RICATTATA parte 4 e finale)

RICATTATA parte 4 e finale)

Premessa: tutto il racconto, cosi come tutti gli altri pubblicati sono scritti da me, ma lavorando sulle fantasie esternatemi da una donna … con la parte 3 e questa parte 4 si chiude il racconto “RICATTATA” spero vi sia piaciuto. Stò scalando ancora i miei limiti…lo sento! quell’individuo aumenta il suo potere su di me a tal punto che mi manca. Volevo parlarne col mio uomo di quello che mi sta accadendo, ma non mi sento pronta…non mi sento pronta ad ammettere che un altro mi sta trascinando in un nuovo mondo. In una nuova dimensione della mia personalità che non immaginavo esistesse; si, a volte sentivo che nonostante quello che ogni giorno vivo con lui, che porta sempre più in là i limiti della mia sessualità, spingendomi…invogliandomi ad andare oltre, appaghi il mio essere troia dentro, solo con questa esperienza sto capendo che sono pronta ad andare al di là!…Che ci sto già andando giorno dopo giorno. E mi manca! Assurdo solo pensarlo; mi manca leggere i suoi ordini perentori; l’incognita che essi racchiudono…le esperienze che poi vivo, eseguendoli con tutta me stessa….con tutta la mia dedizione! Il gracchiare del citofono, mi distrae da questi pensieri; un fattorino mi comunica che ha un plico da recapitarmi. Chiedo che se il ritiro comporta il rilascio di una firma per ricevuta, perché molte volte dietro questi pacchettini si nascondono tentativi di truffa, non intendo ritirarlo. Lui mi rassicura che non devo firme per ricevuta e che si tratta di una consegna pagata. Esco fuori, ritiro il plico e rientro in casa; Il plico non porta nessuna indicazione su chi possa averlo inviato…esito ad aprirlo; mentre whatsApp mi avverte di un messaggio; …è lui! Due parole che mi mettono addosso una eccitazione febbrile! Per sapere del plico è lui il mittente; per sapere che è in mano mia…è vicino a tal punto da aver assistito alla consegna! Mi tremano le mani mentre apro; dentro vi è un cappuccio di stoffa molto spessa, con aperture all’altezza del naso e della bocca, ma non agli occhi. mentre all’interno di una busta ulteriore, vi è un biglietto aereo andata e ritorno in giornata a mio nome, con destinazione Venezia, per il giorno dopo. Puntuale un nuovo messaggio; . Vorrei rispondere ma non me lo ha richiesto. Mio marito parte oggi per Roma e domani rientrerà molto tardi; magari lui sapeva anche questo! La notte la trascorro insonne o quasi; dopo un po rinuncio ad immaginare su cosa mi aspetta questa volta. Anche perché so che domani sarà un ulteriore passo per la mia discesa… all’inferno! All’uscita del gate, un uomo mi viene incontro, e dopo aver chiesto conferma delle mie generalità, mi invita a seguirlo fuori dall’aerostazione. Lo seguo senza fare a meno di guardarlo; elegante, distinto nel portamento, sorriso aperto e con dei capelli brizzolati che mi hanno sempre attratto. Parcheggiata all’uscita, vi è una macchina di grossa cilindrata, guidata da un altro uomo ad attenderci. Salgo dietro, lasciando che la gonna che indosso salga vertiginosamente sulle mie gambe. Anche il mio accompagnatore sale dietro con me; quasi a voler stabilire una gerarchia fra lui ed il conducente; il tragitto che percorriamo sembra non condurci verso la città, ma verso una zona sempre più isolata di campagna. Nessuno cerca di alimentare una conversazione e quindi guardo il panorama dal finestrino, e seguendo con la coda dell’occhio lo sguardo del mio compagno di viaggio che non si sposta un secondo dalle mie cosce in mostra. Intanto la macchina rallenta ed imbocca un viale alberato alla sua destra; prosegue la sua marcia ad andatura più lenta, ed infine si arresta difronte ad una dimora che ha tutto l’aspetto di una villa di altri tempi. Il mio accompagnatore, scende e viene ad aprire la portiera dal mio lato; scendo regalandogli ancora visuali delle mie gambe, mentre mi dice “signora…adesso deve indossare il cappuccio che le è stato recapitato ieri.” per un attimo vorrei rifiutarmi, ma so che sarebbe inutile; quindi indosso il cappuccio ed il buio cala sui miei occhi. Vengo presa per un braccio…sicuramente dalla mia per questa vicenda; salgo alcuni gradini e capisco di essere entrata all’interno della casa; “si spogli e resti solo con le scarpe e le autoreggenti”; eseguo; ci incamminiamo verso un altro ambiente meno freddo del precedente, e vengo da prima fatta sedere… su un letto probabilmente; e poi aiutata a sdraiarmi supina. Le mani che guidano le mie azioni, toccandomi trasmettono brividi che mi eccitano e mi fanno bagnare…il mio è incominciato. Mani esperte mi prendono i polsi e legano le mie braccia ai piantoni del letto; stessa sorte alle mie gambe, dopo averle divaricate. Avverto che non riuscirò a muovermi legata in quel modo, quindi non accenno reazione alcuna, ma resto in attesa; qualcosa accadrà, penso. Ora sento delle mani che cominciano a percorrere il mio corpo, toccandomi anche fra le cosce spalancate, dove la mia figa è di sicuro in bella mostra! Queste carezze mi fanno eccitare e bagnare! Sono rugose ma sapienti quelle mani…almeno 4, che stanno prendendo possesso del mio corpo e delle mie pulsioni! Sento di essere sull’orlo di un orgasmo…vorrei trattenerlo, ma quelle mani, percependolo così vicino ad esplodere, mi masturbano con tocchi lievi seguiti da affondi nella figa copiosamente allagata dai miei umori…ecco…godo! Vorrei anche gridarlo il mio orgasmo, ma ancora non riesco a lasciarmi andare completamente. Dopo pochi secondi, i miei capezzoli inturgiditi, vengono presi in bocca contemporaneamente. Questo mi conferma che sono due gli uomini che giocano col mio corpo. Sono sensibili i miei capezzoli…sarei capace di godere anche se solo me li succhiano e me li mordono! Loro lo fanno. Me li torturano in tutti i modi; li stringono fra le dita fino a strapparmi lamenti di piacere misti a dolore…li mordono con foga…quasi con cattiveria! Ho ancora un orgasmo e questa volta lo urlo “sto godendo!