Io e mio cugino ed i nostri incontri segreti gay

Io e mio cugino ed i nostri incontri segreti gay

Tempo di ascolto 9:04 minuti.

Mi chiamo Gavino, vivo in Sardegna a Sassari e sono uno studente fuori corso iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza per l’appunto di Sassari. Sono nato in un piccolo paese all’interno della Sardegna, nella provincia di Nuoro. Un luogo dove se si vuole vivere sereni è meglio non confessare la propria omosessualità, se appunto come me, si è gay.

Così quando a diciannove anni andai finalmente a vivere a Sassari da solo, tirai un sospiro di sollievo. Poter se non sfacciatamente, vivere almeno con meno pressioni la mia omosessualità, fu una vera panacea per l’anima.

Confesso che all’epoca nel quale partì dal paesello, per vivere la mia avventura di studente universitario, ancora non avevo mai avuto rapporti completi con altri uomini. Solo alcuni pompini fugaci, con un altro amico della mia stessa età, con il quale forse condividevamo solo il fatto di essere omosessuale e delle stesso paese e niente più.

Arrivato a Sassari, iniziai ad uscire assiduamente quasi ogni sera ed ebbi modo di conoscere molti ragazzi e finalmente avere anche rapporti completi. Non sto a soffermarmi sul fatto che questi, mi piacquero molto, perché la storia di cui voglio parlare in questo racconto è un’altra, che però risale a quei miei primi anni di università.

Ero appena rientrato a Sassari dopo le vacanze estive in paese, per affrontare il secondo anno di università. Ero raggiante, perché seppur aver rivisto la mia famiglia mi avesse dato gioia, aver trascorso quasi un mese a fingere di essere chi in realtà non ero, non fu il massimo.

Appena dopo qualche giorno dal mio ritorno a Sassari, mi suona il telefono di casa e dall’altro lato della cornetta, riconosco al volo, la voce di mio cugino Andrea. “Ciao Gavino, sono tuo cugino Andrea, so che stai studiando a Sassari, io sarò là per lavoro due giorni la settimana prossima e se tu puoi, mi farebbe piacere ricevere la tua ospitalità”.  Risposi che non ci sarebbero stati problemi, ma che avevo solo una camera e che quindi ci saremmo dovuti arrangiare. Andrea mi rispose che non sarebbe stato  un problema e che in fondo eravamo cugini.

Mio cugino Andrea ha circa 8 anni più di me, appena finite le scuole superiori, si trasferì a Cagliari, dove ben presto trovò un posto di lavoro come rappresentante. Andrea è un bel ragazzo, distinto, sempre vestito in modo impeccabile e con un fisico asciutto e tonico. Pur non avendolo frequentato tantissimo, vista anche la differenza di età, ne ero rimasto sempre molto affascinato, sia per il suo aspetto fisico,  sia per il suo stile distinto, che lo contraddistingueva dagli altri ragazzi della sua età. Ero molto felice del suo arrivo anche se provavo un po’ di imbarazzo e temevo allo stesso temo che lui potesse capire che non ero eterosessuale ma che invece mi piacevano gli uomini.

La settimana seguente, mio cugino arrivò puntuale a casa mia all’orario stabilito. Erano le 12 circa e Andrea mi invitò a mangiare un boccone, in un ristorante della zona, gestito da un suo amico. Andrea era più affascinante di sempre, indossava un abito con cravatta, capelli corti ben ordinati  con un po’ di gel e un buon profumo. Come lo vidi, non nego di aver subito pensato che sarebbe stato molto bello avere l’occasione di portarselo a letto.

Mangiammo e discutemmo di parenti e amici del paese e di quanto fosse diversa la vita in città. Appena dopo mangiato, lui si affrettò per un appuntamento di lavoro che aveva da lì a breve e fissammo di rivederci a casa all’ora di cena.

Durante il pomeriggio,  non mi vergogno di dire, che mi masturbai pensando di essere inculato da  Andrea. Certamente non mi aspettavo che la sera stessa quella che era stata una mia fantasia si sarebbe esaudita realmente.

Cenammo a casa, assieme al mio coinquilino, poi Andrea propose di andare a bere qualcosa fuori; Luca il mio coinquilino disse che era stanco e che non sarebbe venuto, mentre io accettai volentieri. Seduti in un pub poco lontano da casa mia, Andrea sembrava (con tutto il mio stupore) provarci con apprezzamenti sul mio fisico asciutto e sul mio pizzetto, che ad Andrea pareva piacere molto.  Io gli sorridevo, ma allo stesso tempo ero un po’ sbalordito; mio cugino anche lui forse era gay? Se così io certo non me ne ero accorto prima.  Con un po’ di imbarazzo ad un certo punto ebbi la faccia tosta di digli: “ma anche a te piacciono gli uomini allora?”  E ‘ vero che quelle parole le avevo pronunciate a tono di battuta, ma è altrettanto vero che mi aspettavo dalla sua risposta di capire definitivamente se fosse o meno gay come me. La risposta  di Andrea fu perentoria e decisa: “Mi piacciono gli uomini Gavino, così come piacciono a te. Il nostro paese è piccolo e tutti sanno che entrambi siamo gay. E ti dirò non solo mi piacciono gli uomini ma mi piaci molto tu. Chissà cosa direbbero in paese di due cugini gay.”  Rimasi di stucco, ero allo stesso tempo  felicissimo ed eccitato.

Tornammo a casa a immediatamente ci fiondammo in camera da letto. Chiusi la porta e neanche il tempo di girarmi che mi ritrovai la lingua in bocca di Andrea. Mistico e super peccaminoso quel bacio, tra 2 cugini gay di un piccolo paese della Sardegna. Iniziamo simultaneamente a spogliarci ed io subito a seguire mi inginocchiai  a terra e golosamente aprì la bocca per prendere il cazzo ancora moscio di Andrea dritto in gola. Se c’è una cosa che amo e farmi  crescere il cazzo in bocca e dal principio assaporarlo tutto in gola quando ancora non è diventato duro. Quando il cazzo di Andrea fu completamente in gola, inizio un lento lavoro di bocca sulla cappella, con le labbra delicatamente  mi muovo lentamente sull’attaccatura della cappella al pene. Quel neanche mezzo centimetro di stacco della sfericità tra la cappella e il pene è un punto molto sensibile e sono diventato molto abile a lavorare con le labbra proprio lì. I sibillini gemiti di mio cugino, mi facevano capire che lo stavo facendo godere e questo mi dava grande soddisfazione. Iniziai quindi a far colare dalla mia bocca della saliva sulla cappella e con la lingua  leccavo la cappella come se fosse un gelato.

Ci spostammo nel letto, Andrea iniziò a baciarmi il petto e il collo per poi scendere pian piano fino al cazzo e iniziò anche lui un pompino; quindi ci incrociammo  cazzo in bocca per cazzo in bocca,  un 69 molto gustoso. I nostri corpi, erano adesso un tutt’uno, uniti nei punti più sensibili a disposizione nel corpo: la mia bocca che teneva il suo cazzo e la sua bocca che a sua volta teneva il mio.  Ogni nostro movimento del corpo ci provocava degli spasmi univoci di piacere e in uno stato d’oblio assoluto verso il resto del mondo, giacemmo  in quella posizione fin quando Andrea non si alzò e mi chiese di mettermi a pecorina.

A Pecorina sul bordo del letto, il mio ano aspettava con desiderio che il pene di Andrea, mi prendesse. Nella camera da letto era accesa solo la luce della AbatJour del mio comodino, che emetteva una luce che  si irradiava suffusamente nella camera. Nel silenzio di quell’attimo che stava precedendo la penetrazione, si creò come un’atmosfera mistica, intrisa di erotismo, sesso e passione.

Ahh un gentile dolore nel mio retto. Era arrivato il momento, Andrea mi penetrò con un colpo secco e  tutto di un tratto, sentì le sue palle sbattere sulle mie natiche. Il suo cazzo era arrivato subito al primo colpo tutto fino in fondo, dandomi un grande piacere. Andrea continuò a sbattermi per diversi minuti a ritmo deciso e cadenzato, quindi senza spostarmi mi distese in avanti sul letto e continuò a prendermi da dietro. Io sentendo che stava per venire iniziai a stringere il mio buco del culo, proprio nel mentre nel quale subivo la penetrazione. Dopo pochi secondi sentì il mio ano, irrigato da una calda spruzzata di sperma che mi riempì il culo e poi mi fuoriusci anche abbondantemente, fuori. Con le dita raccolsi quanto più sborra potei e comincia a berla, davanti agli occhi di Andrea che guardava estasiato.

Quello fu il primo di lunghi incontri, che si ripeterono nel tempo sempre a casa mia. Con la scusa di alcuni appuntamenti di lavoro a Sassari, Andrea riusciva a venire da me 2 -3 giorni ogni 2 settimane. Finita l’università mi trasferì a Roma e da allora non  l’ho più incontrato.

La seguente storia è una storia di fantasia non reale. Tutto sommato vi sono molti aspetti della mia vita reale. Ho effettivamente un bel cugino gay, con il quale però non ho mai avuto rapporti. Vengo davvero da un piccolo paese della Sardegna e sono stato iscritto all’università per anni, ma non a giurisprudenza.

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