Episodio 5
Il finto lavoro
A casa ero l’unica a non avere un lavoro, non che i miei mi rimproverassero di questo, ma ero io a non trovarlo giusto, quindi era ora di cercare un lavoro su internet, che lavoro cercare? magari fare la baby-sitter, ero in camera mia seduta davanti al computer, quando sentii’ che qualcuno stava entrando in casa, è tornato papà Marco dal lavoro pensai, uscii’ di corsa dalla mia camera, gettandomi tra le braccia di mio padre, lo strinsi forte, lui mi sorrise baciando le mie labbra, poi andò in camera sua a sistemarsi e a togliersi la divisa della compagnia aerea, un uomo affascinante mio padre lo amavo davvero, alto 180cm fisico atletico, con i capelli un pò brizzolati, corti, con un viso pulito dai lineamenti distinti, due bellissimi occhi verdi, uno sguardo penetrante, la sua presenza irradiava fiducia e calma, sorriso gentile, lasciava un’impressione duratura su chiunque aveva avuto il privilegio di conoscerlo, dopo alcuni minuti uscì dalla camera e andò in bagno a fare una doccia, io andai in cucina a preparare un caffè, dopo dieci minuti lui mi raggiunse in accappatoio bianco e infradito, si mise seduto sulla sedia in legno bianco, io versai il caffè nelle tazzine e mi misi seduta in braccio a lui indossavo solo una t-shirt nera, mettendo il mio braccio sulle sue spalle, lui mi sorrise mettendo il suo braccio intorno al mio busto, in pratica la sua mano era sotto la mia tetta, mi era mancato molto, ogni volta che andava via per lavoro restava fuori casa almeno tre giorni, mentre bevevamo il caffè parlavamo e ridevamo raccontandoci gli eventi, io gli dissi anche che stavo cercando lavoro come baby-sitter, finito il caffè lui si alzò dicendo che sarebbe uscito per andare a fare un pò di spesa al supermercato, io tornai in camera mia, presi il mio cellulare controllando i messaggi whatsapp, aprii’ un messaggio di Valentina c’era scritto che dopo la discoteca si era divertita a casa sua con Giulio, Andrea e mia sorella, subito dopo arrivò un video, di pochi minuti, lo aprii’ e nel video c’era mia sorella seduta sopra ad Andrea sul divano, con le piante dei piedi neri in quanto aveva camminato con i piedi nudi sull’asfalto appena uscita dalla discoteca, si baciavano appassionatamente, lui le aveva infilato le mani nei leggings neri toccandogli il culo, si sentiva Giulio che diceva non la mettere incinta ridendo, poi arrivò un secondo video, lo guardai e c’era mia sorella Silvia in piedi che si abbracciava Valentina, si baciavano appassionatamente sulla bocca, con le loro lingue che s’intrecciavano, toccandosi le tette, e la figa, a guardare quei video iniziavo ad eccitarmi, seguì un terzo video, lo aprii’ e nel video c’era Valentina e mia sorella in ginocchio per terra a pecorina con le braccia appoggiate sul sedile del divano, erano vicinissime, nel video si vedeva Giulio che toccava il culo a Vale, e la mano di Andrea che toccava il culo quasi in primo piano di mia sorella, con la mano aperta e il pollice tra le chiappe, poi lentamente gli tirò giù i leggings accarezzandole una chiappa sulla pelle nuda di quel culo perfetto, un attimo dopo uno schiaffo schioccante sulla chiappa, mia sorella era veramente una porca, dopo qualche secondo sempre rimanendo in ginocchio si girò cominciando a toccare il fardello dai pantaloni di Andrea, che stava in piedi e riprendeva con il cellulare, guardando nella camera e continuando a toccarlo in mezzo alle gambe, mia sorella Silvia disse riferito a me “potevi rimanere con noi ti saresti divertita”.
