Moglie facile e marito compiacente

Moglie facile e marito compiacente

Moglie facile e marito compiacente

Apologia di un cornuto.

Sono sempre stata una donna dal fascino peccaminoso, una seduttrice incallita, e una creatura avvolta nell’arte della tentazione. Questa è la mia verità, e il mio amante, che per oltre un decennio è stato il mio complice segreto, conosceva profondamente i miei desideri ardenti. Ecco perché, alla fine, ho deciso di porre fine a questo gioco pericoloso. Dopotutto, ero sicura che Carlo, nel profondo del suo cuore, fosse consapevole delle mie avventure illecite, ma per molto tempo ha scelto di ignorare la realtà, godendosi il mio fascino proibito.

Dimenticavo, ancora non ti ho svelato tutti i miei segreti. Sono Sandra, ho 36 anni e sono un vero fuoco ardente di passione, nata e cresciuta nella città di Brescia. Di professione, sono un’esperta infermiera, ma c’è molto di più sotto la mia divisa.

Il mio aspetto è un’ode alla tentazione. I miei lunghi capelli, rossi come il fuoco, cadono seducenti sulle spalle. Il mio viso è punteggiato di lentiggini, sfumate dallo stesso ardente rosso. Il mio corpo è una sinfonia di desiderio, con una quinta di seno che ti invita a esplorare e un’atletica altezza di 164 cm, abbinata ai miei seducenti 60 kg.

Non sono una donna magra, ma il mio corpo morbido e sinuoso è un richiamo irresistibile per gli uomini. La mia curva più ammirata? Senz’altro il mio seno, una promessa di piacere che adoro svelare in scollature mozzafiato. Sono una tentatrice nata, pronta a sedurre e affascinare chiunque si avvicini al mio fuoco ardente.

Vi chiederete, forse, il perché del mio istinto da femmina passionale e vogliosa?. Non esiste una risposta definitiva, solo una natura insaziabile. Il piacere per il sesso è radicato in me sin da giovane, una sete inestinguibile per la seduzione, la conquista, e l’estasi carnale. E quanto a mio marito Carlo? Devo confessare che Carlo è un eccellente amante, resistente, vigoroso e ben dotato, ma al di fuori del regno del piacere, è una creatura timida e sottomessa. Non prende mai l’iniziativa, e sebbene abbia un aspetto affascinante, manca di quel magnetismo che mi fa perdere la testa.

Tuttavia, io lo amo così, con tutte le sue imperfezioni, proprio come sento che lui mi ama. Nonostante le mie scappatelle, non ho mai considerato l’idea di lasciarlo. La nostra connessione va al di là del fisico e delle avventure proibite, è un legame che sfida ogni definizione e che mi spinge sempre più oltre nel mondo del desiderio.

Un evento accaduto in quella calda estate ha trasformato radicalmente il nostro legame, rendendoci complici e consolidando la nostra connessione di coppia. Una sera, per caso, mi ritrovai a sfogliare il cellulare di mio marito e mi imbattei in una chat di WhatsApp. In quel frangente, confessava apertamente i suoi desideri più oscuri a un vecchio amico, ammettendo quanto fosse eccitante pensare a qualcun altro che mi scopava , inoltre ebbi la prova, dai discorsi contenuti nella chat, che Carlo, sapeva delle mie scappatelle di sesso.

Fu in quel preciso istante che mi resi conto che, se era vero che ero una “moglie aperta” alla passione, lui era un “marito accomodante” o, per essere più espliciti, un “cornuto consenziente” che trae piacere dalla sua situazione. Era l’opportunità perfetta per una donna come me, una via per abbracciare una vita libertina all’interno della coppia.

In quei giorni, elaborai un piano audace. Avevo compreso che Carlo amava osservarmi mentre ero con un altro uomo, quindi avrei creato l’occasione affinché potesse farlo. Senza esitare, chiamai un collega di lavoro, Marco, con il quale avevo già avuto qualche avventura. Marco era un giovane di 32 anni, alto e magro, con lunghi capelli castani. Forse non un adone, ma sicuramente una persona molto simpatica, spigliata, e con una gran dose di coraggio.

Spiegai il mio piano a Marco, ovvero: un invito a cena e poi una scopata davanti agli occhi di mio marito Carlo, che avrebbe solo guardato Non rivelai, tuttavia a Marco che Carlo era all’oscuro di questo strano piano che avevo architettato. Marco accettò immediatamente..

