Crossdressers -5

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Capitolo 5 – la proprietaria del locale

Un raggio di sole mi colpisce sulla faccia.
Faccio fatica ad alzarmi.Mi sento a pezzi e dolorante, non so se a causa del bere o di quello che è sucesso dopo.
Sento bussare alla porta. Mi guardo e sono in condizioni pietose, nuda, scapigliata, sporca di sperma sulle gambe, sul corpo, mi ritrovo con ancora le polsiere e le cavigliere messe … non posso andare ad aprire in questo stato …
“Chi è?”
“Sono Carla. Apri ..”
“Sono in doccia…” Balla grossa come una casa.
“Allora sbrigati che ti aspettiamo per la colazione!”
“Dieci minuti ed arrivo”
Mi alzo e mi trascino in doccia. Lo scorrere dell’acqua, il tepore … mi rilassano, mi tolgono la stanchezza. Esco dalla doccia, mi vesto con i vestiti con cui sono arrivata, una pettinata e via. Mentre esco vedo un biglietto sul tavolo, lo prendo e noto che insieme ci sono 400 euro. Sul biglietto una nota: – Questi soldi sono per te. Mantieni il segreto di cosa abbiamo fatto questa notte. – Scendo le scale e raggiungo il tavolino dove sono sedute le mie amiche. “Alla faccia dei dieci minuti!”
“Scusa Carla ma ….”
“Lo sai che sono passate quasi due ore?”
“Vi chiedo scusa”
In quel mentre arriva la signora Paola, la proprietaria del locale, portndomi un cappuccino ed un corneto. “Allora, ragazze, come è andata? Vi è piacito? Se volete raccontatemi cosa avete fatto.”
“Sono salita con un tipo che sembrava un po’ alticcio – dice Carla – e appena in camera si sfila i pantaloni e mi mette il cazzo in bocca. Un bel pezzo di carne, non c’è che dire! Inizio a leccarlo e succhiarlo e quello inizia ad indurirsi. Mi fermo un attimo e mi spoglio, poi spoglio lui. Riprendo il lavoro di bocca … mi butta sul letto e si mette a 69 ed inizia a succhiarmi il mio. Nel frattempo mi lubrifica il buchetto … ma noto che i suoi movimenti diventano più lenti … allora intensifico il pompino … poi prendo il mano il suo cazzo e sento che stà per venire. Lo metto tra le tette e lui sborra copiosamente … lo sposto di fianco e cade in un sonno profondo. Stamattina, quando si è svegliato, mi chiede se mi è piaciuto come mi ha sfondato. A fatica sono riuscita a non riderle in faccia e a dire che mi è piaciuto un sacco.”
“E quanto ti ha lasciato? Ha pagato?” domanda la signora Paola
“Si mi ha lasciato 200 euro”

“A me è capitato un tipo a cui deve piacere il bondage – dice Loretta – perchè dopo pochi minuti perde le manette e mi ammanetta i polsi dietro la schiena. Mi benda e mi lega su una sedia. Per prima cosa mi gira una corda intorno alla vita fissandomi allo schienale della sedia. Poi mi lega le caviglie alle gambe della sedia. Mi sfila la maglietta, apre le manette per far usciere la maglia e mi riammanetta le mani dietro alla schiena. Slaccia il gonnellino aprendo la cerniera e me lo sfila, Mi toglie il reggiseno, che essendo senza bretelline, viene via facilmente.
Mi slega dalla sedia e porta vicino al tavolo, con modo rude mi fa piegare sul tavolo, mi lega le caviglie alle base delle gambe del tavolo. Mi libera le mani per portarle in avanti e legare alle altre bambe del tavolo. Mi trovo allungata sul tavolo con le gambe e le braccia fissate al tavolo. Poi fa passare una corda sotto il tavolo e poi sulla schiena. Le fa fare un paio di giri e poi lega: sono con la pancia schiacciata al tavolo. Penso che abbia finito e invece mi lega le ginocchia tirandole verso le gambe del tavolo. Sono immobilizzata, senza possibilità di muovermi. Inizia, dapprima con dolcezza, poi sempre più forte a frustarmi sulle chiappe e sulla schiema intimandomi di contare i colpi ad alta voce. Sposta gli slip e mi infila un plung, stranamente con molta delicatezza. Lo sento girare attorno al tavolo ed mi ritrovo il suo cazzo in bocca. Inizio a leccarlo ma dopo poco inizia a scoparmi in bocca …. dando colpi che arrivavano in gola. Si ferma e mi inserisce in bocca una pallina e la blocca. Riprendono i colpi di frusta alternati a colpi di spatola …
Mi sfila il plung … è un attimo … mi appoggia la cappella sullo sfittere e, con un colpo secco, mi è tutto dentro. Urlo per il male, ma, con la bocca tappata, escono solo mugolii. Si ferma dentro aspentando che passi un po’ il dolore, poi inizia una cavalcata selvaggia. Sembra che ad ogni affondo debba arrivarmi in gola.
Non so quanto sia andato avanti, so solo che ad un certo punto vengo copiosamente, ma lui continua. Dopo un tempo che mi pare interminabile lo sento esplodere dentro di me … sento un fiume caldo che scorre nelle mie viscere … Lui esce da me e va a distendersi sul letto e si addormenta. Mi lascia così legata al tavolo, con la sua sborra che esce dal culo e mi cola sulle gambe … Dopo un tempo che mi è sembrato interminabile, si alza, mi slega dal tavolo e mi permette di stendermi sul letto. Poco dopo dormiamo tutti e due.
Stamttina, andando via, mi lascia 200 euro e mi dice che la prossima volta sceglierà di nuovo me.”

