Sesso pelle e stivali – in macchina

Sesso pelle e stivali – in macchina

E’ marzo inoltrato, è notte fonda e piove, mi ritrovo in una strada provinciale alla guida della mia macchina, in un viaggio di lavoro e … non sono solo …
Alla fine della riunione nella nostra sede di Parma e dopo una lauta cena con alcuni colleghi; una di loro, Caterina, una moracciona 40enne alta e formosa, vestita – neanche a dirlo – di morbida pelle, lungo stivalone slouchy largo e sciallato color quoio; indossando un sexy trench Burberry Waterloo e un paio di guanti di pelle a metà avambraccio, mentre stiamo uscendo dal ristorante, mi dice discretamente: “mi potresti accompagnare tu a casa ? L’altro collega mi infastidisce spesso e non vorrei trovarmi in situazioni imbarazzanti…”. Respinta la proposta dell’altro collega, sale in macchina con me.
Mi guida per la strada di provincia, dicendomi che abita in campagna, verso le colline, ma non mi farà deviare molto dal mio tragitto per andare a Pisa, mia prossima tappa. Mentre andiamo lentamente nella pioggia battente e parliamo spigliatamente del più e del meno, l’odore della pelle, lievemente bagnata, che indossa, si diffonde nell’abitacolo ed io non posso fare a meno di sbirciare lo stivale della mia compagna di viaggio, da cui si diffonde l’odore eccitante. Caterina se ne accorge e comincia civettuola ad allungare le gambe, prende il bordo superiore dello stivalone coi suoi guanti e lo tira su provocatoriamente. Poi mi dice maliziosa “Ti piacciono i miei stivali ? Sono dei Burberry Soft Stirrup, comprati insieme al trench ed al vestito di nappa che indosso … “: faccio un rapido calcolo e mi rendo conto che la virago indossa almeno diecimila euro di abiti firmati ! Conosco bene i prezzi, anche se la mia Valeria preferisce la quantità alla qualità !
“Come mai indossi tutti questi capi in pelle ?” le chiedo sornione, sperando in una risposta accattivante, ma Caterina tace mentre si slaccia il trench. Poi mi dice: “Ecco svolta qui a destra, in questa stradina, che te lo spiego …”. La stradina sterrata in questione finisce davanti ad un vecchio cancello sgangherato dietro folti cespugli, così che devo inchiodare la macchina. Neanche faccio in tempo a stupirmi che Caterina si sporge su di me e mi infila la sua lingua saettante in bocca, limonandomi voracemente ed appoggiando una mano guantata di pelle sulla mia patta. Staccandosi dal limone dopo vari minuti, mi dice con una profonda voce sexy: “sono vestita tutta di pelle, perché mi piace scopare indossando la pelle ..” Sono incredulo e paralizzato, mentre il mio tarello sta già reagendo alla sfacciata fortuna che lo aspetta … e non deve aspettare molto, dato che Caterina dopo essersi tirata su sensualmente il vestito di nappa nera sino a scoprire le autoreggenti che indossa, mostrando che la sua patatina è inguainata anch’essa in slip di pelle nera, sta armeggiando con i miei pantaloni per estrarre la bestia. La stringe con la pelle dei guanti, scappellandomi per poi calare la sua bocca dalla mia al mio snudato ventre. Il pompino è profondo e aspirato, le sue labbra si stringono sull’asta ingoiando tutto il glande; la sua profumata chioma nera ondeggia sotto il mio petto mentre cerco di palparle le tette attraverso la nappa del vestito.
Mentre continua a succhiarmi i nostri sedili (in pelle – ovviamente) scendono all’unisono con un lieve rumore elettrico, sovrastato dalle succhiate poderose e salivose. Quando la mia auto si è trasformata in un comodo letto, Cate si stacca dalla pompa, si distende sulla schiena e solleva gli stivali tenendo le cosce spalancate, io mi getto sulla sua fica ancora velata dalla pelle degli slip e lecco sonoramente, intrufolando la lingua tra le grandi labbra, che trovo belle bagnate; ma Caterina non aspetta, afferra gli stivaloni con entrambe le mani, piegandosi praticamente a portafoglio e facendo scendere la mia lingua sino al suo sfintere: “Leccami tutta, porco, lecca anche il culo, che voglio essere scopata per bene …” Spinge la mia testa ad affondare sempre più tra le sue cosce, quando è sufficientemente eccitata mi tira su per i capelli e cinge i miei fianchi con gli stivaloni, arrivato all’altezza dei capezzoli turgidi, ben evidenti sotto il morbido vestito, li mordicchio, leccando la profumata nappa, ma Caterina premendo lo stivale nel solco del mio culo nudo, spinge il mio cazzo duro e dritto verso la sua fica spalancata, con lo slip ormai su un fianco della spacca. La sensazione è che si stia scopando da sola, usando la mia rigidità ma dirigendo lei le danze con i due stivali premuti sulle mie chiappe. Lo stivale Burberry Soft Stirrup è morbido e sciallata, ma in fondo ha una cinghietta che mi entra proprio nel culo, stimolandomi la prostata ed aumentando la mia erezione, mentre noi limoniamo, anzi lei mi mangia con le sue labbra, carezzandomi e stringendomi la testa con quei suoi guanti.