Così, qualche giorno dopo, lo invitai a cena a casa nostra. Carlo fu un po’ sorpreso dall’invito, dato che non avevo mai invitato amici a cena, ma non ci fece troppo caso. Per quella sera, scelsi un abito nero estremamente provocante, con uno scollatura profonda che metteva in risalto il mio seno generoso e una gonna molto corta. Perizoma e e scarpe col tacco alto. Quando Carlo mi vide, alzò le sopracciglia e mi disse: “Non sarà forse troppo audace questo vestito?”

“Ma no, dai, è estate e fa caldo,” risposi con la mia solita faccia tosta.

Marco si presentò con un sorriso e la sua consueta simpatia, e grazie anche al vino, l’atmosfera divenne piacevolmente accogliente. Carlo, anch’esso riscaldato dall’alcool, si mise a suo agio e sembrava meno timido e più disinvolto di sempre. In casa si respirava un’aria elettrizzante, tra quei tipici sorrisi e occhiate complici che spesso preludono a momenti di intensa passione. Mentre stavo servendo il dolce, presi l’iniziativa. Iniziammo a parlare di “scambismo” e del piacere del sesso libero, e con grande sfacciataggine, guardai Carlo e gli chiesi: “E tu, che ne pensi delle coppie aperte?”.

Nello stesso istante, mi avvicinai a Marco e cominciai a toccargli i pantaloni all’altezza del cazzo, che sentì subito indurire…. Carlo arrossì, mi guardò perplesso, ma non disse una parola.

A quel punto, presi la mano di Marco e mi diressi verso la camera da letto. Tuttavia, pochi passi prima di raggiungere la porta, mi voltai e con un gesto della mano invitai Carlo, ancora seduto e sbalordito, a seguirci. 

Arrivati in camera, Carlo rimase sulla soglia della porta, mentre io mi sfilai il vestitino velocemente, rimanendo in perizoma ,reggiseno e tacchi. Presa da quel momento di passione e trasgressione iniziai baciare il mio amante. Marco era di schiena a Carlo, mentre io che risultavo davanti, riuscivo a cogliere il suo sguardo e vedere tutta la sua incredulità, ma anche eccitazione nel suo volto. “Maritino mio, sapevi di avere una moglie troia, è arrivata l’ora di vederla in azione”, pensai tra me e me, in quel frangente.

Feci mettere seduto sul letto Marco ed iniziai delicatamente a togliergli, scarpe, pantaloni camicia e tutto il resto fin quando non rimase completamente nudo al mio cospetto. Il suo cazzo era già duro e pronto per essere preso dalla mia bocca. Presi a stuzzicargli la cappella con le unghie ed a passarci il dito delicatamente, per poi segarlo lentamente, sorridendo maliziosamente e volgendo anche al mio sguardo verso Carlo, che nel frattempo dal rigonfiamento dei suoi pantaloni, si era evidentemente eccitato.

Inizio in quel momento a insalivare la cappella del cazzo di Marco, e ci passo piano la lingua su e giù, iniziando a gemere come una troietta. Dopo averlo fatto bene scaldare inizio a succhiargli il cazzo avidamente, mugolando nel contempo… Carlo nel frattempo si toglie i pantaloni e inizia a masturbarsi.

A quel punto vogliosissima e presa dall’eccitazione, metto la figa in faccia a Marco con il quale faccio un 69, preludio poi alla penetrazione.

Marco mi scopa prima a pecorina e poi mi prende a gambe larghe, io gli avvolgo le gambe come una tanaglia al suo fondo schiena e così lo sento davvero tutto dentro. Mi piace da matti così; è la mia posizione preferita e godo dopo poco in un orgasmo ,segnato da un urlo liberatorio di piacere assoluto.

Noto, dai sussulti di Marco che anche lui sta per venire, così che esce dalla mia figa, si toglie il preservativo e mi sborra inondandomi di sperma le tette ed il viso. 

Nel frattempo vedo che anche mio marito Carlo è al culmine, e per questo gli faccio cenno di avvicinarsi, mi inginocchio a terra e splash, ricevo anche il suo sperma in faccia, e capelli. Devotamente prendo anche a leccargli tutto il cazzo , togliendogli la sborra e prendendola in bocca. Un piccolo vizio, che il mio marito cornuto si era meritato.

Quella notte non parlammo molto di quanto era successo, mi limitai a chiedere a Carlo, se era stato bene quella sera e se avesse gradito altre serate del genere. Carlo disse che gli sarebbe piaciuto ripetere una serata così presto e che era stato molto bene.

Da quel giorno, lui divenne ufficialmente il cornuto che era già da tempo ed io la moglie troia che già ero. 

Storia vera, raccontatomi da Carlo e da me romanzata.

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