Sottomesso sessualmente dal preside per punizione

Sottomesso sessualmente dal preside per punizione

Questo racconto l’ho messo frà i racconti gay ma poteva essere anche frà i racconti di dominazione perchè questo fù per circa tre mesi di quell’ultimo anno di ragioneria.
Era da circa un mese che mi ero messo dell’intimo femminile sotto i miei abiti normali maschili, mi sentivo a mio agio con quell’intimo ero anche sicuro che non sarei mai stato scoperto da nessuno e difatti fù così per un mese fin quando per una mia stupida scommessa non misi oltre al perizoma rosa anche delle calze autoreggenti dello stesso colore, quel giorno che segnò i miei ultimi mesi in quella scuola, era la fine delle lezioni quella mattina ma il bisogno impellente di andare al bagno mi convinse di chiedere di uscire, la prof mi guardò stupita, bastava solo che aspettassi 10 minuti e sarei andato senza problemi ma quando la cosa diventa urgente non si può aspettare, la prof capì e mi sorrise quindi scappai letteralmente nei gabinetti della scuola ed entrai in uno di questi, avevo talmente premura che mi dimenticai di chiudermi dentro per bene, mi sedetti sul water e mi scaricai soltanto che appena finito di scaricare entrò nello stesso bagno i preside che stupito della mia presenza e in più sbigottito del mio intimo mi ordinò alla fine delle lezioni di andare nel suo ufficio.
Una volta rimessomi a posto andai alla mia aula e in quel momento finì la lezione quindi andai dal preside, ero preoccupato pensavo alla sgridata, al castigo ma ormai l’anno volgeva al termine e sarei andato agli esami i miei voti erano buoni e sarei stato diplomato senza problemi, pensando frà me e me bussai alla porta e quando aprii lo stesso preside mi si presentò davanti con la faccia corrucciata
“Bene bene lei Signor….”
“Sono Ivano Censi signor Preside”
“Signor Cenci da quando viene a scuola con l’intimo femminile?”
” Un mese oggi, di solito mettevo solo il perizoma oggi che era un mese ho messo pure le calze”
“E si trova a suo agio con quella roba indosso?”
“Si molto”
“Allora lei è gay e passivo”
“Si””
” E’ solo quest’anno però che indossa quella roba”
“Si”
“Perchè l’ha scoperto quest’anno che è gay?”
” No, lo sò da 4 anni ma non mi sentivo pronto”
“Lo sà qualcuno che lei è gay?”
“No nessuno ne a casa ne a scuola, lei è il primo a saperlo”
“Interessante lo sà che che sapendo questa cosa potrei rovinarle gli esami?”
“Ma se ho buoni voti”
“Si è vero ma se la interrogassero in un certo modo!”
“In che modo?”
“Facendole domande a trabocchetto?”
“Ho capito lei per castigo vorrebbe farmi ripetere l’anno”
“Però se lei diventasse la mia amante sarebbe promosso con ottimi voti”
“Io diventare la sua amante? e come?”
“Semplice lei da qui fino alla fine degli esami il pomeriggio verrebbe a casa mia a soddisfarmi sessualmente, magari potrei farla contento e la truccherei e vestirei da puttanella e presentarla a certi miei amici”
“Dovrei soddisfare pure loro”
“Certo ma dopo promosso l’aiuterebbero sia con lo studio sia nel lavoro, diventerebbe un loro protetto”
“Naturalmente se dicessi di no lei mi sputtanerebbe e sarei bocciato”
“Questo è poco ma di sicuro lei non passerebbe gli esami e poi tutti nella scuola saprebbero del suo essere”
“Ok accetto, quando dovrei iniziare?”
“Oggi pomeriggio, ci penso io a trasformarla”
“Ci vediamo a che ora?”
” Alle 16 e se facciamo tardi avviso io i suoi genitori”
“Devo allora venire vestito normale”
“Si normale”
Alle 16 in punto suonai alla porta del preside, lui mi accolse in vestaglia ma sotto si vedeva che era nudo, mi fece entrare mi prese per mano e mi condusse in bagno qui mi denudò completamente e quindi notò il mio culo bello alto sodo e piuttosto esposto rispetto al resto del corpo, un culo quindi piuttosto femminile, una volta nudo il preside mi truccò il viso insistendo sui miei occhi rendendo il mio sguardo profondo e sexy una volta finito di truccarmi il preside mi portò in camera da letto, qui mi diede un perizoma rosa come pure le calze autoreggenti a rete, il body me lo strinse forte da dietro tanto che quella poca ciccia che avevo sul petto risultò quasi come fossero due tette, una minigonna che mi copriva di un nulla il sedere ed una camicetta di color lillà e ai piedi mi diede un paio di scarpe di vernice color rosso, ero finalmente pronta a soddisfarlo.
