Tu regina e io servitore
in perenne adorazione
di questa tua leggiadra bellezza
che mi soffoca la vita
Ordinami ciò che vuoi
e saprò soddisfare
ogni tuo desiderio
La parte che più mi piace
è quando devi curare
i disturbi del tuo intestino
e poi inizia quel rito
che è peccato rinunciare
Il tuo trono è un pitale
e tu vi riponi
quelle graziose e abbondanti
terga che per me sono paradiso
la lacrima e il sorriso
E fra non molto le terga
rilasceranno
quel che è stato dato alla terra
per far crescere le piante e i fiori
Invereconda e sublime visione
lei che rilascia l’immmondo
e da dietro le trombe sue
fanno suonare quel concerto
ch’è soave alle mie orecchie
Ed inalo la sua aria
che il nobile accomuna alla plebe
ma, poiché appartiene a lei
è profumo che ammalia i miei sensi
E’ stata brava la mia signora
le terga sue sanno farsi rispettare
il pitale è pieno
e l’aggiungerò alla sua collezione
Spero che per i miei servigi
ella mi dia lauta ricompensa
per smarrirmi nel suo bel viso
e affondare in quel corpo regale
che è la mia dannazione
Lo vedi, piccina mia
questo è solo il sogno di un vizio bizzarro
ma esaudisci questa mia voglia
che non mi fa dormire
E perdona sempre
se lo puoi
questo incauto desiderio
avvolgendomi, materna
nella tua tenerezza

