Abusata nel bagno

Abusata nel bagno

  • Delle chuingum e una birra. –
  • Fanno due euro e cinquanta. –
    Estraggo il portafoglio e li porgo.
    L’uomo, dietro il bancone mi guarda.
  • Vuole divertirsi un po’? –
  • Come scusi? Guarda che non mi interessa …-
  • Ma no: cosa ha capito: con mia figlia! –
  • Io non capisco. –
    Mi indica il bagno.
  • E’in punizione. Se mi dai cento euro avrai un ora per farle tutto quello che vorrai. –
  • Lei sta scherzando? –
  • No: nessuno scherzo.La mia Mery ha compiuto diciotto anni da poco e questo le ha fatto montare la testa. Merita una punizione.
    Pago, sperando non si tratti di una fregatura, mi diriggo verso il bagno, entro e mi chiudo la porta alle spalle con il gangetto.
    La ragazza c’è davvero!
    Sono in un bagno publico decisamente sporco. Lei è alta, ha i capelli biodni ondulati. Ed è incatenata con delle manette al water. E’ vestita con un passamontagna, degli occhiali rotondi, una giacchetta pesante, pantaloni morbidi e stivaletti. Un pezzo di nastro adesivo le chiude la bocca. Appena mi vede inizia ad urlare e cerca di scappare, ma le manette la tengoo ferma.
    Accanto al water c’è un tavolino con sopra le manette delle manette ed ogni sorta di oggetto kink.
  • Ma salve! –
    Cerco di avvicinarmi a lei. Lei cerca di allontanarmi a forza di calci. E’ forte la maledetta! Le afferro le gambe e le spingo per terra. Sono suu di lei. Le avvicino la mia faccia alla sua, lei cerca di divincolarsi e piega la testa. Le afferro i capelli. Piange, tiene gli occhi chiusi.
  • Dai non fare così: ci divertiremo! –
    Lei mugola. Gli lecco una guancia. –
    Sbatte a terra le gambe, cerca di scappare in ogni modo.
    Le do un pugno nella pancia. Poi un altro. Lei si ferma. Mimo di colpirla una terza volta, lei inizia a scuotere la testa e mugolare con tono di supplica.
    La colpisco di nuovo.
  • farai tutto quello che voglio! –
    Lei mugola e muove la testa in modo affermativo.
    La lascio andare. Lei ora resta ferma, ha capito chi comanda.
    La guardo compiaciuto.
    Le prendo la testa e la porto sopra al water.
  • Sei pronta? – le tolgo il nastro adesivo dalla bocca.
  • Per cosa io … –
  • Lecca il water! –
  • Cosa?! No: scopami ma questo no! –
    Le infilo la testa dentro l’acqua. La guardo contorcersi. Aspetto quasi un minuto prima di tirarla fuori.
    Le estraggo la testa gocciolante. Lei tossisce e cerca di prendere aria.
  • Lecca! –
    Non obbedisce. Infilo nuovamente la testa. Mentre si contorce la sculaccio con forza.
    -Lecca! –
    Stavolta obbedisce, le faccio leccare la parte interna del water. Poi le piscio in faccia.
    La spoglio piano piano godendomi la scena. Rido alle sue mutandine da principessa. Lei è rossa come un faro.
  • Ma sei una bambina che ti metti queste cose? –
    Lei piange.
    Le lascio soltanto le lunghe calze grigie. La contemplo nuda. Lei cerca di coprirsi il corpo ma io la minaccio di colpirla. Lei allora la smette.
  • Hai delle belle tette! –
  • ti prego basta! –
    Io rido. Prendo dal tavolo una corda e la lego stretta intorno alle sue tette. Lei urla, ma non sa che ho appena iniziato. Inizio a riempirle di mollette. Lei piange e frigna. Si morde il labbro in un modo che trovo troppo sexy!
    La guardo ansimare. Le sue tette stanno divenendo viola. Le ho messo sopra quasi una quarantina di mollette.
  • Toglile ti prego! –
    Rido.
    Prendo una frusta dal tavolo.
  • No! – supplica lei scuotendo la testa.
    Colpisco le tette facendo schizzare via alcune mollette. Lei urla. Io la colpisco di nuovo e di nuovo.
    La lascio riposare un momento sul pavimento sporco. Trema, le tette sono ancora legate, molte mollette sono rimaste. Piange. Mugola.
    Mi bevo la birra. Prendo un bicchiere e ci piscio dentro. Lo avvicino a lei, la prendo per i capelli e la costringo a bere. Ormai è divenuta completamente servizievole.
  • Ti piacciono tato le tue mutandine vero? –
    Le inzuppo nell’acqua del Water. Lei piange.
  • Hai capito vero? Apri la bocca! –
  • Ti prego… –
  • Vuoi che ti colpisca di nuovo? –
    Lei apre la bocca e io le infilo le mutande zuppe dentro. Poi le fermo con il nastro adesivo.
    La faccio mettere con la testa sul water e il culetto in alto. Le infilo il cazzo in figa e con il piede le infilo la testa nell’acqua. E poi comincio a scoparla.
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