…Datemi un cazzo ora…sto impazzendo…vi prego!” Improvvisamente avverto che gli uomini non sono più sul letto, anche se sento la loro presenza. Dopo neanche un minuto, mi sento percorrere lievemente le tette, la pancia…il pube da una specie di pelliccia…una stola…si è una stola che mi stuzzica i capezzoli, per poi occuparsi della mie cosce e della mia figa. Ho sensazioni stupende! Grondo come non mai…mi sento puttana …sono puttana ora! La mano che usa la stola, sa dove una femmina è particolarmente sensibile, e quindi continua a regalarmi scariche di piacere che sembrano non avere mai fine! Gli orgasmi si susseguono ravvicinati fra loro…vorrei sentire una lingua che mi lecca la figa voracemente ed a lungo. Qualcuno mi legge nel pensiero! Una lingua bagnata..quasi ruvida comincia a leccarmi la figa….veloce…senza accenno a rallentare o a fermarsi. Quella lingua mi fa andare fuori di testa…”scopatemi!…qualcuno mi scopi per favore! Datemi un cazzo…vi prego ancora una volta!” Ma la lingua prosegue il suo lavorio incessante. Adesso la sento entrare anche nella figa, quasi a volerla scopare! Intorno tutto è silenzio, appena rotto dai rantoli del mio piacere!…Non ho più quasi la forza di godere…mi sta prosciugando la figa quella lingua assatanata! Per la prima volta nella mia vita chiedo che tutto finisca. Evidentemente mi ascoltano, perché il lavorio fra le mie cosce cessa di botto. Passa un tempo che mi è sembrato eterno…devo essermi anche appisolata per qualche momento. L’essere immobilizzata in quel modo, comincia a crearmi problemi; avverto qualche crampo dovuto alla semi rigidità; allora chiedo se possono slegarmi…nessuno risponde; probabilmente sono sola; ma qualcuno deve avere udito da una stanza attigua ed entra; allora rinnovo la mia richiesta… “adesso la libero signora” è la voce del mio accompagnatore; “ma deve promettere che non proverà a togliersi il cappuccio a meno che non le venga espressamente richiesto…ha capito?” Prometto che non lo farò e dopo poco sono di nuovo padrona dei miei arti. Vengo aiutata a rialzarmi ed a fare qualche passo; “va meglio?” Mi chiede; gli rispondo affermativamente. Trascorso qualche minuto vengo guidata ancora verso il letto; solo che questa volta vengo fatta mettere a sulla sponda… posizione classica per favorire la penetrazione. Resto così in attesa, mentre l’eccitazione torna prepotentemente a farmi bagnare! Ed ecco che qualcuno accucciatosi dietro di me, comincia a leccarmi deliziosamente ano e figa. Sa il fatto suo al punto tale che mi porta in poco tempo ad un nuovo orgasmo! Ora sono fradicia….la saliva ed i miei umori mi hanno resa un torrente! Grondo lungo le cosce…e la posizione in cui sono, mi fa sentire troia e puttana oltre ogni limite!…voglio un cazzo ora! Voglio che mi scopi in culo…in figa…”voglio un cazzoooo!!!” Urlo. E questa volta succede. Mi sta scivolando agevolmente nella figa e comincia a scoparmi; alterna colpi leggeri con affondi intensi e veloci, per poi fuoriuscire del tutto ma solo per affondare ancora! Mi scopa divinamente…sa come far impazzire una femmina quest’uomo! Ed i miei orgasmi seriali ripartono; sempre più intensi…sempre più ravvicinati! GODO. Godo da troia…godo da puttana…godo da cagna in calore! Ora quel cazzo mi entra nel culo; è talmente bagnato dai miei umori che lo fa in un colpo solo. E me lo scopa…lo fa mentre con una mano va a cercare il mio clitoride torturandolo con le dita! Mi stantuffa il culo fino a quando un ulteriore orgasmo di una potenza inaudita implode, facendomi fremere…tremare in tutto il corpo!…Ed ora ancora la figa…ed ora ancora il culo! Ho perso il conto del tempo e degli orgasmi!.Quella scopata sembra non avere mai fine!…Va avanti fino a quando…”basta!…Per favore basta; non ho più un alito di forza! Fermati ti prego!” Urlo implorando. Ed ecco una parola,…una sola:; mi rimbomba… quasi scoppiandomi nella testa. Riesco a dire solo…”tu” per poi entrare in una specie di “trance post orgasmica” che deve essere durata parecchio, dal momento che quando torno in me sono sull’aereo in volo…con lui accanto. “Perché?” chiedo; “perché tutto questo…” “Lo sai. Sai che voglio la parte di te! Per questo i limiti, una volta raggiunti e superati, si spostano ancora più in là”…è la sua risposta!. A distanza di qualche giorno dal mio rientro a casa, ripercorro l’intero percorso fatto attraverso gli eventi, che mi hanno ulteriormente avvicinato al mio …Peggio! ho ancora una domanda per lui…quella lingua…di chi era quella lingua?— GRAZIE! PER AVERMI LETTO.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 2 Media: 3]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *