Il mio padrone di casa 2

Il mio padrone di casa 2

Andato via il mio padrone di casa mi buttai ancora sul mio letto e mi addormentai, non sò quanto dormii solo che quando mi svegliai era scuro aprii le tapparelle e c’era un silenzio incredibile si sentivano solo le voci degli uccelli, mi misi al computer per continuare il romanzo che avevo da poco cominciato ma una grande sete mi fermò avevo solo voglia di bere, andai al frigorifero e presi una birra fresca, me la scolai in un attimo, mi rimisi a battere ma la sete mi prese ancora e altra birra, intanto il cielo si stava schiarendo un poco alla volta, chiusi il computer, mi vestii e uscii di casa, sulla strada si stavano aprendo i primi bar, non volevo un caffè, volevo da bere per dissetarmi e alla fine trovai un bar birreria entrai e ad un banco vidi la zona birre, c’erano chiare, rosse e nere scelsi una guinness media, metà bicchiere lo bevvi di colpo poi cominciai a gustarla lentamente, il padrone era un uomo sui 60 anni con una grande pancia, pochi capelli in testa profumo di barba appena fatta
“Ha fatto una festicciola ieri sera?”
“Si ho incassato un assegno e col mio nuovo padrone di casa abbiamo festeggiato”
“Col padrone di casa?”
“Si abbiamo scoperto di avere molti gusti simili e parlando e bevendo ci siamo presi una piccola “ciucca””
“Ahhhh ho capito, bè adesso se continua così prenderà una ciucca di birra”
“No mi fermo qui, devo tornare a casa e continuare col mio libro”
“Deve leggere?”
“No sono uno scrittore in erba, lo scrivo io il libro”
“Bè allora in bocca al lupo”
“Crepi, grazie”
Pagai ed uscii, in mente improvvisamente mi venne in mente tutto il libro, appena entrato mi misi al computer e battei, battei fino a mezzogiorno, il libro era finito, stampai tutto, misi in tutto in una cartelletta ed andai alla casa editrice, appena arrivato il portinaio mi salutò calorosamente e mi disse che il mio editor mi stava aspettando.
Arrivai in fretta fuori dall’ufficio e sentii
“C’è uno scrittore in erba veramente in gamba, scommetto che diventerà qualcuno, guarda lo stò aspettando, mi ha detto che stà finendo un’altro libro, è un ragazzo giovanissimo un pò effeminato, ha un diploma di ragioniere ma sono due anni che scrive ed è sempre migliorato”
“Ok fammelo conoscere ora vado” Si aprì la porta ed il signore che era col mio editor era proprio il direttore generale della casa editrice
“Ohhh guarda eccolo quì il mio ragazzo, cosa hai in mano?”
“Il mio nuovo libro”
“Ma se mi hai detto che avevi da poco iniziato”
“Bè dalle 5 a mezzogiorno c’è tanto tempo per scrivere”
“Invece di dormire hai scritto, bravo ragazzo, intanto c’è quì un’altro assegno, lo sai chi è lui?”
“Bè il direttore generale Luigi Sacchi”
Mi girai ma non sapevo cosa fare fù lui a togliermi d’impaccio e darmi la mano
“Bravo Ivano ne abbiamo bisogno di ragazzi come te, sai i nostri vecchi scrittori hanno diminuito di molto la loro produzione quindi ben vengano nuovi scrittori”.
“Spero di accontentarvi”
“Per adesso vai benissimo”
“Direttore il ragazzo ha scritto due romanzi di tre mesi e la vendita dei suoi libri stà aumentando gradatamente”
Guardai di sfuggita l’importo dell’assegno e mi emozionai erano 3 milioni, mi sentii agitato, cominciai a sudare allora dissi:
“Scusate ho un’altro impegno improrogabile vi lascio il mio nuovo romanzo e prendo l’assegno buongiorno a voi due”
Scappai di corsa giù per le scale, avevo il cuore a mille, arrivai in strada di filato salutando appena il portinaio
“Ivano, Ivano dove corri?”
Mi voltai e vidi Franco allora mi fermai ad aspettarlo
“Ciao Franco devo di corsa andare in banca a depositare l’assegno”
“Un’altro!!”
“Pare che il mio libro stia andando bene”
“Sono felice per te ragazzo, scommetto che non hai pranzato”
“No ho battuto a computer dalle 5 a mezzogiorno poi sono andato in questa casa editrice ho depositato il mio nuovo libro e ho preso l’assegno”
“Dai ti accompagno in banca e dopo vieni a casa mia, mangiamo insieme daccordo?”
La mia banca era molto vicina per cui in 5 minuti me la cavai poi uscii e insieme rientrammo a casa, lui volle assolutamente che prendessi il mio vestito sexy e mi cambiassi a casa sua, lo accontentai ben volentieri, lo presi lui mi prese la mano e insieme entrammo in casa sua, il profumo che emanava la casa era molto invitante, lo aiutai a preparare la tavola e poi Franco tirò fuori l’arrosto che aveva riscaldato, aprì una bottiglia di Sassella e iniziammo a pranzare, lui con la mano ogni tanto mi palpava la gamba allora mi facevo più vicino fin quando ebbi finito allora mi misi al suo fianco, lui mi abbracciò subito e la sua lingua entrò subito nella mia bocca, la mano che prima mi palpava la gamba ora mi stava spogliando, in breve avevo via i pantaloni in un attimo mi levò la mutanda, poi lui si staccò dal tavolo fece uscire il suo cazzo dai pantaloni, un cazzo di 20×6 già leggermente intostato, io mi abbassai e bastò che dessi una leccata al suo cazzo che divenne durissimo allora mi misi a cavalcioni su di lui e gli dissi
“Cavalcami dai sono pronto”
“Ivano arriverà il tempo che non riuscirò più a stare senza di te, ti voglio nel mio letto per sempre”
“Tu scopami, cavalcami fammi tuo ogni volta allora sarò io a cercarti e voler dormire con te, mio signore”
“Franco cominciò la sua cavalcata che mi portò in breve ad uno stato di eccitazione senza fine
“Ohhhhh siiii Franco siiii scopami scopami che bello, che cazzo hai, scopami scopamiiiii
vienimi dentro ti pregoooooo”
“Ivano Ivano sei un amante eccezionale, si tu sei mio, sei il mio amante, ti vogliooooopo”
“Franco mi sborrò nel culo 8 fiotti di sperma bollente e denso, rimanemmo così per un pò di tempo poi mi levai presi della carta e me la ficcai nel culo poi pulìì perfettamente il suo uccello e capì che ero assetato del suo sperma.

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