La nuova assunta in banca si scopre porca

La nuova assunta in banca si scopre porca

Questo è il racconto fedele di una storia di qualche anno fa. In questo casa la seduzione è stata sottile, psicologica anche se aiutata dai vantaggi di una reciproca conoscenza visiva. Quello che invece cerco di evitare in questo periodo della mia vita nel quale preferisco affidarmi solo alla mia mente.

Di ritorno dalle vacanze natalizie mi reco ad una delle due banche con cui ho rapporti personali e di lavoro. Da circa 25 anni, con un socio, ho una piccola aziendina. Siamo in 14 e lavoriamo anche per grossi gruppi industriali
Quella mattina noto che allo sportello c’è una nuova responsabile.

Una ragazza che si presenterà poi come Roberta al terzo giorno di lavoro. Contatto part-time di due anni con la speranza di una conversione a tempo indeterminato.

25 anni, molto carina, viso aperto e simpatico, capelli castani, occhi marroni dallo sguardo vivo e ad impreziosire il tutto, due labbra rosso vermiglio naturale e molto carnose.

Ben proporzionata di fisico, 1.60, terza abbondante di seno e gambe snelle.

Nasce immediata una simpatia reciproca dovuta forse a due caratteri ugualmente aperti ed espansivi.
Una mattina sto per entrare nella filiale nello stesso istante in cui esce lei per recarsi al bar adiacente.
Colgo l occasione per offrirle un caffè e chiacchieriamo piacevolmente.

Vengo a sapere che è fidanzata da 5 anni e che entro due anni convolerà a giuste nozze; mi dice poi che cercheranno un figlio e alla mia domanda se le piacciono le famiglie numerose risponde:

“Vengo da una grande famiglia, sono la terza di quattro figli, ma per la mia penso che un figlio sarà sufficiente. Sa, non voglio una famiglia numerosa che poi avremmo difficoltà a far crescere.
Vede, il mio fidanzato è un caro ragazzo, ma non ha la minima ambizione professionale. Quindi il nostro futuro sarà sempre quello di due buoni stipendi e nulla più”

Ne parla con un filo di rammarico ed intuisco che questo aspetto la intristisca.
Dopo altri caffè che cementano una simpatia per entrambi evidente, una mattina allo sportello la trovo mogia e rabbuiata.

Terminate le mie operazioni le chiedo se qualcosa non va
Lei mi ringrazia per l’interessamento e mi racconta che ha passato tutto il weekend a litigare con il suo fidanzato. Non accade spesso, ma sempre ne rimane colpita.

Mentre parla leggo sul vetro una comunicazione che informa il pubblico della festa patronale di quel giorno e del ridotto orario della banca.

“Vedo che alle 11:30 oggi smontate, non la prenda come un’ avance, ma mi piacerebbe invitarla a pranzo. Tutto sommato sono al di fuori dei suoi affetti, potrebbe sfogarsi e ricevere consigli disinteressati”

Per la prima volta quel giorno, un sorriso, anche un filo malizioso, compare sul suo bel volto.

“La ringrazio, è davvero gentile, mi piacerebbe, ma credo lei sia un uomo un filo pericoloso”

“Pericoloso io? Le assicuro che mi comporterò da galantuomo”

“Oh non ne dubito, non temo lei, temo forse me stessa, comunque accetto volentieri”

La porto in un ristorante molto informale dove optiamo entrambi per una quiche spinaci, uova, pancetta ridotta al gorgonzola e una tagliata di manzo con olio toscano leggermente piccante. Innaffia il tutto un Lugana davvero gradevole.

Ci vorrebbe un rosso, ma Roberta beve solo bianco. Un passito di Pantelleria e il caffè incorniciano due ore davvero piacevoli.

Roberta all’inizio si è sfogata per alcuni minuti, poi di colpo ha voluto sapere tutto di me.
L’attività, i miei hobbies, i miei gusti.

Si intuisce che non le dispiaccio. In alcuni momenti passa la sua mano sulla mia ed è sempre molto sorridente. I discorsi diventano sempre più intimi e proprio non si avverte la differenza d’età.

Lei è di sicuro più matura dei suoi 25anni, io credo di essere davvero più giovanile e dinamico in aspetto e carattere dei miei 52. Mentre mangia la tagliata, le tocco volutamente il piede.

Niente a che vedere con i classici piedini da commedia all’italiana, solo un contatto prolungato. Noto che smette per un attimo di masticare, poi riprende e non sposta la sua gamba.

Dopo aver pagato mi guarda un poco triste e mi chiede
“Adesso lei dovrà tornare al suo lavoro”

Pur chiamandomi più volte per nome non riesce a darmi del tu anche se gliel’ho proposto più volte.