Andrea allontanò un pò la visuale e si vedeva Valentina con indosso solo un tanga di pizzo nero e sopra un top semi trasparente sempre di pizzo nero, i suoi splendidi capelli biondi la rendevano estremamente sensuale, anche lei in ginocchio, le due ragazze erano vicinissime, Andrea toccava le tette di Silvia e lei gli sbottonò i pantaloni tirandogli fuori il cazzo, iniziò subito a succhiarglielo, Vale faceva la stessa cosa con Giulio, io ero sempre più eccitata a guardare Valentina e mia sorella che sbocchinavano con gusto i due ragazzi, continuando a guardare il video mi misi seduta sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera, con le cosce nude abbassate verso l’esterno e le piante dei piedi unite, indossavo solo una t-shirt che tirai un pò su e iniziai a toccarmi la figa delicatamente con due dita, muovendole su e giù e in rotazione, le ragazze spompinavano divinamente ed io mi eccitavo ancora di più.
Arrivò un quarto video, Andrea seduto sul divano senza pantaloni e mutande e in primo piano mia sorella che lo spompinava voracemente, e poco distante da lei Giulio in piedi se lo faceva succhiare da Vale, poi si mise seduto pure lui, e si potevano vedere quasi in primo piano le due ragazze che che succhiavano con ingordigia, la mia eccitazione ormai aveva preso il sopravvento su di me, iniziai a spingere più forte le mie dita, la mia figa si era aperta ed era bagnata, infilai dentro le dita medio e anulare spingendole sempre di più, ansimavo e gemevo con le labbra serrate per non farmi sentire da mio padre che era ancora in casa, mia sorella succhiava agguerrita il bel cazzo di Andrea spingendoselo tutto in bocca fino in gola, poi lo masturbava un pò, glielo leccava, gli leccava anche le palle e poi ricominciava a succhiarlo tenendolo stretto nella sua mano come se non voleva lasciarselo scappare, dieci minuti di video con le due zoccole che succhiavano facendo roteare la mano ed emettendo gemiti a bocca piena, le mie dita entravano e uscivano velocemente dalla mia figa bagnatissima, ogni tanto me le infilavo in bocca le succhiavo e poi di nuovo dentro, ero avvolta da un eccitazione sublime, ero concentrata solo sulla mia masturbazione, fino a quando all’improvviso iniziò ad aprirsi lentamente la porta in legno chiaro della mia camera, con scatto fulmineo tolsi la mano, ho fatto danno pensai, tirai su le cosce rimanendo con le gambe tirate indietro e le ginocchia alte, era mio papà, gli caddero gli occhi per qualche secondo sulle mie cosce e piedi nudi, probabilmente aveva visto anche la mia figa, ero rossa in viso un pò dall’eccitazione e un pò dalla vergogna ma cercavo di fare la vaga, in fondo mio padre mi aveva visto nuda in più occasioni, un giorno d’estate ero in bagno nuda mi stavo asciugando i capelli piegata a novanta, lui entrò nel bagno per fare la doccia e mi diede uno schiaffo sul culo, io mi misi a ridere, poi lui si tolse l’accappatoio, io gli diedi un calcio in modo giocoso su una gamba ma lui parò il colpo ridendo, per tutta risposta mi afferrò da dietro sollevandomi un pò da terra, ridevo come una matta e sentivo il suo cazzo che strusciava tra le mie chiappe, mi dimenavo scalciando nel vuoto continuando a ridere come una matta, poi mi lasciò andare, credo che mio padre aveva capito che mi stavo masturbando, mi sorrise dicendomi che stava uscendo per andare a fare un pò di spesa al supermercato, richiudendo subito la porta, appena lo sentì uscire di casa mi alzai e presi una spazzola con il manico a forma fallica da un cassetto di un mobile della mia camera, e mi rimisi nella stessa posizione di prima, ricominciando a toccarmi la figa bagnata.
Seguì un quinto video, la zoccola di mia sorella si alzò e si girò di spalle, si tirò giù i leggings e il perizoma, Vale stava facendo lo stesso, un attimo dopo si vedevano i loro stupendi culi nudi che facevano su e giù seduti sulle gambe dei ragazzi, ogni tanto si giravano guardando la camera del cellulare, mentre guardavo le due porche che si facevano scopare, presi la spazzola e infilai il manico dentro la mia figa, muovevo la spazzola avanti e indietro con un movimento fluido della mia mano, iniziai a godere come una porca, non potevo più fermarmi ero prigioniera della mia irrefrenabile voglia di masturbarmi, Vale nel video mentre galoppava si passava una mano tra i capelli, e poi le metteva entrambe sulle sue chiappe come se volesse allargarle, si sentivano i loro affanni e gemiti di piacere, io continuavo a torturarmi con la spazzola, ero quasi all’apice del godimento ma non volevo venire ancora, e le ragazze continuavano a galoppare su e giù, si fermarono un attimo, si baciarono sulla bocca e ripresero il galoppo, poi si misero in ginocchio e sia mia sorella che Valentina si tolsero il top lasciandosi toccare le tette, quindi ripresero a succhiare con voga ancora un pò i due bellissimi cazzi duri.
