The Dream Capitolo 1 La Voglia

The Dream Capitolo 1 La Voglia

Stanotte ho fatto un sogno. Sembrava reale, sembrava fosse tutto vero e appena mi sono svegliata nel cuore della notte, mi sono sentita passare i brividi su tutto il corpo.
Dalla paura, dall’emozione, non lo so, so solo che mi sono svegliata ricoperta di sudore lungo la schiena e sulla fronte e mi sentivo bagnata li sotto..
Forse era un misto di tante cose: sgomento, eccitazione, emozionata, avevo le palpitazioni a mille e mi sembrava di essere in un momento felice, ed il momento dopo spaventata. Non riuscivo più a prendere sonno.
Allora cerco di ricordare questo sogno, questo incubo. Non avevo idea della definizione da dargli.

Ricordo alcuni frammenti.
Io in una grotta, all’avventura, faccio spesso questi sogni, ma mai cosi, vorrei trovare le giuste parole per descrivere tutto.
Forse ero andata li per pura curiosità o per l’incarico di qualcuno, forse per quest’ultimo motivo, mi ricordo che qualcuno mi abbia detto che si correvano rischi e pericoli ed era molto buio la dentro.
Io odio il buio, l’ho sempre odiata. Non vedi nulla e non capisci ciò che ti circonda.

Ma perché ero eccitata e al tempo stesso spaventata?

Ora ricordo, ed era tutto così macabro e terribile se ci penso ora.

Ero bloccata, da più individui, forse persone…o forse dei mostri, il tutto sembrava molto fantasy.
Ero stata violentata molto probabilmente, o forse convinta a fare atti sessuali con queste “cose”. So per certo che erano maschili.

Sono le 4 di notte. Non riesco a riprendere il sonno.
Nel frattempo ricordo altri frammenti.
La grotta sembrava umidiccia e sentivi quella sensazione di pericolo e disagio.
Che a un certo punto ero nuda, con le gambe rivolte verso l’alto, a testa in giu e presa per le caviglie…e qualcosa entrava ed usciva. Si, ho subito per certo una violenza in quel sogno.
Ma ciò che entrava ed usciva dentro di me era dalle dimensioni troppe surreali per non provare dolore, forse urlavo, o forse era semplicemente un incubo troppo irreale.
Le “cose” erano più di uno, e non impegnavano un solo buco per farmi.

E per quello che ricordo, mentre passa il tempo, sembravano mostri orribili, con la pelle rossiccia, e degli spuntoni che uscivano dalla schiena, come se fossero denti affilati.
Non parlavano, ma facevano dei versi, versi come se godessero di ciò che mi stessero facendo, o di quello che stessi subendo.

È strano da descriverlo, difficile da capirlo.
Un po’ facevano a turbo, erano tanti, forse una decina di esseri, e davano dei colpi forti.
A volte mi ritrovavo in ginocchio, a testa in giù, e avevo la sensazione che me lo infilassero da dietro, mio dio.

Ma decido di non pensarci.
Dicendo a me stessa: “Non pensarci Giù, Basta!”

Ritornai a dormire e mi svegliai all’alba, feci colazione e mi preparai ad andare a lavoro. E fu una giornata piuttosto noiosa, ordina le carte, lavora al pc…sembrava che stessi lavorando in ufficio quella mattina.
Ritornai a casa, pranzai con mamma e papà, dopodiché mi metto nuovamente sul letto…e non per dormire, avevo una strana voglia…quella voglia di toccarmi, ma era molto strana questa volta. Volevo toccarmi pensando a questo sogno, volevo capire di più. Mi piaceva o mi disgustava?
Se accadesse realmente sarei terrorizzata o entusiasta?

Passai circa 15 minuti toccandomi, al pensiero di quei mostri, alti il triplo di me, forse erano 4 metri, grossi, con un pene enorme che la sola punta era grossa quanto la mia testa. Mi piaceva, avrei voluto fosse reale, ma solo per provare, quella sensazione di essere dominata in quella maniera.

E se…in qualche maniera potesse accadere. Vicino alla spiaggia dove ho casa a mare c’è una piccola grotta, che fa ribrezzo al solo pensiero, ma ormai è ottobre e non ci sono nemmeno i cani a mare.
Avviso Emily, la titolare del negozio per cui lavoro, che la mattina seguente non ero disponibile per il lavoro, lei risponde di non preoccuparmi e accetta di farmi questo favore.
Nessuno doveva sapere di tutto ciò…nemmeno le mie amiche, me ne vergognerei se venissero a saperlo.

Arrivò la sera, mi misi a dormire poco dopo.

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