La moglie del mio amico

La moglie del mio amico

Come devo fare? … la domanda mi colse di sorpresa sembrava senza senso nel contesto in cui eravamo. Giulia era la moglie del mio caro amico Luigi venuto a mancare improvvisamente un anno e mezzo prima, lei dipendeva da lui in ogni cosa e adesso era spaventata ed era rimasta senza sicurezze, in questi mesi gli ero stata vicino per tutte le cose che potevo, avevo capito che lei, dopo un primo periodo, si era affidata a me e la sentivo più tranquilla quando mi parlava dei suoi problemi che cercavo di risolvere, mi chiamava per ogni cosa ed io mi mettevo a disposizione, anche il figlio ventenne mi diceva che ero diventato importante per la madre per quello che riuscivo a fare … la facevo stare meglio. Luigi era stato un caro, anzi carissimo, amico e tutto quel che facevo nel segno della nostra amicizia non mi pesava, anzi. Quella sera eravamo soli in casa di Giulia, parlavamo di un problema condominiale, avevo notato che era molto curata ed aveva una gonnellina non dico sexy ma non era nel suo modo di vestire, eravamo seduti sul divano ad angolo io su un lato e lei sull’altro quando arrivò la sua domanda … come devo fare? … la guardai negli occhi e seguì un silenzio pieno di significati e di risposte pericolose … come devo fare? ripetette … ma questa volta mise la sua mano sulla mia … ero confuso …. avevo problemi con mia moglie e il sesso era una cosa che oramai non facevo da tempo … ero ancora più confuso … lo ammetto il pensiero di fare sesso con Giulia mi era venuto a volte … ma l’ avevo scacciato dalla mia mente … fu un momento … mi alzai la presi con la mano … la feci alzare e la baciai, lei si abbandonò immediatamente, la presi in braccio e la portai nella camera da letto … lei … “no li no” … avevo perso ogni freno inibitore … aveva ragione era la “loro” camera … la portai in cucina … la sdraiai sul tavolo buttando all’aria tutto quello che c’era sopra … gli sfilai la gonna … era senza mutandine … gli aprii le gambe mi inginocchiai e cominciai a baciarla … lei si eccitò con gemiti sempre più frequenti, con le mani gli accarezzavo i capezzoli .. le guardavo il viso mentre continuavo a baciarla tra le gambe … lei arrivò con un urlo liberatorio dibattendo la testa a destra e sinistra … mi alzai mi tolsi i pantaloni … ero eccitato … e lei era li davanti a me distesa con le gambe aperte in attesa … la penetrai quasi con violenza e continuai … senza pensare … volevo scacciare dalla mente quello che stavo facendo … lei godeva ed io pure … furono pochi minuti di penetrazione violenta di strilli di gemiti … arrivai, dentro di lei, con tutta la forza che avevo tenendola con le gambe aperte … lei dopo un attimo si distese e tenne per un po’ la testa su un lato senza guardarmi in faccia, evitai anch’ io di guardarla .. mi vergognavo di quello che avevo fatto … mi spostai nel salotto e mi sedetti sul divano .. lei dopo qualche minuto si ricompose e venne da me … si avvicinò, si abbassò e mi diede un bacio sulla guancia … era rilassata quasi come se si fosse tolto un peso e mi disse … “ meglio con te che con uno sconosciuto … ma la cosa non mi fece stare meglio.

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