Nell’ultimo video le due ragazze sempre vicinissime erano in ginocchio per terra, a pecorina con le braccia appoggiate sul sedile del divano, nell’inquadratura si vedevano i cazzi dei due maschietti che entravano e uscivano dalla loro figa, qualche secondo dopo allontanò un pò l’inquadratura, Vale e Silvia godevano come matte, mia sorella era tutta rossa in viso, entrambe mentre godevano si giravano guardando con una mano sulla chiappa la fotocamera del telefonino, poi si baciarono di nuovo appassionatamente sulla bocca, io non ce la facevo più, stavo venendo emettendo gemiti e lamenti di piacere, lasciai cadere il telefono per terra, con un ultimo sospiro, avevo avuto un orgasmo fantastico, le ragazze chissà cosa avevano continuato a fare, per ora ero sazia di piacere, mi alzai dal letto, pulii’ il manico della spazzola e la rimisi a posto nel cassetto, poi mandai un messaggio a Vale ringraziandola dei video, e dicendole di non farli girare su internet.
Andai in bagno a farmi un bidet e al mio ritorno mi posizionai davanti il computer, iniziando a scrivere questo episodio, controllai anche il mio profilo su Patreon per vedere se avevo nuovi fan.
Ma non molto tempo dopo tornò a casa dal supermercato mio padre, andai in cucina e insieme iniziammo a preparare il pranzo, lo guardavo con occhi pieni di meraviglia, nel mentre parlavamo e ridevamo aspettando l’arrivo della mamma, io poi cominciai ad apparecchiare la tavola, mia mamma tornò a casa in orario, il pranzo era pronto da pochi minuti, mentre pranzavamo dissi che nel pomeriggio avevo un colloquio di lavoro come baby-sitter, finito di mangiare andai in camera mia a prepararmi, tolsi la t-shirt e indossai un perizoma e reggiseno blu, dei leggings neri, sopra un felpa rosa con zip al centro, dei mini calzini bianchi e i miei ugg ultra mini color beige, un leggero make-up sul viso, una spruzzata di profumo ed ero pronta, salutai i miei e usciì di casa, raggiunsi la mia 500 bianca saliì e cominciai a percorrere la strada, mentre guidavo pensai che stavo solo prendendo in giro me stessa e la mia famiglia, perché non avevo nessun colloquio di lavoro, mi diressi in un parco che si chiama Villa Pamphili, arrivata parcheggiai e rimasi in macchina a piangere, superata la crisi scesi e andai a fare una passeggiata nel parco, pensavo che era arrivato il momento di cercarmi un appartamento bilocale in affitto, lo avrei usato solo per le mie ore di lavoro o per appuntamenti extra, in poco tempo avevo guadagnato abbastanza per permettermi una casa in affitto, si stava bene dentro il parco, c’era molto verde, c’erano i percorsi, e anche un lago del belvedere, silenzio tranquillità e l’aria non era male, mentre percorrevo il percorso di ritorno mi squillò il cellulare, risposi dall’altra parte c’era un uomo che si presentò come Federico (cognome), disse che aveva visto il mio annuncio sul sito escort, aggiunse inoltre di essere il referente di un agenzia di escort, mi chiese cinque minuti per parlare, io gli diedi l’ok e lui mi spiegò che questa agenzia di escort aveva sede a Milano, mi chiedeva se volevo iscrivermi sul sito con un abbonamento annuo di 50 euro, disse inoltre che lo scopo dell’agenzia era anche quello di tutelare e sostenere le modelle, e di organizzare incontri, l’agenzia offriva anche la possibilità di partecipare ad eventi che si chiamavano missioni erotiche, lui avrebbe dato istruzioni alle modelle, e se queste avrebbero accettato, la missione sarebbe stata video registrata, il tutto era a sorpresa.
