JENDAYI E RAMLA 2 – L’INIZIAZIONE ALLA PELLE DELLO STIVALE

JENDAYI E RAMLA 2 – L’INIZIAZIONE ALLA PELLE DELLO STIVALE

Ramla non è rimasta inattiva mentre sborravo in faccia a Jendayi, dopo essersi carezzata la micina per tutto il tempo del lungo pompino, si piega lentamente sulla cugina e – sempre col vestitino tirato su sui fianchi e il suo pube scoperto – comincia a leccare lentamente la sborra dal volto e dalle labbra impiastrate, il mio palo è ancora la vicino e la piccola scocca qualche linguata anche su quello, per pulirlo dalle ultime gocce, mentre ondeggia sensualmente il suo culetto all’insù. Io non resto indifferente e per darmi un contegno comincio a leccare e baciare lo stivale chiaro che Jendayi indossa; ma Ramla non si ferma: lo sfila lentamente dalla gamba della cugina e con la morbida pelle si carezza la pussy che nel frattempo si sta vistosamente bagnando. Inutile dirvi che la scena è molto arrapante ed il mio attrezzo si rinvigorisce presto. Mi insinuo tra le cosce di Ramla e comincio a leccare la sua pussy lucida di umori insieme alla pelle dello stivale che lei manovra su e giù sulla spacca, sempre più rapidamente.
Jendayi si sfila l’altro stivalone, ne arrotola l’imboccatura2, come le ho insegnato e dice: “Guarrrrda Rrrramla, guarrrrda come si fa per goderrrrre …” e si infila lo stivale nella fica scopandosi energicamente con quello; io passo subito a leccare lo stivale e la clito della Camerunense esperta e troia, mentre guido la manina di Ramla ad avvolgermi il cazzo duro con la pelle dell’altro stivale, oramai lubrificato dai suoi umori, insegnandole a masturbarmi ed a stringerlo. La piccola geme e si contorce vogliosa, desiderando di penetrarsi anche lei con lo stivale; ma non me la sento di deflorarla con quello e Jendayi interviene dicendo, con la sua erre arrotata: “vieni piccola, facciamo le cose perrr bene: ti prrreparrrro per il tuo prrrrimo orrrrgasmo, come piace ad Andrrrrea, vedrrrai ti piacerrrrà …” così detto mi lascia a segarmi da solo col suo stivale e porta Ramla in camera da letto per vestirla di pelle: le vedo dalla porta infilarle uno dei suoi stivali, ne sceglie uno sotto il ginocchio, verde, morbido e largo, senza tacco e senza zip, poi le sfila il vestitino e le infila una mini di pelle rossa, niente mutande, niente reggiseno, poi mi invita a raggiungerle sul letto; Ramla è supina, scosciata, con gli stivali per aria che mi aspetta, Jendayi la sbaciucchia e le lecca i capezzoli, io mi metto al bordo del letto, afferro i due stivali che annuso e lecco mentre punto il mio cazzo duro sulla fessura lucida di umori, ma stretta. Faccio entrare piano il glande, dondolando per accompagnare la spinta delicata; Jendayi mi raccomanda di fare piano ed io spingo piano piano, sempre dondolando; dopo il glande comincia ad entrare tra le grandi labbra la mia asta: la sensazione a scorrere in quella morbida custodia è paradisiaca. Trovo l’imene di Ramla e spingo un poco più forte per superarlo, è elastico mi respinge mentre mi faccio spazio, finché non cede e il mio palo entra in profondità. Ramla geme di dolore e piacere e mi incoraggia a scoparla muovendo anche lei il bacino, mentre la cugina continua a baciarle tutta la pelle e succhiarle i capezzoli, si è messa dei lunghi guanti di pelle con cui la carezza. Dopo pochi colpi lenti non resisto più e la scopo aumentando il ritmo sino a provocare il suo primo orgasmo che sento sull’asta stretta da piccole convulsioni; Ramla mi dice: “ Siiii che bello, scopami, lo sento tutto dentro, scopami più forte, sto godendo, sbattimelo dentro, goooodoooo, non smettere sfondami tutta … Siiiiii”.
La ragazza si calma e gli spasmi di fica rallentano, mentre il suo succo scivola fuori; non voglio venirle dentro, per cui sfilo il cazzone ancora bello duro e lo piazzo nel solco del culetto di Jen, che sobbalza, ma poi – anche lei arrapata dalla scena – rincula con un colpo secco piantandosi il palo nello sfintere; io comincio ad incularla violentemente per scaricare la tensione, la pompo in culo afferrandola per le tettone finché non sto per venire, esco e schizzo tutta la mia sborra sul vestito di pelle di Jen e sugli stivaletti di Ramla, che alla vista dell’inculata violenta e dei fiotti bianchi, lancia urletti di eccitazione e ovviamente si mette a leccare lo sperma dalla pelle del vestito, poi con la bocca impastata mi prende il cazzo e lo ciuccia avidamente, Jen interviene e la stacca dal ciuccio: “Perrr oggi basta porrrcellini, Ramla non vorrrrai impararrrarrre tutto in una volta ! Trrranquilla Andrrrrea torrrrna di sicurrrro, non sarrrrà facile liberrrarrrcene! Verrro porrrco ?”. Io bacio entrambe sulla bocca, mi rivesto per andarmene da Valeria, ma già penso al prossimo incontro … credo che stasera Valeria, pur inconsapevole, dovrà spegnere la foia che ho dentro !

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