“Bene Ivano sei contento? guardati bene ora sei proprio vestita da femmina non solo con l’intimo ma completamente, non sei eccitato al pensiero, ma ora non sei più Ivano ma sei diventata la mia Lola, ti piace il nome?”
“Si signor Preside”
“No chiamami Franco, io sono il tuo pigmalione, ora vieni qui tesoro inginocchiati frrà le mie gambe e prova a farmi un pompino, sei capace?”
“Ci provo”
Mi inginocchiai frà le gambe del preside alzai la vestaglia e con la lingua solleticai i prepurzio più volte poi con la lingua mi allargai a tutta la cappella, l’uccello già così era doppio del mio ruotai la mia lingua su tutta la cappella il cazzo sapeva di pulito e questo mi tranquillizzò, poi con la lingua scesi a leccare tutta l’asta che nel frattempo si era già intostata, scesi fino a leccare i grossi coglioni, li presi in bocca uno ad uno, li leccai, li succhiai, il preside mi aveva messo le mani sulla testa e gemeva dal piacere complimentandosi anche per la mia bravura, ritornai alla cappella la rileccai ancora ed infine presi in bocca il cazzo lentamente lo ingoiai tutto meravigliandomi di me stesso, lo tenni in bocca e poi lo rilasciai schiacciando l’asta con le mia labbra a questo punto il preside mi fermò
“Lola sei bravissima, sei una stupenda pompinara ora alzati tesoro e appoggiati al tavolo, voglio scoparti e riempire il tuo culo del mio sperma”
“Mi alzai senza dire nulla, mi appoggiai al tavolo lui mi venne dietro prese una pomata e con un dito me la spalmò sul sedere vicino l’ano e un pò sul suo cazzo puntò il suo cazzo al mio culo e mi penetrò completamente, io non urlai dal dolore ma resistetti ad occhi chiusi e denti stretti, lui rimase fermo per un pò poi cominciò a scoparmi lentamente, il suo cazzo mi penetrava fino in fondo rimaneva fermo e quindi usciva velocemente poi rientrava rimaneva fermo ed usciva fin quando iniziò la cavalcata vera e propria, il ritmo gradatamente aumentò fino a diventare una cavalcata trionfante, assillante, prorompente, avevo ancora un pò di dolore ma il piacere la goduria si stava facendo strada dentro di me fin quando mi prese completamente e cominciai a gemere e poi incitare di scoparmi a lungo
“Si mi scopi signor Preside mi scopi”
“No chiamami Franco”
“scopami franco scopami ti prego scopami mi piace mi piaceeeee”
“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, sei proprio femmina dentro tu, ti scopo oggi e domani e fin quando ti diplomerai ma dopo sarai mio ugualmente, sarai tu a chiedermelo ti scoparti, sarai tu a chiedermi di prenderti, di trasformarti, non potrai più fare a meno di me perchè sarò entrato nella tua anima di troia in calore, frà tre mesi tu sarai la mia troia in calore”
“Si Franco ma scopami scopami ti pregoooooo”
Sborrai prima io senza neppure toccarmi poi nel mio culo si riversò un lago di sperma caldo e denso, Franco mi strinse a sè per farla entrare meglio dentro di me, mi rimase dentro per un pò poi alla fine uscì da me prese della carta e me la ficcò nel culo e poi fui io a pulirgli il cazzo rendendolo come nuovo cosa che rese Franco contentissimo.
“Bene oggi mia cara Lola hai iniziato la tua vita da troia, se vorrai potrai finirla appena diplomata ma sono sicuro che sarai, vorrai essere la mia troia anche dopo il diploma, vorrai essere scopata per l’università o per avere un buon lavoro e così via, sarai mia anche quando usciremo insieme e avrai delle avances, sarò io a dirti di accettare ed essere scopata o no, sarai tu a decidere in futuro di venire ad abitare con me per essere 24 ore su 24 mia ed ora puoi anche lavarti il viso e rivestirti e andare a casa, stò aspettando della gente che in futuro ti presenterò, ciao Lola”
“Ciao Franco”.

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