Sono Marzia

Sono Marzia

Salve a tutti, mi presento, mi chiamo Marzia (veramente il mio vero nome è Marsha, ma da quando sono in Italia lo ho italianizzato), ho 53 anni, sono nata in una piccola cittadina del sud della Francia e sono arrivata in Italia ha seguito di mio marito, un importante imprenditore del Nord-Est, che ho conosciuto quando lui era in Francia per lavoro.

Sono alta 1.70, lunghi capelli neri,occhi azzurri, una seconda abbondante di seno (coppa C) ed a detta di molti un bel culetto provocante.
Tralascio di raccontarvi le mie vicissitudini matrimoniali, sappiate solo che sono divorziata da dieci anni e che vivo agiatamente grazie al sostanzioso assegno che mi passa il mio ex marito.
Da quando sono divorziata ho deciso di godermi gli anni della maturità con spensieratezza e libertà, anche nei costumi sessuali; ho avuto diverse avventure e un paio di relazioni ma niente di serio e definitivo
Vi chiederete perché una tizia come me si trovi su questo sito; ebbene la mia amica del cuore, Patrizia (che conoscerete meglio leggendo i miei racconti), ha tanto insistito che alla fine mi ha convinto a raccontare alcune di queste avventure sui siti di racconti erotici.
Dopo questa lunga premessa inizierò col narrarvi la mia prima avventura da donna libera post divorzio.
Era la prima estate che passavo da sola e per celebrare la cosa mi ero concessa una vacanza di un mese in una nota località della costa romagnola.
Sono diversi giorni che sono qui ed ho fatto conoscenza e con alcuni amicizia, con molte persone che stanno nel mio stesso albergo o che frequentano la spiaggia.
Tra i tanti c’è Simone, un bell’uomo sui 40, divorziato anche lui, che da subito ha cominciato a farmi una corte spietata.
In spiaggia lui si stende sempre accanto a me o meglio davanti, così può godersi lo spettacolo del mio interno cosce e del taglio della figa, appena coperta dallo slip del costume.
Parla e scherza con me ed io, forse perché sono in astinenza da diversi mesi, accolgo con piacere le sue avances; quando vado in acqua, lui mi segue a ruota e scherzando non perde occasione per toccarmi, ma per il momento sono riuscita a tenerlo a bada.
Arriva così la vigilia di Ferragosto e l’albergo, come tutti gli anni, organizza una serata danzante con un finale di fuochi pirotecnici sulla spiaggia per accogliere il 15 agosto.
La serata inizia con la cena ed io, putacaso, mi trovo al tavolo con Simone ed un’altra coppia, Maria e Carlo
Per la serata mi sono messa un abito nero, corto, abbastanza elegante e aderente, che fascia le mie curve in modo provocante, in tono con l’ambiente e l’occasione.
Mentre ascoltiamo la musica, sento lo sguardo di Simone che ad intervalli mi guarda intensamente, è come un’eccitante gioco, tant’è che in maniera da sembrare involontaria, apro od accavallo le gambe facendo sì che lui veda anche le mutandine.
Mi sento turbata da quegli sguardi, sento anche, dopo tanto tempo, un languore strano, dei brividi percorrermi la schiena, tanto che dopo un po’ provo anche un certo imbarazzo.
La serata continua ed ad un certo punto Simone mi invita a ballare.
Ballando mi ha porta in una zona un po’ distante dal nostro tavolo; comincia a stringermi, sento il suo membro spingere contro il mio ventre, nel contempo comincia a parlarmi:“Stasera sei fantastica, ho una voglia pazza di te…senti come è duro? Aspetta solo te.”
Quel contatto, quelle parole invece di darmi fastidio, mi eccitano, mi sento desiderata, sento le sue mani che mi accarezzavano la schiena, il suo petto che massaggia forte il mio seno, ho i capezzoli duri come chiodi, il suo cazzo che sembra capace di passarmi da parte a parte, mi sento completamente in suo potere.
Come se niente fosse, finita la musica, mi riporta sorridendo al tavolo, io non so in che condizioni sono, sicuramente mi sento un po’ strana non seguo più i discorsi degli altri, ho la testa e la fica in ebollizione i pensieri tutti rivolti a Simone, alle sue parole, al suo cazzo.
Di lì a poco sarebbero iniziati i fuochi pirotecnici e avrebbero spento le luci, decidiamo come tutti di andare in spiaggia per assistere meglio allo spettacolo.
Quando scendiamo in spiaggia il buio è completo, a causa della calca sono rimasta un po’ distaccata dal resto della compagnia.
Improvvisamente mi sento abbracciare da dietro, è Simone che con molta audacia ha cominciato a baciarmi la nuca e poi piano piano ad accarezzarmi sotto il vestito; quando sente le mie mutandine fradice le scosta leggermente ed inizia a penetrarmi con un dito.
Mi sento morire dal desiderio!!
-“Dai vieni con me” – mi sussurra dolcemente all’orecchio continuando ad accarezzarmi.
-“No, non voglio qui, gli altri potrebbero accorgersene”.
-“Dai vieni. Con questo buio nessuno se ne accorgerà” – insiste lui.
Mi prende per mano e mi porta dietro le cabine.
Prendendomi alle spalle mi fa inginocchiare, tira fuori il suo uccello che veramente duro e molto grosso e me lo porge davanti al viso.
Il profumo che emana dal suo membro è inebriante ed io perdo completamente la testa e comincio a baciarlo, a succhiarlo, ho la fica bagnatissima; adesso, nonostante la paura di essere scoperti, voglio che mi prenda, che mi penetri, voglio sentire quel membro dentro di me.
Lui che ha capito, mi fa alzare, mi gira appoggiandomi con le mani e la testa alla parete della cabina, mi ha abbassa le mutandine e poi da dietro appoggia il cazzo tra le labbra della figa e spingendo dolcemente entra dentro me fino in fondo, facilitato dall’abbondanza di umori che mi bagnano.
Il contatto di quell’uccello dentro la mia figa, mi manda subito in estasi, ho un piacere enorme, intenso, quasi un orgasmo immediato.
Simone mi scopa lentamente, infilando bene a fondo il cazzo ad ogni spinta; mi lecca il collo e i lobi, mentre le sue mani sono aggrappate ai seni liberi sotto la stoffa.
Dopo qualche minuto che mi scopa lo sento diventare ancora più duro e intuisco che è prossimo a venire.
-“Non venirmi dentro, non sono protetta!” – riesco a dire, in un barlume di lucidità.
Ma lui si attacca ancora più forte alla mie tette stringendomi a se e con un rantolo si pianta in fondo e mi inonda la fica con un caldo getto di sperma ed io, che avevo già cominciato a godere, sentendomi riempita, vengo travolta da un orgasmo in contemporanea.
Rimaniamo qualche attimo così, uno dentro l’altra, in silenzio.
Non mi sento più le forze, ho le gambe molli, poi Simone si sfila da me.
-“Cosa hai fatto? Ti avevo detto di non venire dentro” – sbotto infuriata.
-“Non ti preoccupare,” – mi fa lui sorridendo – “con me non corri pericoli, sono sterile”.
-“Davvero?”
-“Sì. A causa di un’operazione all’inguine, fatta da ragazzo, non posso procreare; è uno dei motivi del mio divorzio”.
-“Beh mi dispiace per te,” – dico rasserenata – “ma ora sono più tranquilla”.
Poi lui mi riporta alla realtà.
-“Dai andiamo prima che si accorgano della nostra mancanza”.
Ci ricomponiamo in qualche modo ed aiutati dal chiarore dei fuochi ritroviamo Carlo e Maria, che apparentemente non si sono accorti di niente.
Mentre camminiamo sento il contatto sulla figa e sulle cosce delle mutandine fradice di sperma ed umori.
Finito lo spettacolo dei fuochi rientriamo in albergo per continuare la serata.
Per tutto il resto della serata Simone non mi lascia un attimo; è sempre accanto a me, mi fa ballare e mentre balliamo mi sussurra parole dolci miste a frasi un po’ sconce:
-“Sei bellissima,,, Mi fai impazzire di desiderio… Hai dei seni fantastici… La tua pussy è calda e morbida come un guanto…”
Quando la serata volge al termine, verso le tre del mattino, sono discretamente stanca.
Saluto i miei compagni di serata e mi dirigo agli ascensori per salire in camera.
Mentre attendo l’arrivo dell’ascensore, Simone si materializza accanto a me.
-“Che c’è?” – domando – “Ho dimenticato qualcosa?”
-“Sì” – mi risponde sorridendo – “Hai dimenticato me”.
.”Senti Simone, ho passato una bellissima serata, ma ora sono proprio stanca e voglio andare a dormire, Ci vediamo domani”.
-”Voglio solo accompagnarti per darti il bacino della buonanotte” – mi dice con aria innocente.
-“Daccordo, ma non farti venire altre idee”.
Saliamo insieme e quando siamo davanti alla mia camera apro la porta e mi giro.
-“Beh io sono arrivata, buonanotte”.
-“Buonanotte” – fa lui avvicinando il viso al mio per baciarmi.
Vorrei girare il viso per porgergli la guancia, ma lui non me ne da il tempo e mi bacia sulle labbra.
