Evoluzione di una ragazza innocente

Evoluzione di una ragazza innocente

Quello che vado a raccontare risale agli anni settanta. Mario era un ragazzo scapolo di quarantasei anni che viveva con la madre anziana in un condominio di ringhiera a Milano, aveva un buon lavoro che le consentiva una certa tranquillità economica, i soldi che guadagnava erano in buona parte destinati ai vizi, il bere ed il fumare ne portavano via una bella fetta, le puttane che ogni settimana frequentava un’altra fetta, quel poco che avanzava lo metteva in banca. L’anziana madre lo manteneva in casa senza chiedergli alcun contributo, d’altra parte il marito alla sua morte aveva lasciato l’appartamento ed un congruo gruzzolo oltre una discreta pensione, Mario era figlio unico e avrebbe beneficiato di tutto alla sua morte, ne avrebbe avuto abbastanza per vivere dignitosamente senza fare sacrifici. Mario non si era mai preoccupato di farsi famiglia, con le donne aveva un rapporto conflittuale perchè le proiettava nella figura materna e tutte quelle che aveva conosciuto non rispecchiavano il suo ideale, inoltre con gli amici del bar vantava un detto che aveva sentito spesso da suo padre: “Meglio comprare il latte che mantenere una vacca” che in pratica significava- meglio pagare la puttana che mantenere la moglie-. Quando la madre nella primavera di quell’anno era venuta a mancare, Mario ne aveva sofferto molto, la solitudine era un peso troppo grande per lui, la casa era trascurata perchè anche la donna delle pulizie non lo sopportava più, non sapeva che pesci pigliare Si era confidato con Luciano, un collega di lavoro che si era sposato da pochi anni con un brava donna che era andato a conoscere a Reggio Calabria, questo lo aveva invitato quella sera a casa sua, gli avrebbe presentato un compare che aveva fatto da intermediario con lui e la famiglia di sua moglie, aveva sicuramente delle ragazze in età da marito in Calabria che sarebbero state ben felici di sposare un benestante di Milano. Detto fatto, la sera a casa di Luciano e la moglie Rosa, aveva conosciuto Gaetano che gli aveva mostrato due foto di ragazze, una di trentasette anni, Lucia, carina e descritta come brava donna di casa, rispettosa della famiglia e brava nei lavori domestici, poi un’altra di ventidue anni, Carmela, bellissima ragazza, che per via della giovane età, doveva imparare a fare la donna nei lavori, quindi a detta di compare Gaetano Lucia era adatta a lui, non si sarebbe pentito. Mario, pur non essendo un bel ragazzo, era stato colpito dalla presenza di Carmela, aveva scongiurato Gaetano di fargliela conoscere, si sentiva già innamorato, anche Luciano e Rosa avevano consigliato Lucia, ma lui non voleva sentire ragioni, Gaetano, uomo di poche parole non aveva obiettato e aveva stabilito che la prossima settimana avrebbero dovuto andare a conoscere i genitori e la ragazza. Erano partiti in treno la domenica sera e dopo un lungo viaggio, il lunedì sera si erano trovati a casa della futura sposa. Il padre era un coetaneo del promesso sposo, la mamma era una quarantenne che nella logica non avrebbe potuto fare la suocera di quell’improbabile genero. La ragazza e la mamma, si erano ritirate e gli uomini erano rimasti a parlare degli eventuali accordi, l’intermediario aveva descritto Mario come un benestante, con lavoro sicuro, casa, macchina, settanta milioni di risparmi di famiglia, insomma un buon partito per la ragazza che a Milano non avrebbe avuto bisogno di lavorare, avrebbe fatto la regina. Il papà di Carmela aveva disposto gli accordi, il matrimonio si sarebbe tenuto al paese della ragazza entro i tre mesi, lo sposo avrebbe dovuto scendere almeno un’altra volta per conoscere meglio la ragazza, preferibilmente con la macchina, lo sposo era tenuto a pagare il pranzo per un centinaio di invitati, il vestito della sposa, ed il corredo che la madre di Carmela avrebbe acquistato al paese. Poichè la famiglia della sposa non aveva denaro, Mario al rientro a Milano, se era d’accordo di sposare Carmela, doveva inviare un vaglia di dieci milioni che sarebbero serviti per le spese sopra descritte, poi lui e sua moglie avrebbero predisposto le cose come concordato, in caso di ripensamento la ragazza non si sarebbe sposata con lui. Mario era abituato nella vita ad ottenere tutto ciò che voleva, i suoi lo avevano viziato e dopo aver visto Carmela, era sicuro di volerla per moglie, il giorno dopo erano invitati a pranzo dalla sposa per il fidanzamento. Carmela e la mamma, nel silenzio dell’altra stanza separata da una tenda, avevano sentito i discorsi degli uomini, la ragazza era scoppiata a piangere quando gli ospiti erano andati in albergo, aveva detto che lei quello non lo voleva, era troppo vecchio, il padre a voce alta aveva detto che ormai aveva dato la parola e non si tornava indietro, poi aveva precisato che non era vecchio perchè aveva gli stessi anni suoi ed era un uomo ricco che l’avrebbe trattata da regina, la mamma tratteneva le lacrime abbracciata alla figlia e continuava a dire che l’amore sarebbe venuto con il tempo. Tre mesi dopo Mario e la sposa viaggiavano con l’auto di grossa cilindrata verso Milano, Carmela aveva pianto dalla partenza e per tutto il viaggio, Mario giustificava quei pianti con il distacco dalla mamma. Ambientarsi a Milano era stato molto difficile, quando Mario era al lavoro, Carmela andava a casa di Rosa, era l’unico legame con il paese, spesso pranzava da Rosa, ma al pomeriggio la sua amica diceva che aveva un impegno e Carmela tristemente tornava a casa, in quella casa che non sentiva sua, un giorno aveva detto a Rosa: “Perchè te ne vai tutti i pomeriggi… resta con me…. o… portami con te….” Rosa le aveva preso le mani tra le sue dicendole: “Ascolta Carmé… tu ti devi tenere il segreto che ti dico… Luciano e Mario non devono sapere altrimenti mio marito mi ammazza… io al pomeriggio vado a ballare in una sala da ballo… allora oggi vieni anche tu… poi a sera ti accompagno a casa e dico a tuo marito che siamo state a fare spese per me… ” Carmela era spaventata, aveva ballato qualche volta al paese ma… aveva risposto: “Si… pur di non andare a casa vengo con te… stai tranquilla non dico niente a nessuno.” Rosa aveva le prestato una gonna corta, le aveva messo il trucco, le aveva sbottonato due bottoni della camicetta lasciando una buona fetta di visione di quel seno prorompente, le aveva fatto indossare un paio di scarpe con i tacchi, ed ora Carmela era trasformata in una bellissima ragazza. Nella balera Rosa l’aveva accompagnata ad un tavolino e si era avviata a ballare con un uomo che all’arrivo l’aveva baciata. Un bel ragazzo sulla trentina, Enzo si era avvicinato presentandosi e chiedendole di ballare, era stata titubante poi aveva accettato, avevano ballato alcuni balli e Carmela sentiva per la prima volta il corpo di un uomo che aderiva al suo, stava provando una sensazione nuova e piacevole, alla seconda tornata di balli quando era stata la volta dei lenti, aveva visto che Rosa si stringeva con il suo cavaliere, quindi non aveva trovato sconveniente quando il ragazzo aveva cominciato a stringerla. Aveva poi visto che Rosa baciava a lungo sulla bocca quell’uomo, aveva pensato che al Nord erano tutti più liberi che al Sud, Enzo aveva appoggiato la guancia vicina alla sua e lei si era sentita un calore basso ventre. Quando poi il ragazzo l’aveva baciata, aveva sentito la lingua di lui entrarle in bocca, nessun uomo l’aveva baciata così, neanche suo marito, aveva la testa che le girava e la fica che si bagnava, aveva sentito il cazzo di lui sulla sua pancia e la fica si era bagnata ancora di più. Quando erano uscite per tornare a casa, lei era allegra e con un frullo allo stomaco, era felice e quel ragazzo le aveva detto che domani si sarebbero rivisti, Rosa le aveva raccomandato di non lasciarsi mai sfuggire niente, lei aveva riso e aveva detto: “Ho passato il pomeriggio più bello della mia vita, non lo dividerò con nessuno questo momento, solo con te… domani però torniamo vero?” Rosa aveva riso forte e le aveva detto: “Certo… io non posso mancare… e adesso neanche tu… ora spiego a Mario che tutti i giorni ti porto con me per farti ambientare… ” I mesi erano passati molto più veloci di un tempo, Enzo era diventato presto l’amante di Carmela, lei aveva conosciuto il sesso come suo marito non glielo aveva fatto conoscere, aveva scoperto di essere una donna molto calda e quando un ragazzo l’aveva corteggiata per strada, lei aveva accettato ed in breve era andata con lui in albergo, era riuscita a mantenere i suoi segreti e con il marito gli uomini erano tre. Carmela non poteva più stare con un solo uomo, quando una relazione era finita lei ne aveva iniziata un’altra, gli uomini cambiavano con la rapidità dei mesi, era in grado di incontrare due o tre uomini in un giorno e non si poteva fermare dall’ebbrezza dei corteggiamenti e dai baci degli uomini. Passavano gli anni e Carmela era sempre più disinibita, quando un suo amante l’aveva accompagnata in un club privè lei si era trovata a suo agio nelle gang bang e le esperienze più trasgressive le provava senza rifiutare mai, si era rapportata negli anni con svariate centinaia di uomini. Quando suo marito era andato in pensione, lei aveva continuato ad uscire dicendo che andava con Rosa, ma la sua amica non sapeva che nel frattempo Carmela era diventata insaziabile, suo marito continuava a non sapere e la descriveva come una donna seria e con la sola esperienza del matrimonio. Oggi Carmela è una donna di settant’anni che nonostante l’età, è ancora una bella donna e ha due amanti fissi, poichè suo marito è anziano e non riesce a scendere la scala dal piano superiore, lei riceve i suoi uomini in casa e se li scopa godendo del tradimento che infligge al marito sotto lo stesso tetto, non lo ha mai perdonato di averle rubato la giovinezza.

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