“In effetti dovrei, ma anche tu avrai mille impegni”

“Per la verità non oggi, di solito il pomeriggio esco con mia mamma, l’aiuto in tante piccole commissioni, ma oggi visto che era la festa patronale le ho detto che volevo andare a vedere il mercatino della fiera e quindi sono libera”

“Beh, ma allora cambia tutto, devi sapere che ho un piccolo bilocale qui vicino, mi farebbe piacere offrirti qualcosa per chiudere questa bellissima giornata”

Mi guarda seria, non riesce a trattenere una leggera increspatura delle labbra, sembra rifletterci sopra poi mi prende la mano

“Andiamo, a patto che lei continui ad essere il galantuomo che è stato finora”

Incrocio le dita baciandole e usciamo.

Prendiamo la mia auto e per salire sul mio Suv la gonna tubino elegante che indossava si accorcia di parecchio.

Non ci fa minimamente caso. Un paio di volte il mio sguardo non può fare a meno di cadere su quelle belle gambe esposte. Se l’ha capito, finge di non darlo a vedere.

Arriviamo al mio localino, un sottotetto elegante formato da un salottino con mobile bar, hi-fi e tv e una stanza da letto. E un locale che si scalda subito e fa molto caldo.

Si toglie il cappotto e poco dopo la giacchetta guardandosi intorno incuriosita.

Mi fa i complimenti per come è arredato

“Caspita ma è bellissimo, un gioiellino”

Le offro un limoncello ghiacciato facendola accomodare sul divano mentre io mi siedo su una delle due poltrone.

Accavalla le gambe, e sia per la gonna a tubo sia per il design del divano, la porzione esposta è notevole, Questa volta non faccio nulla per nasconderle la mia ammirazione

“Roberta sei una ragazza in gamba, molto professionale, sveglia e se mi posso permettere davvero attraente e.. che sa di esserlo”

“Davvero pensa di me questo? E cosa pensa ancora di me”

Nel parlare muove avanti indietro il piede accavallato

“Credo che tu abbia la bocca più sensuale che io abbia mai visto”

“Come è galante, detto da un uomo affascinante il suo giudizio mi lusinga”

Appoggio il bicchiere sul tavolino, mi alzo e vado dietro al divano. Mi avvicino al suo orecchio:

“Penso inoltre che tu sia eccitata dalla situazione, credo che tra le cosce tu sia già umida.. Credo che dietro il tuo aspetto da brava ragazza ci sia una troietta affamata di cazzo”

Nel pronunciare quelle parole le massaggio la schiena, lentamente e continuo a parlarle

“Credo che tu abbia una voglia incredibile, credo tu non veda l’ora di accucciarti tra le mie gambe e usare quella tua bella bocca per succhiarmi il cazzo “

Le sfugge un mugolio

“mmmm, non faccia cosi, mi aveva promesso di fare il ….bravo”

La sua voce comincia a incrinarsi.

Porto le labbra al suo collo e dopo aver scostato il colletto della camicetta la bacio con dolcezza e passione facendole sentire più volte la lingua.

“La prego, sono fidan..zata, mmmm”

Lo dice in un modo che tradisce voglia e desiderio.

“Vero…sei la fidanzata di un cornuto…”
Un ulteriore mugolio mi fa capire come questo la ecciti.

Con le mani vado ai bottoni della camicetta e li slaccio lentamente uno alla volta per farle prendere coscienza di quello che sto facendo.

Dopo i primi 3 o 4, scosto i lembi della camicetta e vado alle coppe del reggiseno palpandole con forza giocando con i capezzoli che sento duri attraverso il tessuto.

“nooo, lì no, lì non mmmm res.. resisto”

Continuo senza proferire parola, bocca e mani avide e continue. Mordicchio i lobi delle orecchie e con le mani le tiro fuori le tette adagiandoli sul reggiseno.

“Se vuoi che smetta devi solo chiedermelo troietta”
“mmmmh, siii, nooo”
“non ho capito troia”
“mmmm mi las…ci la pre…go….nooo è troppo bello”

Muove la testa eccitata e la reclina all’indietro con un lungo mugolio.

Nel fare questo viene a contatto con il mio bacino e trova il mio cazzo duro che sente all’interno dei pantaloni eleganti che indosso.

“mmmm che duro sei mmm per me”

Con le mani scendo a slacciare i due ultimi bottoni, arrivo alla cintura della gonna e mentre le strofino volutamente il cazzo sulla sua nuca, la slaccio.

Infilo una mano e vado diritto al perizoma mentre con l altra continuo a martoriare i suoi capezzoli.

“mmmm che bello, mi fai morire, ti eccita farti una ragazzina eh porco?”

Guarda guarda la fidanzatina. passa definitivamente al tu con un linguaggio mai udito prima.

“Non vedo l’ora di aprirti in due puttanella, ma prima..”