Colta di sorpresa d’istinto dischiudo le labbra , lui ne approfitta e la sua lingua entra trionfalmente nella mia bocca; saetta sul palato, gioca con la saliva, mi scorre sui denti e ne esplora ogni più segreto anfratto e quando incontra la mia inizia una danza sfrenata.
Il suo bacio mi trasmette tremori in tutto il corpo ed allora mi arrendo completamente e rispondo con passione.
Lui mi afferra per le natiche, mi solleva con le sue forti braccia e mi porta dentro la stanza.
Quando mi deposita a terra, le sue mani risalgono sollevando il vestito e si stringono sulle natiche, poi continua a sollevarlo fino a sfilarmelo dalla testa, senza che io opponga resistenza, si china sui miei seni, e inizia a leccarmi un capezzolo.
Mi sento invadere dal piacere.
-“Oh, siì…” – sospiro spingendo sua testa tra le mie mammelle.
Abbasso una mano e, attraverso i pantaloni, afferro il suo cazzo eretto e lo stringo leggermente; è duro da far paura!!
Simone non sembra che aspetti altro, subito una sua mano scende tra le mie cosce a palparmi la figa.
Le sue dita carezzano le labbra della vagina nuda e umida.
-“Ma sei senza mutandine!!!” – esclama sorpreso.
Ci stacchiamo ed accarezzo il suo viso.
-“Ti dispiace?” – ribatto sorridendo – “Erano bagnate del tuo sperma e le ho tolte”.
-“Al contrario, è una piacevole sorpresa!!”
Quando il suo dito penetra tra le labbra ed accarezza la clitoride, mi arrendo completamente al piacere ed a lui.
Non rispondo, ma gli sorrido e do una stretta più forte al suo cazzo.
La mia è una resa completa!!
Simone non perde tempo, le sue labbra mi baciano entrambi i seni, poi scendono e man mano che scendono, sento il suo alito caldo sul ventre, tracciano un sentiero bollente dal ventre al pube, facendomi impazzire di desiderio.
S’inginocchia ed avvicina il viso all’inforcatura delle cosce, la lingua inizia a giocare con la clitoride: la lecca, l’aspira, la mordicchia…
-“Sììì… cosììì… continua mi piace… mi fai impazzireeee…” – e per meglio sottolineare il mio piacere sollevo una gamba e la metto sulla sua spalla, per agevolargli il compito di leccarmi.
Sono quasi all’orgasmo, ma lui non mi da il tempo di venire.
Si alza e prende a spogliarsi anche lui.
Quando si abbassa i pantaloni e i boxer, il suo cazzo duro scatta verso l’alto come una molla.
Lo prendo carezzevolmente in mano ed indietreggio tirandolo con me.
Quando le mie gambe toccano il bordo del letto, mi siedo e me lo ritrovo giusto all’altezza delle labbra.
Sorrido e comincio a riempire di baci il suo pene, lo lecco dalla base fino alla punta, gli faccio passare la lingua su tutto il glande, poi prendo a giocare col filetto, mentre gli accarezzo i testicoli.
Simone ha la testa reclinata all’indietro e gode il suo piacere sussurrandomi con voce roca quanto gli piace.
-“Oh si cosi… cosi Marzia… sei fantastica… mi fai impazzire!!”.
Glielo sego velocemente, poi lo metto tra i seni e glielo stringo con la mia carne.
-“Sìì… masturbami con le tette ti prego, quelle belle tettine che mi fanno impazzire” – e prende a muoversi su e giù.
-“Va bene così…ti piace?”.
-“Oh si si… continuaaa”.
Si muove cosi veloce che ho paura che venga subito ed io non voglio; ora che ho saltato il fosso lo voglio in me, dentro la mia figa bollente che aspetta solo di essere riempita.
-“Oh si, Simone, ma non venire…non ancora, voglio che mi scopi, ti voglio dentro di me”.
-“Non preoccuparti…ti scoperò… ti farò godere tutta la notte”.
La sua cappella mi continua ad arrivare sempre più vicina alla bocca e non posso certo ignorarla, cosi la ingoio ed ogni suo colpo di reni mi arriva in gola.
Sono piena di lui, quasi non respiro, ma mi piace davvero tanto.
Le sue mani si poggiano sulle mie spalle e mi spingono indietro staccandomi.
-“Sdraiati, ora tocca a me” – mi ordina.
Mi sdraio sul letto ed apro oscenamente le gambe e lui si butta, quasi, fra le mie cosce.
-“Hai una passera bellissima!!”
-“Muoviti… leccami… non ne posso più”.
Abbassa la testa e fa scorrere la punta della lingua nel solco delle grandi labbra leccando i miei umori.
-“Ed è anche dolce… dolce come il miele”.
-“Smettila di parlare e scopami con la tua lingua, caro”.