Rimasi in silenzio per qualche secondo non capivo se questo tipo mi stava prendendo in giro voleva truffarmi o cosa, ma nel contempo la cosa mi incuriosiva, mi feci lasciare l’indirizzo internet del sito e gli dissi che ci avrei pensato, lui precisò che le informazioni che mi aveva fornito erano vere, che gli interessavo come modella e che mi avrebbe ricontattato dopo qualche giorno, ci salutammo chiudendo la chiamata, salita nella mia macchina presi il cellulare dalla borsa e andai a vedere se questo sito esisteva veramente, il sito c’era e l’interfaccia era anche molto elegante e bella, esisteva anche la voce missioni erotiche e c’era anche il nome e cognome con alcune info del tipo che mi aveva chiamato compreso il numero di cellulare, sembrava che mi avesse detto la verità, posai il cellulare nella borsa e cominciai a guidare la mia macchina per tornare a casa.
Appena posteggiata la mia auto, mi squillò di nuovo il cellulare, risposi era un cliente che aveva visto il mio profilo sul sito delle escort, mi chiese se ero libera per incontrarlo la sera, gli risposi di si, quindi ci dammo appuntamento per le 22 e 30 in un parcheggio della stazione Aurelia, gli dissi che avevo una 500 bianca, e lui disse di avere una bmw Z4 grigia, riposai il telefonino nella borsetta, scesi dalla macchina e tornai a casa, andai in camera mia, gettai la mia borsetta sul letto, mi tolsi il cappotto e andai in bagno, ritornai in camera mia per parlare con mia sorella sul suo proseguimento dopo la discoteca ed i video che si era fatta con Valentina, pochi minuti dopo andai in cucina a parlare con mia mamma, che era presa a preparare la cena, gli dissi che avevo fatto il colloquio di lavoro e che mi avrebbero fatto sapere se mi assumevano, poi ci raggiunse anche mia sorella e mio padre, io e mia sorella apparecchiammo la tavola, la cena fu serena con discorsi leggeri e interessanti su viaggi cultura ed eventi attuali.
Dopo cena andai a farmi una doccia, uscita dal bagno entrai in camera mia, Silvia era seduta sul letto con le gambe incrociate, con indosso una canotta e mutandine viola, stava in videochat parlava e rideva, e con le mani dentro la canotta si toccava le tette, io mi tolsi l’asciugamano rosso che copriva il mio corpo e indossai un paio di collant neri senza mutandine, sopra un mini vestito nero attillato che enfatizzava le mie curve, scollato sul davanti che gonfiava le mie tette, ai piedi scarpe decollètè nere con punta arrotondata plateau e tacco alto, mia sorella mi guardò dicendo.
“poi dici a me che sono una zoccola”.
Scoppiai a ridere e risposi “ma noi non siamo zoccole siamo due ragazze a cui piace essere sexy e divertirsi”.
Dissi a Silvia che uscivo con un amico mentre mi spruzzavo un pò di profumo, indossai il cappotto tre-quarti nero, sistemai i capelli, presi la borsetta e usciì dalla camera, andai in salone a dire che uscivo, mio padre mi guardò in modo molto strano quasi con interesse, salutai e usciì.
