Giovane cameriera abusata a pecorina in un vicolo

Giovane cameriera abusata a pecorina in un vicolo

Faccio la cameriera da circa cinque anni, non ho trovato di meglio, sono laureata in economica e commercio ma in carenza di lavoro, mi sono dovuta adattare, la paga non è delle migliori ma almeno posso permettermi di pagare le spese e dare una mano a casa.

Lavoro in un pub, ogni sera devo sottostare alle avance di uomini e ragazzi, ci devo stare se voglio mantenere il lavoro, inizialmente mi dava fastidio ma alla fine ho pensato che fin quando si trattava solo di far finta, si poteva fare.

Se sono qui a raccontarvi questo episodio, vuol dire che i limiti sono stati superati e anche di tanto, purtroppo non ho potuto evitarlo, anche se avrei tanto voluto fare qualcosa ma non era abbastanza forte.

Durante tutta la sera un uomo sulla quarantina non ha fatto altro che riempirmi di complimenti, io ho abbozzato qualche sorriso ogni tanto, ma non soddisfatto, ad un certo punto ha allungato una mano e me l’ha messa sul culo.

Sono scattata bruscamente, ho iniziato a urlargli contro che non doveva più permettersi e che era un porco, poi me ne sono andata e ho continuato a servire ai tavoli come solito.

Lui non ha avuto nessuna reazione, è stato in silenzio e ha continuato a mangiare tranquillamente, al che mi ero quasi sentita in colpa, forse avevo esagerato e gli avevo fatto fare una brutta figura con i tavoli intorno.

Comunque non ci ho più pensato, quando ho finito il turno, sono uscita dal retro, dovevo attraversare un vicoletto stretto per raggiungere il parcheggio dove avevo la mia auto.

Proprio mentre percorrevo il vicolo che mi sono sentita afferrare per i capelli e sbattere al muro, era lui, lo riconobbi subito, mi disse che ero stata una troia a fargli fare quella figuraccia e che me l’avrebbe fatta pagare.

Tirò fuori il cazzo, mi costrinse a inginocchiarmi e prenderlo in bocca, non ero abbastanza forte per tirarmi indietro, così lo spompinai sotto suo volere, credevo che la smettesse li, invece mi mise faccia a muro, mi strappò le mutandine che avevo sotto la gonna e mi penetro a pecorina nella figa.

Mi ha messo una mano sulla bocca e mi ha scopata fortissimo, talmente tanto che ho sentito un dolore assurdo, mentre il porco aveva provato così tanto piacere che per poco non mi sborrava dentro, per fortuna uscì in tempo e schizzò fuori.

Non mi diede il tempo dire o fare niente, si rimise il cazzo nei pantaloni e fuggì velocemente, non l’ho più rivisto al pub.

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