“A me, invece, è capitato un tipo normale – dice Samantha – sulla sesantina, un po’ adiposo, depilato nelle parti intime …
Mi spoglia con delicatezza e riempiendomi di carezze e baci. Mi succhia i capezzoli …poi con la lingua scende lungo il corpo sino all’inguine. Mi lecca le palle e prende in bocca il pisello. Dopo un po’ lo svesto: gli tolgo la maglietta ed accarezzo il suo petto; poi gli slaccio i pantaloni e li sfilo lasciando in slip. Appare subito il suo attrezzo gonfio sotto la stoffa …inizio a passargli la mano sopra e a giocare con gli attributi, gli strizzo le palle … gli massaggio il pene che diventa sempre più duro e grosso … gli sfilo gli slip e lui salta fuori con prepotnza: mai visto un cazzo così! Lungo almeno 20 centimetri e largo 4 o 5 centimetri di diametro. Facevo fatica a tenerlo in mano! Inizio a leccarlo … gli appoggio le labbra sulla cappella …. inizio ad infilarloin bocca ma faccio fatica tantè largo … piano piano lo spompino, e lo sento indurirsi ancora di più: sembra di pietra!
Mi fa smettere e ci mettiamo a 69 … con la bocca lavora in nodo sublime … quando sto per venire si ferma e poi riprende. Ad un certo punto lo sento irrigidirsi .. un attimo dopo la mia bocca si riempie di seme caldo … ha il membro talmente grosso che mi ritrovo con la bocca tappata e sono costretta a bere tutto, voglio anche pulirlo per bene ma il mio corpo si irrigidisce ed un attimo dopo gli sborro in bocca e lui beve il tutto.
Spero che sia finito li perchè pensare quella bestia nel mio culetto mi spaventa.
Mi sbagliavo! Dopo poco inizia a giocare con il mio buchetto … lo lubrifica … poi inserisce un dito, con molta delicatezza … poi un altro dito … piano piano … La delicatezza è tale che mi rilasso completamente, quasi mi addormento …
Mi sveglio per una sfitta dolorosa. Lui mi calma subito e lo sento andare su e giu nel buchino con qualcosa di grosso ma non capisco cosa sia. Dopo un attimo mi dice se mi piace la sua mano nel mio culetto. Non faccio tempo a rispondere che, tolta la mano, ci appoggio il glande ed inizia a spingere. Sembra una lama che affonda nel burro … lo sento entrare ed allargare le pareti che già sono state preparate prima con la mano … un colpo secco ed è tutto dentro. Sento le sue palle contro le mie chiappe. A me manca il fiato ma non riesco ad urlare tanto è possente l’orgasmo che sto avendo e sborro per la seconda volta.
Dopo un attimo di pausa inizia la sua cavalcata. Ogni tanto si ferma … poi ricomincia … un po’ più piano … un po’ più forte. Dopo un tempo che a me è parso lunghissimo, mi afferra con forza ai fianchi e da dei colpi molto forti, sembra che debba uscire dalla gola. Si blocca e tirandomi per i fianchi verso di lui, mi viene dentro e sono innondata di liquido caldo.
Mi sono addormenta con lui ancora dentro di me, ha continuato a stringermi a lui. Questa mattina non c’era già più”
“ E quando ti ha dato?” “300 euro”
“E a te Tania, com’è andata?” mi assale il panico. Ma guarda sta stronza della signora Paola: mi lascia un biglietto dove mi dice di non dire nulla e poi mi chide come è andata?
“Sono salita in camera da sola. Non mi andava di andare a letto con nessuno. Va bene il gioco, ma non mi andava di andare oltre. Verso le due sento bussare alla porta. Chi è a quest’ora che rompe? Mi alzo e vado ad aprire.
Vedo una delle hostess che avevo visto prima in sala, mi chiede di entrare ed io, mezza assonnata, la faccio entrare. “Dimi, hai bisogno di qualcosa?”
“Posso fermarmi qui?”
“Non ho nessuna intenzione di giocare con te ne con nessun altro. Quindi esci!”
“Non ti disturbo. Mi metto sul divano. Sotto non c’è più nessuno e non mi va di dormire sulle sedie.”
“E allora vai a casa …”
“Sono troppo ubriaca per guidare …”
“Non hai la tua camera?”
“Si ma è venuto su un’ubriaco che si è steso sul letto e si è subito addormentato e puzza di alcool da far schifo … sono scappata via. Ho visto che da te non è venuto nessuno e allora mi sono permessa ..”
“Ok vada per il divano”
Si butta sul divano e in due minuti russa che è un piacere. Ok, e adesso chi dorme più? Mi rimetto a letto e mi addormento.
Dopo un po’ mi sento masaggiare le spalle, un tocco leggero, delicato. Non capisco se sto sognando o cosa ma la stancheza prende il soppravento … e racconto quanto successo nella notte omettendo di dire che era la signora Paola (chi vuol leggere cosa successo legga il 4° episodio).”
“Per fortuna che non volevi fare nulla! – commenta la Paola – pensa se volevi far qualcosa”
“Stamattina, quando mi sono svegliata, non c’era più. Mi ha lasciato un biglietto per ringraziarmi e 400 euro …”

Dopo un attimo di silenzio la signora Paola ci da 100 euro a testa e al nostro sguardo ci dice: “Questo è un extra”
“Mi sembra – continua – che vi siate divertite e che avete anche incassato qualcosa. Sappiate che qua potete venire quando volete. Ovvio non potete più partecipare al concorso perchè ormai sanno chi siete, ma se volete venire come hostess siete le benvenute! Alle hostess spetta la camera, almeno 150 euro per il vostro servizio di hostess, più una percentuale del 10 per cento su quello che consuma il cliente. Basta che mi avvertiate qualche giorno prima che organizzo i turni.”
Con questo invito che gira nelle nostre teste, ci alziamo e salutiamo.
Saliamo in macchina e ci avviamo verso casa.

(continua …)

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