I ragazzi della parrocchia

I ragazzi della parrocchia

-Vedrai amore, non ci daranno alcun fastidio! E poi abbiamo una casa grande, e in fondo un piccolo piacere a don Gino glielo dobbiamo, e poi, pensa che figurone che faremo con il quartiere e i nostri amici … e a pensarci bene, quante volte abbiamo desiderato un’esperienza genitoriale?
L’idea di ospitarli era stata di Angela, sua moglie, e all’inizio lui si era dimostrato un pelo titubante.
Quando la casa famiglia di quei otto ragazzi aveva chiuso i battenti era stato don Gino a prendersi cura di loro. Ma ora il vecchio don Gino era malato, e così, in attesa di un’altra sistemazione, si era fatta avanti sua moglie angelica.
Erano tutti ragazzi con un passato difficile, alcuni di loro erano stranieri, come Milù e Thao che provenivano da qualche paese orientale, o John, che veniva dall’Africa o Ursula dalla Polonia. Quattro ragazzi, e quattro ragazze la quale età andava dai diciotto ai vent’anni.
I primi giorni l’imbarazzo del non conoscersi, sia per loro due che per i ragazzi, che nei loro confronti si dimostravano timidi, chiusi, dando a loro costantemente del lei, a ogni richiesta. Poi, piano piano il ghiaccio si era sciolto, e anche lui nel confronto di quel gruppetto di ragazzi dal passato difficile, si era fatto meno titubante e diffidente.
Poi, una sera, lui e Angela erano usciti per andare a teatro, e, al loro ritorno ….
-Ma che cos’è questo baccano!?
-Ma dove sono? Ragazzi, dove siete?
-Ma chi ha aperto l’armadietto dei liquori?
-Senti caro … son di sopra … ma che stanno combinando!
Svelti erano saliti di sopra, svelti avevano raggiunto la loro camera da letto, spalancato la porta e …
-Oh mio dio! Ma che che …
-Ragazzi ma siete impazziti!!!
Bottiglie vuote sul pavimento, altre stappate sui comodini, una camera da letto messa sotto sopra e sul letto matrimoniale gli otto ragazzi si erano abbandonati in una vera e propria orgia. Da non credere, anni e anni di rieducazione in casa famiglia e presso la canonica di don Gino sembravano essere andati in fumo. Angela era sconvolta, lui invece esplose.
-Vi prendo a calci in culo!!! Ma dove pensate di essere???
Tutti saltarono giù dal letto ridendo e gridando, e uno dei ragazzi li venne incontro.
-Che cazzo vuoi … non eravate al teatro?- gli urlò adosso ubriaco, poi lo spintonò.
-Buoni buoni!- esclamò Ursula, mettendosi nel mezzo. -Ragazze, venite!- chiamò poi le altre, e in un niente lui fu circondato da quattro giovani ragazze nude, che incominciarono ad accarezzarlo, toccarlo, sbottonandogli persino la camicia.
-Dai vieni Roberto …
-Spogliati …
-Divertiti con noi …
In un niente la sua rabbia si trasformò in confusione, poi in imbarazzo, poi in eccitazione. Quattro belle giovanissime ragazze lo stavano toccando, spogliando, ma quando si rese conto che i ragazzi stavano facendo altrettanto con la sua signora, l’ira tornò ad esplodere dentro di lui.
-Lasciatela stare!!! Vi ammazzo tutti!!!
-Stai tranquillo … non le faranno niente,- gli sussurrò una delle ragazze, -Si divertiranno solo un po’ con lei, come noi ci divertiremo con te!
Niente affatto! Lui questo non lo poteva accettare! E anche se erano in quattro a trattenerlo, lui aveva sempre più forza delle quattro ragazze messe assieme.
-Aiutateci!- gridò Ursula voltandosi verso i ragazzi.
Il ragazzo brasiliano e quello orientale abbandonarono la sua signora per avvicinarsi a lui, mentre due ragazze si avvicinarono alla sua signora, come in una specie di scambio di gruppo.
Lui, continuò a svincolarsi per andare in soccorso ad Angela, ma questa volta furono i due ragazzi a placarlo.
-Ma che fate, siete impazziti!
-E rilassati amico … e beviti un goccetto!
-Voi siete pazzi! Pazzi!… gluc, gluc, gluc …
Cominciarono a spogliarlo e a toccarlo, anche nelle parti più intime, e anche i due ragazzi. Si sentiva sconvolto, confuso, e il suo pensiero principale era sempre Angela e il terrore che le avessero fatto del male. Tutta nuda l’avevano spogliata, la palpeggiavano da per tutto, ma lei, ora, gridava sempre meno e ansimava sempre più …
-Voi siete pazzi! Pazzi!- continuava a ripetere a quel quartetto. Dopo una buona mezzora, l’avevano completamente spogliato e fatto sedere su una poltrona. Le due ragazze in ginocchio di fronte a lui glielo stavano succhiando, e lui con il suo sguardo continuava a fissare la moglie.
-E non pensare sempre a tua moglie!- sbottò uno dei ragazzi. -Guardala la troia come gode!- aggiunse ridendo. Lui non controbatté, in fondo aveva ragione. Alla fine Angela aveva ceduto, e su quel loro letto ora da quei due ragazzi e quelle due ragazze si stava facendo scopare, proprio come una troia. Un cazzo in culo, l’altro in fica, la testa ficcata tra le cosce di una delle ragazze, mentre la seconda la cavalcava. Forse era colpa dell’alcool che le avevano costretto a bere pensò lui, o forse …
Comunque sia stato se si era lasciata andare lei, poteva farlo benissimo anche lui … concluse.
-Avanti, ingegnere,… voglio che me lo prendi in bocca!- gli gridò addosso uno dei ragazzi, afferrandolo per i capelli.
Lui voltò il volto, chiuse gli occhi, aprì la bocca, e quella cosa grossa e calda gli varcò le labbra … qualche secondo dopo una seconda cappella iniziò a strusciare sulla guancia opposta.
-Prendili in bocca tutti e due ingegnere … verrai che ti piacera!- gli sussurrò l’altro ragazzo e lui obbedì.

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