SESSO PELLE E STIVALI – IL CALL CENTER DEL PECCATO

SESSO PELLE E STIVALI – IL CALL CENTER DEL PECCATO

Antonella, TransFederica, Alessia, Ivana, le ragazze delle pulizie … non potevo pretendere che le nostre incursioni sesso pelle e stivali rimanessero riservate nel Call Center. Come Ivana aveva raccolto delle voci in giro, altre sicuramente cominciavano a parlarne dietro le quinte.
Uffici quasi deserti in un’estate milanese bollente, passo nel nostro per verificare che sia tutto a posto per il rientro e accendere l’aria condizionata; incontro una biondina che mi saluta, ma non ci faccio caso; poi, quando usciamo la sera mi ferma e mi dice: “Ciao, sei rientrato prima dalle vacanze ? Io sono rimasta di turno … Vieni anche domani ? Visto che tutto è chiuso potresti offrimi un caffè … oggi sono rimasta senza e non ce la faccio a resistere fino alla 18:00 senza almeno un caffè ! Io mi chiamo Monica, sono una collega di Antonella e Federica …” La guardo meglio, non è male la biondina: capelli a caschetto, grandi occhi verdi, efelidi sul viso, alta circa 1.65, non arriva alle mie spalle, ben fatta, culetto a mandolino e tette tra la terza e la quarta, non indossa reggiseno e le stanno belle altre nel vestitino a fiori da cui si vedono i capezzoli dritti, ha delle labbra carnose che mi fanno pensare che potrei farmi fare giusto un pompino, non di più: avrà poco più di ventanni; le rispondo: “Io sono Andrea, domani passo verso ora di pranzo, potevi chiedermelo quando ci siamo incrociati oggi un caffè … Ci vediamo domani, buona serata.”
Il giorno dopo arrivo tardi e mi sono già dimenticato della biondina, ma dopo pranzo suonano alla porta ed è Monica: stesso vestitino di ieri, porta con sé un borsone da palestra. M:”Ciao Andrea, me lo offri il caffè ?” – A:”certo Monica, vieni, ce lo prendiamo insieme” … mentre percorriamo il corridoio, per fare conversazione le chiedo: “poi vai in palestra ad allenarti ?” e lei: “Vediamo, come si sviluppa la giornata, c’è poco lavoro e posso permettermi una lunga pausa …”. Prendiamo il caffè parlando del più e del meno, poi lei mi dice, tenendo gli occhi bassi: “seeeeenti Andrea, potresti farmi un grosso favore ? Sono poco pratica di sesso e vorrei che tu mi insegnassi qualcosa … si dice che tu sia un grande scopatore …” La richiesta mi spiazza: “Ma Monica, neanche ti conosco, avrai 15 anni meno di me, cosa ti salta in testa ?” e lei “Ti prego ! Ho saputo che ti eccitano gli stivali, nel borsone da palestra ho tutto quello che serve a farti eccitare …” così dicendo apre il borsone, tira fuori una mini di pelle viola, un corpetto nero e due paia di stivali, si sfila il vestito e le sneakers, rimanendo solo con un ridotto perizoma, si infila un morbido stivale senza zip che le arriva a mezza coscia, la mini e il corpetto; dopo lo spogliarello l’odore di pelle nuova si diffonde, cominciando ad eccitarmi, infila anche un paio di guanti di pelle a metà avambraccio e guardandomi coi suoi occhioni verdi dice: “Allora Andrea, che ne dici ? Così ti piaccio di più ? Ti eccito ? Sai i pompini so farli molto bene …”, si inginocchia davanti al mio pube, apre la cerniera, tira giù il pantalone estivo e le mutande, ed afferrato il mio cazzo con la mano guantata comincia a segarlo e succhiarlo tra quelle labbra carnose, fissandomi dal basso. Posso resistere a tutto, tranne alle tentazioni e mi dico “un pompino furi programma si può fare”.
La ragazza smanetta, pompa e risucchia molto bene: non è Antonella, ma ci sa fare ed in breve il mio tarello si drizza allo spasimo, ma la troietta smette di pomparlo e guardandomi lubrica dice con la bocca impastata di saliva: “adesso scopami !”, afferrato un altro paio di stivali che aveva in borsa, mi trascina in sala riunioni, prendendomi per il cazzo duro. Poi si sdraia sul tavolo riunioni, solleva gli stivaloni e mi ripete: “scopami, ma non venire, il mio obiettivo è che tu mi svergini il culo, dove non lo ho mai preso, voglio essere inculata da te, qui, con gli stivali che ti piacciono tanto e quando me lo avrai allargato per bene dovrai scoparlo con lo stivale, come racconta Antonella !” Mi appoggia le gambe stivalate alle spalle e mi attira a se. Ha la vagina stretta stretta e faccio fatica a penetrarla fino in fondo, ma lei mi spinge dentro coi guanti attaccati alle mie natiche e mi infila un metro di lingua in bocca. Comincio a scoparla con ritmo crescente, strizzandole le tette attraverso il top di pelle, annusando e leccando i suoi stivaloni nuovi; Monica rantola e gode cominciando un turpiloquio irresistibile: “ Fottimi porco, sbattimi forte, che cazzo duro che hai, lo sento fino all’utero, spaccami la fica che poi lo voglio tutto in culo, ti voglio dentro sono la tua troietta, leccami gli stivali, sbavaci sopra, mordili cosiiiii, continua a scoparmi non ti fermareeee, gooodooooooo … “ così dicendo si sfila di colpo il mio cazzo dalla fica, prende uno degli altri stivali (morbido, marrone, senza zip, ma più corto, sotto al ginocchio) e comincia a strusciarlo forte sulla sua fica, fino a squirtarci sopra abbondantemente. Io sono rimasto a mezza strada col cazzo ancora duro e dolorante, mentre lei gode abbondantemente sullo stivale corto: la scena devo dire è molto eccitante, anche perché Monica ha iniziato a leccare il suo squirt dallo stivale, allora glie lo prendo dalle mani, lo arrotolo all’imboccatura lungo il gambale e glie lo ficco in bocca ordinandole di spompinarlo e leccarlo, quando è pieno di squit e saliva glielo sfilo dalle mani guantate e lo forzo nella sua fichetta sbrodolante, cominciando a scoparla forte con quel tubo di pelle morbida mentre le strizzo le tette puntute, facendole uscire dal top di pelle.
