Diario di un marito guardone 1

Diario di un marito guardone 1

La mattina seguente mi ero svegliato prestissimo.
Nonostante avessi passato gran parte della nottata sveglio a guardare quelle scene stupende, non avevo nessuna voglia di dormire.
Anzi il resto della nottata l’avevo passato a pensare alle conseguenze di quella notte, a quello che era successo nel nostro letto matrimoniale.
Cornuto e guardone, finalmente! Ma ora? Cosa sarebbe successo?
Mi ero avvicinato alla camera da letto dove Dorotea dormiva ancora, appagata e soddisfatta. Mi ero avvicinato e avevo sentito subito l’odore ancora forte di sesso.
Avevo sollevato per un istante il lenzuolo:
“Finalmente lo hai trovato uno che ti ha dato una bella lezione!” pensai mentre la guardavo nuda.
Ce l’avevo ancora davanti agli occhi quella scena deliziosa: mia moglie nuda in ginocchio con la lingua a penzolone e lui che ci godeva e ci sborrava sopra, in piedi davanti a lei.
Tutti quei fiocchi di sborra densa e bianca che volavano dal cazzo di quel ragazzo nudo e finivano in bocca a Dorotea, sulla lingua, sulla faccia, tra i capelli ancora ce li avevo nella mente.
Quel suo primo rapporto completo con mia moglie lui lo aveva voluto concludere in quel modo, così umiliante ed intimo allo stesso tempo.
Mi ero reso subito conto che lui con quella sborrata aveva voluto stabilire con Dorotea un legame stabile e duraturo, da padrone e schiava sottomessa.
L’aveva fatta mettere in ginocchio tutta nuda per farsi dare le ultime leccate sul cazzo prima di venirsene e poi glielo aveva ordinato con insolenza, a voce alta:
“Tira fuori la lingua!”
Prima si era preso il cazzo duro in mano e ce lo aveva sbattuto sopra più volte in uno schiaffeggio umiliante obbligandola a tenere fuori la lingua tesa e ferma mentre lui ci sbatteva sopra il suo cazzo duro:
“Ferma così! Ferma! Così!”
E giù pisellate dure sulla lingua a decine e decine mentre si masturbava e si preparava per la sborrata conclusiva. Nella nostra camera da letto si sentiva soltanto il rumore delizioso di quegli schiaffi di cazzo duro sulla lingua di Dorotea.
Poi, finalmente, se ne era venuto.
“Sborro! Sborro!”
Il primo fiocco di sborra lui glielo aveva lasciato di traverso sulla lingua, come uno sfregio incancellabile e quando mia moglie aveva cercato di lasciarlo scivolare via, con l’espressione un po’ infastidita, lui ci aveva sborrato sopra di nuovo: un altro groppo di sborra bianca in fondo alla lingua per metterla in difficoltà, per umiliarla e sottometterla a forza di sborrate.
E ogni volta che mia moglie cercava di sottrarsi a quel trattamento lasciando penzolare la lingua per cercare di far scivolare via quei groppi di sborra, lui ci sborrava sopra ancora e ancora…
“Prendi! Prendine ancora! Ti piace la mia sborra eh?! E’ buona la mia sborra eh?”
E godeva e sborrava dal cazzo e imbrattava la lingua di Dorotea, mentre io stavo lì davanti a guardare quella scena deliziosa!
Aspettai che si risvegliasse….
Mentre uscivo dalla nostra camera da letto pensavo alle conseguenze di quello che era accaduto quella notte tra lui e mia moglie. Che cosa sarebbe successo ora?
Come avrebbe reagito Dorotea e soprattutto lui che cosa avrebbe fatto?
Non potevo certo pensare che lui non pretendesse di rivedere mia moglie e di continuare a godersela
dopo quello che era accaduto tra di loro. Che cosa gli impediva di scoparsi ancora una splendida moglie dopo che già se l’era scopata per bene davanti al marito guardone?
Ormai lui lo sapeva bene che io non sarei stato in grado di “difendere” mia moglie dalle sue naturali pretese di avere ancora rapporti con lei soprattutto perché ero stato lì a fare il guardone mentre lui se la scopava per bene.
E poi il diritto di rivedere Dorotea lui se lo era guadagnato nel letto, in quelle due ore di sesso che aveva consumato con lei, due ore con cui lui aveva stabilito con mia moglie un legame molto più solido di un formale matrimonio .
Del resto lui lo aveva messo bene in chiaro fin dall’inizio durante il suo rapporto con mia moglie che quello sarebbe stato solo l’inizio. Lo aveva subito chiarito alla prima occasione.
