Brescia la sorellina della professoressa

Brescia la sorellina della professoressa

Avventura 13

Infine, con un po’ di fatica e lunga attesa la dolce fichettina della sorellina di Alice, la professoressa bresciana che potete trovare nell’avventura 6, l’ho assaggiata. Ma andiamo con ordine.

Non è stato per nulla facile. Un po’ perchè abito lontano da Brescia e la cosa andava costruita. Inoltre la professoressa non avrebbe dovuto saperlo. una cosa ho imparato nella vita: non fare ingelosire le sorelle!

Così sono dovuto ricorrere alle conoscenze comuni. Uno studio approfondito sul lavoro di Polly (la chiamo così per non dire il vero nome), mi sono creato qualche collegamento un po’ particolare per risultare del suo campo lavorativo e ho organizzato un primo incontro informale di tipo lavorativo attraverso un comune conoscente. Veramente carina, sguardo sfuggente ma nel contempo provocante. Capisco subito che ama tenere le distanze ma che come un buono scorpione si preparara a sferrare il colpo decisivo. Così pranziamo insieme ad altri suoi colleghi e le lancio un paio di diretti. Sono a Brescia per 3 giorni, mi può raccontare qualcosa della città, cosa c’è da vedere e da fare. intuisco che è in crisi. So che è separata e gestisce le sue figlie ma mi dicono anche che ha una relazione extra-coniugale che non va bene. Un suo collega mi racconta di una bella scopata che si è fatto ma che tutto è finito lì. Una sorta di mantide religiosa, la assapori ma poi come nulla fosse successo ognuno per la propria strada. Per me non è un problema, anzi! Ben venga. Ci mancherebbe rivivere le menate della professoressa.

Comunque, gentilmente (e forse interessata) mi dice che il sabato pomeriggio è libera perchè le figlie staranno con il padre e mi può accompagnare a visitare qualcosa. La ringrazio, fingendo timidamente che non vorrei metterla in difficoltà, ma lei mi dice che se mi fa piacere è disponibile per un tour.

Ottimo! Il sabato pomeriggio mi da appuntamento in piazza Vittoria a Brescia. Arriva vestita con una camicetta e i jeans. Il corpo è veramente notevole, le curve non mancano, il viso è molto sensuale, castana chiara, 1,70 circa, non ha caratteri meridionali nonostante le origini, occi chiari, la bocca tira baci e non solo…già mi immagino il mio cazzo a riempirla. E’ molto più carina che nelle foto che avevo visto a casa della professoressa. Ci sediamo fuori in un bar molto carino, un aperitivo, chiacchieriamo e lì decido di buttarmi. Le dico che sono rimasto molto scioccato dal suo fascino e mi scuso subito per l’invadenza. Lei mi ringrazia e mi dice che non devo scusarmi per questo. Non so come affondare il colpo. Il mio albergo non è lontano da lì, non ho voglia di perdere tempo. Le faccio qualche domanda su di lei. Mi accenna alle figlie e mi parla anche delle sorelle e di Alice che abita a Brescia. Faccio finta di non aver mai sentito quel nome. Cazzo, se solo sapesse come abbiamo scopato a casa sua e quanto è troia la sua sorella. Chissà se si parlano tra di loro.

Ho deciso, vado al sodo. “Sono un cafone se ti chiedo se vuoi venire in albergo a bere qualcosa? C’è l’aria condizionata e fa molto meno caldo che qui fuori?”. Lei sorride e mi dice “cafone no, ma impertinente sì”. “Quindi è un no?”. “No, è un sì. Mi stai simpatico, ma non voglio storie di nessun genere, questo sia chiaro”. “Intendi che non vuoi innamorarti di me? Sarà difficile”. Cerco di scherzare perchè sono veramente imbarazzato. E’ incredibile stiamo per andare in albergo. Lei mi risponde “ho già abbastanza problemi. Penso di essere stata chiara. Andiamo”.

Ci alziamo, pago il conto, le mani mi tremano un po’. Ma sarà tutto vero? Non è che mi trovo Alice o il suo compagno ad aspettarmi. Non essere stupido, mi dico. Avanti.

Andiamo a piedi, la mia stanza è piuttosto vicina. Saliamo. In ascensore le accarezzo i capelli e lei appoggia per un attimo il viso sulla mia mano. Mi avvicino per baciarla ma si tira indietro. Cosa significa? Non ci capisco più nulla. Forse è come Alice, deve bere parecchio per lasciarsi andare. Cerco di stare tranquillo ed essere un signore. Apro la porta e lei entra. Chiamo la portineria e ordino una bottiglia di bianco scelto da lei. Lei si siede sulla poltroncina. Io vado ad aprire, prendo la bottiglia, verso due bicchieri e mi siedo sul lato del letto.

Cerchiamo di parlare di qualcosa. lei beve il primo bicchiere piuttosto velocemente, io mi trattengo, non vorrei mi facesse strani effetti. “Perchè non ti siedi qui accanto a me?”. Che domanda stupida, ma è la prima che mi viene in mente. Lei si alza, si sfila le scarpe e si siede con le spalle alla spalliera del letto. “Polly, non so che dire e non ho più molti argomenti. Poi non vorrei che ti innamorassi di me o io di te (cosa molto più probabile…sono già cotto)”. E lei “quindi?”… poso il bicchiere, mi avvicino e la bacio sulle labbra. Lei le dischiude, sento la sua lingua, fresca di vino, le mie mani scorrono sul suo seno. Tutto ha inizio. Mi bacia prima dolcemente e poi con passione. Le stringo i capezzoli attraverso la camicetta e comincio a sbottonarla. Si lascia fare, anzi mi aiuta. La mia bocca mordicchia il seno attraverso il reggiseno. I capezzoli sono dolci. La desidero. il mio pene spinge sotto i pantaloni. Le sue mani si muovono lentamente, non riesco a capire se le piace.

Le slaccio i pantaloni e lei se li abbassa. Li sfilo. Un piccolo perizoma mi divide dalla sua bellissima fica. lei si distende e allarga le gambe. La mia bocca è tra le sue cosce. La mia lingua prima lecca l’interno delle sue cosce poi scorre sul perizoma trasparente. Si bagna ed io ho i capogiri. Mi tolgo la camicia e i pantaloni. Resto con i boxer e mi stendo accanto. La sua mano accarezza e poi afferra il mio cazzo e comincia a masturbarmi sopra i boxer. Io continuo a baciarla ovunque e le mie dita hanno raggiunto l’interno della fica. E’ bagnata. Geme dolcemente e per fortuna non urla come la sorella. Mi abbassa i boxer, il mio uccello si avvicina sempre più al suo corpo. Mi dice “prendo la pillola, se vuoi…”. Non me lo faccio dire due volte. Sono sopra di lei, il mio pene scivola come un pesciolino nel mare. Lei geme, mi si aggrappa alla schiena, sento le sue unghie, afferra il mio sedere e se lo tira verso di se fino a far affondare tutto il pene nella sua fica.

“Scopami, scopami” mi ripete. Sembra che sia l’ultima occasione di scopare prima di partire in guerra. Credo invece che sia molto in crisi e che abbia voglia di godere. Sono capitato nel momento giusto. La giro sulla pancia e scendo a leccarle il buchino del culetto. Bello e profumato, molto stretto. Le infilo la lingua e con l’indice cerco di aprirlo. Lei mi ferma e mi dice che non lo fa. “Non hai mai provato a prenderlo dietro?” le chiedo, “Una volta ma mi ha fatto male e non è entrato”. “Perchè non vuoi provare con me?”. “Non me la sento”. “Posso almeno giocare con il tuo buchino. Ti infilo un ditino poco alla volta. Se ti fa male mi fermi. Se vuoi uso un po’ di gel”. “Va bene, ma se dico stop e stop!”. Obbedisco!

