Nulla accade per caso

Nulla accade per caso

Capitolo 1

La pioggia iniziava a cadere, il vento soffiava facendo sbattere le serrande, in lontananza si sentivano dei tuoni che man mano si avvicinavano sempre di più, insomma una tipica serata autunnale nella quale starsene a casa sotto le coperte.
Invece, nella camera da letto di una casa, al terzo piano, inserita in un’elegante e signorile palazzina nel cuore della città, due donne erano “alla pecorina” e dietro di loro due uomini le stavano penetrando.
Le due donne, una più giovane, 22/25 anni, capelli castani e ricci lunghezza alle spalle, occhi color nocciola, un seno non troppo grande ma sodo era scopata da un uomo brizzolato, tra i 45/50 anni, mentre la seconda donna, sulla quarantina, capelli biondi lisci, seno prominente veniva penetrata da un ragazzo robusto dai capelli neri e corti.
Entrambe le donne gemevano sotto i colpi dei due uomini, il ragazzo più giovane diede due sculacciate alla donna che stava scopando e questa sussultò esclamando “Ahi!” ne ricevette altre due.
“Non l’ho mai sculacciata…….” disse l’uomo che stava scopando la ragazza.
Subito dopo altre sculacciate risuonarono nella stanza, le natiche della donna erano arrossate e lei gemeva sempre più forte.
Nel frattempo il temporale era arrivato proprio sopra le loro teste, la pioggia cadeva copiosa, dalle serrande semiaperte s’intravedevano i fulmini seguiti a breve distanza dai rombi dei tuoni che coprirono le urla emesse dalla donna bionda, di nome Annalisa, nel momento in cui venne.
Per il piacere le cedettero le braccia per cui si ritrovò con la testa sul materasso e il sedere in alto.
Intanto l’uomo brizzolato, di nome Alberto, dopo aver fatto cambiare posizione alla ragazza, messa spalle sul letto, riprese a penetrarla facendo appoggiare le gambe della ragazza sulle sue spalle spingendole avanti con il peso del suo corpo, mentre sua moglie succhiava il cazzo del giovane ragazzo, di nome Giuliano, fin quando quest’ultimo venne riversandole il suo sperma sulle tette.
Subito dopo, gemendo in modo vigoroso, anche Alberto ebbe l’orgasmo” spruzzando” il suo seme sul viso/seno della giovane ragazza, di nome Chiara.
“Vieni a leccarmi” disse la giovane rivolta ad Annalisa.
Vista la ritrosia della donna le disse ancora: “In fin dei conti si tratta della sborra di tuo marito…”
Alberto fece avvicinare la moglie che timidamente iniziò a leccare il seno della ragazza che intanto si stava masturbando con le dita.
Mentre la donna leccava Chiara, Alberto, tolta la mano della ragazza, la sostituì con la sua lingua che s’insinuò nella vagina, bagnatissima, i forti gemiti di piacere di lei vennero soffocati da Giuliano che la baciò sulla bocca.
Nel giro di poco tempo anche lei venne in maniera copiosa come poté ben testimoniare Alberto……

Capitolo 2

Nonostante la sveglia avesse fatto il suo dovere si era riaddormentata ed ora stava facendo le corse per arrivare in tempo al lavoro.
Chiamò la sua collega Sabrina dicendole che era bloccata nel traffico e avrebbe fatto un po’ di ritardo.
Giunta in ufficio trovò Sabrina e Antonio che erano seduti alle loro scrivanie, dopo averli salutati e scusatasi per il ritardo andò a occupare la sua scrivania.
A metà mattinata Antonio salutò le due ragazze poiché doveva recarsi a un appuntamento per la visita di una casa da parte di acquirenti.
Rimaste sole, Sabrina chiese all’amica: “Allora com’è andata?”
Chiara, con un sorriso malizioso, le rispose: “Tutto bene…..”
Sabrina: ”allora raccontami, sono curiosa!”
Chiara:“Prima cosa: mi sono divertita. Loro sono una bella coppia, lui un bell’uomo, ha 45 anni ben portati, lei una donna affascinante, non bellissima di viso bel corpo ma molto “donna” nei modi. Ci incontriamo nel bar dove ci eravamo visti la prima volta e dopo aver bevuto un aperitivo andiamo a mangiarci una pizza. Poi facciamo due passi e già lì il marito inizia a stuzzicarmi cosi come Giuliano con la moglie di lui.”
Sabrina: “Stuzzicarti come?”
Chiara: “Mi ha messo una mano sul culo, poi “involontariamente” mi ha toccato il seno e, sempre “involontariamente”, mi ha strusciato il cazzo sul sedere.
Sabrina: “E Giuliano?”
Chiara: “Lei mi è sembrata da subito un po’ intimidita, restia, non credo che fosse totalmente convinta della cosa, la mia idea, confermata poi dalla chiacchierata che ci siamo fatti, era che fosse stato il marito a spingere per fare questa esperienza, per cui Giuliano tentava di toccarla e lei, a volte, sembrava come tirarsi indietro. Dopo andiamo a casa loro, una bella casa, non grandissima ma molto ben suddivisa e arredata con gusto, lì Alberto volle che io e la moglie ci spogliassimo reciprocamente. Iniziò lei con me, incitata dal marito, ma sentivo in lei un forte imbarazzo aumentato ancor di più nel momento in cui io spogliai lei.
Una volta che fummo entrambe nude il marito ci chiese di toccarci reciprocamente, io esitai un po’ non sapevo come avrebbe potuto reagire lei, lentamente iniziò a stare al gioco e ci toccammo un po’ ovunque.
Nel frattempo sia Giuliano che Alberto si erano denudati e si avvicinarono a noi iniziando a loro volta a mettere le loro mani sui nostri corpi.
Poi Giuliano prese Annalisa e si fece fare un bocchino mentre il marito volle che io aprissi le gambe e iniziò a leccarmi la fica.”
Sabrina: “Oddio che bello! Te l’ha leccata come te la lecco io?”
Chiara: “Non a quei livelli, essendo uomo non ha quella delicatezza che hai tu, però devo ammettere che è stato molto piacevole.”
Sabrina: “Dai continua a raccontarmi…”
In quel mentre entra una coppia e chiede informazioni a Sabrina su un appartamento in vendita.
Mentre la ragazza è intenta a dare le spiegazioni ai potenziali clienti, Chiara lavora al computer ed è talmente assorta in quello che sta facendo che non si accorge che un uomo è entrato.
“Buongiorno” fa lui.
Lei ebbe un leggero sussulto….”Buongiorno”.
“Scusi se l’ho spaventata.”
“Si figuri, ero talmente presa da quello che stavo leggendo che non l’ho sentita entrare. Mi chiamo Chiara, in cosa posso esserle utile?”
“Piacere di conoscerla Chiara, io sono Maurizio e vorrei avere informazioni in merito a un annuncio di vendita che ho visto fuori in vetrina.”
“Certo, di quale appartamento si tratta?”
“Non si tratta di un appartamento ma di un rustico.”
“Ah…..”
“Volevo sapere se e quando poterlo vedere.”
“Aspetti un attimo che controllo” disse Chiara digitando i tasti della sua tastiera e guardando il monitor.
Chiara: “Si riferisce al nr. 34/54?”
Maurizio: “Credo di si, ho visto che c’è solo quello negli annunci fuori.”
Chiara:“Lei quando sarebbe disponibile?” chiese la ragazza.
Maurizio: “Anche ora o nel pomeriggio.”
Chiara:“Possiamo fare per oggi alle 15?”
Maurizio:“Si va bene.”
Chiara: “Ok, mi può lasciare i suoi dati e un recapito telefonico?”
Maurizio:“Certo, Maurizio Alongi, il mio cellulare è: 234.76579463”
Chiara:“Ok signor Alongi, allora ci vedremo sul posto oggi alle 15.”
Maurizio:“Benissimo. Buona giornata Chiara.”
Chiara:“A lei signor Alongi.”
Una volta uscito Maurizio le due ragazze furono di nuovo sole, Sabrina rivolta a Chiara le disse: “Bell’uomo quello con cui hai parlato.”
Chiara: “Direi proprio di si, molto elegante, bel portamento, bel viso, begl’occhi, proprio niente male….”
Sabrina: “Poi andate in un casolare……”
Chiara: “Ahahaha, maliziosa…….. sul lavoro non si fa nulla ricordatelo.”
Sabrina: “Lo so lo so, era solo una battuta. Piuttosto ricomincia a raccontarmi dai….eri arrivata a quando lui ti leccava la fica…….sapessi che voglia mi stai facendo venire di leccartela!!”
Chiara: “Ahaha se è cosi non ti racconto più niente….”
Sabrina: “Ma scherzi! Voglio sapere tutto!”
Chiara: “Solo perché sei tu…… dopo avermi leccato per bene la fica ha fatto la stessa cosa con il culetto, poi è toccato a me leccarlo e succhiarlo. Intanto Giuliano aveva portato Annalisa sul letto e iniziato a scoparla. Questo fatto ha attratto molto il marito infatti mentre continuavo a succhiarlo lui guardava la moglie e la cosa lo fece eccitare a dismisura perché mi prese la testa spingendomela fino a farmi arrivare il cazzo in gola, lo ha fatto per due tre volte finché mi sono tolta stavo soffocando!”
Sabrina:“Gli piaceva vedere la moglie scopata da uno sconosciuto.”
Chiara:“Si, si, infatti poi mi ha presa e sbattuta su letto e ha iniziato a scoparmi, guardava lei e… scopava me.”
Sabrina: “Che bello! Mi stai facendo venire una voglia pazzesca!”
Chiara: “Di cosa, di cazzo o di figa?”
Sabrina: “Tutte e due!”
Chiara: “Sei sempre la solita ingorda!!” e scoppiarono a ridere entrambe.
Chiara e Sabrina si conoscono ormai da più di dieci anni, hanno frequentato le scuole medie e superiori insieme e dopo il diploma Sabrina ha lavorato per un po’ nell’esercizio commerciale dei genitori ma in un secondo tempo, preferendo un lavoro tutto suo, ha seguito l’amica che nel frattempo, non trovando impiego nel campo per il quale si era diplomata, lavorava presso un’agenzia immobiliare, quindi da quasi due anni lavorano assieme.
Con il passare degli anni la loro amicizia è diventata sempre più forte e “profonda” fino a provare, per gioco, un’esperienza saffica tra di loro, ora ogni tanto si divertono a ripetere tale esperienza.
Sabrina: “Ma in tutto ciò Giuliano come se l’è cavata?”
Giuliano è un loro amico, in particolare di Chiara visto che in qualche occasione se l’è scopata, “reclutato” per l’occasione come quarto, visto che Annalisa aveva posto come condizione che ci fosse un secondo uomo e non una terza donna.
Chiara: “Se l’è cavata bene, alla fine di tutto parlando con la signora mi ha detto: “Accidenti quanto martella il tuo amico.” Io gli ho risposto che ho buoni amici…” e risero entrambe.
Sabrina: “Pensi che ripeterete la cosa?”
Chiara: “Credo di si.”
Sabrina: “Vedi se riesci, pian piano, a convincerla a farmi aggregare a voi…”
Chiara: “Magari! Se continueremo gli incontri glielo proporrò.”
La mattinata proseguì fino ad arrivare all’ora di pranzo, visto che il loro collega Antonio chiamò in ufficio per avvertire che non sarebbe rientrato che nel tardo pomeriggio le due ragazze andarono a pranzare in un locale che si trovava vicino al loro ufficio.
Terminato di pranzare Chiara prese l’auto e partì con destinazione il luogo nel quale si trovava il rustico da far visionare al probabile acquirente mentre Sabrina avrebbe riaperto l’ufficio.

Capitolo 3

Chiara arrivò sul luogo dell’appuntamento con anticipo per cui nell’attesa si fece una passeggiata nei dintorni, il casolare si trovava su una piccola collinetta, sotto la quale vi era un piccolo lago, l’immobile era stato abbandonato da alcuni anni dopo che il proprietario era morto e i figli non avevano nessuna intenzione di occuparsene per cui decisero di metterlo in vendita, annesso al casale c’era anche del terreno incolto, intorno vi era sia vegetazione che campi coltivati. Il luogo era alquanto isolato, per arrivarci vi era solo una strada piena di curve e bisognava lasciare l’auto parcheggiata sulla stessa e fare alcuni metri a piedi per arrivare sul posto.
Guardò l’orologio mancavano ancora 15 minuti all’appuntamento, visto era uscito il sole dopo una mattinata nuvolosa trovò una pietra adatta e vi si sedette sopra chiudendo gli occhi lasciandosi baciare dai raggi solari.
Il riposo fu interrotto dall’avvicinarsi di un’auto che si fermò sulla strada, dopo pochi minuti arrivò Maurizio.
Chiara: “Buon pomeriggio signor Alongi.”
Maurizio: “Buon pomeriggio Chiara.”
Dopo aver scambiato qualche frase di convenevoli la ragazza fece strada guidando l’uomo all’interno del rustico.
Il casolare era in condizioni discrete ma necessitava di qualche lavoro di ristrutturazione, il prezzo era molto buono soprattutto per questo motivo.
Chiara rimase sorpresa dall’atteggiamento del cliente infatti osservò l’immobile con “superficialità” quasi non gli interessasse guardare tutto.
Finito di guardare l’interno Chiara propose a Maurizio di vedere la terra intorno al casolare ma l’uomo declino l’invito cosa che sorprese ancora di più la ragazza.
A questo punto era quasi convinta che l’uomo non fosse per niente interessato all’acquisto.
Chiara: “Allora cosa ne pensa?”
Maurizio: “M’interessa, lo voglio acquistare.”
La ragazza fu molto sorpresa dalla risposta dell’uomo e anche dalla sicurezza con cui l’uomo prese la decisione di acquistare l’immobile.
Parlarono poi dei modi e tempi della chiusura dell’affare ma nel frattempo i nuvoloni neri che avevano coperto il sole iniziarono a scaricare il loro carico di pioggia in modo molto violento.
“Non credo sia molto saggio andare a prendere le auto con quest’acqua” disse l’uomo spostandosi all’interno del rustico seguito immediatamente da lei.
L’acqua veniva giù in maniera copiosa quasi nascondendo l’orizzonte alla vista.
Maurizio: “Spero non abbia impegni a breve.”
Chiara: “No, no, dopo di lei devo tornare in ufficio.”
Nel giro di pochi minuti il telefono di Maurizio squillò più volte.
Terminata l’ultima chiamata si rivolse alla ragazza scusandosi per le chiamate ma erano di lavoro.
Chiara: “Si figuri ci mancherebbe. Se non sono indiscreta posso chiederle che lavoro fa? Da quello che ho capito lavora in campo alberghiero.”
Maurizio: “Si esattamente, sono il direttore dell’Hotel Centro di Milano.”
Chiara: “Caspita! Complimenti. Deve essere un lavoro molto impegnativo”
Maurizio: “Sull’impegnativo non ci sono dubbi!” sorridendo. “E’ un lavoro di responsabilità, devi saper mediare quando serve ma anche essere duro e deciso, è un lavoro che mi piace e faccio con passione.”
Nei minuti successivi i due chiacchierarono entrando sempre di più in confidenza parlando di diverse cose tra cui Chiara gli disse che questo era solo un lavoro temporaneo in attesa, sperava, di trovare quello adatto ai suoi studi.
Maurizio si propose di sottoporre il suo curriculum alla direzione dell’Hotel visto che faceva parte di una famosa catena alberghiera e per quanto ne sapeva lui stavano cercando qualcuno.
Chiara lo ringraziò per la notizia.
“Di smettere pare non abbia nessuna intenzione” disse la ragazza guardando fuori dalla porta, infatti la pioggia continuava a cadere molto forte.
Maurizio: “Già, pare proprio cosi.”
Chiara: “Posso farle una domanda? Però non vorrei sembrarle troppo indiscreta, se mi ritenesse tale me lo dica, ok?” chiese lei.
Maurizio: “Certo che può, dica.”
Chiara: “Come mai le interessa molto acquistare questo casolare? Non credo che lo acquisti per coltivare la terra, o sbaglio?”
Maurizio la guardò e, dopo un sorriso, le rispose: “Ha ragione non lo compro per coltivare la terra, non saprei proprio da dove iniziare. La ragione è un’altra”, dopo alcuni secondi di silenzio riprese: “Il motivo può sembrare inventato eppure è la verità. Circa un annetto fa, più o meno, eravamo di ritorno con la mia fidanzata di allora da una festa, avevamo bevuto un pochino entrambi e, non so come, sbagliammo strada a un incrocio quando ci rendemmo conto dell’errore eravamo su questa strada, le dissi che avrei continuato ancora per qualche chilometro nella speranza di trovare qualche indicazione che ci riportasse sulla strada giusta finché giungemmo proprio qui davanti. Ricordo molto bene che era una sera di luna piena che si stagliava alta nel cielo proprio alle spalle del casolare illuminandolo con il suo chiarore. Fermai l’auto, lei mi chiese cosa stessi facendo scesi io e feci scendere lei, trovai un modo per scavalcare la recinzione e poi feci passare anche lei il dopo può immaginarlo da se…..”
Chiara: “Certo lo immagino….” Sorridendo.
Maurizio: “A distanza di qualche settimana tornai qui per rivedere questo posto, di giorno stavolta, a parte quello che successe quella sera mi piacque molto per la pace e la serenità che emana e mi accorsi anche del laghetto che c’è qui sotto. Giorni fa passando davanti la vostra vetrina la mia attenzione fu attratta dall’annuncio di vendita di un casolare, mi fermai e non credevo ai miei occhi! Poiché nulla succede per caso ma esiste sempre un motivo per tutto mi son detto: lo devo comprare! Il resto lo conosce.”
Chiara: “Quindi mi sta dicendo che lo compra senza un vero e proprio motivo?”
Maurizio: “Le ho detto il motivo è che mi piace molto la pace e serenità che si respira qui, se poi dovessi usarlo anche per altro……… tanto riguadagnato” disse sorridendo.
Chiara: “Capisco…..” disse sorridendo. “Però ci saranno da spendere soldi per ristrutturarlo.”
Maurizio: “Si ha ragione, però la mia intenzione è quello di lasciarlo, per quanto possibile, “diroccato” facendo solo quei lavori assolutamente necessari. Tenga conto che mio fratello che si occupa di ristrutturazioni.”
Chiara: “Ha calcolato proprio tutto.”
Maurizio: “Quello che posso calcolare penso di si..”
La pioggia era diminuita d’intensità per cui correndo si diressero verso le rispettive autovetture per poi dirigersi ognuno verso la propria meta.
Rientrata in ufficio raccontò tutto l’accaduto e le confessioni di lui a Sabrina la quale rimase molto sorpresa ma anche intrigata dalla storia.
Sabrina: “Sai anche a me piacerebbe essere scopata in un casolare diroccato, quando vado a trovare i miei con il treno ne vedo alcuni e faccio strani pensieri…..”
Chiara: “Ahahah, tu fai sempre strani pensieri! Sei una grandissima porcellina!”
Sabrina: “Non mettere in giro voci false e tendenziose” rispose sorridendo.
Chiara : “Proprio false e tendenziose.. a proposito mentre ero al casolare mi ha mandato un messaggio Alberto, il marito, mi ha chiesto se questo fine settimana possiamo ripetere la cosa… gli è piaciuta parecchio a quanto pare!”
Sabrina : “E vedi un po’!! Tu che gli hai risposto?”
Chiara: “Che gli avrei fatto sapere.”
Sabrina: “Allora visto che il fine settimana sei impegnata a prendere cazzi e leccare fighe altrui stasera leccherai la mia e … non accetto rifiuti!”
Chiara : “Veramente stasera volevo rimanere a casa a guardarmi un film.”
Sabrina: “E qual è il problema? Vengo io da te, mentre tu guardi il film te la lecco e quando è terminato, anche se credo che succederà prima, tu me la lecchi, facile no?”
Chiara: “Quando ti ci metti sei terribile!”
Sabrina: “Terribile e vogliosa ….”
Alle 21 in punto gracchiò il citofono di Chiara aprì il portone e poi si diresse all’ingresso di casa aprì la porta e pochi secondi dopo Sabrina entrò in casa.
Sabrina: “A che ora inizia il film?”
Chiara: “Tra una decina di minuti, ce la farai ad attendere cosi tanto?”
Sabrina: “Non penso proprio …..” iniziò a baciare l’amica sulla bocca.
Le loro labbra si unirono le loro lingue si cercarono, trovandosi, il loro bacio fu lungo, caldo, appassionato e profondo.
Sabrina iniziò a spogliare Chiara, prima la maglietta, poi il reggiseno, poi fu l’amica a spogliarla nella parte superiore, entrambe ora erano con il seno nudo, quello di Chiara piccolo, aveva sempre avuto questo cruccio, con i capezzoli piccolini mentre Sabrina lo aveva più grande, ma meno sodo dell’amica, aureole grandi cosi come i capezzoli.
Sabrina riprese a baciare Chiara solo che questa volta mentre lo faceva le stringeva i capezzoli tra le dita per poi tirarli verso di lei con movimenti lenti, sapeva benissimo che questa cosa faceva impazzire l’amica che infatti iniziò a muoversi tutta e a gemere, gemiti che venivano soffocati dalle labbra di Chiara sulla sua bocca.
Chiara di contro iniziò ad accarezzare il seno dell’amica e sentiva indurirsi i capezzoli sotto le sue mani.
Ora entrambe le ragazze erano molto eccitate per cui si spostarono verso il divano posto davanti la tv che era accesa e stava trasmettendo della pubblicità.
Sabrina diede una leggera spinta a Chiara e la fece sedere sul divano, le tolse le scarpe, poi pantaloni e infine il perizoma.
Si inginocchio davanti le gambe aperte di Chiara con la sua fica depilata innanzi al suo viso, lentamente si avvicinò all’apertura della vagina e con la lingua iniziò a leccarla sia fuori che dentro.
Più la leccava e più si bagnava, Sabrina con le mani le teneva ben aperte le gambe in modo da potersi muovere con la testa in un maggiore spazio.
Dopo alcuni minuti, con il liquido che le colava su entrambe le gambe Chiara emise un urlo e strinse forte le gambe nel momento in cui venne.
Sabrina alzò la testa e guardando l’amica le disse: “Veramente buono il tuo umore stasera ……” poi si mise in piedi e baciò l’amica sulla bocca.
Poi fu la volta di Chiara a leccare la fica, già bagnatissima, dell’amica solo che non si limitò a quello ma le baciò e leccò tutto il corpo.
Sabrina, conoscendo l’indole dell’amica, a volte si divertiva a fare la “padrona” e in questo caso le fece leccare i piedi.
Successivamente le ordinò di masturbarla per bene cosa che Chiara fece con impegno e dedizione, prima con uno, poi con due e finì con tre dita fin quando Sabrina non ebbe il suo, copioso, orgasmo.
Dopo essersi lavate si sedettero insieme sul divano e si guardarono un film.

Capitolo 4

Nei giorni seguenti Maurizio e Chiara si sentirono e si videro per alcuni dettagli sull’acquisto, che venne chiuso due settimane dopo, la ragazza su indicazione dell’uomo inviò il proprio curriculum.
Un martedì mattina Chiara era in ufficio da sola quando le squillò il cellulare, era un numero che non conosceva, rispose e dall’altro capo del telefono una voce le chiedeva se fosse disponibile per un colloquio in merito al suo curriculum presso l’hotel Centro di Milano.
Ovviamente Chiara rispose affermativamente e fissò l’appuntamento per il pomeriggio stesso.
Quando rientrò Sabrina glielo disse subito, era molto eccitata ma anche preoccupata di non essere all’altezza.
Scelse con cura il vestito da indossare per l’occasione, non voleva sbagliare nulla.
Arrivò all’indirizzo che le aveva detto la signora al telefono in leggero anticipo, era un grattacielo, moderno e avveniristico, entrò disse all’addetta alla reception di essere attesa per un colloquio, prese l’ascensore fino al 12° piano, qui seguì le indicazioni come le era stato detto telefonicamente fino ad arrivare ad una porta a vetri oltre la quale c’erano due signore, dietro un bancone, che fungevano da segretarie / receptionist.
Le dissero di andare nella stanza nr. 6 e di attendere li che venisse chiamata.
Il colloquio durò una trentina di minuti al termine del quale le venne detta la classica frase: le faremo sapere.
Chiara uscì dall’edificio contenta per come aveva risposto ma timorosa che questo non le sarebbe servito per essere assunta, anche perché le era stato prospettato, eventualmente, di andare a lavorare in altri hotel fuori Milano e addirittura fuori regione.
Tornata in ufficio c’erano sia Sabrina che Antonio.
Sabrina e Antonio le chiesero: “Allora??”
Chiara: “Che dirvi, io penso di essere andata bene, credo di avergli fatto una buona impressione, poi non saprei.”
Sabrina: “Che ti ha chiesto.”
Chiara: “A parte le informazioni iniziale, mi ha chiesto che lavoro faccio, che studi ho fatto, che aspirazioni ho, se sono disposta a lavorare lontana da Milano e altre cose.”
Antonio: “Che figura stanno cercando?”
Chiara: “Il signore che mi ha fatto il colloquio mi ha detto che stanno cercando sia personale amministrativo che personale addetto alla reception, ma li serve conoscere molto bene le lingue cosa che io non ho.”
Antonio: “Se ti proponessero di lavorare fuori Milano?”
Chiara: “Sinceramente non so cosa risponderti, valuterei dove e stipendio. Comunque non rimane che aspettare.”
Due giorni dopo, mentre Chiara era in ufficio, squillò il cellulare, era un numero sconosciuto.
Rispose, dall’altro capo del telefono una voce femminile la invitava a recarsi presso l’indirizzo dove aveva avuto il colloquio per delle comunicazioni che la riguardavano.
Nel pomeriggio tornò al 12.o piano, stessa stanza nr. 6 e stesso uomo con cui aveva parlato giorni prima, il quale le comunicò che la società che lui rappresentava le offriva la possibilità di una prova come segretaria/ addetta al settore amministrativo in base alle esigenze del momento presso l’hotel Centro di Milano, salvo alla fine della prova riservarsi la possibilità di assumerla in modo definitivo.
Ovviamente Chiara accettò con entusiasmo.
Tornata in ufficio non stava nella pelle dalla gioia, Sabrina e Antonio le fecero i complimenti.
Chiara chiamò il responsabile per comunicargli quanto accaduto e per fare le pratiche per la chiusura del rapporto lavorativo con l’agenzia.
Una settimana più tardi, in un uggioso pomeriggio autunnale si stava consumando l’ultimo giorno di lavoro per Chiara nell’agenzia immobiliare, verso le quattro del pomeriggio entrò in agenzia Maurizio.
Maurizio: “Buon pomeriggio Chiara.”
Chiara: “Buon pomeriggio signor Alongi!”
Maurizio: “Come sta?”
Chiara: “Benissimo! Oggi è l’ultimo giorno di lavoro qui da domani sarò in prova presso il suo hotel come segretaria o nell’amministrazione.”
Maurizio: “Si lo so, infatti sono venuto per farle i complimenti e il mio in bocca al lupo.”
Chiara: “La ringrazio molto per quello che ha fatto per me….”
Maurizio: “Non mi deve ringraziare di nulla perché io non ho fatto assolutamente niente se non indicarle dove spedire il suo curriculum poi ha fatto tutto lei. Ce l’ha fatta con le sue forze.”
Chiara: “Allora sono doppiamente contenta! Però per il fatto che lei mi abbia detto di provarci merita almeno un invito al bar per prendere qualcosa.”
Maurizio: “La ringrazio ma l’invito è da parte mia.”
Dieci minuti dopo i due erano seduti a un tavolino di un bar in zona centrale.
Chiara fece molte domande su come funzionasse un grande hotel, su quali potevano essere le difficoltà che avrebbe potuto incontrare e tante altre curiosità che le venivano in mente.
Maurizio rispose a tutte le sue domande.
“Il suo casolare come sta?” gli chiese lei.
Maurizio: “Sta alla grande” disse ridendo. “Ora è sotto le mani di mio fratello, tra pochi giorni sarà finito.”
Chiara: “Non ha perso tempo!”
Maurizio: “Io sono una persona risoluta e determinata, se voglio fare una cosa la faccio e basta.”
Chiara: “Che fosse una persona risoluta l’avevo intuito” disse sorridendo e abbassando gli occhi.
Maurizio: “Ora la devo lasciare, ho un impegno tra poco. Tanto noi ci rivedremo domani e per tanti altri giorni” le disse sorridendo.
Dopo aver pagato il conto Maurizio accompagnò Chiara in ufficio, si salutarono e poi andò via.
Il giorno dopo Chiara arrivò puntualissima alle 8 per iniziare questa nuova avventura lavorativa.

Capitolo 5

I giorni seguenti trascorsero veloci, Chiara pian piano si stava ambientando e integrando con i nuovi colleghi, il lavoro era impegnativo ma questo non la spaventava anzi la stimolava molto.
Un giovedì pomeriggio Chiara e una sua collega, a causa di problematiche ai sistemi informatici, furono costrette, per improrogabili scadenze, a rimanere ben oltre l’orario di lavoro canonico.
Verso le 22, quando lasciò l’ufficio, Chiara incontrò Maurizio che stava tornando nel suo ufficio.
Maurizio: “Che ci fa ancora qui?”
Chiara: “Purtroppo abbiamo avuto dei problemi sulla linea e avendo delle scadenze che non potevano essere tralasciate siamo rimaste fino ad ora.”
Maurizio: “Capisco. Immagino che non abbia ancora cenato.”
Chiara: “No. Vado a casa e qualcosa in frigo c’è.”
Maurizio: “Perché non aspetta due minuti, sistemo una cosa in ufficio e poi andiamo a mangiarci qualcosa fuori?”
Chiara: “Non saprei….sono stanca e poi non vorrei recarle disturbo, anche lei vorrà andare a casa.”
Maurizio: “Nessun disturbo, a casa non ho nessuno che mi aspetta … a parte la mia gattina ma lei è contenta se esco a cena con una ragazza” rispose sorridendo.
Chiara accettò l’invito per cui attese che Maurizio uscisse dal suo ufficio e poi insieme uscirono dall’hotel.
Andarono in una pizzeria che aveva aperto da poco ma di cui si parlava molto bene, era la volta giusta per provarla.
La serata stava trascorrendo molto tranquillamente, i due chiacchieravano di vari argomenti finché Maurizio le pose questa domanda: “Che ne dice Chiara di passare questo week end insieme?”
Lei fu sorpresa e spiazzata da questa proposta, rimase letteralmente a bocca aperta per qualche secondo.
Chiara:“Ehm…..non saprei……mi ha colta di sorpresa…..insomma non mi aspettavo questa proposta…..”
Maurizio: “Guardi Chiara capisco benissimo la sua sorpresa, non mi deve dare mica la risposta ora, ci pensi e mi faccia sapere” disse lui in tono pacato.
Chiara pian piano stava riprendendo la lucidità, le venne in mente che proprio quel sabato aveva fissato un altro appuntamento, insieme a Giuliano, con Alberto e la moglie.
Chiara: “Guardi ora che ci penso io ho già preso un impegno per sabato prossimo..”
Maurizio: “Capisco ……., ovviamente la scelta finale è la sua però, se preferisce il week end con me non si preoccupi, ci penso io ad avvertire Alberto e Annalisa…”
Chiara sbarrò gli occhi, rimanendo senza fiato.
Passarono dei lunghi secondi di smarrimento.
Maurizio che capì tutto questo riprese a parlare: “Conosco Alberto da solo 25 anni, siamo praticamente cresciuti insieme, scuole, vacanze e avventure insieme. Poi piano piano ognuno di noi ha preso la sua strada, lui si è trasferito a Milano sia per lavoro sia perché la moglie è di qui quindi ci siamo un po’ persi di vista ma sempre rimasti in contatto. Fin quando non arrivai anch’io qui a Milano per cui ricominciammo a vederci, ogni tanto una cena a casa loro o una pizza insomma niente di trascendentale, anche perché cominciamo ad avere una certa età!! Comunque tornando a noi, lui spesso mi parlò di questa sua fantasia di fare uno scambio di coppia, voleva provare le sensazioni di vedere la moglie scopata da un altro e, di contro, farsi vedere da lei mentre se lo faceva leccare da una “sconosciuta”. Il problema era alla moglie, Annalisa, quest’idea non piaceva fino in fondo, per cui una volta che ci vedemmo mi disse che doveva lavorarci pian piano ma era convinto che alla fine ce l’avrebbe fatta. Questo accadde circa 4/5 mesi fa, da allora non avemmo più modo di incontraci e parlare in maniera approfondita solo qualche telefonata o messaggio e niente più. Tre sere fa, per il compleanno di un nostro comune e caro amico, finalmente ci ritroviamo, c’era anche Annalisa, passiamo una bella serata in una pizzeria insieme ad altre persone, ci raccontiamo un bel po’ di cose io gli dico del mio acquisto immobiliare e lui mi sussurra all’orecchio “ce l’ho fatta!”, io lo guardo negli occhi e capisco, e mi dice che appena possibile mi racconterà tutto. L’occasione capita quando si alza per andare a fumare fuori dal locale, io lo accompagno e mi racconta che finalmente è riuscito a realizzare il suo sogno, era riuscito a convincere Annalisa e finalmente avevano incontrato un’altra coppia. Mi parlò di voi due, una bella e giovane coppia Chiara e Giuliano, giusto? (lei annuì). Nel raccontarmi della ragazza mi disse, tra le altre cose, che lavorava in un’agenzia immobiliare. Al momento non pensai per nulla a lei anche perché non mi disse che lavorava nel mio hotel, cosa che avrebbe sicuramente fatto se ne fosse stato a conoscenza. Terminò sull’argomento dicendomi che voleva organizzare un altro incontro per uno dei prossimi week end. Poi durante la serata mi venne come un’illuminazione e collegai Chiara e agenzia immobiliare, dentro di me pensai: “Non sarà mica la Chiara che conosco? Ti pare che esiste solo una Chiara in tutte le agenzie immobiliari di Milano? Eppure la descrizione che mi aveva fatto era la sua.” Poi ritornai con la mente a quella mattina quando, per caso, passando davanti all’agenzia vidi l’annuncio del casolare per cui avvenne il nostro incontro. Quella sera non gli ho detto nulla perché volevo esser certo di non sbagliarmi. Quando lei poco fa mi ha detto del suo impegno nel week end ho azzardato nel dirle in quel modo, però ho indovinato.”
Dopo aver ascoltato il tutto ed essersi ripresa dallo shock disse: “Non ci posso credere!
Maurizio: “Immagino il suo sconcerto, eppure si dice che il mondo sia molto piccolo e questo caso ne è la dimostrazione, non trova?”
Chiara: “………….. sinceramente…….. non so cosa dire..”
Maurizio: “La capisco, ci rifletta e poi mi faccia sapere se vuole venire con me nel week end o andare da Alberto e Annalisa, ovviamente e naturalmente, qualsiasi decisone lei prenderà deve farlo in assoluta libertà. Se mi deve dire no la capisco.”
Chiara: “Onestamente non so cosa risponderle, sono ancora senza parole.”
Maurizio: “Deve stare tranquilla, non voglio la risposta mica ora. Ci pensi con calma e serenità e poi deciderà quello che ritiene meglio per lei.”
Nella testa di Chiara si mescolarono mille pensieri: “cosa gli avrà raccontato Alberto? Che idea si sarà fatto di me? Che vergogna! Ora cosa devo fare? Sa che vado anche con le donne. Devo accettare il suo invito? In fondo lui mi piace, mi attira dalla prima volta, però se accettassi sarebbe un mio cedimento. Non vorrei far rimanere Alberto in fin dei conti è stato molto gentile con me……..”
Maurizio vide Chiara assorta nei sui pensieri e le chiese, con voce gentile e pacata, se tutto andasse bene.
Lei, quasi svegliata, rispose: “ Si, si tutto bene ……… La mia risposta è si ……verrò con lei.”
Dopo alcuni secondi di pausa l’uomo disse: “Bene, sono contento della sua scelta.”
Chiara: “Non credo che Alberto la prenderà molto bene…..”
Maurizio: “Non si preoccupi ci parlerò io.”
Terminata la cena Maurizio riaccompagnò Chiara all’hotel dov’era la sua auto e ognuno se ne tornò a casa propria.
Quella notte Chiara fece fatica a prendere sonno.