Dopo averla baciata, leccata, accarezzata a lungo tutta nuda, le aveva ordinato con insolenza di leccargli il cazzo davanti a me e se ne stava tutto nudo a farsi dare leccate sul cazzo da mia moglie completamente nuda sul nostro letto matrimoniale mentre io guardavo la scena.
“Così! Bene! Sul cazzo! Passamela sul cazzo la lingua! Dai! Più forte! Lecca più forte! Ancora”
Le prime timide leccate erano diventate lentamente sempre più forti e decise, fino a diventare in alcuni minuti dei veri e propri colpi di lingua sul cazzo duro:
“Ancora! Così! Ancora sul cazzo! Brava Dorotea! Ancora! Dai! Ancora sul cazzo!”
Ovviamente non potevo rimproverare nulla a Dorotea perché ero stato io a convincerla, ero stato io a far sì che tutto accadesse davvero, nonostante le sue ostinate riluttanze e la sua naturale ritrosia.
Era stato un lavoro lungo e paziente
Glielo avevo fatto intuire a poco a poco quel mio desiderio particolare, svelandole piano piano la mia natura di marito guardone. Temevo moltissimo la sua reazione.
Certo non era facile per me farle comprendere che il mio sentimento per lei si fermava davanti al letto matrimoniale a guardare bene mentre lei veniva scopata a dovere da un altro uomo e che quel sentimento poi continuava intatto fuori dal letto. Non penso che avrebbe compreso ed il rischio di una rottura nel nostro rapporto era molto alto.
Eppure soltanto l’idea di lasciarla sola e nuda, indifesa, a letto insieme ad un altro uomo ben dotato mi faceva venire le vertigini dal piacere. Era un desiderio irresistibile che superava incertezze e paure.
Pensavo anche che Dorotea se lo meritasse proprio un tipo esperto e sicuro di sé, che sapesse usarla per bene tutta nuda e sapesse darle tutte quelle soddisfazioni che un rapporto matrimoniale del tutto inadeguato non le aveva saputo offrire.
Finalmente la sentii uscire dalla camera da letto ed entrare in bagno. La doccia stava lavando via i residui di quella notte di godimento. Da quanto tempo Dorotea non veniva scopata in quel modo?
Da quanto tempo non provava quella soddisfazione così intensa? Che cosa le passava per la testa in quel momento?
Prima del nostro matrimonio sapevo che aveva avuto altre storie, altri ragazzi che sicuramente le avevano dato quel piacere che poi gli era stato negato da un matrimonio inadeguato.
E adesso aveva riprovato esattamente quello che meritava.
Temevo di affrontarla e guardarla negli occhi, temevo che mi considerasse soltanto un guardone soprattutto per il rapporto così completo ed appagante che aveva avuto con lui.
Dopo l’approccio iniziale sul letto tutti nudi, lui l’aveva subito impegnata in un prolungato 69 che praticamente Dorotea non conosceva.
Bellissima! Tutta nuda a cavalcioni, con la lingua di quel ragazzo sulla fregna e sul buco del culo mentre lei lo ricambiava accogliendo tutto il cazzo duro in bocca, lavorandolo con cura.
Mentre guardavo Dorotea trattata in quel modo, con naturalezza e decisione, sentivo tutta la mia inadeguatezza di marito guardone. Quel 69 era proprio quello che si meritava mia moglie e speravo proprio che lui glielo facesse provare e godere fino in fondo.
E per fortuna lui l’ha tenuta in quella posizione per un tempo che sembrava non finisse mai, scambiando con lei tutto il piacere che si può provare con una splendida moglie come Dorotea.
E quel modo di entrare subito in confidenza ed intimità con Dorotea ha avuto un effetto
Poi l’aveva fatta mettere a gambe spalancate ed aveva cominciato a leccare la fregna con avidità, con leccate forti sul clitoride, senza sosta, mentre Dorotea urlava di piacere afferrando con le mani il lenzuolo, disperatamente, e lui continuava letteralmente a “lavare” la fregna a linguate, a far vibrare con perizia la lingua dopo averla infilata completamente tra le labbra.
Era rimasto così, per alcuni minuti, con la lingua infilata nel tubo della fregna di Dorotea per conoscerne e gustarne tutti gli umori e tutte le pieghe nascoste, per il gusto sadico di umiliarla e violarla nelle sue parti più intime.
Lei si contorceva e gemeva di piacere tutta nuda sul letto cercando di sottrarsi a quel trattamento ogni volta che sentiva la lingua violare le sue parti più nascoste ed arrivare fino in fondo e penetrare in modo osceno tutta la sua intimità.
E Dorotea urlava, urlava tutta nuda con la fregna spalancata, urlava disperatamente tutto il suo piacere mentre lui assaporava tutti gli umori vaginali che ormai si perdeva copiosamente.