Mentre la scopo energicamente in una fica allagata, facendo uscire tutto il mio bastone per essere poi stinto dallo stivale sempre più in fondo al suo ventre, Caterina si stacca furiosa, mi spinge via per girarsi a pecorina e sporgendo il suo culo sotto il trench: “Cazzone, sfondami ancora da dietro, dai, fottimi …”, io alzo anche il sensuale trench che non ha voluto levare, sollevo il bordo del vestitino di nappa e punto la mia spranga sulla sua fica, poi mi abbranco alle sue tette, le strizzo attraverso il vestito e faccio leva per infilarglielo tutto nella fregna bagnata dei nostri umori, strizzo e pompo violentemente entrando fino all’utero, mentre lei ansima e dice porcherie con la faccia schiacciata sullo schienale posteriore. Si ferma espellendomi un’altra volta per dirmi: “Adesso INCULAMI, sfondamelo, impalami, sodomizzami mentre mi masturbo col mio guanto … “ Il mio cazzo duro e teso fatica ad entrare nel culo della ragazza, mentre mi attacco alle spalle del trench per spingere meglio. Quando è entrato tutto, fino alle palle, Caterina emette un lamento prolungato e spinge indietro il suo corpo per impalarsi fino in fondo, continuando a ravanare rumorosamente la fica con la mano guantata. Quando il suo sfintere è bello largo, sfilo il palo e lo schiaffo nella fica insieme al suo guanto che è entrato per metà, scopandola ancora mentre gode e mi incita a spaccarla in due.
Non sazio, mi sfilo e la giro sulla schiena, rinfilo da questa posizione il cazzo sempreduro alternativamente nella fica invasa dalla mano guantata e masturbante e nel suo culetto aperto, mentre afferro i suo stivaloni per leccarli, annusarli e morderli, godiamo come ossessi e finalmente posso schizzare tutto il mio sperma sugli stivali e sul vestito, poi mi sollevo e gli piazzo in bocca quello che rimane della mia virilità soddisfatta, Cate ciuccia l’arnese ancora grondante dei nostri umori per poi schiantarsi esausta sui sedili reclinati. Riprendiamo fiato, le dico che è una formidabile scopatrice, Caterina mi risponde che aveva voglia e che la pelle indossata tutto il giorno la aveva eccitata da morire ed era persino andata in bagno a farsi un lungo ditalino, che stasera si sarebbe fatta scopare e inculare persino da quel pervertito del collega, ma che io sono stato decisamente all’altezza dei suoi bollori !
Cate scende dalla macchina, di ripulisce alla belle meglio, si ricompone mutande e abiti, tira su gli stivaloni e chiude il trench, poi mi dice: “ora portami a casa, sta più avanti, ad un kilometro; mi fermo sempre qui a scopare, mi piace molto farlo in macchina, così quando arrivo a casa mio marito sente ancora l’odore di pelle bagnata di sesso e mi scopa pure lui. Se ti va potresti entrare per fare una cosetta a tre: adoro avere due cazzi contemporaneamente dentro e quel gran cornuto si eccita di più.” Le rispondo che sono stanco e devo arrivare a Pisa dove domani c’è un’altra riunione. “Bene” dice la Cate “allora avvero la nuova stagista biondina di Pisa di indossare pelle e stivali per te, così non sentirai la mia nostalgia, brutto porco inculatore ! La biondina ha una paio di tette belle sode e grosse, me la sono leccata tutta la scorsa settimana … forse potrei raggiungervi domani sera in albergo …” l’ultima frase, detta con la sua voce sensuale, mi eccita di nuovo, ma non voglio esagerare, saluto Caterina davanti casa con un bacio profondo … e le dico: “casomai mentre guido * visto che anche la macchina è impregnata di odore di pelle e di sesso, mi sparerò una sega pensando alla nuova biondina … Poi si vedrà…” e Lei mi lancia i suo guanti dicendomi: “sborra su questi ! Domani torno a prendermeli ! Buonanotte” … se lo sapesse Valeria … !

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