Capitolo 6

Il giorno seguente Chiara e Maurizio si incrociarono più volte durante la mattinata, si salutarono e parlarono di cose inerenti il lavoro ma ad un attento osservatore non sarebbero sfuggiti gli sguardi che si scambiarono tra loro, molte volte osservare le persone vale più di mille discorsi.
Poco prima di mezzogiorno arrivò sul telefonino di lei un messaggio whatsapp di Maurizio che la invitava a pranzo in un ristorante, lei rispose accettando anche perché doveva dirgli una cosa.
Chiara arrivò al ristorante con qualche minuto di ritardo e trovò Maurizio ad attenderla fuori, entrarono e si sedettero al tavolo che lui aveva prenotato.
Dopo i convenevoli e dopo aver ordinato il pasto lei gli chiese se avesse chiamato Alberto, lui le disse che aveva provato stamattina ma era impegnato con il lavoro e si sarebbero sentiti nel pomeriggio.
Chiara: “Ieri sera ho pensato a ripensato a tutto che è successo ieri e mi sono chiesta che idea si fosse fatto di me.”
Maurizio: “Ha paura del giudizio degli altri?”
Chiara: “No non è quello è solo che sa …. Certe cose sono un po’ come dire … particolari e intime, sapere che uno “sconosciuto” le sa mi mette in un certo ….. imbarazzo”
Maurizio: “Per quanto riguarda l’imbarazzo non si deve assolutamente preoccupare perché io la ritengo una bravissima ragazza che sa e vuole divertirsi attraverso uno dei mezzi che abbiamo: il sesso. Non giudico mai nessuno fintanto che fa cose che non ledano diritti e libertà altrui. Per cui stia tranquilla e rilassata.”
Chiara: “Mi fa piacere sentirglielo dire, mi ha tolto un gran peso.”
Maurizio: “A volte, anzi molto, troppo, spesso rimaniamo imprigionati in degli schemi che la società ha costruito e che comportano, se violati, la riprovazione altrui, salvo poi gli stessi fanno le stesse cose, se non peggio.”
Chiara: “La penso esattamente come lei. A tale proposito, sempre ieri sera, praticamente non ho dormito….. , ho pensato a come sostituirmi.”
Maurizio la guardò perplesso.
Lei si fece una risata e poi gli disse: “Ora le spiego…. Ricorda che nell’agenzia c’era una mia collega? Si chiama Sabrina.”
L’uomo fece cenno di si con la testa.
Chiara: “Ebbene ho pensato perché non far partecipare lei al mio posto? Io e lei ci conosciamo da tanti anni, ci siamo sempre dette tutto, per tutto intendo tutto e non solo ……… siamo anche state a letto insieme, anche tuttora quando capita. Anche lei come me ama moltissimo il sesso e questo tipo di giochi per cui credo che, salvo conoscere prima le persone, non dovrebbe avere difficoltà a partecipare al mio posto. Che ne dice?”
Nel frattempo il cameriere portò il primo piatto.
Maurizio: “Ero pronto a dare una brutta notizia al mio amico Alberto e ora mi trovo nella situazione, salvo che la cosa vada a buon fine, di proporgli uno scambio di ragazza. Credo che la seconda proposta sia largamente migliore” disse sorridendo.
Decisero di chiamare i due interlocutori alla fine del pasto trattandosi di argomenti particolari per cui era il caso di fare le telefonate lontani da orecchie indiscrete.
Chiara: “Posso sapere dove mi vuole portare domani sera oppure è una sorpresa?”
Maurizio: “Preferisco che rimanga una sorpresa.”
Terminato il pranzo uscirono dal locale e, dopo essere andati nell’auto di Maurizio, Chiara chiamò Sabrina per sapere se fosse disponibile all’incontro, dopo aver avuto la sua risposta affermativa Maurizio chiamò Alberto per informarlo del tutto, l’uomo si prese del tempo prima di dare una risposta poiché doveva interpellare la moglie.
L’orologio “disse” a Chiara e Maurizio che era tempo di tornare al lavoro.
Durante il pomeriggio arrivò un messaggio sullo smartphone di Chiara con il quale Maurizio la avvisava che Alberto, o meglio la moglie, aveva accettato il cambio proposto per cui lei avvisò Sabrina di tenersi libera e pronta per domani sera.
Finito di lavorare Chiara tornò a casa, l’appuntamento con Maurizio era fissato per le 09:00 della mattina, per cui si rilassò un po’ davanti alla tv e poi decise di farsi una doccia calda.
Uscita dal bagno, con indosso l’accappatoio, diede uno sguardo al telefono e vide un messaggio di Sabrina la quale le proponeva di cenare insieme.
Chiara dopo averci pensato le scrisse che andava bene ma preferiva mangiare una pizza a casa per cui le disse di venire da lei.
Sabrina si presentò a casa dell’amica pochi minuti prima che arrivassero le pizze, cenarono e poi si spostarono nel salotto dove si concessero un bicchiere di brandy.
Inevitabilmente parlarono del week end di Chiara e della serata di Sabrina.
Sabrina: “Ora mi devi raccontare per filo e per segno cos’è successo.”
Chiara espose all’amica com’erano andati i fatti.
Sabrina: “Fammi capire una cosa……… c’è stato qualcosa tra voi due? Voglio dire almeno un bacetto innocente ve lo siete dati?”
Chiara: “No nulla…….”
Sabrina: “ …….quindi mi stai dicendo che tu domani mattina andrai a fare un week end con un uomo, che ti piace e tu piaci a lui ovviamente, al quale non hai ancora dato nemmeno un bacio sulla guancia?”
Chiara: “Esattamente.”
Sabrina: “Devo dire che sono sorpresa per due motivi opposti. Opposti perché conoscendoti non credevo mai che avresti accettato un invito cosi senza prima averci fatto nulla e di contro non avrei mai creduto, per il modo di pensare di oggi, che un uomo potesse invitare una donna per un week end senza ancora averla toccata.”
Chiara: “E’ una situazione “particolare” che m’intriga proprio per questo perché esci fuori dagli schemi usuali di oggi. Sono curiosa di vedere dove mi porterà e come si comporterà.”
Sabrina: “Basta che non sia un serial killer che ti userà e ti farà fuori poi!!! Ahahaha”
Chiara: “Che cretina che sei!” le rispose sorridendo divertita. “Tu piuttosto sei pronta per la serata?”
Sabrina: “Ehi ciccia, lo sai che la Sabry quando si tratta di sesso è sempre pronta…..”
Chiara: “Bene! Lui è bravo, vedi se riuscirai a fare qualcosa con la moglie, chissà che ora che ha provato non voglia fare qualcosa anche con la donna.”
Sabrina: “Me lo auguro……dalla foto che ho visto è una bella donna.”
Chiara: “Si, si è una donna molto affascinante.”
Sabrina: “Staremo a vedere. Intanto ho pensato di comprare e portare qui una piccola sorpresa……” si alzò, prese la busta di plastica bianca con la quale era venuta, tirò fuori un pacco incartato e lo porse all’amica. “Aprilo.”
Chiara lo fece e dopo averne scartato metà la guardò e le disse: “Dai! Sei tremenda!”. Finì di scartarlo.
Sabrina: “Ho pensato di festeggiare i due eventi di domani” le disse sorridendo.
Chiara la guardò poi rivolse lo sguardo al pacco che aveva in mano, lo aprì e tirò fuori uno strapon.
Chiara: “E questo?”chiese con voce ed espressione maliziosa.
Sabrina: “Ebbene trattasi di strumento chiamato strapon, come puoi vedere ha la forma di un fallo maschile che va legato in vita mediante quell’imbragatura e ciò permette ad una donna di penetrarne un’altra. Ora è chiaro?”
Chiara: “Chiarissimo……..ma chi dovrebbe penetrare chi?”
Sabrina: “Vogliamo fare testa o croce……?”
Chiara: “Va bene, aspetta che vado a prendere la moneta”, cosi dicendo si allontana dal salotto per farvi ritorno poco dopo con una moneta da 1 euro tra le mani.
Sabrina: “Chi vince possederà l’altra a piacimento, ci stai?”
Chiara: “Uhmm va bene, sfida accettata!!”
Sabrina scelse testa e Chiara, ovviamente, croce, stava per lanciare la moneta in aria quando suonò il campanello di casa.
Sabrina: “Aspettavi visite?”
Chiara: “No” e andò verso la porta. Guardò dallo spioncino e girandosi verso l’amica le disse sottovoce: “E’ Maurizio!”
Sabrina non capì la prima volta per cui Chiara ripeté di nuovo, nel frattempo l’uomo suonò di nuovo il campanello.
Chiara, dopo aver chiesto chi era, aprì la porta.
Maurizio: “Buonasera Chiara, per prima cosa mi scuso se sono arrivato cosi senza preavviso e se non ho citofonato ma il portone era aperto.”
Chiara: “In effetti è una sorpresa vederla qui.”
Maurizio: “Capisco la sua sorpresa e mi scuso ancora, posso entrare? Non le ruberò molto tempo.”
Vide che Chiara era indecisa e titubante per cui disse: “Spero di non esser stato inopportuno o aver interrotto qualcosa”.
Chiara: “No, no, si figuri, prego si accomodi” e si spostò per farlo entrare richiudendo la porta alle sue spalle. Lo guidò verso il salone e gli disse: “Sono in compagnia di Sabrina, che lei già conosce…..”
Entrati in salone trovarono Sabrina seduta sul divano.
Maurizio: “Buonasera Sabrina” e li porse la mano
Sabrina: “Buonasera Maurizio…” stinse la mano dell’uomo.
Chiara: “Le posso offrire qualcosa da bere?”
Maurizio: “No la ringrazio. Come le ho detto non voglio rubarle, rubarvi, altro tempo per cui vengo subito al motivo della mia, inaspettata, visita.”
Le porse un pacchetto e le disse: “Questo è un pensiero per lei, gradirei molto se le indossasse domani mattina prima di partire.”
Chiara, alquanto imbarazzata, iniziò a scartare il pacchetto.
Sabrina era curiosissima di vedere cosa fosse.
Quando finì di scartarlo Chiara divenne ancora più imbarazzata arrossendo.
Sabrina: “Cos’è?”
Chiara girò l’involucro di plastica facendolo vedere all’amica che sorrise.
Maurizio: “Trattasi di tre palline vaginali o anche dette “palline delle geishe.”
Sabrina iniziò a ridere.
Maurizio: “Perché sta ridendo?”
Sabrina: “Rido perché nel giro di una mezz’ora ha ricevuto uno strapon e delle palline delle geishe, cos’altro le manca ora?”
Maurizio: “Bhe devo dire che è una ragazza fortunata…”
Chiara: “Simpatici tutte e due….”
Maurizio: “Ora tolgo il disturbo. Arrivederci Sabrina e ……. Buon weekend…”
Sabrina: “Arrivederci Maurizio e buon weekend anche a lei ……..”
Chiara lo accompagnò alla porta, e poi torno indietro.
Sabrina: “Hai capito Maurizio………e chi se l’aspettava!”
Chiara: “Io no!”
Sabrina: “Cosa farai domani mattina, le indosserai?”
Chiara: “Non lo so….ci devo pensare..”
Sabrina si avvicinò all’amica e la baciò sulla bocca con foga e passione. “Non serve la moneta per stabilire chi scoperà chi……vero?”
Chiara, mentre veniva toccata dall’amica, disse in maniera flebile: “No….no, non serve la moneta…..”
Sabrina spogliò l’amica e la spinse sul divano accarezzandola e leccandole tutto il corpo, la pelle era liscia e profumata, le mani scorrevano lente su ogni cm di pelle, Chiara ansimava in maniera sempre più forte.
Sabrina spostò la sua attenzione sul seno dell’amica che aveva i capezzoli duri e turgidi, li prese tra le dita e iniziò a tirarli e stringerli.
Sabrina: “Ti piace vero?”
Chiara: “…..si……si…..si……mi piace, continua……..”
Sabrina non se lo fece ripetere due volte e continuò a tirare i capezzoli, poi spostò una mano sulla fica iniziando a massaggiarla.
Era già bagnatissima, infilò con molta facilità due dita all’interno e iniziò a masturbarla. Le piaceva guardare il viso della sua amica che cambiava forma dal piacere, il corpo che si muoveva seguendo il ritmo delle sue dita nella vagina.
Dopo qualche minuto le disse: “Continua tu…….”
Chiara si infilò due dita nella vagina continuando a masturbarsi mentre Sabrina si spogliava e indossava lo strapon.
Sabrina: “Sei una troia, lo sai vero?”
Chiara rispondendo tra un gemito e l’altro disse: “…si.si, lo so….di essere….una …troia..”
Sabrina: “E lo sai come vengono scopate le troie come te?”
Chiara: “…….no…no..n lo …..so………come…?”
Sabrina si avvicinò a lei, le tolse le dita dalla fica, la fece girare mettendola “alla pecorina” e poi, prima lentamente, poi più forte iniziò a penetrarla.
Lo strapon, per gli umori della fica di Chiara, entrava e usciva con estrema facilità, Sabrina presa dalla foga della situazione spingeva quanto poteva e le dava piacere sentire la sua amica invitarla a continuare cosi senza fermarsi.
Dopo alcuni minuti Chiara venne lanciando un urlo ma questo non fermò Sabrina che continuò imperterrita a penetrarla.
Quando fu stanca e smise Sabrina si avvicinò all’orecchio di Chiara, che era sdraiata esausta, e le disse: “Hai visto come si scopano le troie come te?”
Poi si sedette vicino a lei allargando le gambe, la sua fica era bagnatissima, e le disse: “Ora tocca a te……fammi venire e lecca tutto per bene…..”
Chiara si mise in ginocchio davanti le gambe spalancate dell’amica e “immerse” la testa tra le sue cosce e la ritirò su soltanto dopo che venne e lei ne bevve parte degli umori.”