Le giro il volto e la bacio. Un bacio lungo, intenso, passionale. Due lingue che si intrecciano mentre la mia mano, scostato il perizoma, infila una e poi due dita in una fighetta ormai madida di umori.

“mmmmmh” il suo mugolio mentre mi bacia sa di voglia, di voglia di cazzo.

La penetro più volte, mentre le sue mani anche se in posizione scomoda vanno diritte alla lampo dei miei pantaloni.

“Dammelo tesoro, ti prego, lo voglio”
“Con calma lo prenderai quando ti darò il permesso”

Mi guarda ansante e sorpresa…

“Siediti su quella poltrona e fammi vedere come ti fai la figa quando pensi a me”

Mi guarda sbigottita

“Ma ma…come fai a sapere che…” la interrompo

“Dici come faccio a sapere che mi desideravi da giorni fino a toccarti pensando al mio cazzo scuro?
Intanto che rispondi….toccati..”

“Si mam…ma ..pulsa da…mori…re come hai fatto a ..capire?”

“Ti ho guardata …osservata….e letta tra quello che mi dicevi e come lo dicevi. Ora esegui troia”

La vedo mordersi le labbra e aumentare il lavoro delle dita…

“Ti pre…go ti pre…go….dammelo”
“Sii precisa fidanzatina , cosa dovrei darti?”
“il tuo cazzo mio signore ..ti pre..go”

Mi alzo in piedi. Mi posiziono davanti a lei. La mia erezione è evidente

“se lo vuoi davvero… abbassa la lampo con le labbra”

Roberta.. mi guarda maliziosa ed eccitata poi comincia a dare lunghe leccate al mio pantalone in corrispondenza del mio fallo.
Poi porta le sue labbra alla zip e lentamente l’abbassa. Il mio cazzo non protetto da nulla..la colpisce come una frustrata..

“Ora succhia troia, che sei nata per questo”

Sembra che non veda un cazzo da mesi, me lo divora, lavora i testicoli, lo lecca, esce per poco per poi riassorbirlo subito.
Intanto con le mani mi libera dei pantaloni che cadono ai miei piedi e mi pianta le sue unghie nelle mie cosce muscolose.

La vedo riflessa nello specchio dietro. L’immagine è troppo eccitante, ha un culo fantastico, mi fa venire in pochi minuti.

Le inondo la bocca e lei non fa nulla per staccarsi.

Tocca a me adesso, giro intorno al divano, le apro con forza le gambe, le scosto il perizoma e incomincio a leccare le sue labbra.

Mi tolgo la camicia, voglio che sia pelle contro pelle
“mmmmh amore, che bello, continua ti prego”

“Smettila di fare la sdolcinata e sii te stessa troia”
“Hai ragione…fammi sentire la tua puttana porco”

Le tiro le gambe all’insù, è sempre più esposta, riesco ad andare sempre più in profondità.

“mmmm aveva ragione la mia amica, mmmmm continua”

Vorrei sapere che cosa, ma sentirla eccitata, eccita anche me e insisto.

Intanto sento che il mio cazzo sta tornando di marmo, adoro sentire eccitata la mia partner, dedicarle mille attenzioni, Il mio piacere parte sempre da quello della mia partner.

Non appena lo sento pronto, mi stacco, lo prendo in mano, lo punto verso la sua figa ed in un colpo solo sono dentro.

Mi metto le sue gambe sulle spalle e comincio a spingere. Con le mani libere vado ai fianchi per aumentare la forza dei colpi.
“Alza la testa, guarda come ti sto scopando, puttanella”

Lei invece reclina all’indietro la testa, allora le prendo i capelli e la tiro su verso di me.

“Ho detto guarda; guarda il mio cazzo come ti monta”

Aumento il ritmo, alterno colpi secchi a penetrazioni lunghe. Muovo il bacino per farle sentire la penetrazione in più punti. Sento le sue unghie ovunque, è forsennata.

“Sei proprio un porco, ahhh, mmmh, mmmmh, dio mio non resisto, vengoooo”
“vieni zoccola che non abbiamo ancora finito noi due”

Nel venire quasi insieme a lei mi stacco e ci avvinghiamo in un bacio dolce e passionale che testimonia il piacere vissuto. Andiamo solo allora in camera da letto.
Abbracciati con lei languida, le chiedo

“Cosa intendevi prima riguardo la tua amica?”
“La mia migliore amica, mia coetanea, ha una relazione con un uomo di 15 anni più vecchia di lui e mi ha confessato che è tutta un’altra cosa quando lo fa con lui. Beh aveva davvero ragione”

La nostra storia è durata qualche mese poi Roberta ha dovuto pensare al suo matrimonio.
Ma ogni tanto…mi richiama per rivivere quei momenti. Senza successo.

[email protected]

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 1 Media: 3]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *