Jenny in Thailandia parte2

Jenny in Thailandia parte2

Eccoci al secondo paragrafo della nostra avventura in Thailandia, proseguo da dove ho lasciato,
sono le 6:30 circa del secondo giorno, io e Jenny stiamo rientrando dalla nottata passata, prima in soi cowboy, poi con i nostri nuovi amici conosciuti al gogo, Jenny se vi ricordate e’ rimasta con la sola canottiera dei Lakers addosso, non ha piu’ le culotte che una delle gogo girls le ha tolto mentre ballava sul bancone del gogo e lanciate ai clienti, e non ha neanche il reggiseno, praticamente perso subito. Come detto e’ una canottiera, cosa puo’ coprire una canottiera??? ecco appunto, noi stiamo rientrando cosi’, arriviamo in taxi davanti al nostro hotel, il portiere apre la portiera dell’auto e la guarda, mentre scende mette in mostra tutta la sua passerina scoperta, lui mi guarda e mi sorride, quasi compiaciuto. Alla reception per ritirare la chiave mi dicono che la signorina si deve registrare per salire in camera… e ancora la scambiano per una prostituta thailandese, siamo fisicamente stanchi, lei e’ appoggiata coi gomiti al bancone leggermente piegata in avanti e immagino che il gruppo di turisti seduti nella hall ad aspettare, probabilmente il loro tour, le stiano ammirando il culetto. Confermo alla receptionista che lei e’ gia’ registrata e siamo entrambi italiani, con le pronte scuse, anche se guardandola “male” ci da la chiave. Decidiamo di non salire subito ma di fare colazione prima, cosi’ poi potremmo riposarci gia’ rifocillati. Certo Jenny non e’ in abito adatto all’ambiente ma tant’e’ che ce ne freghiamo e andiamo al piano di sopra dove servono la colazione a buffet. Ci sono gia’ molte persone, che probabilmente come l’altro gruppo sono in partenza per i tour della citta’, Jenny viene guardata e lei si fa guardare, nonostante la stanchezza ha ancora voglia di mettersi in mostra, si atteggia e adotta posizioni giuste per far vedere le tettine, sotto si vede gia’ tutto senza bisogno che faccia niente, alcuni commenti li sentiamo e sono dispregiativi, soprattutto da un gruppo di zitelle sulla quarantina, molti invece guardano compiaciuti e ridacchiano, la maggior parte sono asiatici. Finimo la colazione che sono circa le 7 e mezza e lasciamo la sala che e’ molto gremita, bene, in tanti se la guardano.
Mi sveglio che sono le 3 del pomeriggio, Jenny nn c’e’, mi faccio una bellissima doccia rilassante, il breve sonno e’ stato rigenerante, mentro sono sotto la doccia ripenso alla serata e mi eccito, mi masturbo e schizzo copiosamente, nonostante la notte prima avessi gia’ fatto sesso completo con la thailandese del gogo.
Trovo un messaggio di Jenny che mi dice che e’ in piscina, mentre mi metto il costume mi arriva un altro messaggio da Jenny che mi chiede di portarle un costume… beh, gia’ immagino, ok. Infatti la trovo sdraiata su un lettino a fianco al bar della piscina, all’ombra, indossa una mia maglietta bianca, di quelle che uso per dormire, e nient’altro, che comunque e’ abbastanza per coprirla in modo semi decente. In piscina ci sono una ventina di persone, tutti stranieri, piu’ almeno 10 inservienti dell’hotel. Parliamo un po’ della serata passata mentre aspettiamo che ci portino un paio di bibite fresche, si e’ divertita tanto, me lo conferma, e’ stato eccitante per entrambi, sta seduta a gambe incrociate sul lettino con la schiena appoggiata allo schienale, ma ancora non si e’ messa il bikini e quindi passerina al vento e in bella mostra, il cameriere che ci porta il bere, un ragazzo giovane, guarda e sorridendo mi fa il gesto dell’ok col pollice, ricambio con un sorriso. Da quella stessa posizione, allungando prima una poi l’altra gamba si infila la mutandina del bikini, facendolo chiaramente quando al banco del bar ci sono parecchi clienti, poi da sotto la maglietta si mette in pezzo sopra e si sfila la maglietta. Le ho portato il primo costume che ho trovato, un bikini perizoma giallo minimal, due triangolini legati al collo dai cordoncini per coprire il seno e cordoncini legati coi fiocchetti sui fianchi con piccolo triangolino a coprire la passerina, filo in mezzo le chiappe. Bella, molto bella, ma non e’ l’unica straniera (be’ lei sembra thailandese eheh) che e’ in piscina in bikini minimal. Ci rilassiamo sui lettini, fa molto caldo, facciamo diversi tuffi per rinfrescarci, neanche a dirsi, il costume giallo bagnato e’ trasparente, non molto, lascia un po’ alla fantasia, ma non troppo anche perche Jenny ha i capezzoli scuri che non lasciano scampo ai tessuti leggeri. Viene guardata, come da nostro scopo, divertimento e soprattutto eccitamento. Gi inservienti maschi sono sempre appostati nelle sue vicinanze per poter vedere meglio, lei e’ brava e compiacente, sa come fare, si sistema e sposta regolarmente i triangolini del bikini in modo da lasciare visibili per qualche attimo sia i capezzoli che la fighetta, va a fare la doccia quando c’e’ qualcuno e si sciacqua via l’acqua della piscina sollevando sempre i triangolini del bikini. A meta’ pomeriggio inoltrato decidiamo per una prova, la lascio sola e vado a guardarla dalla vetrata del bar che affaccia sopra il piano piscina, guardare gli altri che la guardano e vedere se qualcuno la approccia. Lei sta sdraiata sul suo lettino, il costume e’ bagnato e quindi come detto trasparente il giusto, non volgare, piacevole, tiene le gambe piegate e aperte, si vede quasi il buchetto del culetto coperto a mala pena dal filo intraculo del perizoma che diventando parte del triangolo molto sottile entra anche nella parte bassa perineale della passerina, lasciando fuori la parte bassa delle grandi labbra, per inciso, appena visibili. Mi sto godendo la visuale sorseggiando la birra col ghiaccio …eheh…, vedo i camerieri che cercano la posizione migliore per guardare cercando di fare gli indifferenti, vedo un paio di stranieri che da bordo piscina la guardano proprio fronte a lei, Jenny sta giocando ol cellulare, facendo finta di niente, apre e socchiude le gambe come per movimento compulsivo, ma lo fa lentamente, tre quattro volte poi si sistema il triangolino del perizoma, aprendolo, tirandolo un po’ e abbassandolo, qualche momento, ma giusto per lasciare che chi la sta guardando gliela veda. Sto iniziando la seconda birra quando un uomo sulla quarantina, europeo, di bell’aspetto, le si avvicina e si abbassa verso di lei, poi si siede a suo fianco sul mio lettino, lei si mette a sedere, ovviamente non so di cosa stanno parlando, ma dopo neanche dieci minuti lei si alza, si mette la maglietta e insieme si avviano verso l’ascensore. Sono quasi le 5 e trenta, immagino stiano andando in camera, perche’ da dove sono io non sono passati, torno quindi in piscina, mi sdraio e mi rilasso. Non sono neanche le 6 che Jenny esce dall’ascensore, da sola, viene verso di me sorridendo, sa gia’ che dovra’ raccontarmi tutto…
Il nord europeo l’ha avvicinata sicuro fosse una prostituta thai e nonostante avesse visto stesse con me, sicuro fosse una prostituta le ha proposto un “regalo” per una sveltina, piu’ che per il regalo Jenny ha accettato per far la parte della puttana, non gli ha detto di non essere thailandese, e’ stata al gioco e si e’ divertita, si e’ lasciata sbattere e anche se di breve durata era ben dotato. Sono eccitato come una bestia in calore, ma siamo ancora in piscina, mi butto in acqua un’ultima volta per raffreddare i bollenti spiriti, Jenny mi segue, stiamo a bordo piscina qualche minuto, siamo rimasti in pochi, le sposto il perizoma e le entro con due dita, lei mi prende il cazzo in mano da sopra il costume, la masturbo per poco, complice il fatto che durante la scopata lei non era venuta, viene li in piscina lancindo un gridolino leggero di piacere. In camera scopiamo… finalmente …, poi mentre facciamo la doccia le parlo di patpong, una via a luci rosse, famosa nel mondo dai tempi del Vietnam, dove i soldati americani andavano a spassarsela gia’ allora con le ragazze thailandesi, so di locali che fanno spettacoli particolari, i ping pong show, le bottiglie di birra aperte con la vagina, giochi di bottiglie e tant’altro. Le parlo poi di Nana square un’altra zona a luci rosse simile a soi cowboy ma con meno qualita’, tanti ladyboy e tanti gogo e bar. Decideremo durante la cena, non si puo’ essere a Bangkok e non andare a cenare al Lebua, il famoso roof restaurant dove e’ stata girata anche una scena del film Una notte da leoni 2. Abbigliamento elegante d’obbligo, ma cio’ non toglie che Jenny possa comunque essere una elegante zoccoletta esibizionista.
segue nella parte 3

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