Capitolo 7

La mattina il citofonò gracchiò puntualissimo, Chiara rispose poi prese il trolley e si chiuse la porta alle spalle.
Dopo i saluti, e averle sistemato il bagaglio nell’auto, Maurizio si sedette al posto di guida e partì.
Chiara: “Immagino che neanche ora vorrà dirmi dove stiamo andando, giusto?”
Maurizio: “Si è giusto. Non le piacciono le sorprese?”
Chiara: “Dipende, quelle belle si….”
Maurizio: “Ovviamente!”
Nei chilometri successivi parlarono di diversi argomenti e più passava il tempo più le palline che aveva nella vagina la stimolavano e lei cercava, muovendo le gambe, in moda da stringere o allargare i muscoli, di limitarne il piacere.
Si meravigliava, tra se e se, che non le dicesse nulla in merito alle palline, era sicura che una delle prime cose che le avrebbe chiesto, non appena in auto, sarebbe stata se le avesse inserite o meno, invece niente.
Il tempo passava, i chilometri percorsi erano sempre di più eppure sembrava che lui si fosse dimenticato della cosa, fin quando si fermò in un autogrill per fare una sosta, aprì lo sportello e scese dall’auto mentre Chiara rimase all’interno del mezzo.
“Non scende?” le chiese lui.
Chiara: “Ehm….no, preferisco aspettarla qui…..”
Maurizio: “Venga che le offro qualcosa al bar, se non vuole nulla almeno faccia due passi per sgranchirsi le gambe.”
Chiara: “La ringrazio ma preferisco rimanere in auto….”
La ragazza si era resa conto che il liquido vaginale le era sceso sulle cosce lasciando un segno sui pantaloni e la cosa la faceva vergognare anche in considerazione della gente che era presente al momento nell’area di sosta.
Maurizio chiuse il suo sportello e fece il giro dell’auto portandosi dalla parte di lei, le aprì lo sportello e poi si chinò verso di lei e le disse: “Vedo con piacere che ha fatto quello che le ho chiesto.”
Chiara: “………….e queste sono le conseguenze……..”disse facendogli vedere i pantaloni.
Maurizio: “Questo è solo l’inizio…..”
Chiara: “Ah……ora cosa mi devo aspettare?”
Maurizio: “Non sia precipitosa, ogni cosa a suo tempo….”
Chiara nel sentire quelle parole era sia preoccupata che eccitata al tempo stesso, l’impressione che aveva avuto sin dalle prime volte che lo aveva incontrato si stava rivelando esatta, un uomo risoluto che sa quello che vuole e sa come ottenerlo.
Maurizio: “Per cui ora si alzi e vada in bagno a togliersele.”
Chiara: “Preferirei rimanere in auto a toglierle.”
Maurizio: “Forse non mi sono spiegato bene, ora si alza e verrà con me all’interno dell’autogrill per poi andare in bagno e togliere le palline.”
La ragazza dopo alcuni secondi di titubanza usci dall’abitacolo della vettura, sentì il proprio umore scendere lungo le cosce fino ad arrivarle ai piedi.
L’imbarazzo era tantissimo, camminava a testa bassa e il più velocemente possibile, aveva l’impressione che tutte le persone la stessero guardando sentiva su di lei mille occhi puntati e immaginava i commenti.
Arrivata ai bagni femminili trovò la fila, davanti a lei aveva tre ragazze in attesa, il tempo che trascorse prima di entrare le parve infinito, come se ogni secondo durasse un minuto.
Quando due delle tre ragazze furono entrate nei bagni e lei rimase con l’altra questa le disse: “Se hai bisogno vai tu…” e con lo sguardo andò sui pantaloni di Chiara.
Lei, imbarazzatissima, rispose: “Ehm……si….si grazie, molto gentile.”
Non appena si aprì la porta del bagno e ne uscì una signora Chiara si affrettò ad entrare e richiudere la porta alle sue spalle.
Si tolse i pantaloni, gli slip, completamente bagnati, poi tirò fuori le palline dalla vagina nel farlo ebbe un godimento che la scosse per tutto il corpo e fece fatica a contenere l’urlo di piacere che le venne fuori.
Dopo essersi data una ripulita e una risistemata uscì raggiungendo Maurizio che l’aspettava all’interno dell’autogrill.
Maurizio: “Tutto bene?”
Chiara: “Più o meno……”
Maurizio: “Bene ……. Cosa le posso offrire?”
Chiara: “Un caffè…forte molto forte, grazie…”
Terminata la sosta risalirono in auto e ripresero il viaggio verso l’ignota destinazione finale.
Dopo circa un’ora giunsero alla meta, si trattava di un hotel con all’interno una spa e una piscina termale.
Effettuato il check in ognuno andò nella propria camera, una di fronte all’altra.
L’albergo era molto bello ed elegante, la camera spaziosa e ben rifinita con un piccolo balconcino dal quale Chiara poteva godersi un bellissimo panorama del luogo.
Il tempo di farsi una doccia calda, cambiarsi d’abito e truccarsi leggermente che Maurizio bussò alla porta, era l’ora del pranzo.
“Allora che ne dice, le piace il posto?” le chiese Maurizio una volta che si erano seduti al tavolo loro assegnato.
Chiara: “Caspita! E’ bellissimo!”
Maurizio: “Bene, mi fa piacere.”
Chiara: “Ecco spiegato il perché mi disse di portare il costume….immaginavo che andassimo al mare!”
Maurizio: “Avevo pensato anche a quello poi, per il clima non ottimale per il mare, ho optato per qui.”
Chiara: “Saggia scelta” rispose sorridendo.
Terminato il pranzo andarono al bar dell’hotel per prendere un caffè e mentre erano seduti al tavolino organizzarono il pomeriggio che avrebbero passato nella piscina termale al che Maurizio le disse: “Benissimo, allora indosserà le palline sotto il costume.”
Chiara: “Sta scherzando?”
Maurizio: “Assolutamente no, sono serissimo. Ha problemi nel farlo?”
Chiara: “ Bhe direi di si……….”
Maurizio: “Non vedo quali……in piscina non si usano pantaloni……”
Il tono dell’uomo era molto cordiale, pacato ma deciso.
Chiara: “Ci penserò…….”
Maurizio: “Ci pensi e prenda la decisione giusta.”
Tornati nelle rispettive camere, Chiara si sdraiò sul letto riflettendo sulla situazione e su cosa fare.
Senza rendersene conto si addormentò.
Quando riaprì gli occhi, guardò l’ora e si alzò subito mancavano pochi minuti all’appuntamento che aveva con Maurizio per la piscina per cui prese il costume dalla valigia se lo mise sistemò i vestiti in modo ordinato e poi tirò fuori dalla borsa il contenitore con le palline e lo guardò.
Maurizio bussò alla porta in perfetto orario e dopo pochi secondi Chiara aprì e insieme andarono verso la piscina.
S’immersero nell’acqua calda e fumosa, subito un piacevole rilassamento si propagò nei loro corpi.
Maurizio: “Ha fatto come le avevo chiesto?” le chiese dopo alcuni minuti che erano immersi.
Chiara: “Si….l’ho fatto….”
Maurizio: “Bene mi fa piacere.”
Chiara: “Cos’altro devo fare ora?”
Maurizio: “Nient’altro …….. per adesso, si goda quest’acqua meravigliosa….”
Terminato il bagno andarono verso i lettini che si trovavano ai lati della piscina.
“Ora si sdrai tenendo le gambe aperte in modo tale che si veda il filo delle palline che le esce dal costume…”
Chiara, sorpresa, guardò subito in basso e in effetti il filo, che lei aveva messo all’interno del costume prima di uscire dalla camera, usciva e si vedeva bene.
“Non pensi minimamente di rimetterlo dentro” le disse Maurizio con la solita voce pacata ma decisa.
La ragazza fece come le aveva detto, si sdraiò sul lettino, che era a bordo piscina, tenendo le gambe aperte in modo che si vedesse quello che voleva Maurizio.
Chiara cercò di rilassarsi e tenere gli occhi chiusi per evitare di incrociare gli sguardi delle persone che erano nella piscina e che avrebbero potuto rendersi conto della situazione.
“Ieri sera lei e la sua amica avete usato lo strapon?” le chiese a bruciapelo Maurizio.
Chiara riaprì gli occhi e senza guardarlo rispose, con voce flebile, di si.
Maurizio: “Sono sicuro che stasera la sua amica saprà sostituirla degnamente.”
Chiara: “Ne sono sicura” disse mentre ora, con gli occhi aperti, non poté fare a meno di osservare le persone che erano intorno a lei.
Tirò un sospiro di sollievo quando vide che nessuno/a sembrava essersi accorto/a della sua situazione.
L’eccitazione stava salendo a livelli di “guardia”, sentiva il liquido colarle di nuovo sulle gambe in questo caso si confondeva con le gocce d’acqua.
“Posso toglierle?” chiese lei.
Maurizio: “E per quale motivo?”
Chiara: “Perché voglio godere, non ce la faccio più”
Maurizio: “Come siamo frettolosi……abbia ancora pazienza.”
Chiara: “Per lei è facile parlare di pazienza.”
Maurizio: “Ricordi che la pazienza è la virtù dei forti.”
Chiara: “Evidentemente io non lo sono allora…”
Maurizio: “Lei si sottovaluta Chiara”
Chiara: “Sarà come dice lei però resta il fatto che io tra poco devo venire e non mi pare il caso di farlo qui!”detto questo fece per alzarsi dal lettino.
Maurizio: “Vada in acqua.”
Chiara: “Cosa?”
Maurizio: “Le ho detto vada in acqua.”
Chiara: “Non ce la faccio più la prego mi lasci andare in camera.”
Maurizio: “Le ho detto vada in acqua!”
A questo punto Chiara, lentamente si alzò e si diresse verso le piscina entrandovi.
Il tepore dell’acqua le rifece lo stesso effetto della prima volta, guardò verso Maurizio che le fece cenno di camminare su e giù.
Dopo averle fatto fare avanti e indietro per alcune volte le fece cenno appoggiarsi al bordo della piscina di fronte a lui dove c’erano dei bocchettoni per l’idromassaggio.
Lei ubbidì, dal viso si capiva che fosse “sofferente”, passarono una trentina di secondi durante i quali i loro sguardi furono fissi uno sull’altro fino a quando Maurizio con un gesto le fece capire che poteva toglierle.
Chiara con una mano scostò il costume e con l’altra, lentamente, tirò fuori le palline dalla fica, il suo viso si deformò dal piacere, si piegò su se stessa per sopperire al fatto di non poter urlare emettendo una profonda e rumorosa espirazione a tal punto che la donna seduta accanto a lei le chiese se si sentisse male.
Dopo essersi ripresa, con un viso rilassato, alzò lo sguardo verso Maurizio che la guardava compiaciuto e la raggiunse in acqua.

