Io e l’Amore della mia Vita

Io e l’Amore della mia Vita

Io e G. ci amiamo da tempo, sin dal terzo anno di liceo, quando tra i banchi iniziammo a scambiarci timidi sorrisetti, strizzatine d’occhi, attenti a non farci sorprendere dai compagni o dagli insegnanti. Ma la nostra prima e indimenticabile volta, che racconterò in un’altra occasione, risale solo all’ultimo anno di scuola e avvenne a casa sua, un pomeriggio di maggio, mentre studiavamo insieme per prepararci all’esame di maturità. Oggi voglio solo descrivere parte della nostra relazione. Oggi, Lui ha 48 anni, è single e io 49, divorziato e bisex. Facile immaginare, visti gli anni di frequentazioni, quanto forte sia stata e sia ancora oggi la nostra intesa e quanto bello sia continuare a condividere ancora ogni nostro segreto, benché entrambi abbiamo poi una vita propria e negli ultimi anni ci siamo anche persi di vista. Solo il suo trasferimento da una regione del nord Italia al sud e dunque il ravvicinamento ha permesso un giorno di risentirci e rincontrarci, complice certa nostalgia di passate esperienze e una maggiore libertà da parte mia, a seguito del divorzio da mia moglie. Da tre anni dunque non manchiamo, quando possiamo (di solito un fine settimana al mese), di rivederci per rinnovare il fuoco della passione di un tempo, il desiderio stringente e insaziabile di aversi tutti per sé, recuperare gli anni persi, di segarci, scoparci l’un l’altro, sborrarci in bocca, nel culetto e fare tante altre bellissime maialinate. Purtroppo, come dicevo, viviamo lontani ma, non per questo, passa un giorno che non ci sentiamo telefonicamente per parlare di tutt’altro. Esiste infatti tra noi un tacito accordo e cioè che noi non si debba mai parlare al telefono di sesso; usiamo invece le email (no whatsapp, troppo esposto) per scriverci quanto ci manchiamo, per comunicarci i nostri desideri del momento, quali giochi vorremo fare, quali progettare per i nostri incontri futuri. Non nascondo quanto questa corrispondenza sessuale sia davvero eccitante, sapendo che al telefono non possiamo fare cenno di quanto abbiamo scritto e nemmeno ci è dato masturbarci a distanza, e ciò unicamente per rimanere costantemente in sega, concentrati nel pensiero di noi in attesa del fatidico incontro. La nostra intesa dunque è così perfetta che sappiamo ognuno cosa fare già, per esempio, due giorni prima di rivederci. Lui conosce i miei gusti, io i suoi; G. sa per esempio che, essendo io amante prevalentemente delle pompe al suo turgido cazzo megasborrante, non dovrà lavarselo gli ultimi giorni ma che nel frattempo potrà masturbarsi sulle mie mutandine che gli ho lasciato l’ultima volta come souvenir scacciapensieri; d’altronde, è sempre carico di nettare spermatico per cui non corro il rischio, nell’imminente incontro, di restarne a digiuno o appena nutrito di qualche sola sua goccia, perché il mio amato torellino ne produce sempre in abbondanza anche a distanza di poche ore dai nostri amplessi. Dicevo dunque che potrà sborrarsi al pensiero di me, ma con l’ordine tassativo di non lavarselo l’uccello (ovviamente solo i giorni prima dell’incontro, ragion per cui dovrà lavarsi a pezzi). Questo perché a me piace prenderglielo in bocca saporito della sua sborra raccoltasi da giorni e provvisto, sotto la corona del glande ben coperto dal prepuzio, di qualche residuo intenso di smegma che dovrò ripulire (ne vado proprio ghiotto, perché il suo ha un sapore forte di piscio misto a mandorlo e susine). Quanto a lui, ama tanto sodomizzarmi ed è particolarmente esigente in tale richiesta; gli piace un mondo sentirmi mugolare, anche soffrire all’occorrenza, penetrandomi da dietro, steso di lato sul letto mentre io mi aiuto con le mani a tenermi aperto per lui; mani su cui pogge amorevolmente i suoi palmi stringendomele durante la corsa, il rallentamento, la breve sosta, la ripresa del suo gioiosa “martellamento”. Sì, ama tantissimo incularmi, è davvero prepotente e vorace del mio buco nel quale il suo nerbo, bello venato per l’eccitazione, entra ed esce dal mio scrigno anale, per infine riversarmi dentro i suoi bei fiotti caldi di succo scrotale. Insomma, conseguenza è che esige – nemmeno ha da chiederlo – che il mio culo sia sempre ben depilato e il buchetto lindo a dovere.
Prima però di descrivervi nel dettaglio una delle nostre scopate (è il mio primo racconto e molti altri seguiranno, sempre che li troviate interessanti) è bene che sappiate che, prima dell’accoppiamento, non dovrà intercorrere tra noi nessun dialogo… ma entrati nella nostra alcova, nel nostro nido d’Amore, o dovrò io farmi trovare direttamente a pecorina con il culetto ben lubrificato e pronto all’uso che meglio aggrada all’Uomo della mia Vita o lui seduto per ricevere la mia boccuccia di troia. Ovviamente decidiamo a turno a chi spetterà prendere dapprima l’iniziativa, se a me in ginocchio pronto a baciargli il cazzo o a lui pronto a penetrarmi senza usarmi rispetto… salvo poi, subito dopo che è penetrato con irruenza, diventare dolcissimo, premuroso alternando dolcezza a pura cattiveria. Comunque, appena ci incontriamo, prima ancora di unirci in amore, trascorriamo qualche ora insieme, ci si prende un caffè e si trova l’occasione di scambiarci le mutandine (il pensiero di indossare l’uno quelle dell’altro e magari di passeggiare mantiene pressoché costante il nostro stato di eccitazione – giacché non è che si va subito a letto, ma ci piace creare l’attesa); pertanto, nessuno sguardo furtivo in pubblico che desti sospetto, men che meno baci o abbracci (per questi ci sarà tempo dopo), nessun insomma contatto… quattro chiacchiere di circostanza e poi si finisce a casa mia o sua, per finalmente svuotarsi di tanto atteso Amore.

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One thought on “Io e l’Amore della mia Vita

  1. Qualchetrasgressione

    ciao
    mi sono sentita parte del tuo racconto, come vivere un ricordo.
    Un’estate conobbi un ragazzo e una ragazza, poi i due finirono insieme e io, con una relazione a distanza, uscivo spesso con loro, instaurando un bellissimo rapporto di amicizia con entrambi.
    Dopo mesi vidi lui che baciava uno dei suoi amici del tempo delle superiori e ci restai di sale. Parlando lui mi fece promettere di mantenere il segreto, spiegandomi l’impossibilità di vivere alla luce del sole la sua natura bisex.
    Mi sentivo uno schifo a mentire alla mia amica, ma ero felice che lui fosse finalmente appagato.
    Poi la relazione con l’amica finì, per altri motivi e tempo dopo lui iniziò ad uscire con una nuova ragazza. La nostra amicizia sempre più salda, al punto che mi offrivo spesso come scusa per gli incontri con l’amico.
    Ricordo che una volta gli dissi “se a trent’anni siamo ancora single ci sposiamo noi due così sei libero di scopare con chi vuoi, in casa nostra, senza timori. ovviamente sarai cornuto, ma a te non interessa vero?”
    Poi incontrai qll che divenne mio marito, loro due non si presero mai, alla fine si scontrarono e la nostra amicizia scemò.
    Spero che anche lui, come te, ora sia felice e libero di vivere la sua sessualità.

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