Il geometra brutto e il suo inaspettato cazzo gigante da Bergamo

Il geometra brutto e il suo inaspettato cazzo gigante da Bergamo

Nato in Svizzera a Zurigo, mi trasferisco a Bergamo all’età di 5 anni  e dove vivo attualmente. Mi chiamo Daniele e sono un giovane ragazzo, di 23 anni. Da 1 anno lavoro come geometra in uno studio gestito da un architetto e un geometra. Entrambi i due hanno circa 50 anni ed entrambi li definirei piuttosto brutti, l’architetto alto e magro con i capelli lunghi e il geometra di statura media, naso grande, calvo e con una discreta pancia.  I due professionisti sono gay e penso che questo abbia agevolato la mia assunzione. Infatti tra persone gay ci si “annusa” e ci si riconosce piuttosto facilmente e quando si può ci si dà una mano.

Il mio lavoro nello studio proseguiva bene, ormai erano passati 6 mesi,  da quando avevo iniziato a lavorare là e mi trovavo abbastanza bene. Il lavoro mi piaceva ed il rapporto con i miei 2 datori di lavori era di piacevole amicizia. I due, l’architetto e il geometra non mi destavano nessun interesse, come vi dicevo, il loro aspetto non era gradevolissimo, fin quando un giorno scoprii una dote o meglio un’importante dotazione del geometra, che creò una sorta di morbosa curiosità. Il geometra e l’architetto stavano chiacchierando con un cliente dello studio, il quale si era appena tagliato i capelli molti corti. Quando il geometra gli dice: ” Hai cambiato look?”  e l’altro risponde “beh sì, volevo assomigliare a te che sei il bello di Bergamo”.  A questo punto interviene l’architetto che controbatte: “ Luigi (il geometra) non è bello ma ha altre doti nascoste”  e così tutti si mettono a ridere. Era chiaro di cosa parlassero e che alludessero alle dimensioni del pene del geometra. Da quel momento in poi, inizia a pensare con una grande frequenza al cazzo del geometra, immaginandomelo come mostruoso. Non so perché ma l’idea di un uomo brutto, un po’ cicciotto e con un cazzo grosso, mi eccitava da morire ed iniziai a fantasticare spesso di notte di  pompare e poi di essere inculato dal cazzo enorme del geometra.

Era un venerdì sera e come mi capitava di tanto in tanto, per puro piacere mi recavo in alcuni cantieri  gestiti dal nostro studio, per vedere come proseguivano i lavori. Lo facevo per puro piacere, provando una grande soddisfazione nel vedere un cantieri dove non c’era niente che prende forma piano piano fino a diventare  una palazzina. Al cantieri, incontrai casualmente Luigi, che aveva appena finito di salutare il capo- cantiere e si avvicinò a me, salutandomi. “Sta venendo un bel lavoro, non pensi ?” Mi disse Luigi. Sì senza dubbio, possiamo essere soddisfatti”, Risposi io. “Senti, io sto andando a casa a farmi un boccone, ho degli ottimi tortellini che mi hanno portato e se sei libero sei mio ospite”, mi disse il geometra. “Sì”, risposi senza nessuna esitazione.

La casa del geometra era disordinata e anche un po’ sporca ma questo anche se sembrerà strano, mi eccitò ancora di più. Mangiammo i tortellini che Luigi, aveva cucinato e nel mentre discutemmo flertando in modo inequivocabile. Io indubbiamente mi sentivo troia ed eccitata ed il geometra lo capì subito.

Subito dopo cena ci spostammo in sala, dove il geometra senza grandi esitazioni, mi prese una mano e me la mise sul suo pacco. Mamma mia! quel cazzone sembrava davvero enorme. Stavo per sbottonargli i pantaloni e mi apprestavo a prendere la sua enorme minchia in bocca, ma lui mi fermo e mi tolse i pantaloni e mutande e poi distese sulle sue gambe con il culo rivolto all’insù, come si fa a un bambino che si sta per sculacciare. Oh mio Dio! Avevo capito quali erano le sue intenzioni mi voleva sculacciare e l’idea mi piaceva. Con il viso rivolto verso il pavimento e il culo verso il soffitto, aspettavo ansioso la mossa di Luigi. Il geometra mi accarezzo prima il culo, prima una chiappa e poi l’altra e quindi iniziò a darci dei piccoli colpetti. A seguito l’intensità e la forza degli sculaccioni di Luigi aumentano fino a farmi gridare, di un dolore intriso di peccaminoso piacere. Mentre subivo sul mio culo i colpi, sentivo il cazzo di Luigi che si ingrossava. e con un a mano mentre ancora ero chinato, lo presi  per sentirlo tutto. Luigi mi dette una serie di sculacciate intense ancora per poi alzarsi in piedi ed ordinarmi di inginocchiarmi a terra. “Troia, sei una troietta ed adesso ti tratterò come la grande zoccola che sei”, mi disse eccitato.Quindi si tirò fuori bene il cazzo e con le due mani mi apri la bocca allargandola al massimo per far entrare il suo bel minchione largo e lungo. Oh cazzo ero eccitatissimo e sentivo già il culo che mi si bagnava, nell’attesa di quel cazzone. Luigi prima di farmi il culo però, mi sfondo’ la gola, mi prese addirittura per le orecchie e da queste tirando verso di sé  e verso il suo cazzo enorme mi sfondo la gola. Ad un certo punto sentivo tutto il palato che mi faceva male e gli dissi che volevo subito essere inculato. Di fatto lo volevo realmente, ma era anche un modo per far riposare il mio palato e le mie mandibole. Luigi prese da un cassetto una crema anale, ma prima ancora di metterla, sputò sul mio ano e iniziò a passarci la lingua, quindi spalmo la crema nel buchetto e poi vi spinse due dita dentro con grande vigore e senza nessun tatto. “Ahia”, gridai io e Luigi sibillinamente rispose: “Zitta troia ora ti sfondo e stai zitta”.  Luigi appoggiò  la sue enorme cappella sul mio ano, che di cazzi così grandi e larghi non ne aveva mai visti e spinse il sui cazzo in un primo colpo per circa la metà della sua dimensione. Era davvero largo e sentirmi aprire il culo ed essere allo stesso tempo trattato come una troia, mi faceva impazzire. Luigi stava come tarando il suo cazzo per il mio culo, adesso, era dentro e lo muoveva lentamente e centimetro dopo centimetro, sentì le sue palle battermi sul culo, ce l’avevo tutto in culo e mi sentivo in paradiso. Arrivato per la prima volta in fondo, Luigi inizia a sbattermi a pecorina intensamente, io gemo senza ritegno, tanto che da dietro Luigi mi prende una mano in bocca per soffocare le mie urla troppe invasive per un condominio.  Ancora a pecora con il culo dritto e Luigi che mi sfonda ho un’orgasmo e sborro senza neanche toccare mai il cazzo, dopo qualche secondo, il geometra, estrae il suo cazzo dal mio ano, si toglie il preservativo e prendendomi per la testa mi sborra in faccia sbattendomi la cappella nel viso prima da un lato e poi dall’altro e strusciando ogni singola goccia di sborra in faccia.

Questa è solo una storia di fantasia, di vero c’è che lavoro davvero in uno studio e che esiste un geometra Luigi e che  è molto datato veramente, ma non è gay.

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