a gambe aperte racconto porno

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Esco dalla doccia, l’asciugamano avvolge il mio corpo ancora caldo. Ma la mente, quella, è già altrove. Sono passati mesi dalla nostra vacanza in Grecia, ma il ricordo di quell’immagine ossessionante persiste. Quella ragazza solitaria in spiaggia, completamente nuda, ha lasciato un segno profondo nella mia mente.

Il pensiero ritorna ogni volta, come un chiodo nella testa. Immagino la sua figura distesa a pancia in su, gambe ben aperte, assopita sotto il caldo sole greco. È una visione pazzesca, eppure affascinante. Una giovane donna così vulnerabile e audace, abbandonata sulla riva del mare senza nulla addosso tranne un telo mare striminzito.

Entro in camera, dispiego l’asciugamano umido sul letto e mi sdraio, cercando di immergermi in quell’atmosfera. Chiudo gli occhi, lasciandomi trasportare dall’immaginazione. La sabbia calda, il sole che riscalda la mia pelle nuda, la brezza marina che accarezza il mio corpo.

La mente viaggia, e con ogni pensiero, l’emozione cresce. La spirale di eccitazione senza fine inizia. La mia mente è già in spiaggia, quasi posso percepire gli sguardi curiosi degli altri. Sono completamente nuda, esposta, in balia degli sguardi altrui. È una sensazione elettrizzante.

Mi chiedo come quella ragazza facesse a resistere, a non cedere all’eccitazione. Come riuscisse a ignorare il richiamo insistente del suo corpo. Provando ad appisolarmi, ogni tentativo fallisce. La mente ritorna inesorabilmente a quella situazione eccitante.

La tentazione di soddisfare il desiderio è irresistibile. Vorrei prendermi il piacere senza freni, ma sono in spiaggia e non si può. La lotta tra il desiderio e la realtà è intensa. Cerco di capire come quella ragazza abbia resistito tutto il giorno a quella tortura. Quante volte avrà vissuto quella situazione, chissà quante altre lunghe giornate sarà rimasta nuda sotto il sole.

La tentazione è troppo forte, cedo. Immagino di essere quasi sola, ignara di chiunque intorno. Le dita si muovono liberamente, dando vita a una scena di pura trasgressione. La mente è in spiaggia, sotto il sole, la pelle baciata dalla brezza marina. In pochi istanti, l’orgasmo arriva come un’onda travolgente.

Mi contorco, piegandomi su un fianco per godere appieno del piacere. Assaporo ogni momento dell’orgasmo, fino all’ultimo sussulto. Rimanere lì, rannicchiata, è una sensazione di estasi. Mi ritrovo a immaginare la gente che passa, ma in quel momento nulla mi preoccupa. Sono inondata dal piacere.

Mi ridistendo a pancia in su, gambe aperte, sempre più aperte. Chiudo gli occhi e sento il desiderio di appisolarmi. Finalmente capisco come quella ragazza abbia potuto resistere e godere di quei momenti di pura trasgressione. La mente, ora appagata, si perde in pensieri sereni mentre resto distesa, immersa nel ricordo di un’estasi così intensa.

Il tempo sembra fermarsi mentre mi trovo distesa sul letto, ancora immersa nei ricordi di quel momento di pura trasgressione. La mia mente vaga tra sensazioni e ricordi, cercando di catturare ogni dettaglio di quella spiaggia greca, del calore del sole sulla mia pelle e della brezza marina che accarezzava i miei pensieri.

Immagino di nuovo di essere sulla spiaggia, in un angolo appartato, con la sabbia sotto il corpo e il sole che dipinge di calore ogni centimetro di pelle. Le risate in lontananza, il suono delle onde che si infrangono sulla riva e il profumo salmastro nell’aria si fondono in un’esperienza sensoriale coinvolgente.

Rimango immobile, rannicchiata su me stessa, assaporando il ricordo del piacere fino all’ultima goccia. Ogni muscolo rilassato, ogni tensione sciolta, come se quel momento di estasi avesse portato via con sé ogni preoccupazione e stress.

Pian piano, apro gli occhi. La stanza è familiare, lontana dalla spiaggia e dalla sua magia. Ma la sensazione di appagamento persiste, un sorriso compiaciuto si dipinge sul mio viso. Mi ritrovo a pensare alla ragazza sulla spiaggia, a come avrà vissuto quei momenti di intimità, quante volte avrà ceduto alla tentazione.

E, per un attimo, mi ritrovo a chiedermi se, come me, avrà cercato quei momenti di piacere quando il mondo intorno sembrava distante. La vita quotidiana riprende il suo corso, ma la sensazione di quel pomeriggio in spiaggia mi accompagna come un segreto prezioso.

Mi siedo sul letto, riflettendo su quanto sia potente la mente nel creare esperienze sensoriali così vivide. La spiaggia greca, la brezza marina, il calore del sole… tutto è ancora così presente nella mia mente. La tentazione, ora soddisfatta, si è trasformata in un ricordo intenso, una dolce melodia nella sinfonia della mia vita. E poi che male c’è a farsi un bel ditalino, di tanto in tanto…

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