dire che ero letteralmente estasiato nel vedere con qual vigore, da maschio dominante, quello sconosciuto stava sfondando il culo di mia moglie. L’ha chiavata a lungo, facendola godere ancora e, poi, è venuto sborrando nel culo di Angela. Quando ha estratto il cazzo, lo ha presentato alla sua bocca che, senza indugio lo ha accolto per nettarlo da ogni singola traccia di piacere rimasta. Durante i rimanenti giorni della vacanza, Pablo ha preso il totale controllo di mia moglie che, affascinata, si è resa completamente succube di quel maschio così determinato, che le aveva donato emozioni del tutto sconvolgenti. Senza rendermene conto, assecondavo ogni loro capriccio, desiderio, o volere. Lui la scopava anche, e soprattutto, in mia assenza, e Angela decideva, di volta in volta, se raccontarmi quello che lui le faceva provare, oppure dovevo semplicemente immaginarlo. L’ultima sera, Angela ha dormito insieme a Pablo, anzi, invece di dormire, ha scopato per tutta la notte insieme a lui e ad altri tre maschi, amici suoi, che l’hanno goduta, usata, e farcita in ogni buco per tutta la notte. All’alba, l’ho vista tornare nel nostro miniappartamento e guardandola attentamente negli occhi, ho chiesto spiegazioni.
Lei ha scosso il capo e, senza dilungarsi oltre, ha risposto:
«Sono esausta. Ho bisogno di fare una doccia e dormire. Sono troppo stremata per parlare.»
L’ho lasciata riposare e il pomeriggio, durante il volo di ritorno, mi ha raccontato di quanto era stata felice di sentirsi stretta fra quei maschi che l’avevano fatta impazzire e, da quella volta, quando sente il bisogno di farsi sbattere fino allo sfinimento da più maschi, andiamo in qualche club prive’, dove la posso ammirare, mentre si lascia montare da maschi che la fanno veramente impazzire. La mia intenzione era di movimentare il nostro rapporto e, finalmente, ho capito quanto fosse bello vedere la mia donna godere fra le braccia di altri maschi, felice di aver delle corna ben ramificate, che mi rendono orgoglioso e fiero.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

One thought on “Corna consensuali.

  1. GIO58

    Ciao a tutti e due , mi trovi perfettamente d’accordo.
    Dopo anni e anni di insistenza lei a ceduto ( molti anni fa ) poi è stato tutto un crescendo.
    Complimenti a voi .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *