Noelle 1

Noelle 1

Il compleanno di Noelle

Mi sveglio alle 10, per fortuna quest’anno il mio compleanno cade di sabato, quindi non devo andare in facoltà. Gli zii mi aspettano nel salone a mezzogiorno per darmi il regalo, che “dato che compi 20 anni sarà speciale”, poi pranzeremo e finalmente potrò vedere Annette. Mi verrà a prendere alla villa per portarmi in centro, una passeggiata per i negozi, quattro chiacchiere in quel bistrot che adoro, poi mangeremo qualcosa veloce al porto, in uno dei chioschetti nordafricani che le piacciono tanto. Dopo cena mi porterà in un “posticino tranquillo” e mi darà il suo regalo… anche lei misteriosa! Ha organizzato tutto, con lei non potrei mai dire di no…. e poi con lei sto veramente bene, è una ragazza solare, ha un’allegria contagiosa che ti fa dimenticare qualsiasi tristezza! E di motivi per essere tristi ce ne sono: partirà proprio domani sera per l’Inghilterra dove le hanno offerto un posto come socia in un importante studio di avvocati. Naturalmente potremo vederci ancora “sarò solo a un paio di ore di volo”, e “verrò giù per le feste” e “non mancherò di sicuro al tuo compleanno!”…. ma non è lo stesso, mi mancherà la sua risata cristallina, mi mancheranno le sue chiacchiere leggere e le nottate passate in macchina a parlare, ma soprattutto mi mancherà l’amica con cui confidarmi in totale fiducia per qualsiasi cosa e a cui chiedere consiglio.
Certo che è strano che io e lei siamo così amiche: io ho 20 anni, appartengo all’altissima società di Marsiglia, lusso e mondanità, mentre lei ha 29 anni e per pagarsi gli studi ha dovuto lavorare come cameriera: lo stesso giorno che ha discusso la tesi è poi dovuta scappare via per andare al lavoro. Certo, il giorno dopo, con già in mano tre offerte di lavoro, si è licenziata e ha iniziato la nuova vita. Ci siamo conosciute quando è stata assunta da mio zio nella squadra di avvocati che lo seguono e da allora ha sempre frequentato casa nostra. Lei aveva 25 anni e io 16, mi stavo affacciando alla vita adulta e, non avendo un vero modello femminile da seguire (mia zia aveva già più di settanta anni, era più una nonna che una mamma), mi sono subito attaccata a lei. Non potevo non ammirarla, bella, elegante, affascinante, sempre perfetta mentre io ero inguaribilmente timida e impacciata. Quando entrava in una stanza vedevo come diventava il centro dell’attenzione da parte di ogni maschio presente, ma anche delle altre donne, vedevo le teste che si giravano per la strada. Non so perché si sia affezionata tanto a me, lei dice che è per il mio modo di essere, spontaneo e schietto, e soprattutto manco dell’arroganza propria delle persone della mia classe sociale. Fatto sta che in meno di quattro anni siamo diventate inseparabili, passando insieme ogni minuto libero dai suoi impegni.
Non ho ancora voglia di alzarmi quindi chiamo Estelle per farmi portare la colazione a letto e mangio con calma. Mi alzo solo quando non reggo più la pipì mattutina e vado in bagno; sulla tazza penso ad Annette che sta per andarsene e all’uomo che sto per sposare. Quell’uomo che non conosco e che non mi conosce. Chissa se anche lui ha di questi pensieri, chissa se si chiede come sono fatta. Mentre aspetto che si riempia la vasca, mi osservo allo specchio, cerco di vedermi come potrebbe vedermi lui la prima notte: compio 20 anni oggi, ho i capelli molto scuri anche se non proprio neri, mossi, lunghi fino a sotto le spalle. Gli occhi sono grandi e scuri, Anny dice “profondi”. Il naso regolare, le labbra nè sottili nè troppo carnose. Di viso mi trovo tutto sommato carina, “Noelle fidati di me, sei bella!”. Non sono bassa ma neanche troppo alta da non potermi mettere i tacchi alti, snella e con una pelle molto curata, liscia e senza difetti. Il sedere è sodo e rotondo e sul corpo non c’è traccia di cellulite né smagliature ne pancetta, sia per l’età che per l’esercizio quasi quotidiano; inoltre le mie visite dall’estetista sono molto frequenti, e anche le mani e le unghie sono sempre perfette. Il pube non lo depilo ancora, magari prima del matrimonio, chissà.
Infine mi soffermo sul petto e lo valuto con occhio critico: è molto grande, io direi enorme ma, grazie alla mia giovane età, è ancora abbastanza sodo: posso permettermi di non indossare il reggiseno, se non ne ho voglia. Le areole sono rosa scuro e grandi, i capezzoli ben pronunciati: tendono a inturgidirsi spesso e rapidamente, non solo quando ho freddo o quando sono eccitata. Questo seno così grosso mi ha resa insicura, mi sento diversa, mi sembra che tutti lo guardino continuamente. Sono a disagio se devo correre o saltare, amo il mare ma ci vado poco, mi sento impacciata in ogni situazione.
Sono consapevole di essere nel complesso abbastanza attraente, ma sono molto timida con le persone, soprattutto coi ragazzi. Anche perché sono ancora vergine, mentre le mie amiche ormai scopano già da alcuni anni e anche questo contribuisce alla mia insicurezza. Spero che crescendo, sposandomi, io riesca a migliorare questo lato del mio carattere….
Bene la vasca è piena, profumata e con tanta schiuma, come piace a me!
Dopo un bagno lungo e rilassante, mi vesto e scendo in salone con soli 15 minuti di ritardo. Gli zii sono già lì che mi aspettano e insieme a loro c’è una ragazza di colore, molto bella. <Noelle questa è Jezabel, il tuo regalo speciale: da oggi sarà la tua domestica personale. Sarà a tua completa disposizione, occuperà la camera di fianco alle tue stanze, si occuperà solo di te e potrai portartela in Italia quando ti sposerai>. Mi hanno regalato una domestica! “Potrai portartela in Italia ” ! Penso che qualcuno dovrebbe informare mio zio che la schiavitù è stata abolita in Francia già da un paio di secoli….
Vabè, soliti riti di compleanno, poi pranzo, torta e finalmente: “miss Annette è arrivata a prendere la signorina Noelle, la attende nel giardino grande”. Schizzo via neanche avessi un peperoncino nel culo, e corro ad abbracciarla. Oggi è elegante come al solito ma stavolta ha un qualcosa di provocante che mi colpisce: <di un po’, sei già pronta per un altro sfortunato amante?> < tu sei pazza se pensi che sprechi la nostra ultima serata con un uomo, oggi è il tuo compleanno e sono tutta tua!>.
Il pomeriggio passa in un lampo, con tante risate e qualche lacrima; dopo la visita al suo affezionato kebabbaro al porto, mi fa salire in macchina e mi porta ad un alberghetto nel centro storico, un posto “caratteristico”. <Che ci facciamo qui?> <Scendi dai, ho riservato una stanza, ho già detto a tuo zio che stanotte dormi da me> …. !!! ….
< In che senso scusa?> < Beh sai…. diciamo che a casa tua c’è un po’ troppa gente…> <ehm…> <dai piantala, scendi che andiamo su, fidati di me, non ho mica intenzione di mangiarti!>.
Lo dice con un sorriso così disarmante che, anche se avesse in mano una mannaia sporca di sangue non ci vedrei niente di strano. Ci fermiamo al bancone per prendere la chiave, “Buonasera miss Annette tutto bene? La solita stanza, certo, ecco la chiave”. <Accidenti sei conosciuta…. è qui che ti porti gli uomini vero?> <Hai una mente torbida signorina… ma hai ragione, è qui che vengo, sono molto puliti e assolutamente discreti> strizzandomi l’occhio.
Inizio a preoccuparmi, ma la seguo su per le scale. Appena entrate in camera mi guardo intorno in cerca del regalo ma non vedo niente. Lei mi guarda con un pizzico di apprensione e mi dice con tono serio: <Amica mia, oggi compi 20 anni, è importante. E inoltre sai che devo andare via e per un po’ non ci vedremo> < non farmi piangere, sai che sono una fontana!>. <certo Noelle, ma voglio darti il mio regalo, e voglio che sia qualcosa di veramente importante…. non è niente di materiale, cosa regalare a chi ha già tutto? Quindi il mio regalo sarà qualcosa di differente, qualcosa che resti dentro di te…. il mio regalo…. sei te!>. Resto in attesa che finisca la frase, ma mi rendo conto che in effetti ha già finito… solo che non ho capito! Apro la bocca e, dato che non ho idea di cosa dire, la richiudo.
<Vedi Noelle, ormai ci conosciamo da 4 anni, abbiamo fatto tanto e soprattutto abbiamo parlato un sacco. Tu mi conosci e io ti conosco. Sei una persona splendida, ma credo che ti manchi qualcosa, qualcosa che ti permetta di assaporare la vita nella sua interezza> <wow oggi sei criptica…. puoi tradurre in francese corrente?> < Noelle…. tu sei vergine! Tra un anno ti sposi senza neanche sapere com’è fatto il tuo corpo. Desidero insegnarti questo Noelle, a conoscere il tuo corpo, a godere del tuo corpo, a godere di te stessa! Voglio insegnarti a masturbarti. Voglio farti scoprire l’orgasmo!>
Devo aver spalancato gli occhi, perché guardandomi si è messa a ridere…. <ma… come… cosa intendi? …. i-io? Tu cosa? … mi fai?…. non…. scusa> devo essere comica perché si siede sul letto e ride ancora. Ride di me, dovrei arrabbiarmi, ma quando ride è contagiosa… per cui dopo un secondo siamo entrambe sedute sul letto a ridere!
<no sul serio, cosa vuoi fare… farmi? Voglio dire come facciamo… cioè … cosa devo fare io?> < bè intanto spogliati, se vuoi imparare a conoscere il tuo corpo bisogna che sia accessibile…. totalmente!> giusto… logico… mi sento le guance bollenti, devo essere rossa. Va bene, mi fido di lei, sa sempre cosa sta facendo. Mi alzo e inizio a spogliarmi, lei si gira subito per non mettermi in imbarazzo. <Fatto… come sto?> lei si volta <WOW! Sei sicura di volerti sposare? Hai un corpo mozzafiato, potresti avere tutti gli uomini che desideri! Con quelle tette poi…> ecco adesso devo essere paonazza dall’imbarazzo! < Sono rossa in faccia vero?> <Rossa? No assolutamente. Sei viola! E non solo in faccia… aspetta so cosa serve!> mi fa l’occhiolino e si spoglia anche lei. Non l’ho mai vista nuda e … bè, semplicemente perfetta! Bella, capelli nerissimi, profondi occhi da gatta e bocca sexy senza essere volgare. Alta, senza un filo di grasso nè cellulite o smagliature, il pube perfettamente depilato, un seno e un sedere tondi e sodi che sono calamite per gli occhi maschili. E la pelle! Leggermente olivastra e liscia come la pelle di un bambino.
<Noelle mi stai fissando… > sussulto, non me n’ero accorta! Mi affretto a risponderle <scusa, è che cercavo dei difetti… e niente, non ne trovo!> ridiamo di nuovo e si smorza l’imbarazzo.
Ci mettiamo di nuovo sedute sul letto, mi guarda, alza una mano e si ferma, fa per parlare ma non sa cosa dire, è di nuovo in difficoltà. Vedo benissimo che non sa come iniziare, allora prendo l’iniziativa: <parlami dell’ultima scopata!> <eh?> < non mi racconti mai delle tue storie di sesso, fallo adesso! Voglio sapere tutto, soprattutto i particolari!> <ma cosa c’entra adesso?> <Anny, siamo entrambe nude, sedute su un letto in una camera d’albergo, mi vuoi masturbare ma non sai da dove iniziare…. bene, scaldiamo l’atmosfera!> è ancora incerta, e allora le prendo le mani (Dio, sono gelate!) e gliele stringo forte. Si lascia fare da me e in pochi secondi siamo sotto il piumone, tirato fino al collo, le teste appoggiate sui cuscini e ci guardiamo negli occhi. Le tengo le mani strette per scaldargliele e ho unito i piedi ai suoi. <Adesso ti farò un sacco di domande, e tu mi risponderai dicendomi la verità. Voglio sapere tutti i particolari, ma lascia perdere i nomi, se erano simpatici o belli. Non me ne frega niente, voglio che mi parli di come avevano il cazzo, cosa ti hanno fatto e cosa hai fatto tu. Ma soprattutto come. E cosa ti ha fatto godere. E com’è lo sperma…. bè hai capito… e non preoccuparti, quando sarà il momento ti chiederò io di… esplorare…>.
Incalzata dalle mie domande inizia a raccontarmi, e devo dire che la mia amica è proprio maiala! Non me l’immaginavo così lussuriosa! Basta mezz’ora e sono già parecchio umida. Adesso le chiedo di mostrarmi certe cose su di me, e il contatto delle sue dita sul mio corpo mi scalda ulteriormente. Per illustrarmi un pompino profondo mi prende la mano e si infila in bocca tre dita e… Dio se è eccitante. Dopo due ore di “chiacchiere” sono letteralmente un lago, ho bagnato anche il lenzuolo. Le metto un dito sulle labbra per farla smettere di parlare: <Anny è il momento….>.
Annette capisce immediatamente cosa intendo: toglie del tutto il piumone, mi fa sdraiare supina, mi mette anche l’altro cuscino sotto la testa.
<Noelle il nostro corpo è uno scrigno, pieno di gioielli. Certo, c’è il clitoride, il punto G, se vuoi anche i capezzoli. Ma noi possiamo godere per un’infinità di tocchi, sfioramenti, baci… ad esempio non t’immagini neanche quanto puoi eccitarti e godere con le labbra> e dicendo questo mi sfiora le labbra con un polpastrello. È una scossa elettrica,sento un nodo tra le gambe, poco sotto il clitoride, automaticamente porto la mano lì ma lei mi ferma. <Aspetta, dopo te lo lascio fare, ma adesso senti le labbra>. E continua a sfiorarmi con le dita, si sposta di fianco alla bocca, segue la linea della mascella, il collo, la gola, <mmmmm>, adesso è sul petto, sfiora tutto il seno con due mani, partendo da sopra ma senza toccare i capezzoli <che fai Anny?> e scende giù fino alla pancia, l’ombelico e infila le dita nella peluria che ho sul pube <Anny santo cielo!>, gira intorno alla passera <no! Perché?> e con le unghia mi sfiora l’interno delle cosce, giù fino alle ginocchia, i polpacci e le caviglie. Infine mi bacia le piante dei piedi.
Si ferma e mi guarda: <allora? Non ho toccato nessuno dei punti a cui pensano sempre gli uomini. Come ti è sembrato?>
<Anny sto ansimando… e tremando…. ho allargato le gambe e non me ne sono neanche accorta… ho bagnato il lenzuolo! …. si, mi è piaciuto cazzo, mi è piaciuto!>
<Vedi cosa intendevo? Il tuo corpo è pieno di meraviglie, e nel tuo caso è una terra vergine da esplorare>.
Come per dimostrarmelo mi prende l’indice, lo lecca a fondo e me lo fa passare sulla bocca. Intanto mi prende l’altra mano e me la appoggia sul seno. Intanto lei mi solletica di nuovo i peli del pube. Sembra che le piaccia affondare le dita tra quei ricci! Io la guardo e abbasso una mano sulla pancia, lei me la prende e me l’appoggia sulla vulva. Con la sua guida inizio a stimolarmi, prima mi fa solleticare le grandi labbra, poi mi spinge il mio dito medio nella fessura, me lo muove delicatamente su e giù, sento il clitoride, lo raggiungo con la punta del dito e inizio a muoverlo piano, poi accelero…. mi rendo conto che mi ha lasciato le mani, adesso mi sta guardando mentre stuzzico i capezzoli e il clitoride insieme e, wow mi piace, ansimo e piego le ginocchia in fuori…. <Noelle chiudi gli occhi, vedrai che ti senti di più>. Ubbidisco, chiudo gli occhi e… prendo il volo! Le mie mani sembrano vive, non le comando più, percorrono tutto il mio corpo, sento un’infinità di sensazioni arrivarmi da mille punti diversi, faccio fatica a distinguerli, labbra, capezzoli, vulva, collo, ombelico, clitoride, cosce, mi sembra di avere mille mani e a un tratto inizio a tremare, sento nella pancia una sensazione orribile e meravigliosa allo stesso tempo, ho paura, cerco di trattenerla ma è enorme non posso, la sento crescere mi invade tutto il corpo cos’è questa cosa Dio mio non resisto ………. buio! Apro gli occhi ansimante e c’è il viso di Annette a due centimetri dal mio, mi preme forte una mano sulla bocca mentre mi carezza i capelli. Sto ancora tremando, forte, la sensazione è andata via quasi tutta ma sento un meraviglioso calore in tutto il corpo. Ho i muscoli rigidi, le mani aggrappate al materasso e sto ansimando come se avessi corso per un chilometro. Anny mi lascia andare <scusa, è che ti sei messa a urlare come se ti stessero scannando…. va bene che qui sono abituati alle urla, ma non vorrei chiamassero la polizia!> non ho la forza di ridere, non riesco neanche a rispondere. Pipì! Mi scappa! Devo andare in bagno! Subito!! Ho i muscoli ancora rigidi ma cerco di alzarmi, le gambe non rispondono e cado lunga distesa tra il letto e l’armadio, di faccia. Annette mi guarda e ridendo <ti volevo insegnare a godere… bè devo dire che l’allieva ha superato la maestra…. e in una sola lezione!> cerco di non ridere, cerco di non fare pipì… non riesco e, ridendo, mi piscio addosso, qui sul tappetino.
Ridiamo per due minuti buoni, io sdraiata per terra e lei sul letto. Non ho neanche provato a fermare la pipì, sotto di me c’è un lago. Ci calmiamo, cerco di tirarmi su ma non riesco e lei mi dà una mano. Mi porta in bagno e, mentre mi lavo per bene, lei asciuga tutto con delle lenzuola che trova nell’armadio. Viene in bagno che mi sto ancora lavando, si siede sulla tazza e mi guarda: <sei bellissima Noelle lo sai?> <Anny cos’era quello? Un orgasmo? Sono sempre così violenti?> <bè dipende, a volte sono più forti a volte meno, a volte durano un niente a volte un sacco, certe volte ti lasciano distrutta e altre ti ritrovi piena di energia nuova…> <mi aiuti ad asciugarmi?> io esco dalla vasca e lei prende un enorme asciugamano, me lo avvolge intorno alla vita e, accucciandosi, inizia a strofinarmi, la vita, la pancia,i glutei, le gambe, e inevitabilmente mi asciuga anche lì….. sto per dirle di fermarsi quando il mio corpo di nuovo prende il sopravvento, la afferro per la schiena e mi stringo a lei, coi miei seni enormi sul suo viso, e muovo veloce il bacino avanti e indietro sulle sue mani. Tremo, sto mugolando, non riesco a fermarmi, eccolo, lo sento arrivare, stavolta non lo contrasto ed esplodo di nuovo………. mi ritrovo seduta a cavallo delle sue gambe, abbracciata strettissima a lei, col suo viso affondato nel mio seno, ansimo. Non potrei alzarmi neanche se volessi e Dio sa che non voglio! Voglio restare così abbracciate per sempre….. <Noelle mi stai soffocando> … torno alla realtà, e la lascio. <Dio mio Anny che mi sta succedendo?> <Stai scoprendo il tuo corpo, non male vero? Vieni torniamo nel letto>.
Quella notte è stata lunghissima, ma è passata troppo in fretta. Con Annette ho scoperto posti che neanche sapevo di avere, ho imparato a godere in tanti modi, a volte anche del dolore. Non ho contato le volte che ho goduto ma sono state tante! Abbiamo anche riso tanto, di me e della mia inesperienza ma anche di lei, degli uomini. Questa esperienza ci ha unite se possibile ancora di più. Alla fine siamo crollate sul letto, poco prima dell’alba. Annette si è addormentata subito, io non potevo dormire, ero ancora troppo eccitata e sono rimasta ad ascoltare il suo respiro.

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