Prendo il gel e comincio con il mignolo molto unto ad entrare. Geme in un modo molto sensuale. Sembra assorta in un mondo tutto suo. Riesco a fare entrare due falangi del mignolo e quindi passo al medio. Comincia ad entrare. Le chiedo se ha male, mi dice di no ma di fare piano. Io ci provo. Metto parecchio gel sulla cappella e la avvicino. Lei sobbalza. Le dico di stare tranquilla, la faccio piegare su un fianco. I suoi capelli castano chiari adagiati sul mio petto. Con una mano le allargo le chiappe e con l’altra guido il cazzo nella sua fessurina. Fatica ad entrare. Metto ancora gel direttamente nel suo buchino e poi sferro un colpo più forte. Tutta la cappella entra. Lei si ritira con uno spasmo. “Cazzo, è troppo grande”. Mi scuso continuo ad accarezzarlo ma capisco che la visita nel culetto è terminata.

Mi dice che deve andare in bagno a lavarsi. Attendo. Al suo ritorno mi chiede scusa e le dico che non deve preoccuparsi. Che sono contento che ha voluto provare con me e che in fin dei conti sono entrato e quindi ha superato la prova! Vado in bagno, mi lavo per bene e torno con il cazzo bello in tiro.

Lei ha bevuto un altro bicchiere, io sono in piedi accanto al letto, lei si inginocchia sul letto e prende in bocca il cazzo. Sognavo questo momento da quando avevo visto la sua foto nella stanza di Alice. Una bravissima pompinara. Avevo indovinato. Delicatissima. Lo prende morbidamente in bocca, la lingua si muove mentre lo succhia, riesce a mandarlo giù per parecchi centimetri. Con le mani mi afferra le chiappe, ci sa fare la troietta. Le spingo delicatamente la testa verso il cazzo e poi allungo le mani e la masturbo. Lei gode, la fica è bagnata. Gioco ancora con il buchino del culetto, si lascia fare ma non spingo dentro più di tanto. Faccio tutto cercando di rimanere nell’area di visuale della telecamerina che ho nascosto. Questa è proprio una scopata da film porno.

Sento che sto per venire. Mi allontano dalla sua bocca e la giro. Che bel culo!!! La prendo alla pecorina. Lei si piega in avanti ed io le trattengo i fianchi e la scopo con forza. Questa volta geme più forte e ad un certo punto mi chiede una sosta. Le chiedo se non le piace e mi dice che è appena venuta.

Le lecco le tette e lei geme. Beve ancora un po’ di vino. Poi scende e riprende il mio cazzo in bocca. “Adesso devi godere tu”. Certo che sì e non sarà difficile. E’ molto brava a succhiare, la bocca è molto morbida. Spingo la sua testa verso le palline. Le succhia. Non è un’esperta ma impara presto. Cerco di farmi leccare il buco del culetto. Passa la lingua ma non si sofferma e torna alla cappella. Le piace sentire il cazzo in bocca. “Me lo dici quando stai per venire?”. “Certo tesoro”. Come sappiamo bene, amici scopatori, basta dirlo all’ultimo momento e lo spettacolo è garantito. “Vengoooo”. Il tempo necessario per toglierlo dalla bocca e la sua faccia viene inondata di sperma. “Scusami”. Si mette a ridere, le brucia un occhio e un po’ di sperma rimane appeso al suo labbro. Le prendo un asciugamano che è lì vicino. “Ti è piaciuto?” le chiedo, “Ne avevo bisogno” mi risponde. Beve ancora un po’ di vino e si stende accanto a me in silenzio. “Non ci vedremo più?” le chiedo… “Non lo so, non so più nulla”. Ci baciamo e ci mettiamo a parlare della nostra vita, dei problemi, delle scelte sbagliate, dei figli (per l’occasione ho finto di averne due anche io), dei parenti. Lei mi parla anche di Alice. Le chiedo com’è e mi risponde “Lei il culetto te lo avrebbe dato” e ride. Non sa quanto lo so.

Voti: pompino 10; pecorina 9; scopata con lei sopra 8,50; anale 7 (per il coraggio); sega 7; bellezza e sensualità 9; rapporto prezzo/prestazione direi ottimo, gratis!

Un pomeriggio indimenticabile. Ci salutiamo. Deve andare a prendere le figlie o così mi ha detto. Ci baciamo sulla porta e questa volta mi bacia anche sull’ascensore. Il contatto lo abbiamo “a presto” mi dice. Speriamo…

Una bella coppia di sorelle. Certo farsele insieme sarebbe il massimo.

Alla prossima avventura e viva la fica!

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