Monica non si quieta, si alza, si mette a novanta sul tavolo, con ancora lo stivale marrone nella fica per buoni 15 cm e mi ordina : “adesso sverginami il culo, scopalo e sborraci dentro, sfondami tutta !” mentre lo dice con la mano libera si versa un abbondante dose di gel sullo sfintere. Non posso fare altro che avvicinarmi e puntare il mio glande su quel buchino rosa. E’ troppo stretto, nonostante lei rinculi per farlo entrare, l’impresa è ardua, date anche le dimensioni del mio cazzo. Allora la sollevo prendendole i fianchi attraverso la midi di pelle e la sbatto letteralmente sul divano a schiena in giù, le sfilo lo stivale piantato in fica e lei solleva le cosce stivalate e le sostiene aperte coi guanti ed io le piombo sopra con tutto il mio peso mirando al culetto. Finalmente il glande supera lo sfintere ed entra nel suo culetto, provocando un suo urlo lacerante; per farla tacere le infilo lo stivale grondante di fica in bocca e le dico di stringerlo coi denti, poi comincio a incularla, sempre più in fondo. Il suo culo è così stretto che ci metto parecchio a far entrare tutto il mio arnese gonfio e carico, poi mi muovo dentro e fuori sempre più a fondo e rapidamente, mentre Monica stringe il gambale tra i denti e comincia a lacrimare per il dolore. Ma i suoi stivali nuovi sono vicino al mio viso, con il loro odore penetrante ed io non riesco a frenarmi, praticamente spaccandola in due con il culetto pieno di cazzo. Vorrei sborrarle nell’intestino, ma il palo è stretto in una morsa micidiale e non riesco, così continuo a scoparle e allargarle il culo per più di mezzora. Monica durante il trattamento si sfila lo stivale di bocca e comincia a limonarmi, la sua bocca ha il sapore di pelle non facendo altro che aumentare la mia foia ed il ritmo dell’inculata selvaggia. Piano piano si fa più liquida ed ansimando mi dice: “ dio mio che inculata, non pensavo fosse così, hai una maglio di carne dura che mi sfonda tutta, lo sento fino al cervello, mi stai aprendo il culo, mi stai squartando, fa male, ma comincio a godere, non ce la faccio più riempimi di sborra ti pregooooo”. Finalmente vengo copiosamente mentre le mordo e lecco lo stivalone, le riempio il culo e la sturo seguito da uno schizzo di sborra bollente. Monica non perde tempo e blocca il rivolo di sborra con lo stivale marrone arrotolato, che ha già assaggiato in bocca e in fica; incredibilmente le entra dentro con facilità, vista la dilatazione prodotta dall’inculata. Finalmente si calma, sfila lo stivale dal culo e scende dal divano, camminando a gambe larghe verso il bagno; la trovo che si massaggia sfintere e fica con acqua fredda, cercando di farli tronare ad un diametro accettabile. Dopo un bel po’ si ricompone, mi si avvicina e preso lo stivale marrone (i guanti non li ha più) comincia a masturbarmi avvolgendolo sull’asta barzotta, è accoccolata in terra ed ottenuto il risultato voluto, infila il cazzo tra le sue labbra rosse e carnose e comincia a spompinarlo energicamente finché non le sborro in bocca e sul viso sei o sette fiotti densi, leccandosi le labbra mi guarda dal basso con gli occhioni verdi e mi dice sorridendo: “scusa, non ti avevo detto che il caffè lo prendo macchiato !”.
Prima di andare via, si cambia e rinfila tutta la pelle nel borsone, la accompagno alla porta e qui, baciandomi profondamente, mi dice “grazie Andrea, mi hai reso più donna, i ragazzi della mia età non sanno fare sesso come te, nessuno aveva mai provato ad incularmi, si limitano alla posizione del missionario e vengono dopo cinque minuti ! Tutta questa roba di pelle la ho comprata per eccitare Te, spendendo tutti i miei risparmi, ma sono convinta che mi tornerà utile: quando mi verrà voglia ora so che posso godere anche da sola con lo stivale arrotolato … se mi si restringe lo sfintere torno da te per la manutenzione e farci una bella scopata ! Ciao, ciao … “

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2 thoughts on “SESSO PELLE E STIVALI – IL CALL CENTER DEL PECCATO

  1. leccalecca

    lecco i piedi a mia cugina in cambio di seghe con i suoi piedi, sarò scemo, matto, depravato non lo so, però vedo e sento come gode quando sono ai suoi piedi glieli bacio accarezzo e lecco, la vedo bagnarsi le vorrei baciare leccare le mutandine e la fica ma non me lo permette, devo stare ai suoi ordini, oppure non se ne fa niente, che tocca fa per godere delle bellezze femminili, per ora mi accontento, fortuna è bella e pulita, non perdo la speranza di gustarmela tutta.

  2. Stivalero

    falle indossare gli stivali, se hanno l’interno in pelle. Dopo un po’ sfilali e leccale il piede che saprà di pelle ! Poi mi saprai dire !

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