Saliì a bordo della mia macchina, mi tolsi le scarpe e iniziai a guidare verso il parcheggio degli autobus della stazione Aurelia, dove arrivai dopo venti minuti circa, il parcheggio era vuoto posizionai la mia macchina davanti ad un muro che costeggiava la ferrovia, alle mie spalle ad una ventina di metri c’era la via Aurelia, abbassai il finestrino e mi accesi una sigaretta tenendo il braccio fuori con il polso girato verso l’alto, il parcheggio era vuoto e illuminato dalla luce gialla dei lampioni, finita la sigaretta mi alzai un pò il mini abito e mi sfilai i collant mettendoli dentro la mia borsetta, dallo specchietto retrovisore vidi un automobile che entrò nel parcheggio, fece un giro e riuscì subito, nello stesso momento presi una scarpa e ci infilai un piede dentro, subito dopo feci lo stesso con l’altra, mi sistemai il vestito aspettando l’arrivo del cliente, ed ecco entrare molto lentamente un’altra automobile nel parcheggio, fece un giro e si fermò accanto alla mia macchina, era la bmw grigia, appena scesa dalla mia macchina, mi arrivò una botta di freddo sul viso, petto, e gambe nude, mi chiusi il cappotto senza abbottonarlo, lo stringevo con le mie braccia, mi avvicinai, e dalla bmw scese un uomo sui 35 anni, non molto alto, un pò robusto, con capelli neri corti, occhi verdi con un naso grande ma proporzionato rispetto all’ovale del suo volto, indossava dei pantaloni grigio chiaro, e un giaccone giallo con cappuccio, mi osservò dalla testa ai piedi, mentre mi guardava prese il portafoglio e mi diede 150 euro, che io presi e in filai subito nel mio portafoglio, ci spostammo davanti la sua bmw, alle spalle c’era il muro abbastanza alto che costeggiava la ferrovia, eravamo entrambi in piedi uno di fronte all’altra, mi abbracciò e cominciò a baciarmi sul collo, poi spostò indietro il mio cappotto, lo sfilai lasciandolo cadere, avevo molto freddo, mentre continuava a baciare il mio collo mi tirò giù la scollatura del vestito lasciando le mie tette fuori, mi toccò il seno, lo baciò leccandomi i capezzoli, subito dopo mi mise la sua mano in mezzo alle gambe, iniziando a massaggiare la mia figa, mi sussurrò “che puttana sei nuda sotto questo vestito” continuando a toccarmi, non mi ero ancora abituata a farmi toccare da uno sconosciuto, la cosa mi infastidiva, mi sentivo veramente solo un oggetto sessuale, appoggiai la mia mano sui suoi pantaloni sentivo la sua protuberanza molto dura, gli sbottonai i pantaloni tirandoli giù insieme alle mutande, mi abbassai, glielo presi in bocca succhiandoglielo velocemente, il suo respiro cominciava ad accelerare, mentre lo spompinavo lui mi appoggiò una mano sulla mia testa guidandomi nei movimenti della mia bocca, stavo morendo di freddo, dopo dieci minuti si allontanò leggermente da me guidandomi nel rialzarmi in piedi, mi si era alzato il vestito stavo con il culo e la figa ben visibili, mi girai mettendomi a 90 e appoggiando le mie mani sul cofano anteriore della Z4, lui iniziò a scoparmi la figa da dietro, con colpi forti e decisi, io godevo e gemevo, mentre mi scopava vidi un autovettura entrare lentamente nel parcheggio, fece un girò e si fermò ad una ventina di metri da noi, eravamo talmente presi che non ci preoccupammo di nulla, dopo un quarto d’ora lui si tirò indietro dicendo che stava per venire, mi disse che voleva sborrarmi sul viso, io mi abbassai chiusi gli occhi, apriì la bocca e tirai fuori la lingua, qualche secondo dopo sentivo i schizzi del suo sperma che atterravano sulla mia faccia, glielo presi in bocca per pulire la sua cappella ingoiando una piccolissima quantità, poi sempre rimanendo abbassata tirai fuori dalla borsetta il mio cellulare e mi feci un selfie con gli schizzi del suo sperma che colavano lentamente sulla mia faccia.
Lui mi guardò stupito dicendo “sei troppo puttana ti scoperei altre venti volte” si tirò su i pantaloni salì sulla sua automobile e ripartì, mi alzai in piedi rimettendo dentro alla scollatura del vestito le mie tette, e lo sistemai sotto, dalla borsetta tirai fuori delle salviette umidificate e mi puliì il viso, presi il cappotto che era in terra e me lo infilai molto velocemente, stavo veramente gelando, saliì di corsa a bordo della mia macchina e accesi subito i riscaldamenti.
Finiì di pulire bene il mio viso con delle altre salviette, guardandomi nello specchietto retrovisore, poi mi fumai una sigaretta, mentre aspettavo di scaldarmi un pò, stavo quasi tremando dal freddo, la mia giornata era finita, mi tolsi le scarpe e guidai fino a casa.
Buonanotte mio dolce fan, tua Morabella.
La mia vita segreta
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