Nonna, un tabù infranto

Nonna, un tabù infranto

Bene! Quello che vi sto per raccontare è una storia che mi è realmente accaduta. Ho “romanzato” la storia in modo da poter salvaguardare la privacy delle altre persone coinvolte oltre che alla mia, ma i fatti sono reali. Tutto cominciò qualche hanno fa quando terminai il contratto di lavoro e rimasi a spasso. Lavoravo in giro per il mondo in quanto ero imbarcato su navi commerciali. Essendo arrivato oltre la metà degli anta, quel tipo di vita cominciava a pesarmi per cui decisi di tornare a casa, nel mio paesino, e vivere con quello che mi passava la mia polizza assicurativa in attesa della agognata pensione. Avendo risparmiato un bel gruzzoletto decisi di comprarmi un terreno dove passare le mie giornate e mangiare qualcosa di buono avendo mangiato per una vita cose congelate ed a lunga conservazione a bordo delle navi. Appena preso il terreno cominciai a coltivarlo, conobbi i miei vicini, tra cui una signora di oltre 60 anni che coltivava un orto nel suo terreno vicino al mio. Questa Signora si chiama Anna ed abita nel mio stesso paese ad un chilometro da casa mia. Facemmo subito amicizia. Anna era di bassa statura con due tette enormi, un pochino grassottella, i capelli grigi, insomma, la classica “nonna”. Con il passare del tempo ha cominciato a chiedermi piccoli favori tipo tagliargli le erbacce, riparargli un tubo di irrigazione ecc ecc. Queste cose le facevo con piacere. Un giorno mi chiese se potevo portarla in campagna perchè non aveva mezzi per andarci ed io risposi di si, a me non costava nulla passarla a casa sua, prenderla ed andare assieme. La cosa successe tante, tantissime volte, diventando un abitudine quasi quotidiana. La mattina uscivo, la passavo a prendere, mi preparava il caffè, andavamo in campagna ed all’ora di pranzo la riportavo a casa. Durante i tragitti spesso mi dava dei consigli su come coltivare e comunque parlavamo di tutto. Un giorno nelle nostre conversazioni parlammo di argomenti un pò “piccanti” e “spinti” e la cosa mi fece uno strano effetto perché aveva 20 anni più di me. Dopo quella piccante chiaccherata la lasciai a casa con l’accordo di passare la mattina successiva. La mattina successiva arrivai a casa sua, scesi dalla macchina, arrivai alla porta e come il solito stava già preparando il caffè. A differenza delle altre volte non era completamente vestita ed aveva indosso una vestaglia. Bevemmo il caffè e gli chiesi: “Oggi ti sei svegliata tardi che ancora non sei pronta?” Lei mi guardò, si alzò dalla sedia, si avvicinò a me e disse: “Oggi no, oggi ti faccio un regalo!” Si apri la vestaglia. Era completamente nuda con le sue enormi tette un pò cadenti, la pelle liscia, e soprattutto quel fantastico cespuglio peloso color argento. Si chinò su di me, mi baciò e la sua mano scivolò sui miei pantaloni. Il mio cazzo si era indurito e provai piacere nel sentire la sua mano sfregare sui miei pantaloni. Con la mano sinistra mi teneva la nuca mentre continuava a baciarmi. Con destrezza, e con la sola mano destra, sciolse la mia cinta, sbottonò ed apri la zip dei pantaloni, abbassò le mutande tirò fuori il mio arnese duro come mai. Le mie mani intanto accarezzavano quelle tette giganti ed un poco cadenti a causa dell’età. Ero eccitatissimo e sorpreso allo stesso tempo. Mentre la accarezzavo le mie mani cominciavano a scendere sempre di più fino ad accarezzarle il culo e quel fantastico cespuglio. Senza proferire parola mi invitò ad alzarmi cosa che feci e mentre ero in piedi fece cadere i miei pantaloni, mi abbassò le mutande, si inginocchio e prese il mio randello in bocca. Il mio piacere era intenso forte. Mentre lavorava con la bocca mi spingeva lentamente, sul divano che era dietro di me. Arrivai al divano facendo piccoli passi all’indietro, si fermò mi fece sedere e mi tolse pantaloni e mutande. Ora ero suo! Seduto sul divano la sua figa pelosa era poco sotto di me mi abbassai per baciarla e con tono pacato e fermo mi disse: “ Aspetta!”. Si sdraiò sul divano allargo le gambe e disse “ Dai tocca a te!”. Con velocità mi levai la maglia e mi sdraiai con la testa fra le sue cosce. La sua fica era profumata e la baciai avidamente. Non so per quanto tempo la mia bocca e la mia faccia rimasero su quel fantastico mondo, non mi importava. L’unica cosa che mi interessava e piaceva era sentire i suoi mugolii, gemiti e non avevo voglia di fermarmi. Ad un certo punto prese la mia testa con le mani e molto dolcemente mi invitò a salirle sopra. Lo feci con molta calma baciandola tutta. Le sue gambe erano aperte ed infilai il mio arnese in quel cespuglio peloso. Inizia piano piano a pomparla ed i suoi gemiti si fecero sempre più forti. Mi spinse e mi fece spostare sull’altro lato del divano sdraiato a pancia in su. Con calma mi venne sopra e la mia verga entrò nuovamente dentro di lei che sdraiatasi su di me mi baciava, collo , bocca, faccia. Anna si tirò su e cominciò a gemere sempre più forte. Questo unito al movimento delle dei suoi grandi seni che tentavo di fermare con le mani mi eccitava sempre di più. Non resistetti e la riempii tutta e mentre la riempivo i suoi gemiti si trasformavano in piccoli urli fino a che non si accasciò su di me esausta. Fu una delle più belle scopate della mia vita ed era totalmente inaspettata. Siamo rimasti sul divano per diversi minuti in silenzio solo con il contatto dei nostri nudi corpi. Anna si alzò andò in bagno si vesti, cosa che feci anche io. Non parlammo mai, non c’era bisogno di parole, avevamo infranto un tabù Partiti in macchina verso i nostri terreni disse: “Se vuoi ce ne saranno altri di giorni così!” Ero scioccato, stupito e felice e non riuscii a dire nemmeno a dire una parola accennai solo un si con un cenno del capo. Rimasi in quello stato per tutto il resto della mattinata. Col passare del tempo ci furono tanti altri giorni simili, ma queste sono altre storie che vi racconterò in seguito.

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