La mia vita segreta

La mia vita segreta

Episodio 10
La baby-sitter
Rientrai a casa dopo essere stata in palestra, era mezzogiorno, una giornata come le altre di metà marzo, c’era il sole ed era una giornata tiepida, salutai mamma e andai in camera mia a posare la borsa da palestra, notai che mia madre mi salutò, ma aveva un viso molto serio, pensai che forse era preoccupata per qualcosa, andai in cucina per bere un bicchiere di succo d’arancia, mia mamma mi disse che dovevamo parlare, cosa sarà successo pensai, “Sono molto delusa da te, voglio spiegazioni!” disse mia madre con tono serio.
“Nel condominio sta girando voce che ti sei messa a fare la puttana.”
Mi si gelò il sangue, è la mia fine pensai, ma dovevo restare calma e cercare di capire, con tono sbalordito dissi “che cosa? come si permettono a mettere in giro queste voci, la gente gode a rovinare la reputazione degli altri.” dissi a mia difesa, cercai di spiegare a mia mamma che, anche se fossi uscita con un ragazzo che cambiava automobile tutti i giorni, sarei stata una puttana, aggiunsi che volevo sapere chi aveva messo in giro queste voci, per affrontarla faccia a faccia, mia mamma mi riferì che aveva sentito parlare due condomini, capendo che parlavano di me, mi disse “non hai un lavoro ma sembrerebbe che i soldi in tasca non ti mancano.” Li toccò un tasto dolente, dovevo uscire assolutamente pulita da questa situazione, le dissi che ogni tanto andavo a fare la modella per le fiere, e mi pagavano bene, lei rimase un po’ perplessa, chiedendomi perché non gliene avevo mai parlato, gli spiegai che non le avevo detto nulla perché avevo paura che non approvasse quel lavoro, non aggiunse nulla a proposito, io spiegai anche che forse mi davano della prostituta perché mi avevano visto con abiti eleganti e tacchi alti, ma per lavorare in fiera o andare in un locale ci si veste così.
“Va bene ti credo, ma vedi di filare liscio perché se no ti caccio di casa!” Esclamò. Tornai in camera mia con la coda tra le gambe e il cuore che batteva a mille, dovevo stare attenta a come mi muovevo, per un po’ rimasi in stanza senza uscire, dopo non molto pranzai con mia madre e poi lei uscii per andare a lavoro, io lavai i piatti sistemai la cucina e mentre tornavo in camera mi squillò il telefonino, era l’uomo dell’agenzia immobiliare mi disse che aveva un appartamento carino da farmi vedere, ci mettemmo d’accordo per un appuntamento in agenzia, mi cambiai infilando al volo dei jeans attillati blu una felpa bianca con zip centrale, e scarpe da ginnastica alte fino le caviglie, presi la borsetta e uscii da casa, quaranta minuti dopo ero in agenzia, il ragazzo gentile mi fece entrare e mi spiegò che aveva un bilocale in zona Bravetta, andai in macchina con lui per visionare la casa, arrivati sul posto, mi sembrava una bella zona, c’erano parcheggi, l’appartamento era all’interno di una palazzina di cinque piani, dislocata in mezzo ad altre palazzine, la posizione sembrava ottima, visitai l’appartamento che si trovava al piano terra, rimasi affascinata, era un bilocale ristrutturato e ammobiliato, era perfetto per me, gli dissi che lo volevo, quindi tornammo in agenzia per fare i documenti, l’affitto mi sarebbe costato 1000 euro al mese, rimanemmo d’accordo che dopo qualche giorno avrei avuto le chiavi di casa, ripresi la mia macchina e tornai a casa.
La sera stessa dissi ai miei che avevo trovato lavoro come baby-sitter dalle nove di mattina alle quattro di pomeriggio, dovevo accudire un bambino di di due anni, avrei iniziato il lavoro dopo qualche giorno.
La mattina seguente, mentre mettevo in ordine la mia camera, mi squillò il telefonino, risposi, era un cliente che chiedeva di incontrarmi nel pomeriggio, gli dissi che andava bene, mi chiese se ero disposta a fare una cosa a tre, gli risposi di si, ma precisai che la tariffa sarebbe stata maggiorata, l’uomo accettò l’offerta, mi chiese dove ricevevo, non avendo ancora la casa in affitto, gli dissi che al momento non avevo un posto, lui mi spiegò che aveva un appartamento che usava pochissimo e che sarei potuta andare lì, mi diede l’indirizzo e l’ora dell’incontro.
Il pomeriggio mi preparai, non volevo essere troppo appariscente, andai a fare una doccia, quindi dopo indossai dei leggings neri senza mutandine per praticità, sopra una maglietta bianca a maniche corte, senza reggiseno, e infilai i piedi nudi dentro scarpe da ginnastica alte fino la caviglia, mi spruzzai del profumo, indossai il giacchetto bomber bianco, presi la borsetta e uscii di casa, presi la smart di mia sorella e mi diressi verso la zona Borgata Fidene, arrivata parcheggiai l’auto, e trovato il numero civico citofonai, la voce di un uomo mi disse di salire al terzo piano, presi l’ascensore e all’uscita vidi una porta aperta con un uomo che mi attendeva, era di media statura, leggermente robusto sui 45 anni, aveva capelli un po’ lunghi e occhiali da vista, aveva l’aria di essere un avvocato, mi fece entrare, l’appartamento non era ristrutturato ma era pulito e in ordine, mi fece accomodare in salone, c’era un ragazzo giovane, sui 20 anni, con capelli corti e barba incolta, era molto carino, parlammo per qualche minuto disse che il ragazzo era suo figlio, poi l’uomo adulto mi diede 250 euro, le presi e le infilai nel mio portafoglio, poi si mise seduto vicino a me sul divano, mi fece dei complimenti, mi chiese di ballare, mi alzai ballando in modo erotico davanti a lui e al ragazzo più giovane, mi strusciai su di uno e poi sull’altro, l’adulto si tolse la camicia i pantaloni e le mutande, e mi chiese di spogliarmi lentamente mentre ballavo, mi strusciai ancora un pochino sul ragazzo giovane, e un istante dopo mi sfilai la maglietta che indossavo, l’adulto nel frattempo si stava masturbando il cazzo, poi si spogliò anche il ragazzo giovane, io continuando a danzare mi abbassai i leggings i due uomini cominciarono a toccarmi, il giovane mi toccava il culo, e l’adulto le tette, tolsi via le mie scarpe e mi sfilai i leggings, continuando a ballare nuda, qualche minuto dopo succhiavo il cazzo duro dell’adulto, e del giovane, mi facevano i complimenti, continuavo a ciucciare quei due bei cazzi fino in gola, sentivo il loro respiro accelerare, salii sul divano mettendomi a pecora in mezzo ai due uomini, mentre continuavo a spompinare l’adulto il più giovane cominciò a far lavorare la sua lingua sulla mia figa, mi faceva eccitare, poi si mise in ginocchio sul divano dietro a me infilando il suo cazzo duro nella mia figa bagnata, mi dava colpi decisi fino in fondo, il suo cazzo lo sentivo tutto, dopo una ventina di minuti si tirò indietro dicendo che stava per venire, mi girai velocemente prendendoglielo in bocca, mentre me lo spingevo in gola lui sborrava, inghiottii tutto il suo sperma, qualche istante dopo mi alzai dal divano mettendomi in ginocchio davanti l’uomo adulto che stava comodamente seduto con le gambe aperte, mentre lo spompinavo lui mi teneva per i polsi, ma senza stringere, qualche minuto dopo il suo sperma caldo scivolava sulla mia lingua, ingoiavo e continuavo a succhiare il suo cazzo ricoperto di saliva.
La mia opera di affetto era terminata, mi rivestii, i due mi fecero molti complimenti, li avevo soddisfatti per bene, indossai il giaccone presi la borsa e lasciai l’appartamento.
Erano le 19 e 30 quando tornai a casa, andai in camera a togliere il giaccone e posare la borsetta, andai in bagno e poi in cucina, la cena era quasi pronta, mentre apparecchiavo la tavola vidi il cellulare di mio fratello che squillava, sul display c’era scritto Vale, li per li non ci feci caso, ma quando mio fratello rispose con il vivavoce riconobbi la voce della mia amica Valentina, non era possibile si scopava mio fratello, la cosa mi infastidì molto, ero gelosa di mio fratello Ivano, dopo cena lui uscì sicuramente con Vale, con tanti ragazzi si doveva scopare proprio mio fratello pensai.
Finito di lavare i piatti io e Silvia andammo in camera di mamma, lei stava in videochat, mio padre non c’era era a lavoro, ci facemmo vedere anche noi in webcam gli utenti erano molto felici, mia madre parlava con loro, io e Silvia eravamo in piedi vicino alla mamma, dopo alcuni minuto le lasciai da sole, io andai in camera mia, mi spogliai per fare la doccia, dopo aver finito e asciugato i capelli, indossai una mutandina blu e sopra una t-shirt nera, tornai in camera di mia madre, la vidi senza la canotta, si copriva con un braccio le tette, mia sorella rideva, mi misi seduta sul letto di mia mamma, gli utenti della chat guardavano con molto interesse mamma, qualcuno era meravigliato a vedere madre e figlie in webcam, io e Silvia eravamo sedute sul letto a parlare, in chat erano curiosi di sapere se portavamo l’intimo, se avremmo fatto qualcosa di trasgressivo, e se avevamo giocattoli erotici.
Mia mamma si alzò e dando le spalle alla cam si rimise la canotta rosa, Silvia invece si alzò aprì l’armadio e tirò fuori una scatola di cartone, dalla scatola prese un dildo in lattice a grandezza naturale con ventosa alla base, si mise a fare la scema se lo passava in mezzo le cosce e poi lo succhiava ridendo, continuò la sfilata di sex toys, prese un plug anale in acciaio, un vibratore lovense lush, una spina anale bead butt plug, e delle palline vaginali, la chat stava andando a fuoco, volevano che usavamo quei giocattoli erotici, un utente chiese se mia mamma poteva mettersi a pecora con le mutandine abbassate mentre io e Silvia dovevamo dargli schiaffi sul culo, ovviamente io e mia sorella non vedevamo l’ora quale vendetta migliore? sfogarsi sulle chiappe di mamma.
Io e Silvia ci strofinavamo le mani per scaldarle, la mamma si alzò e si mise in ginocchio sul letto, “stronze ve la farò pagare!” disse ridendo.
Poi si abbassò la mutandina quel tanto per lasciare scoperto il suo bellissimo culo, si piegò a pecora, il suo solco intergluteo lasciava le chiappe aperte, mia sorella guardando la cam e ridendo, subito partì con uno schiaffo che schioccò per tutta la camera, la mamma fece un balzo sul letto, io accarezzai l’altra chiappa e subito dopo uno schiaffo, Silvia ed io ci stavamo divertendo, nei minuti a seguire continuammo a dare carezze e schiaffi sulle chiappe diventate rosse di nostra madre, stava sentendo veramente molto dolore mamma, ma anche noi avevamo le mani che bruciavano, il culo di mamma era tosto.
In videochat esultavano, c’erano molti spettatori, mia madre si tirò su passandosi le mani sui glutei tutti rossi, si alzò ritirandosi su le mutandine, lo show era finito.

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