Poi l’aveva presa per mano:
“Vieni!” la aveva detto
E l’aveva fatta mettere in piedi con le mani poggiate contro la parete con il suo splendido sedere in fuori, si era inginocchiato dietro di lei ed aveva cominciato a leccarle il buco del culo.
Decine e decine di leccate sul buco del culo per assaporarla bene con perizia ed insolenza anche lì.
Aveva inzeppato la sua lingua dura nel buco del culo decine di volte, fino a quando lei era riuscita a mormorare appena:
“…mi vergogno…!”
Ma l’imbarazzo che provava Dorotea nell’essere ispezionata nel buco del culo in quel modo aveva avuto come unico effetto altre decine e decine di inzeppate di lingua nel buco del culo.
Più la sentiva in imbarazzo e in difficoltà e più lui godeva ad umiliarla in quel modo.
Poi l’aveva girata di scatto, con forza, e le aveva messo la lingua in bocca leccandola avidamente, in profondità e dopo averle ordinato di tirare bene fuori la lingua aveva cominciato a leccargliela avidamente, senza sosta.
“Sei mia! Sei mia!” le ripeteva leccandole avidamente la lingua.
In effetti lui in quei primi venti minuti lui aveva assaporato tutto di mia moglie, tutti i suoi buchi. La conosceva perfettamente, sapeva ogni suo sapore ed umore: era diventata la sua ragazza.
E adesso era davvero pronta per essere scopata a dovere.
E Dorotea adesso è davvero pronta. Eccitata da tutti quei preliminari, lubrificata bene, lavorata in tutti i buchi, calda di sesso e con una voglia di chiavare che la rende per la prima volta più sicura e disinibita.
Lui la prende per mano e la porta verso il letto matrimoniale. Tutti nudi, mano nella mano, lui e mia moglie: il mio sogno di sempre che si avvera. Non vedo l’ora che cominci a scoparsela per bene!
E Dorotea si lascia condurre per mano da lui fino davanti al letto matrimoniale, ma poi si ferma :
“….aspetta… aspetta!..” gli dice
Resto sorpreso da quelle parole, temo che Dorotea abbia un ripensamento e che in realtà non voglia arrivare fino in fondo con lui e privarmi di quelle meravigliose guardate che già stavo pregustando.
E invece si mette in ginocchio nuda davanti a lui e comincia a dare leccate sulle palle, selvaggiamente, decine e decine di leccate golose sulle palle dure e sode.
Una scena semplicemente stupenda!
E’ il gesto con cui mia moglie riconosce il suo nuovo padrone, il gesto con cui si consegna nuda ed indifesa alle sue palle, il gesto con cui dedica tutte le sue attenzioni, il suo rispetto e la sua considerazione alle palle del suo nuovo padrone nudo.
“Ti piacciono le mie palle eh? Sono dure eh?” le dice lui mentre si gode tutti quei colpi di lingua lunghi e vellutati sulle sue palle.
“Che lingua calda! Dai! Ancora! Leccapalle che non sei altro! Ancora! Lavora bene!”
E poi è di nuovo lui a riprendere l’iniziativa con mia moglie, a ribadire il suo ruolo di padrone e la condizione di schiava sottomessa di Dorotea.
La prende per i capelli, la guarda bene negli occhi e poi le dà un pisellata durissima in faccia. Poi un’altra e poi un’altra e un’altra ancora.
La guarda di nuovo con insolenza prima di darle l’ennesimo colpo di cazzo duro sul viso:
“Sei la mia puttana! La mia puttana polacca!”
Sapevo che prima o poi lui avrebbe insultato Dorotea anche in quel modo insolente e davo confessare che non vedevo l’ora che lo facesse: Il fatto che mia moglie è polacca ad un tipo come lui gli fa sentire ancora di più il diritto di farla stare nuda a leccare il cazzo, a farle stringere tra i denti il suo bastone duro e a trattarla come la sua schiava.
“Hai capito bene?” le dice mentre continua la raffica di cazzate dure sul viso.
“Sei la mia puttana polacca!”
E giù ancora sberle e sberle di cazzo duro in faccia a non finire.
Vedo impresso nel ghigno di piacere tutta la sua soddisfazione di padrone sadico nel prendere il possesso totale di Dorotea, di tenerla lì nuda in ginocchio, di trattarla come la sua schiava, di prenderla a sberle di cazzo duro in faccia, senza sosta. Decine e decine di colpi di cazzo duro in faccia!
Ci voleva proprio un ragazzo nudo e sadico come lui che trattasse in quel modo Dorotea! L’avevo sempre desiderato un tipo come lui per mia moglie!
“BASTA COSI’!” le dice quando è completamente appagato e soddisfatto.