Capitolo 8

La sera dopo cena fecero una passeggiata nel paese, arrivarono in pochi minuti alla piazza principale dove svettava il campanile della chiesa e l’orologio del comune, il clima era abbastanza freddo e di gente in giro ce n’era molto poca.
Decisero di prendere qualcosa nel bar che si trovava in un lato della piazza, entrarono, si sedettero in un tavolo e ordinarono.
Nell’attesa che arrivasse quanto ordinato Chiara rivolgendosi a Maurizio gli chiese: “Cosa vuole da me?”
Maurizio: “Cosa intende dire?”
Chiara: “Perché mi ha invitata a fare questo week end? Perché mi ha “regalato” quelle cose? Perché mi dice quando e come indossarle? Mi dirà anche quando e come, eventualmente, scoparmi?”
L’uomo fece passare alcuni secondi prima di rispondere: “Tutte le sue domande sono giuste e legittime, anche se non si fa io le rispondo con altre domande: perché ha accettato la mia proposta per il week end? Perché fa come le dico? La risposta a queste domande è variegata: perché le piace, perché la eccita, perché la stimola, perché è quello che cerca.”
Chiara: “E’ sicuro di queste cose?”
Maurizio: “Io si ….. e lei?”
Non ebbe modo di rispondere perché il cameriere portò loro quanto ordinato.
Una volta andato via Chiara, con lo sguardo sul bicchiere fumante, disse: “Si ha ragione lei, amo queste cose, mi eccitano tantissimo. Sono sempre alla ricerca di situazioni stimolanti e questa che sto vivendo con lei lo è … pienamente.”
Maurizio: “Bene, mi fa piacere sentirglielo dire.”
Chiara: “Le posso chiedere una cosa?”
Maurizio: “Certo, mi dica.”
Chiara: “Se non le dispiace potremmo darci del tu, il dare del lei mi fa sentire “più distante” mi sembra sempre di aver a che fare con un cliente.”
Maurizio: “Attendevo che me lo chiedesse …. Ops che me lo chiedessi.”
Consumarono quanto ordinato e fecero rientro in hotel.
Arrivati davanti alle porte delle loro camere si augurarono la buonanotte con la “raccomandazione” da parte di Maurizio di indossare la mattina successiva per colazione le palline, poi ognuno entrò nella propria stanza.
Chiara rimase sorpresa, e anche male, del fatto che lui non l’avesse invitata nella propria stanza o fosse entrato con lei nella sua di stanza, aveva voglia di essere scopata.
Si sedette sul letto pensierosa cercando di capire se, eventualmente, avesse sbagliato in qualcosa, se si fosse comportata male ma non riusciva a trovare nulla che non andasse.
Si spogliò, mise il pigiama e si infilò sotto le coperte ma la voglia era tanta, ripensò al viaggio, all’autogrill, alla piscina e all’indomani mattina per cui decise di agire: si alzò dal letto, uscì dalla sua camera fece pochi passi e si trovò davanti la camera di lui fece per bussare ma si fermò.
Rimase alcuni secondi ferma non sapendo cosa fare, indecisa se bussare o non bussare, come avrebbe reagito? Era la cosa giusta da fare oppure no? I suoi pensieri vennero interrotti dall’avvicinarsi di alcune persone per cui decise di tornare nella propria stanza.
Chiusasi la porta alle spalle si sedette sul bordo del letto, delusa e anche un pochino scoraggiata ma molto vogliosa per cui decise di soddisfarsi da sola usando anche le palline di Maurizio.
Dopo alcuni minuti ebbe un orgasmo molto intenso.
Più tranquilla e rilassata si addormentò molto velocemente.
L’indomani mattina venne svegliata dai raggi di sole che entravano dalla serranda lasciata semi aperta, guardò la sveglia era presto ancora per andare a colazione per cui decise di rimanere ancora qualche minuto a letto.
Prese dal comodino il suo cellulare e lo accese, tempo di caricare tutte le impostazioni e le applicazioni che le arrivarono diversi messaggi e foto in particolare da Sabrina.
Immediatamente collegò la cosa alla serata che doveva aver avuto con Alberto e la moglie, incuriosita aprì immediatamente il collegamento con la sua amica e le apparvero delle foto inequivocabili di lei che scopava e succhiava uomo e poi di lei che baciava Annalisa sulla bocca e le leccava la fica, sotto queste foto c’era scritto: “Alla grande!” con tante faccine sorridenti.
Chiara fu molto contenta di leggere e vedere il tutto e subito rispose: “Sapevo che mi potevo fidare di te, che non mi avresti fatta rimpiangere!!” con la faccina che fa l’occhietto.
“Come buongiorno non è male” pensò tra se e se anche pensando alla giornata di oggi curiosa di sapere cosa le avrebbe riservato o meglio cos’aveva in mente Maurizio.
Diede un’altra occhiata all’orologio era quasi ora di andare per cui si alzò si fece una veloce doccia e prima di indossare l’intimo infilò le palline come richiesto da Maurizio.
Quando l’uomo bussò alla sua porta era pronta per la colazione.
Dopo i saluti si diressero verso l’ascensore con il quale raggiunsero il piano dov’era posizionata la sala colazione.
Trattandosi di un buffet scelsero quello che più gradivano, si sedettero in un tavolino vicino ad un angolo della sala e iniziarono a consumare il primo pasto della giornata.
Maurizio: “Hai fatto quello che ti ho chiesto?” le chiese mentre imburrava le fette biscottate.
Chiara: “Certamente” rispose mentre sorseggiava il suo cappuccino.
Maurizio: “Bene…… allora adesso devi prendere il filetto e tirarlo leggermente…”
Chiara: “Stai scherzando, vero?”
Maurizio: “Perché dovrei?”
Chiara: “Vedi quanta gente c’è? E se mi vede qualcuno, che figura ci faccio?”
Maurizio: “Secondo te perché ho scelto questo tavolino un po’ più appartato? Se fossi stato più stronzo avrei scelto uno di quei tavolini più centrali, non ti pare?”
Chiara: “A grazie allora! Comunque resta il fatto che ho paura a farlo.”
Maurizio: “Hai paura ma anche tanta eccitazione, sbaglio?”
Lei non rispose e non riusciva a guardarlo negli occhi per più di pochi secondi.
Maurizio: “…non sbaglio…..”
E non sbagliava, le palline e la situazione l’avevano eccitata in maniera “esagerata” sentiva di nuovo il liquido che iniziava a scendere.
Lentamente, con non curanza portò una mano dentro il perizoma e, con qualche piccola difficoltà, arrivò a prendere il filo e tirarlo leggermente verso l’esterno.
Questo piccolo movimento le provocò un brivido di piacere talmente intenso che fece fatica a mascherarlo.
Ripresasi dal piacere si accorse che dal tavolino posizionato alle spalle di Maurizio, quindi fronte lei, uomo, seduto al tavolo con una donna, probabilmente la moglie, la stava guardando incuriosito, lei distolse lo sguardo da lui facendo come se nulla fosse accaduto ma l’uomo, in modo discreto, continuava a guardarla.
Maurizio: “Dovevi essere più discreta, poi va a finire che ti farai scoprire prima o poi……”. Sull’angolo della sala c’era uno specchio da cui poteva vedere parte dei tavoli alle sue spalle per cui stava guardando tutta la scena tra l’uomo e lei.
Chiara: “La colpa è tua.”
Maurizio: “Mia? E perché mai?”
Lei non rispose e bevve il cappuccino che ancora era nella tazza.
Dopo l’ennesima occhiata verso il loro tavolo Maurizio, che faceva da “barriera” tra Chiara e l’uomo si alzò, di proposito, per andare a prendere qualcosa al buffet lasciando la visuale completamente libera.
Chiara che non si aspettava questa cosa rimase sorpresa e imbarazzata, sentiva gli occhi dell’uomo su di lei e non sapeva cosa fare.
Spostava continuamente la sua attenzione su vari punti della sala finendo inevitabilmente per incrociare lo sguardo dell’uomo, poi con grande sorpresa si girò anche la donna che era con lui a guardare verso Chiara.
Maurizio si godeva la scena defilato.
Tornato al suo posto Maurizio le chiese: “Tutto ok? Quanto ti sei bagnata in questi pochi secondi che non sono stato qui?”
Chiara: “Sei un cretino …… comunque tanto…..”
Dopo poco la coppia del tavolo si alzò dirigendosi verso l’uscita della sala.
Maurizio: “Ora sei più tranquilla?” disse non appena l’uomo non fu più visibile.
Chiara: “Vogliamo andare anche noi?”
Maurizio: “Hai fretta?”
Chiara: “Voglio lavarmi i denti.”
Maurizio: “Finisco di mangiare e andiamo subito ………. A proposito, nel caso in cui fossimo soli nell’ascensore, nel tempo che ci vorrà per salire al piano voglio che ti togli le palline.”
Chiara: “In ascensore?”
Maurizio: “Esattamente.”
Chiara: “E’ uno scherzo?”
Maurizio: “No, assolutamente no.”
Chiara: “E come farò? Il tempo è poco.”
Maurizio: “Organizzati….se vuoi non guardo e mi giro dall’altra parte…”
Terminato di bere il caffè Maurizio si alzò dirigendosi verso l’uscita, Chiara rimasta, in un primo tempo seduta, lo seguì.
Nel breve tragitto dal tavolino agli ascensori non sapeva cosa sperare, da una parte aveva “paura” di fare quello che le aveva chiesto ma dall’altra la cosa la eccitava troppo.
Arrivata trovò Maurizio ad attenderla tra le porte aperte di uno dei due ascensori, non c’erano nessun altro, per qualche secondo lei fu titubante se entrare, sperava che arrivasse qualcun’altro, alla fine, vedendo che non c’era nessuno nei paraggi, si decise.
Entrati all’interno Maurizio schiacciò il tasto del piano, le porte si chiusero e l’ascensore iniziò la salita.
Lui non disse nulla, lei neanche, lui la guardava, lei guardandolo negli occhi si abbassò leggermente i pantaloni, il perizoma ed estrasse le palline, il piacere che le procurarono le fece cedere leggermente le gambe per cui si spostò leggermente in avanti finendo tra le braccia di Maurizio che la sorresse.
Quando la porta dell’ascensore si aprì Maurizio e Chiara, ricompostasi, con le palline chiuse in una mano e bagnata dalla fica ai piedi, uscirono dall’ascensore salutando con un” buongiorno” una coppia che entrò nell’ascensore per poi andare ognuno nella propria camera.
La mattinata la trascorsero nella piscina e dopo pranzo ripresero la strada di casa.

