Una ragazza complicata

Una ragazza complicata

Esci con noi una sera . Cosi ti svaghi un pò . Basta pensare al passato e a quella che ha già un’altro nel letto” “Dai ma sembrerei vostro padre a uscire con voi !” “Non è vero, se ti dico di uscire con noi è perché mi fa piacere e puoi senza problemi. Abbiamo vent’anni e tu trenta non cinquanta !Sei prenotato per sabato prossimo”. ” Ci penserò” ” No tu vieni. Sabato pomeriggio ti chiamo per l’orario così ti presento qualche mia amica “. Mia cugina Claudia si era presa a cuore la mia storia personale. Una delusione d’amore scottante e senza ancora un senso mi aveva affossato nelle ultime settimane e non riuscivo a sorridere. Una serie di problemi di salute poi mi avevano stroncato la voglia di uscire e reagire. Anche se devo premettere che la storia appena conclusa era con una ragazza di nove anni più piccola di me, una serata con un gruppo di ragazzi e ragazze di vent’anni mi sembrava un po’ eccessiva. La paura di sembrare un pesce fuor d’acqua era alta. Erano un’altra generazione al mio confronto. La settimana passò tra viaggi di lavoro e casini vari: onestamente mi ero programmato un week end di riposo e non avevo nessuna intenzione di chiamarla per prendere accordi per il sabato sera. Ero più propenso a una serata poco sociale: magari andare con gli amici a vedere la partita e bere una birra in qualche locale. Quella pazza si dimenticherà della “prenotazione” pensavo . Ma .. è mia cugina e come me ha una memoria di ferro e soprattutto un senso della famiglia Elevato. Aveva deciso che mi avrebbe fatto svagare e niente poteva farle cambiare idea. Sabato pomeriggio mi recai in biblioteca a prendere un paio di libri che da tempo volevo leggere. Di rientro mi fermai al parchetto del paese ; nonostante fosse fine ottobre era ancora un pomeriggio dalla temperatura gradevole e quindi trovata una panchina mi misi a leggere . Preso dalla lettura di quel libro non mi accorsi dell’arrivo di mia cugina e di una sua amica. “Buon pomeriggio” mi urlò avvicinandosi all’orecchio e facendomi sobbalzare. “Tu sei fuori .. mi vuoi morto ” le dissi appena riuscii a riprendermi “Scherzetto ! Cosa leggi di bello ? Le solite cose noiose ?” “Lascia perdere , abbiamo gusti di lettura diversi lo sai” “Ok ok . Ma tu la conosci la Ste vero?” mi disse indicandomi la sua amica “Ehm .. direi di no” le dissi io “Ops … comunque lei è Stefania. Ste lui è Marco mio cugino quello che stasera si unirà a noi .. perché ti ricordi che stasera tu esci con noi vero?” Se fino a quel momento avrei cercato di trovare mille scuse pur di non uscire con mia cugina e i suoi amici quella sera ,la visione di Stefania fu invece la molla per far scattare in me la voglia di provare ad uscire con quel gruppo di ventenni. Stefania appariva tutto il contrario di una ragazza appariscente :indossava dei pantaloni color verde militare, un giubbotto leggero slacciato e sotto un maglioncino lilla ,non era molto truccata (il giusto senza esagerare) e aveva la faccia di una ragazza dolce , timida , riservata e senza troppi grilli per la testa. L’avevo già vista in paese ma non sapevo fosse una delle migliori amiche di mia cugina ne avevo mai pensato a lei come una possibile conquista. Mia cugina si accorse subito del modo in cui iniziai a guardare la sua amica e cercò di buttarla sul parlare della serata e di altre cavolate mentre iniziammo a passeggiare. Io cercavo di stare ai discorsi e di tirare in mezzo anche la sua amica che appariva sempre più come una ragazza timida e senza troppo interesse a parlare. Sorrideva , annuiva ma credo che in mezzora di chiacchierata e camminata sentii la sua voce 3 volte in tutto . “Ok cugina mi hai convinto . Ci vediamo stasera. Se è libero porto anche Filippo ok ?( è un mio amico più giovane di me al quale mia cugina fa il filo da mesi) Ti passiamo noi a prendere tanto siamo di strada ok? ” “Si dai bravo porta Filippo almeno non ti senti solo .”disse mia cugina ridendo “Dobbiamo essere per le 22 al parcheggio del bowling , poi si decide dove andare” concluse. Ci salutammo ( riuscii a sentire dire a Stefania un ciao) e loro proseguirono per la strada mentre io mi fermai per aprire il cancello e salire a casa. Lo ammetto : mi girai di proposito e notai il lato b di Stefania Ne rimasi subito attratto tanto che salito in casa presi il cellulare e mandai il seguente messaggio a mia cugina ” Ma oltre che un culetto interessante la tua amica ha anche la lingua? Sembra che gli sto già sul culo , stasera mi odierete tutti … ” Dopo cinque minuti mi rispose ” Ah ah sapevo mi avresti scritto così . E’ molto timida. . guarda che è una tipa complicata ti avverto . Però è single” Le risposi : ” Dio benedica la complicazione se ha un culo simile. A stasera !”

L’idea di rivedere Stefania mi stuzzicava ed era forse l’unico motivo per il quale quella sera avevo deciso di uscire con un gruppo di ventenni scalmanati e con i quali forse non sarei riuscito ad avere un dialogo sensato ( visto anche il primo approccio pomeridiano). Chiamai Filippo , non aveva impegni e decise di unirsi a noi . Chiesi a lui informazioni su Stefania e mi disse : ” La vedo spesso , prendiamo lo stesso pullman la mattina per andare alla metropolitana.. credo di non aver mai sentito la sua voce . Carina ma dai .. non fa per te una così . Ti metti in una caccia complicata”. Andiamo bene !

Uscii di casa verso le 21.50 ; Filippo passò a prendermi in macchina e salito squillai al cellulare di mia cugina come segnale del ” Stiamo arrivando inizia a scendere ” Arrivammo ed era come sempre era in perenne ritardo. Suonai al suo citofono e le urlai ” Muoviti sei sempre la solita ” Lei : ” uffa che palle che sei due minuti e sono giù . Sono sola a casa stasera devo chiudere tutto” Aspettai armeggiando con la radio della macchina di Filippo cercando di trovare della musica il meno politica possibile tra i suoi cd . Ad un certo punto sentii aprire il cancello . Era finalmente mia cugina ; per la prima volta la vedevo vestita un po’ più Elegante del solito . Era ora ! ” Si va a caccia stasera?” le dissi ridendo mentre saliva in macchina “Scemo non iniziare e non cercare a tutti i costi di farmi fare qualche brutta figura con i miei amici o non vi porto più” ” Va bene .. sembri più mia mamma che mia cugina” le dissi ” Devo fare le presentazioni o Filippo te lo ricordi?” Lei arrossi , salutò Filippo e poi iniziò ad armeggiare imbarazzata con il cellulare. ” Io ti ho omaggiato della mia presenza però tu mi fai conoscere meglio la tua amica complicata stasera” le dissi girandomi verso di lei ” Guarda che è davvero complicata , ha gusti difficili e se la tira un po’ . Poi è timidissima lascia perdere.” “Si vede che è tua amica allora” le dissi ridendo “ok farò tutto da solo” ” Ti avverto che sono molto legata a lei. Per di più stasera si ferma a dormire da me perché papà è al concerto con Federico ( mio cugino) e stanotte sono sola. Cerca di non farla arrabbiare” “Vi tengo compagnia anche io posso vero? Prometto che non te la ingravido . ” “Scemo tanto non riuscirai neanche a farti dare il cellulare” “Punto ad altro” “Sei sempre il solito.. quasi mi pento di averti invitato!” 1,65,capelli e occhi neri, il seno non grande ma ben definito, quella sera Stefania si presentò con dei jeans chiari aderenti , camicetta e maglioncino con sopra un giubbotto bianco. La salutai e lei ricambiò con un ciao e un sorriso. Passi avanti pensai. Dovevo averla fissata per tutto il tempo che ci fermammo nel parcheggio perché risaliti in macchina dopo aver deciso la destinazione , oltre a non aver capito dove eravamo diretti ( scoprì dopo sui navigli) mi subii la ramanzina di mia cugina sul fatto che ” Anche i sassi hanno capito che hai l’ormone vispo per lei..ma cerca di non fare cazzate .. te lo dico per te .. quella non la smolli e se cerchi un’altra delusione è fatta proprio a proposito .. non so più come dirtelo che è complicata”. Grazie della fiducia e della paternale pensai . Filippo fu invece molto più maschilista : “Secondo me non l’ha mai data .. quindi in effetti mi sa di missione complicata . E poi .. dai non è niente di eccezionale . Carina ma niente di più ! La conosco di vista ma .. io punterei a qualcuna più facile”. Ecco … il materialista… ma più dicevano cosi più mi sembrava una scommessa da vincere.

Arriviamo al locale ovviamente affollato visto il giorno e l’orario. Entriamo e per i primi dieci minuti è tutto un giro di presentazioni tra me e questo gruppo di ragazzi e ragazze. Valutando le altre presenze femminili mi accorsi che l’unica ad attrarmi era Stefania. Io che non sono un tipo che ama ballare mi misi a chiacchierare con un gruppetto tra cui mia cugina e a bere qualcosa. Ogni tanto cercavo Stefania e la vedevo anche lei appartata con altre due amiche che parlavano tra di loro. Di ragazzi pensai. Non sapevo davvero come prendere l’iniziativa e la mia sicurezza stava dando spazio ai ricordi passati e alla sfiducia . Forse perso in queste seghe mentali persi di vista mia cugina e dopo due minuti me la ritrovai con Stefania e un’altra amica al fianco. “Io ti porto qui e tu non ci offri neanche da bere?” mi disse “Scusa cuginetta hai ragione .. ero un attimo con i pensieri su Marte” Dopo un paio di “giri” iniziai a notare degli arrossamenti sulle gote di Stefania .. che piano piano iniziò a parlare un po’ di più e a scherzare con mia cugina e la sua amica . Filippo che nel frattempo ci aveva raggiunto rincarò la dose ed offrì anche lui un drink proponendo un brindisi : Stefania era ormai al limite ma alla minaccia che ci saremmo offesi giurò che era l’ultimo e che dopo avrebbe smesso. Nel brindare proprio per quanto aveva bevuto quasi inciampò nei tacchi e mi finì tra le braccia : forse per colpa di un abbraccio più stretto rispetto agli altri, sentii i suoi giovani capezzoli puntare il mio petto, il freddo del locale o l’alcol le avevano giocato un brutto scherzo; fu una sensazione stupenda, anche se brevissima. Stefania si accorse di quello che era appena accaduto, ci fissammo per un interminabile momento e poi distratta dalle sue amiche si allontanò da me. Pensai : ecco .. fine della serata.. possiamo anche andare. Mentre parlavo con Filippo ad un certo punto Stefania si avvicinò a mia cugina: “Scusami se vi rovino la serata ma forse ho bevuto troppo .. mi sento poco bene…vi scoccerebbe iniziare ad andare a casa visto che stanotte mi fermo da te?” Claudia la tranquillizzò , poi avvicinandosi a me e a Filippo ci disse : “L’avete fatta bere troppo.. sei pazzesco non ti porto più ! ” mi disse ridendo “Dai adesso portateci a casa che è brilla ” Stefania non era proprio abituata a tutto quell’alcool : mia cugina l’accompagnò fuori dal locale quasi reggendola perché barcollava. Appena saliti in macchina Stefania si appoggiò allo schienale con gli occhi chiusi, respirando affannosamente. “Tutto bene?” – le chiesi “Sì … devo aver bevuto troppo… ma quei drink erano così dolci…” “Non ti preoccupare adesso ti portiamo a casa” Furono le ultime parole prima di addormentarsi . Anche mia cugina poco dopo si addormentò e io e Filippo ci ritrovammo ad ascoltare musica e parlare di quanto fosse complicata Stefania e che quindi mi sarei dovuto concentrare su altre prede. Arrivati a casa di mia cugina la svegliai e le dissi ridendo : “C’è la fate ad entrare a casa o hai bisogno una mano?” “Tranquillo c’è la facciamo , bel tentativo comunque” mi disse ridendo. Svegliò Stefania che però non appariva molto reattiva , ci salutammo e scesero dalla macchina per entrare in casa. Sembrava la fine della serata… la buca pazzesca nonostante quelle sensazioni quando l’avevo abbracciata. Ormai rassegnato mi feci accompagnare da Filippo a casa e rientrai pensando al letto caldo che mi aspettava. Non feci in tempo a salire le scale che mi squillò il cellulare : era mia cugina. “Senti riesci a venire qui ? Stefania sta ancora poco bene e non so cosa fare .. mi trovo in difficoltà .. tanto lo so che ti fa piacere..se vuoi puoi dormire sul divano .. basta che non mi lasci sola con una che gli gira la testa e dice di star male .. ti prego .. anche se so che non c’è ne è bisogno.” “Ok dai è anche colpa mia se ha bevuto un po’ troppo.. lascio un biglietto a casa e mi incammino a piedi da te. Dieci minuti e sono li”. Arrivai a casa di mia cugina il più rapidamente possibile . Stefania si era appena addormentata dopo aver avuto ancora dei giramenti di testa . “Tu ti metti qui in sala sul divano . Io dormo in camera di mio fratello e lei è crollata sul mio letto. Grazie di essere venuto.. non farmi pentire ti prego…” “Tranquilla . Sai che sono serio. Ok lo scherzo ma .. mi sento anche io in colpa per avervi fatto bere un pò troppo .vai a dormire tranquilla e se c’è bisogno sono qui”. Mi misi sul divano e cercai di rilassarmi e non pensare al fatto che a pochi metri c’era anche lei sola e distesa su un letto. Ma .. gli ormoni erano troppo svegli e tutti i tentativi furono vani. Volevo almeno vederla dormire . Mi alzai e mi recai senza fare rumore nella camera di mia cugina . Lei era lì, sdraiata sul letto ancora con i vestiti . Sembrava dormire. Il suo viso era dolce e rilassato..il suo corpo però mi attirava come una calamita. Decisi di provare il tutto per tutto. Chiusa la porta ,mi avvicinai a lei e – prendendole il viso con entrambe le mani – la baciai sulla bocca. Dopo poco mi accorsi con stupore e gioia che lei pur non svegliandosi ricambiava il bacio e sembrava più audace del previsto: subito socchiusi le labbra permettendo alla mia lingua di raggiungere quella di lei. Trascinato dall’approccio e dell’alcol che avevo anche io in corpo presi a baciarla con passione, le nostre lingue si intrecciavano e giocavano nell’esplorare il palato e i denti dell’altro… Dopo un minuto temevo si sarebbe svegliata e avrebbe posto fine al gioco, ma Stefania sembrava non accorgersi del tempo che trascorreva: si era abbandonata mollemente sul letto, con le braccia aperte e partecipava ad occhi chiusi, con tutta la passione che riusciva a metterci, nel bacio che ormai si prolungava da alcuni minuti. Allora decisi di essere più audace: le mie mani abbandonarono le guance e iniziarono a massaggiarle il collo, poi le spalle, poi seguirono le sue braccia fino ad intrecciare le dita e di nuovo su, fino alle ascelle e alla schiena… tutti questi movimenti sembravano piacere molto a Stefania che li assecondava spostandosi quasi a volermi permettere di muovermi meglio . Dalla schiena il passo era breve: un rapido movimento e le avevo circondato i seni, ancora protetti dal reggiseno e dalla camicetta, con entrambe le mani. Dolcemente iniziai una pressione ritmica scendendo anche lungo i fianchi e la pancia sino all’ombelico, ma continuando sempre a baciarla. Il respiro di Stefania si era fatto più affannoso e ogni volta che le toccavo il seno il bacio di lei prendeva un vigore inaspettato, quasi a voler restituire il piacere che stava provando. Ma le sorprese dovevano ancora arrivare: la prima fu quando la stessa Stefania si staccò un attimo dal bacio e si slacciò la camicetta, mettendo in mostra un reggiseno di pizzo bianco… approfittai di quell’invito così esplicito e andai direttamente con le mani al gancio del suo reggiseno, sciogliendolo . Stefania nello sentire il “click” ebbe forse un attimo di ripensamento e portò le mani sui suoi seni come a coprirsi ; ma poi la sua coscienza già offuscata dall’alcol fu completamente sommersa dalle nuove sensazioni che stava provando e mi fu semplice spostare le sue mani e metterle ai lati. Penso fosse la prima volta che una mano che non fosse la sua le accarezzava il seno, giocava con i capezzoli e il sentire la mia pelle a contatto con la sua pelle liscia la eccitò e rese docile in un modo che non avrei mai pensato… Nel frattempo non volevo assolutamente lasciarmi scappare l’opportunità’ di esplorare meglio il suo corpo, quindi mi staccai dalla sua bocca e iniziai a leccarle i seni, seguendo con la lingua il loro contorno e mordicchiandole i capezzoli. Sentivo il corpo di Stefania vibrare sotto di me per queste nuove sensazioni e questo mi stava facendo venire una erezione incontrollata… mentre ancora leccavo e toccavo i suoi seni, iniziai a sfregare il bacino contro quello di lei, per farle avvertire quanto mi piacesse quello che stavano facendo… Al primo contatto Stefania ebbe un sussulto e rimase un attimo irrigidita, trattenendo il respiro; dopo pochi attimi però parve
sciogliersi e addirittura allargò un attimo le gambe per agevolare il contatto tra i nostri due corpi, mentre con le mani accarezzava forsennatamente i miei capelli, dando anche degli strattoni come a voler cercare un qualche appiglio per non lasciarsi andare al piacere che le stavo dando… Dopo aver alternato la mia bocca tra i baci e i suoi seni decisi di provare ancora un passo in più… con la punta della lingua iniziai a scorrere dal suo collo, verso i suoi seni, verso l’ombelico fino a trovare l’inizio dei jeans… a questo punto iniziai a passare dolcemente la mia mano tra le sue gambe con un movimento lento ma costante. E qui ci fu la seconda sorpresa ;Forse senza pensarci, forse solo con l’obiettivo di avere ancora più piacere, le mani di Stefania iniziarono a sbottonare i jeans per permettere alle mie mani e alla mia lingua di farsi più audaci, di arrivare vicino alla zona di massimo piacere… Io l’aiutai mettendola seduta e sfilandole i pantaloni ormai aperti: il vederla lì, sul letto di mia cugina, con indosso soltanto un paio di slip bianchi e dai quali già traspariva la sua eccitazione, mi turbò un po’:mai mi sarei aspettato di arrivare a quel punto. Del resto ora che ero lì non potevo certo fermarmi! Con le mani iniziai ad abbassare l’elastico degli slip di Stefania, mentre lei, ormai persa nel piacere che stava provando, riusciva solo a massaggiarmi sempre più velocemente i capelli e questo suo movimento sembrava indicare un invito a proseguire. Senza farmi pregare le sfilai anche gli slip fino alle caviglie e rimasi con il volto a pochi centimetri dalla sua fica grondante. Quasi ipnotizzato vidi il clitoride che si ergeva eretto in attesa… con dolcezza iniziai a massaggiarlo tra pollice e indice, mentre con la lingua le esploravo le labbra e assaporavo il gusto della sua eccitazione… Ai primi tocchi la sentii muoversi di scattò, evidentemente aveva la zona molto sensibile. Iniziai a passare la lingua prima sulle sue labbra e poi entrai dentro. Iniziava a godere, la sua faccia era arrossata, gli occhi chiusi, la bocca si apriva e si chiudeva ad ogni mia leccata. Il suo odore e il suo sapore mi inebriavano, mentre le succhiavo il clitoride Stefania gemeva e si muoveva, ogni tanto chiudeva le cosce schiacciandomi la testa. Cominciai ad infilarle un dito nella vagina bagnata muovendolo piano e dolcemente, poi, lubrificandolo con i suoi stessi umori passai a due. La tentazione di profanare anche il suo sederino era forte ma decisi di non esagerare. Muovevo le due dita dentro di lei , cercando di toccare tutte le pareti e di arrivare il più infondo possibile senza farle male , mentre continuavo a succhiarle il clitoride. Ora Stefania era veramente al limite: ogni colpo della mia lingua e movimento delle mie dita le provocava uno spasimo e una contrazione al bacino… aveva anche smesso di massaggiarmi i capelli e le sue braccia erano mollemente adagiate al letto, quasi in attesa dell’inevitabile. Cominciava ad alzare e abbassare il bacino, mi spingeva la testa sul suo sesso. Poco dopo giunse l’orgasmo ; Fu per me inatteso perché intento nella mia opera non si ero reso ancora conto di quanto Stefania fosse vicino al limite finché non sentì le prime contrazioni , l’aumento di secrezioni…ed infine si lasciò uscire un urlo dolce ma intenso. Dopo qualche attimo il corpo di Stefania si calmò e il respiro, seppure ancora affannoso, tornò più regolare… Vidi che Stefania aveva gli occhi chiusi e i lineamenti riflettevano una pace e una gioia fanciullesca… forse era stato il suo primo orgasmo con un ragazzo…forse il primo orgasmo cosi forte…forse non si era neppure resa conto di quello che era successo. Mi alzai lentamente, presi la coperta e la appoggiai sul suo corpo nudo poi senza dire una parola andai a coricarmi sul divano, con la certezza che l’eccitazione provata non mi avrebbe lasciato dormire per un pezzo.

La mattina dopo Stefania si svegliò nuda in un letto che non era il suo, ma mi vide accanto a se, seduto su una sedia, che la osservavo… “Ciao come stai ? Credo di doverti spiegare qualcosa” Lei mi sorrise e mi disse : ” Sai mica dove mi hai buttato le mutandine ? E poi girati che mi devo rivestire e mi vergogno …sai sono complicata! “

Note finali:

Potete inviare commenti(anche negativi) recensioni e richieste a [email protected] . Se ci sarà interesse per questa storia continuerò a pubblicare il seguito.

Il mio blog.  http://blog.libero.it/iraccontidibes/ .

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