Cucina usata

Cucina usata

Salve a tutti, finalmente ho trovato una piattaforma dove poter dire liberamente cosa mi è successo senza paura di essere scoperto da qualche conoscente,dato che sono sposato da 20 anni, 2 figli, casa, insomma la classica famiglia italiana.
Oggi ho 49 anni, e sò per certo che a questa età sia noi maschietti che le donne, sono oggetto di desiderio da parte della carne giovane, il fascino delle persone adulte insomma, le donne a cui possiamo piacere non ce una fasci di età ben precisa, ma affermo che già una 25 enne di oggi ci guarda con occhi di interesse se risultiamo attraenti,belli, interessanti insomma, fino poi ad arrivare alle 40enni, 45.
Fatto un pò il quadro della situazione, già sapevo che la telefonata che avevo fatto a Ramona (nome fittizio) per comprare una cucina usata su un noto social, era stata molto simpatica, ma non mi ero sbilanciato per telefono, ero rimasto gentile ma non invadente.
Lei mi diede il numero perchè dopo vari scambi di messaggi, e vedendo l’interesse concreto da parte mia, mi dovette dare per forza di cose, sia il suo numero, sia l’indirizzo di dove abitava per poter vedere questa cucina che a me serviva urgentemente dato che avevo comprato una casa in montagna e la stavo arredando alla meglio.
Ramona tramite questa piattaforma social ne vidi il profilo, aveva 32 anni, conviveva da un 4 anni con un ragazzo di 37 che da lì a breve si sarebbe trasferita a Bologna avendo avuto lui un trasferimento, e quindi avevano messo in vendita tutto l’arredamento, capelli castani mossi lunghi, naso un pò a patata, occhi azzurri, carnagione chiara, bel seno abbondante, sicuramente o una terza o una quarta.
Abita nel centro di Caserta, io invece provenivo da Napoli, decidemmo di comune accordo per gli impegni che avevamo entrambi di vederci di sabato mattina, e così fù.
Lei mi disse che era da sola in casa, perchè il compagno l’avrebbe raggiunta in genere verso mezzogiorno e di mattina in genere partiva da luogo di lavoro, si metteva in autostrada per appunto arrivare a caserta.
Io pensai, la ragazza o vuole dimostrarsi Donna con la D maiuscola, che non ha paura di estranei in casa anche più grandi, oppure ce qualcuno con lei in casa, magari il figlio che avevo visto con lei nelle foto..
Inserì l’indirizzo sul navigatore, e arrivai proprio sotto il suo palazzo, la tua destinazione si trova sulla destra, senti dalla voce del navi.
Erano le 09:30 di mattina di buon sabato, avevamo altre cose da fare perciò prendemmo appuntamento così presto, la telefonai e le dissi, salve buongiorno signora Ramona, cosa busso al citofono? e lei: Salve buongiorno.. citofoni Russo (cognome fittizio ovviamente) 3° piano.

Quindi chiudo la macchina, citofono, lei apre chiedendo aperto? si si fico io grazie, entro in questo landrone di palazzo angusto, con scale sulla destra e ascensore di fronte, l’ascensore ancora più datato del pavimento del palazzo stile anni 70, la grata di ferro, le due porticine di legno e questo minuscolo ascensore dentro,con quel odore di legno antico, premo 3°, e salgo..

Arrivato al terzo piano, esco e cerco la placchetta con il cognome vicino la porta, ma la ricerca è inutile perchè subito mi accorgo che ce una porta socchiusa, quindi sarà lei che già ha aperto, io ero vestito in modo molto semplice, un jeans un pò strappato, una camicia bianca e un cappotto stile inglese blu scuro, barba di 2 giorni, un pò di gel che cercano di coprire i capelli bianchi ai lati, e 2 gocce di profumo bulgari, il mio preferito.

Subito mi si spalanca la porta e mi trovo Ramona, in una tuta grigia, sopra era larga, ma sotto aderente, era un completo di una nota marca, capelli legati sopra che le dava un effetto un pò da cannibale, ma il suo sorriso era tutto per me, mi accolse in maniera molto familiare, prego si accomodi Massimo (mio nome fittizio ovviamente) e ancora una volta varcata la soglia della porta mi dimostrai sempre apparentemente un pò distaccato, la cosa poteva dimostrarsi a mio favore, così la donna non vedendo che subito ero pronto a “fare amicizia” poteva essere il colpo di grazia per lei per farle scoprire a lei la prima carta, e infatti al suo si accomodi,seguì il mio, prego dopo di lei, sia per educazione, sia un pò per la mia malizia che già sapevo che da dietro potevo vedere quel bel culo com’era fatto, mi avvolse un profumo di caffè, un corridoio piccolo e dopo 1 metro la cucina era già sulla sinistra, di fornte a me in quel piccolo corridoio c’era un porta chiusa, facciamo piano ce mia sorella di la con mio figlio che dormono, (sarà vero?) comunque non dando peso a quelle parole, mi disse prenda un pò di caffè, vado un attimo di là e subito la raggiungo, alchè le dissi, lo prendo se lo prende lei e la aspetto faccia con comodo, io dò solo uno sguardo alla cucina.

Ineffetti, Ramona, andò un’attimo in fondo al corridoio, per 1 minuto si chiuse in una camera che non potevo vedere, salvo raggiungermi, con i capelli molto più legati, la tuta larga di sopra si era trasformata in un top, ma la tuta aderente sotto era rimasta quella, il mio occhio e la mia testa subito elaborarono, ho fatto centro, la porcella si è cambiata per sistemarsi,uguale le piaccio.

E come arrivò, infatti subito, si mise seduta sullo sgabello e prendemmo assieme il caffè, allora ti piace la cucina? io mi alzai dallo sgabello e notavo che mi guardava molto dettagliatamente, il cappotto..per brevi secondi incroci di sguardi, guardava e mie mani mentre tenevo la tazzina in mano, una serie di cose che non erano null’altro che una conferma al fatto che le piacevo.

Le dissi, si è bella, molto carina, e detto questo, si alzò anche lei, la cucina era piccolina, si e no un 2 metri e 80 ad angolo, quindi per forza di cose, gli spazi erano ridotti ed io e lei tenevamo una distanza di movimento di meno di 1 metro… potevo sentirne il suo profumo quando mi passò davanti, disse: venite signor massimo, le faccio vedere il piano cottura, molto ben tenuto, mi accese tutti i fuochi, mi aprì i pensili di sopra, per farmene vedere gli interni, ma prima di aprirli io che ero in piedi, mi passo davanti, e dato che c’era una piccola isola, quasi mi sfiorò col suo bellissimo culo pieno, quelli che piacciono a me, e io vedendone la sfacciataggine non mi scomposi, restai lì in piedi, osservando le sue curve, quel calore di quella casa, il profumo di caffè, la mattina presto, a quel suo passaggio davanti a me, mi fecero diventare l’asta d’acciaio..cazzo ero arrapato, la voglia di fottermi quel culo mi annebbiava la vista, e l’occasione si presentò quando Ramona mi disse, i pensili di sopra li hai visti, adesso ti faccio vedere quelli di sotto, e dicendo questo, aprì un mobile sotto dove teneva i detersivi, e facendo questo, mi mise proprio il culo in faccia, oscenamente, la tenevo li a pecora davanti a me, era palese il fatto che mi stava dicendo, fottimi subito è tutto tuo..ed infatti, non esitando un attimo, la afferrai per i fianchi e le schiaffai il mio nervo già pronto al centro delle sue pacche, oddio una sensazione di calore immensa, aveva un forno tra le gambe, si girò di scatto con la testa dicendo, che fai sei pazzo? (a bassa voce),a quella sua frase a cui non credeva neanche lei, non feci null’altro che già essendo quasi piegata a 90°, con la mano sinistra le afferrai i capelli legati sopra, e con la mano destra mi sfilai la zip, spostai il boxer le le schiaffai direttamente il mio cazzo in faccia, oppose una specie di resistenza, come a volerlo annusare prima, ma presto fatto la sua bocca avvolse il mio cazzo, quella bocca calda, che aveva ancora il sapore del caffè, adesso aveva il sapore del mio cazzo, e la facevo pompare come si deve, forse era abituata a succhiare diversamente, perchè come le tolsi le mani dai capelli, lei iniziò piano ad andare avanti e indietro, senza mani… ed io subito le dissi, si fà così piccola, metti la mano alla fine del cazzo, ma sputaci prima sopra..metti la mano quasi dove inizia la cappella e inizia a segare con la mano tenendoci la bocca sopra….e guardami negli occhi mentre lo fai…e mentre lo faceva, inginocchiata, iniziai di nuovo a prenderla per i capelli legati sopra, e con forza spingendo la sua testa vanti e indietro..la stavo chiavando in bocca…e glielo dissi, vedi come ti chiavo in bocca? ti piace vero? mentre mi spomipinava, inclinava appena appena la testa prima un pò a destra poi a sinistra…brava brava le dissi… la tirai sù, le abbassai subito la tuta e mutande assieme, la girai verso l’isola piccolina,mi tirai il suo culo appoggiando la mano sulla sua schiena bianca e calda, lei inarcò il culo e da sotto le affondai il mio pezzo di carne nella sua fica calda bagnata stretta e pelosa, ahh siii … le entrai dentro tutto il cazzo in un solo colpo fino e dentro e mi fermai…per poi uscire pianissimo e lentamente…senti’ un fiume caldo avvolgermi il cazzo, sei venuta già puttana? e mentre vidi le braccia di ramona e le mani abbracciare l’iscola, capì che adesso potevo fare di lei ciò che volevo..infatti ripresi a martellarla velocemente, colpi forti e decisi, fino a farle sentire il classico rumore di quando stai stanttuffando e fai entrare anche le palle… Ohhh mamma mia che mi stai combinando bastardo…disse… finiscimi,,vieni..allagami tutta… che ti sto per pisciare di nuovo sul cazzo…a quelle parole chiusi gli occhi, mi staccai da dentro, la girai verso di me, la calai e continuandomi a segare, le riversai in faccia e poi subito in bocca i fiumi del mio piacere e costringendola a bere, notai che voleva staccarsi, ma la costrinsi a bere, e tutto di forza…

Si alzò e mi guardò sorridendo, dicendo, tu sei pazzo.. e io dissi e tu la mia puttana da oggi…lei si mise a ridere…ci ricomponemmo, io non avevo bisogno di un bidet perchè ci aveva pensato lei con la bocca, lei disse, non ho mai ingoiato a nessuno…e io dissi: ce sempre una prima volta.. a proposito, nell’altra camera chi ce? non cera tua sorella col tuo figlio? e se uscivano? Ramona rispose con un sorriso, si alzò. aprì la porta in fondo con la tazzina del caffè sempre in mano che se ne era versato un altro poco, e uscì un bel pastore tedesco, ecco chi c’era..ridendo…

Ci fumammo una sigaretta assieme, seduti sugli sgabelli, un bacio a stampo, e mi disse, ma alla fine veramente ti piace questa cucina? ed io, si va bene, ma dovrei ritornare sabato prossimo con un metro per prenderne le misure, e ramona ok ci vediamo sabato prossimo

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