Comincia a chiavarmi con la lingua; ad ogni colpo la mette più a fondo ed io comincio a ansimare e a godere.
-“Il grilletto caro, succhiami il grilletto”.
-“Ahhh…” – come mi sta leccando, mi sta facendo impazzire di piacere – “Siìì… Cosi cosiìì…”.
Simone sostituisce la lingua con due dita e le infila dentro, mentre le sue labbra si stringono attorno alla mia clitoride, cominciano a succhiarla, a leccarla, a mordicchiarla, la strapazza come più gli pare e piace ed un’irrefrenabile ondata di piacere mi sommerge e godo.
-“Sììì… Cosììì… Fammi godere… Godooo…” – stringo le cosce contro le sue orecchie e godo, godo senza ritegno ed uno schizzo di umori mi esce dalla figa, poi un altro e un altro ancora; tocca a lui affogare nella mia sbroda.
Quando l’onda dell’orgasmo si placa, allento la morsa e Simone torna a prendere fiato; ha le orecchie rosse e il viso bagnato dai miei umori.
Si stende accanto a me e mi bacia facendomi gustare il mio sapore.
-“Scusami, non avrei voluto, ma è stato incontrollabile”.
-“Non ti preoccupare, mi è piaciuto, te l’ho detto che sei dolce come il miele” – mi sussurra a fior di labbra.
Comincia ad accarezzarmi il corpo; i seni, il ventre, il pube e quando le sue dita incontrano la clitoride, il piacere si riaccende.
Il suo cazzo è duro e preme contro la mia coscia; lo accarezzo con il palmo della mano e lo sento bollente.
-“Vieni, ora, ti voglio dentro di me, scopami caro” – gli dico.
Io tengo ancora il cazzo con la mano, lo faccio passare tra le grandi labbra, bagnandolo con i miei succhi e poi lo posiziono all’entrata della figa.
Lui percepisce l’apertura e con una spinta penetra in me, fino in fondo.
-“Aaahhh come sei grosso… Possente…” – rantolo.
-“E tu sei bollente e stretta come un guanto” – ed affonda il viso sul mio collo e i capelli, cominciando a pompare con colpi lenti e cadenzati.
Il mio corpo, ancora ricettivo dopo l’orgasmo, dopo pochi affondi è di nuovo pronto a godere.
-“Siii carooo… Continua così… Fammi godere di nuovooo…”.
Lui non se lo fa ripetere ed i suoi affondi diventano più rapidi e possenti.
-“Sììì… Oraaa… Godooo…” – gli urlo nell’orecchio e parto per l’orgasmo.
Sentendomi godere, lui si pianta a fondo e si ferma, lasciandomi gustare appieno le sconvolgenti sensazioni del piacere.
Quando sente che i miei tremori si stanno calmando, si sfila da me e si mette al mio fianco e fa stendere di fianco anche me.
Sento la punta del suo cazzo che mi cerca da dietro e quando trova la strada, entra fino in fondo ed inizia a scoparmi.
-“Oddio, di nuovo!!” – penso, ma nonostante la rilassatezza ed il languore che mi pervadono, non dico nulla e non lo fermo.
Non ci vuole molto perché un nuovo orgasmo arrivi e mi prenda nuovamente mente e corpo.
Affondo il viso nel cuscino ed un urlo soffocato scaturisce dalle mie labbra, mentre le mie mani stringono spasmodicamente la stoffa.
Sentendomi godere di nuovo, si lascia andare anche lui e sento i getti del suo sperma invadermi l’utero.
Sono sfinita, ma appagata.
Lui è steso dietro di me e mi abbraccia accarezzandomi il seno.
Vorrei girarmi e dire qualcosa, ma non ce la faccio, mi lascio andare e lentamente scivolo nel sonno.
Mi sveglio col sole già alto che carezza il mio corpo.
Mi giro, ma Simone non è più lì.
Sul cuscino un biglietto:
-“È stato magnifico. Dormivi così bene che non ho voluto svegliarti. Ci vediamo in spiaggia. Un bacio.” – con un disegnino di due labbra.
Mi alzo e vado in bagno.
Sono così piena di lui, che quando mi siedo un rivolo dimsperma mi cola dalle labbra della vagina.
Con Simone abbiamo fatto coppia per tutto il resto della vacanza; ma poi le ferie sono finite e siamo tornati alle nostre occupazioni abituali.
Purtroppo le nostre residenze erano molto distanti, io nel nordest e lui in centro Italia.
Ci siamo rivisti un paio di volte, ma poi la lontananza ci ha separati definitivamente.

Proseguirò con altri miei racconti, fatemi sapere se vi piacciono: le critiche sono ben accette, scrivetemi a [email protected]

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