Capitolo 9

Il tempo non prometteva nulla di buono, nuvoloni neri si stagliavano all’orizzonte proprio nella direzione in cui loro stavano andando.
Il traffico era scarso, la radio dell’auto, col volume molto basso, era sintonizzata su una stazione che trasmetteva musica pop/rock, Maurizio stava parlando al telefono per lavoro mentre Chiara chattava al telefonino
Quando ebbe finito la conversazione Maurizio guardando Chiara le chiese: “A chi stai scrivendo?”
Chiara: “A Sabrina..”
Maurizio: “Ah! E …..com’è andata la serata erotica?”
Chiara: “Molto bene, mi ha detto che si è divertita molto sia con Alberto che anche con Annalisa che sembra essersi “sciolta”.”
Maurizio: “Bene, mi fa molto piacere la cosa. Alberto sarà molto contento. Ti è dispiaciuto non esserci stata?”
Chiara: “A dire la verità, quello che è successo in questo giorno e mezzo mi ha sorpreso molto….”
Maurizio: “Sorpresa in che senso?”
Prima di rispondere ci pensò un po’, poi disse: “Diciamo che mi aspettavo di fare cose diverse rispetto a quel tipo di giochi che mi hai fatto fare, credevo che sarebbe stato più fisico, insomma….. non so se mi spiego…..voglio dire……”
Maurizio intervenne: “Vuoi dire che avresti voluto essere scopata, giusto?”
Chiara: “…..Bhé si, sinceramente pensavo mi avessi invitata per questo. Non che quello che mi hai fatto fare non mi sia piaciuto…..anzi….come hai avuto modo di constatare ma diciamo che, mi è mancato l’atto sessuale.”
Maurizio: “Lo immaginavo. Non pensare che non l’ho fatto perché non mi piaci è solo che prima ti volevo far provare certe sensazioni “particolari”, che immaginavo non avevi mai avuto modo di provare prima d’ora.”
Chiara: “Si hai ragione, mai avevo “giocato” in quel modo.”
Maurizio: “Ogni cosa a suo tempo, non essere troppo precipitosa e impulsiva.”
Chiara: “Ok, ok …….. Ma dimmi.….. cosa vuoi esattamente da me?”
Maurizio: “Farti provare piacere.”
Chiara: “Se è per questo credo di riuscirci anche da sola, nel senso non ho bisogno di qualcuno che mi insegni come si fa…..”
Maurizio: “Sei sicura?”
Chiara: “Assolutamente si.”
Lui non rispose continuando a guidare l’auto mentre la ragazza riprese a ”smanettare” con il suo smartphone.
Ad un certo, in lontananza, Maurizio vide delle luci lampeggianti blu, all’inizio non capì cosa fossero poi avvicinandosi realizzò che si trattava di auto dei carabinieri ferme ai due lati della strada che stavano facendo un posto di blocco fermando auto a campione.
Accostò l’auto al ciglio della strada, Chiara alzò lo sguardo dal cellulare e chiese cosa fosse successo.
Maurizio le rispose di attendere un momento, scese dalla vettura andò dietro aprì il portabagagli e dopo poco rientrò nell’abitacolo con in un mano un paio di manette.
Chiara: “Cosa ci devi fare?”
Maurizio: “Mettertele, ovviamente…”
Chiara: “E perché dovresti mettermele?”
Maurizio: “Vedi laggiù?” facendole guardare davanti a loro, dove ci sono quelle auto dei carabinieri ferme.
Chiara: “Si e allora?”
Maurizio: “Allora noi passeremo li con te ammanettata.”
Chiara: “Stai scherzando, vero?”
Maurizio: “Ti pare che stia scherzando?”
Lei dopo averlo guardato per qualche secondo negli occhi disse: “Ehm credo proprio di no……stai parlando seriamente…..E se ci fermano? Se ci chiedono i documenti come facciamo? Se mi vedono ammanettata che gli diciamo?”
Maurizio: “Ma quante domande! Quanti se! ………Se dovesse accadere inventeremo al momento.”
Chiara: “Ma sei sicuro di stare bene?”
Maurizio: “Sto benissimo grazie, tu?”
Chiara: “Non lo so più!”
Maurizio: “La scelta sta a te……”
La ragazza ci pensò e ripensò per un po’, poi si girò di fianco, porgendo i polsi all’uomo, e si fece ammanettare le mani dietro la schiena rimettendosi seduta, lui le riallacciò la cintura di sicurezza e riprese la marcia.
La velocità dell’auto era moderata, davanti a loro avevano altre tre auto, mano a mano che si avvicinavano ai carabinieri il cuore di lei batteva sempre più forte, nella testa preparava le scuse più disparate.
Ormai erano in prossimità del posto di blocco, il carabiniere era al lato della strada con la paletta in mano pronto a fermare la prossima auto, la prima passò, la seconda anche, quando, la paletta si alzò, il cuore di lei impazzì, i battiti salirono a mille: “E ora che faccio? Che figura di merda!” pensò tra se.
L’auto di Maurizio rallentò per dar modo a quella prima di accostarsi per l’alt del militare mentre loro proseguirono la marcia.
Quando realizzò che erano passati indenni le venne spontaneo urlare: “Siiiiiii!”
Maurizio rise e poi girandosi verso di lei le disse: “Tutto questo entusiasmo per aver passato un posto di blocco?”
Chiara, dopo diversi secondi di silenzio per riprendersi, gli rispose: “Non provare mai più a farmi una cosa del genere.”
Lui sorrise e le disse: “Non dirmi che non ti è piaciuto?”
Chiara: “No, per niente! …………….. Anzi…..forse….poco…..poco poco…..”
Maurizio: “Ecco vedi già va meglio cosi.”
Chiara: “Credo che ora puoi anche togliermi queste manette.”
Maurizio: “Credo di no.”
Chiara: “Perché no?”
Maurizio: “Cosi la smetti di stare sempre su quel telefono.”
Nonostante le rimostranze di Chiara l’uomo non le tolse le manette.
Ormai mancava poco alla città e le prime gocce di pioggia cominciavano a “sporcare” il parabrezza dell’auto.
Chiara: “Hai intenzione di portarmi a casa ammanettata?”
Maurizio: “E non solo…..”
Chiara: “…..che vuoi dire? Che vuoi fare? Non mi far fare figure di merda nel palazzo!!”
Maurizio le disse di stare tranquilla e, lentamente, con la mano destra le accarezzò il seno, approfittando della fermata per un semaforo rosso.
Aprì alcuni bottoni della camicetta, abbassò la parte sinistra del reggiseno riuscendo a tirar fuori il capezzolo.
Chiara: “Il non solo significava questo?”
Maurizio: “….non solo…”
Quest’ennesima risposta evasiva di lui la fece preoccupare ed eccitare al tempo stesso, non sapeva mai cos’avesse in mente e fin dove potesse spingersi, questa cosa se da una parte la infastidiva dall’altra le trasmetteva il carisma e la decisione dell’uomo aggiunta a una dose di “pazzia” che non guastava.
Per cui decise di ignorare tutti i pensieri che le frullavano in testa godendosi la situazione fino in fondo.
Il primo effetto fu quello di aumentare l’eccitazione per quello che stava vivendo con lui che le stava accarezzando la coscia sinistra.
Dalla coscia si spostò sulla fica che accarezzò con delicatezza attraverso il perizoma che Chiara indossava.
Nel frattempo la pioggia aveva aumentato d’intensità, erano entrati in città, il traffico era molto meno rispetto ai giorni infrasettimanali.
Maurizio procedeva tranquillamente quando accostò a destra, Chiara, che stava con gli occhi chiusi per godere al meglio dei “giochi” di lui, sentì abbassare il suo finestrino, per cui riaprì gli occhi e girata la testa verso destra, si vide di fronte due ragazzi, sulla ventina, che la guardavano a occhi sbarrati.
Ci mise qualche secondo per capire cosa stesse succedendo, poi cominciò a sentire alle sue spalle la voce di Maurizio che chiedeva ai due le indicazioni per raggiungere una via e questi due ragazzi che, evidentemente sorpresi dalla situazione, borbottavano una risposta.
Dopo aver ringraziato i due ragazzi, che non seppero aiutarlo, Maurizio richiuse il finestrino e riprese la marcia.
Subito Chiara gli disse: “Ma sei impazzito? Metti che uno di quei due lo conoscevo?”
Maurizio: “Se lo conoscevi tanto meglio….”
Chiara: “La prossima volta che ti viene qualche altra idea brillante, mi avverti per favore?”
Maurizio: “Se ti avvertissi dove sarebbe il bello del gioco?”
Chiara: “Bhe certo, scusami è………Comunque che via è quella che gli hai chiesto?”
Maurizio: “Non lo so, l’ho inventata….”
Chiara lo guardò e poi disse: “Sei veramente uno stronzo!”
L’uomo si girò verso di lei e le sorrise rispondendo: “Lo so!”
Chiara: “Quando pensi di levarmi queste manette, visto che è mezz’ora che sto cosi?”
Maurizio: “Sei sempre frettolosa, te le toglierò quando sarà il momento.”
Chiara: “Si può sapere dove stiamo andando, questa non è la strada per casa mia.”
Maurizio: “Certo che non è quella per casa tua……è quella per casa mia.”
Chiara: “Ah ecco! Quindi deduco che mi vuoi scopare da te.”
Maurizio: “Chissà….”
Chiara: “Ti odio quando mi dai queste risposte del cavolo!”
Dopo cinque minuti l’uomo arrivò davanti una palazzina e con il telecomando fece aprire un cancello automatico, imboccò la discesa che portava nei garage e dopo alcune curve sistemò l’auto nel posto assegnato.
Chiara: “Deduco che siamo arrivati.”
Maurizio: “Eggià……”
Chiara: “Ora hai in serbo altre sorprese o mi vuoi scopare su un comunissimo letto?”
Lui non rispose, tolse la chiave dal quadro, sganciò la sua cintura di sicurezza e quella di lei, aprì la sua portiera, scese e fece il giro dell’auto passando da dietro fino ad arrivare al lato del passeggero, aprì lo sportello, aiutò Chiara a scendere e prima che potesse dire una parola la fece inginocchiare.
Aprì la chiusura dei pantaloni e fece uscire il cazzo che mise davanti al viso di lei la quale, dopo averlo guardato per alcuni secondi, alzò lo sguardo verso di lui e poi iniziò avidamente a succhiarlo.
La sua testa faceva su e giù, ogni tanto si fermava per fare con la lingua dei giri della cappella e poi riprendere a succhiare fino a spingerlo tutto in bocca.
Le piaceva molto spampinare la faceva sentire troia.
A un certo punto Maurizio la fece alzare e la portò davanti all’auto, con una leggera spinta la invitò a piegarsi sul cofano, che caldo le diede una piacevole sensazione nel momento in cui il capezzolo toccò la carrozzeria, e, dopo averle alzato la gonna e abbassato il perizoma, iniziò a penetrarla.
Il cazzo dell’uomo entrò facilmente poiché la vagina della ragazza era alquanto bagnata, prese a scoparla ad un ritmo sostenuto con colpi profondi e cadenzati, ogni tanto roteata il pene aumentando il piacere in lei che emetteva gemiti sempre più forti.
Mentre la stava scopando si sentì il cancello automatico aprirsi e il rumore di un’auto, le luci bianche dei fari ne annunciavano l’avvicinarsi.
Chiara non si preoccupò minimante della cosa visto che si trovava in un momento di piacere forte e intenso, anzi l’eventualità di poter essere vista non fece che aumentarlo.
L’auto parcheggiò in un posto lontano rispetto alla loro posizione e poi si sentì rimbombare nel garage il rumore di tacchi di donna, questo rumore sembrava avvicinarsi sempre di più a loro, ma la cosa non sembrava preoccupare Maurizio visto che continuava a penetrarla come se nulla stesse accadendo.
L’unica cosa che fece fu quella di mettere una mano sulla bocca di Chiara per evitare che urlasse.
Dopo alcuni secondi il rumore di tacchi si allontanò e ritorno il silenzio interrotto ogni tanto dai gemiti di lei che ormai era prossima all’orgasmo.
Ogni volta che Maurizio la penetrava sentiva il classico rumore che fa il cazzo quando entra in una fica bagnata oltre ogni limite.
Pochi secondi prima che Chiara abbia l’orgasmo Maurizio le mise di nuovo la mano sulla bocca.
Poco dopo si fermò dallo scoparla, la fece girare, mettere di nuovo in ginocchio e, dopo essersi masturbato le venne copiosamente sul viso.
Lo sperma le scese sul seno e sulla camicetta.
Chiara leccò per bene la cappella di Maurizio ripulendola fino all’ultima goccia.

Capitolo 10

Chiara: “E ora?” chiese lei guardandosi vestito e il seno sporchi di sperma.
Maurizio: “Ora andiamo su da me.”
Chiara: “Conciata cosi??”
Maurizio: “Si” e le tolse le manette.
Di nuovo con le mani libere la prima cosa che fece, dopo quella di massaggiarsi i polsi, fu quella di toccarsi il viso e capire che lo sperma era in quantità abbondante.
Chiara: “Almeno fammi dare una pulita, dove vuoi che vada conciata cosi.”
Maurizio: “Ti pulirai a casa.”
Chiara: “Non hai paura che qualcuno del palazzo possa vederci?”
Maurizio: “Me ne frego” e, mettendole una mano sulla spalla, la invitò a camminare fino al punto di accesso alle scale che portavano al piano dell’ingresso della palazzina.
Da li presero l’ascensore fino al quarto piano e poi, finalmente, entrarono in casa.
Richiusa la parte alle spalle Maurizio indicò alla ragazza dove fosse il bagno e, dopo averle dato degli asciugamani puliti, si chiuse la porta alle spalle.
Quando Chiara ebbe terminato di pulirsi uscì e non sapendo dove andare seguì il vociare della televisione in salone, lui era li sul divano.
L’uomo la invitò a sedersi e le chiese se volesse qualcosa da bere Chiara accettò volentieri un aperitivo.
Mentre sorseggiavano la bibita Chiara chiese: “E ora che succede?”
Maurizio: “Che vuoi dire?”
Chiara: “Bhe sei riuscito a portarmi fuori, ti sei divertito facendomi usare le tue palline, mi hai scopata quando e come hai voluto, cos’altro devo aspettarmi?”
Maurizio: “Come già ti ho detto sei sempre molto impaziente….”
Chiara sorrise e, appoggiando il bicchiere vuoto su un tavolino, gli disse: “Va bene sarò paziente ………..”
Maurizio: “Brava” e le fece un sorriso.
Per la cena avevano ordinato della pizza cosi quando suonò il citofono Chiara pensò che fosse il fattorino che le portava solo che era molto in anticipo rispetto all’orario concordato.
Maurizio rispose e aprì il portone.
Chiara: “Sono già arrivate le pizze?”
Maurizio: “No, abbiamo ospiti a cena.”
Lei rimase di stucco nell’apprendere la cosa e gli chiese come mai non le avesse detto nulla.
Maurizio: “Altrimenti che sorpresa sarebbe stata?”
Chiara stava per protestare quando vedendo chi fossero gli ospiti rimase a bocca aperta: Alberto e Annalisa!
I due dopo aver salutato Maurizio entrarono in casa e salutarono anche la ragazza che ancora non si era ripresa dalla sorpresa.
Alberto: “Non siamo dei fantasmi!” gli disse avendo visto la sua sorpresa.
Una volta richiusa la porta di casa tutti si spostarono nel salone occupando i posti dei due divani.
Servito un aperitivo ai due nuovi arrivati iniziarono a chiacchierare, fin quando non furono interrotti dal gracchiare del citofono che li avvertì dell’arrivo della cena.
Terminato di mangiare Alberto uscì sul balcone per fumarsi una sigaretta mentre Maurizio preparava le carte infatti avevano deciso di giocare a burraco.
Le coppie furono Maurizio e Alberto contro Annalisa e Chiara, mentre marito e moglie erano abili giocatori, Maurizio e Chiara giocavano ogni tanto.
Maurizio: “Prima di iniziare proporrei una cosa……che le due signore qui presenti giochino indossando delle palline vaginali. Cosa dite?”
Alberto. “Mi pare una proposta giusta, io l’approvo in pieno!”
Chiara cercò lo sguardo di Annalisa la quale, probabilmente già sapeva di questa cosa, le fece un sorriso, si tolse i pantaloni e slip prendendo dalla borsa una confezione rigida dalla quale estrasse delle palline di colore beige che introdusse nella sua vagina. Mentre stava prendendo gli slip per reindossarli il marito la fermò dicendole che non era necessario, avrebbe giocato senza slip e pantaloni.
Chiara guardò tutti i presenti poi, senza dire una parola, fece le stesse cose di Annalisa rimanendo anche lei senza intimo e pantaloni.
Sulle sedie vennero messi degli asciugamani e Maurizio legò le caviglie delle due donne in modo tale che non potessero aprire le gambe.
Alberto invece slaccio la camicetta della moglie lasciando uscire il seno, la stessa cosa fece con Chiara.
Dopo quasi un’ora di partita la vittoria andò, di poco, a Chiara e Annalisa.
Maurizio: “Complimenti alle vincitrici, però ci dovrete concedere una rivincita prossimamente.”
Annalisa: “Ma certo quando volete……., vero Chiara?”
Chiara: “…ehm….si si certo….”
Alberto: “Direi che possiamo tornare a casa cara ….. o no…?”
Maurizio: “Tu che dici Chiara, li facciamo andare via o rimanere ancora un pochino?”
Chiara: “Bhe …. Io direi….che….decidono……che ……sia meglio se rimangono…”
Maurizio: “Mi pare che non possiate andare via quindi….”
Alberto si avvicinò alla moglie, seduta alla sedia, da dietro e prese ad accarezzarle il seno, mentre lo faceva guardava la ragazza e le diceva: “ti piace il suo seno? L’hai già assaggiato, te lo ricordi vero?”
Chiara guardava la scena e si eccitava ancora di più di quanto non lo fosse già. “Si mi piace e molto anche…..certo che lo ricordo…..e lo vorrei assaggiare di nuovo…..”
Annalisa: “E io sarò felice di metterlo di nuovo a tua disposizione…..”
Anche lei, come Chiara, era bagnatissima, gli asciugamani avevano fatto egregiamente il loro lavoro avendo assorbito parecchio liquido colato dalle fiche delle due donne sia durante la partita di carte che ora.
Maurizio si avvicinò a Chiara e, dopo essersi inginocchiato, disse: “Accidenti quant’è bagnato quest’asciugamano…..Ti eccita giocare a carte?” le disse sorridendo.
Chiara: “Si molto, soprattutto se di fronte ho la mia compagna con le tette di fuori e delle palline nella fica….…”
Maurizio le sciolse le caviglie dandole modo di poter allargare le gambe invitandola, in modo implicito, a giocare con le palline, lei non si fece pregare e iniziò a farle entrare e uscire dalla vagina. I muscoli del ventre si contraevano in maniera sempre più forte e il respiro diventava sempre più corto e i gemiti aumentavano.
Intanto Alberto aveva sciolto le caviglie della moglie e la stava baciando sulla bocca.
Alberto: “Guarda questa bambina cosa sta facendo….penso che crescerà bene la troietta….tu che dici cara?” Mentre le diceva questo anche lui le tirava fuori e rimetteva dentro le palline dalla fica.
Annalisa tra un gemito e l’altro riuscì a rispondere : “……..si….la vedo…..è brava….la picc…ola……….è troia…..come me………”
Dopo poco Chiara venne una prima volta alche Maurizio la fece inginocchiare e messogli il cazzo davanti al viso la invitò a spampinarlo cosa che lei cominciò a fare avidamente.
Nel frattempo Alberto aveva tolto le palline e stava leccando la fica della moglie seduta sul divano.
Maurizio: “Credo che la sappia leccare meglio lei, non trovi?” disse rivolto ad Alberto.
Alberto: “Bhe possiamo provare….”
Per cui Maurizio fece smettere Chiara di spampinarlo e lei si alzò andando verso Annalisa che la stava aspettando a gambe aperte e bagnatissima.
Chiara si inginocchiò e, infilando la testa tra le cosce della donna, inserì la lingua all’interno della vagina leccando le labbra e il liquido.
Alle sue spalle Maurizio la mise in modo da poterla penetrare mentre Alberto, salito sul divano, fece in modo e maniera di mettere il cazzo nella bocca della moglie.
Nel giro di poco anche Annalisa ebbe il primo orgasmo della serata per cui Chiara smise di leccarla e concentrò la sua attenzione sul cazzo di Maurizio che la stava penetrando da dietro.
Lo sentiva entrare e uscire, duro, con colpi secchi e decisi, alzando la testa incrociò lo sguardo di Annalisa che veniva sculacciata dal marito, ad ogni colpo il suo viso veniva trasformato da una smorfia di dolore misto a piacere, vederla cosi la fece eccitare ancora di più.
Poco prima di venire Maurizio fece girare Chiara e le riversò il suo sperma nella bocca, la stessa cosa fece qualche minuto dopo anche Alberto a seguito dello spompinamento “a mestiere” fattogli dalla moglie.
Dopo essersi lavata la bocca in bagno Chiara ritornò nel salone e trovò Annalisa alle prese con entrambi i cazzi degli uomini, a destra c’era Alberto e a sinistra Maurizio, lei in mezzo con le mani li segava.
Lei si mise da un lato e guardando la scena s’iniziò a masturbarsi.
“Vieni ora tocca a te” le disse all’improvviso Annalisa alzandosi e invitando Chiara a mettersi al suo posto, la ragazza non si fece pregare.
Quando i cazzi dei due uomini furono tornati duri fu la volta di Alberto di scopare Chiara, la fece mettere “alla pecorina” e la penetrò.
Di fronte alla giovane si mise Annalisa che la baciava mentre il marito la sbatteva e lei, a sua volta, veniva sbattuta da Maurizio.
A distanza di poco tempo entrambe le donne vennero ancora una volta.
Dopo essersi puliti e rifocillati tutti e quattro esausti si sedettero sul divano.
Verso le 2 di notte Alberto e Annalisa salutarono Maurizio e Chiara per far ritorno alla loro abitazione.
Chiara preferì farsi accompagnare a casa sua invece di dormire da Maurizio.
Mentre erano in auto lei gli chiese: “Da quanto avevi pensato a questa serata?”
Maurizio: “Da quando ho capito che tu eri la ragazza di Alberto e Annalisa. Come ti dissi….nulla accade per caso.”

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