La vedova

La vedova

LA VEDOVA
Quando un cinquantenne sposato (in crisi) si invaghisce di una vedova piacente

Due anni fa io e mia moglie, cinquantenni, abbiamo cambiato casa e ho conosciuto nel nuovo palazzo una coppia di giovani trentenni, con un bambino piccolo, abbiamo fatto amicizia, siamo andati spesso a cena e fuori la domenica. Poi un anno fa il marito muore in un incidente stradale, diamo un aiuto alla giovane vedova e al bambino. Due mesi fa mia moglie va in menopausa, ha problemi, fa meno sesso, io entro in crisi. All’improvviso comincio a guardare con altri occhi la vedova, la osservo, comincia a piacermi. Lei se ne accorge e non sa cosa fare. Evita di incontrarmi, non mi saluta. La settimana scorsa sono in ascensore, c’era lei, con la scusa che avevo perso l’equilibrio mi sono aggrappato al suo culo (un culetto fantastico); da quel giorno non è più salita in ascensore. Stasera c’è la festa di compleanno del bambino, mia moglie è a letto indisposta, mi chiede di portare il regalo. Suono alla porta, mi apre una ragazzina che non conosco: “sono la sorella di*** io: “piacere, ho portato un regalino” “venga”, c’è mezzo condominio, mi dirigo verso la cucina, c’è lei, molto graziosa in grembiulino da cucina che copre camicetta aperta e gonna con spacchetto sopra il ginocchio, io: “ciao” lei scarta il pacchetto-regalo davanti al bambino: “grazie per il regalo, molto bello, ma tua moglie?” io: “non si sente bene” lei: “mi dispiace, l’ho incontrata, mi ha accennato qualcosa…” io: “eh, sì me l’ha detto… posso esserti utile?” lei è contrariata: “meglio di no” io insisto, voglio starle vicino: “preparo i crostini e tu li porti”, lei non gradisce: “faccio da me” ma io non cedo: “hai bisogno di una mano…” lei finalmente accetta: “e va bene…datti da fare!”; passo un’oretta buona a fare crostini, preparare bevande, dividere la torta per gli auguri finali, lei va e viene a prendere e portare il tutto; alla fine mi dice: “sei bravo però”, io: “ne dubitavi?” lei: “veramente si”, pian piano le persone portano i regali, mangiano, bevono, parlano, scherzano, salutano e se ne vanno; il bambino gioca con la zia nella sua cameretta, noi due siamo soli in cucina, lei: “non torni da tua moglie?” io: “non c’è fretta…”, lei si toglie il grembiulino, ora mostra tutta la sua bellezza, lei¨ “ma ti starà aspettando…” io allora dico la verità: “siamo in un periodo di crisi” lei cerca di rincuorarmi : “capita a tutti…passerà, vedrai…” io: “non facciamo più niente…ho una voglia….” lei mi sorride e mi fa una carezza con la mano sul viso, io la prendo e la bacio, poi bacio il braccio e il collo e mi avvicino alla bocca, lei chiude gli occhi e sembra mettere le labbra sulle mie, poi si riscuote e apre gli occhi: “no, ora no…c’è il bambino…” io: “quando?” lei: “quando non c’è il bambino”, io: “domani?” lei: “non lo so…” io: “ma io ti voglio…” lei mi prende per mano e cerca di farmi uscire: “ora vai…chissà cosa penserà tua moglie” io lascio la mano: “no che non vado, voglio stare con te”; lei: “tu sei matto…” io allora sbotto “ma tu non hai voglia?” lei non risponde ma annuisce, questa volta io la bacio sulla labbra, lei si stacca: “aspetta, vado a cambiarmi, mi si sciupa il vestito” e va nella vicina camera e comincia a spogliarsi, ma io la raggiungo: “no, ci penso io…” lei sorride: “scemo…” le sbottono la camicetta mentre la sbaciucchio, poi passo allo zip della gonna, che salta e la fa cadere a terra, lei la raccoglie e stende sul letto, è in mutandine e reggiseno, sono eccitato, le libero le tette e le palpeggio, sono sode, i capezzoli tesi, poi afferro il culo e cerco di toglierle le mutandine, lei: “non qui…” mi prende per mano e mi porta in uno stanzino accanto, credo sia il bagno perché non c’è luce, “mi raccomando, non mi venire dentro, non voglio restare incinta…” mi aiuta a togliermi i pantaloni, camicia e mutande …afferra il mio cazzo e se lo porta verso la figa, lei è appoggiata col culo al porta-biancheria del lavandino, inserisco il cazzo, lei: “mmmmm”, sento una figa stretta da urlo ma mi trattengo, io: “ti piace?” lei: “molto, continua…”, mi tengo con le mani alle due maniglie, così che la figa senta bene il mio cazzo, io: “lasciati andare, non pensare a niente…”, faccio un movimento rotatorio con il cazzo dentro la figa…lei mugola di piacere io: “lo senti?” lei: ”siiiiii…ancora” io: “è tutto tuo…” lei mi infila la lingua dentro la mia… la succhia…. , si muove, ansima, io: “coraggio, che ce le fai…ancora!” lei si dimena… io: “brava, così….ecco che vieni… lei. “quanto è duro…dammelo…” io: “è dentro la tua figa……godi…” finalmente viene con un singulto, un orgasmo fantastico…. Ormai sto per venire anch’io, esco dalla figa e gli sparo in faccia il mio sperma… ridiamo insieme come due bambini…

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