Poi afferra Dorotea per un braccio la guarda negli occhi e le dice:
“Adesso andiamo a scopare!”
La fa mettere di fianco sul nostro letto matrimoniale poi si stende nudo accanto a lei e comincia finalmente a scoparsela per bene.
Finalmente! Finalmente la mia splendida moglie polacca viene scopata a dovere! Che bello guardarla quella scena! Che bello stare lì a fare il guardone mentre quel ragazzo nudo si scopa Dorotea sul nostro letto matrimoniale! Che bello!
E che bella mia moglie che scopa tutta nuda con un altro uomo! Che delizia le sue urla e i suoi gemiti mentre lui se la chiava per bene e la morde e la lecca ovunque, la faccia, la lingua, le braccia, i seni.
Per un po’ lui la tiene ferma in quella posizione, bloccata per i polsi, di fianco e se la scopa senza sosta affondando centinaia e centinaia di randellate dure nella fregna mentre Dorotea urla tutto il suo piacere represso da mesi, urla senza alcuna dignità sotto tutti quei colpi di vergone duro.
“Tieni! Prendine ancora! Ti piace il cazzo eh?” le dice lui sicuro di sé.
Poi di nuovo la lingua in bocca e randellate dure nella fregna
Che spettacolo guardare mentre chiavano tutti nudi!
Poi la fa salire sopra di sé e comincia a farla galoppare sul suo cazzo duro
Guardare mia moglie completamente nuda che galoppa senza dignità sul cazzo duro di un altro uomo! Nuda e bellissima! Sentire le sue urla di piacere mentre cavalca e si contorce e si agita sul cazzone duro e si fa la sua galoppata indecente inseguendo soltanto il suo piacere ed il suo godimento, senza più inibizioni, senza più incertezze.
Per un po’ lui le afferra i polsi dietro la schiena e la tiene ferma per le braccia continuando a prenderla a colpi di cazzo duro da sotto di lei e a darle schiaffi sul sedere nudo.
Che meraviglia guardare mentre lui fa galoppare Dorotea sul suo cazzo duro e la prende a schiaffi sul suo culo stupendo!
Mentre guardo quella scena penso che è proprio così che va trattata mia moglie! E’ esattamente così che bisogna farla galoppare sul cazzo e schiaffeggiarla sul culo.
“Dai galoppa bene sul cazzo! Galoppa! Così! Ancora!”
Poi però la volontà di quel ragazzo di dominare e sottomettere mia moglie si realizza ancora più pienamente quando lui comincia a colpirla con le sue sberle anche sul viso, mentre Dorotea continua la sua lunga cavalcata sul cazzo.
La prima sberla in faccia la colpisce con decisione, seguita da un’altra ed un altra ancora e quella stupenda galoppata sul cazzo si trasforma in un autentico trattamento di sottomissione.
Sto lì a guardare mentre lui fa galoppare Dorotea sul suo cazzo duro e la prende a schiaffi in faccia, ripetutamente, con insolenza. Sono le sberle del padrone che procura a mia moglie piacere e dolore insieme.
E mi accorgo chiaramente che Dorotea ci gode moltissimo ad essere trattata in quel modo perché non smette di gemere di piacere e ogni ceffone che riceve sul viso lo accompagna da un grido soffocato di sottomissione e compiacimento.
Poi dopo quella lunga, interminabile galoppata sul cazzo, la sosta. Dorotea si adagia nuda su di lui con il cazzo duro ancora nella fregna. Adesso lui se la accarezza tutta su tutto il corpo nudo.
“Sei mia!” le dice lui “Sei roba mia!”
L’afferra per i capelli e la guarda negli occhi:
“Hai capito bene? Sei mia!”
Poi lui la fa scendere dal suo cazzo e quando Dorotea si sfila letteralmente dal randello duro ho appena il tempo di guardare la sua splendida fregna con le sue labbra umide, gualcite, imbrattate con un groppo di schiuma bianca, liquido seminale e vaginale mescolati insieme.
La fa mettere immediatamente a pecorina, sul pavimento e le infila di nuovo il cazzo nella fregna tenendola ferma per i capelli. Una monta davvero deliziosa!
Tutti nudi in quella pecorina fantastica in cui non c’è bisogno di altri gesti per il dominio e la sottomissione di mia moglie: lui tiene ferma Dorotea nuda per i capelli in quella posizione e semplicemente se la monta.
E quando i gemiti e i lamenti di mia moglie si allungano in un urlo disperato di liberazione senza limiti, capisco che lei se ne sta venendo. Allora lui affonda i suoi colpi di cazzo duro con più decisione, con più insolenza per il piacere di farla urlare ed impazzire per l’orgasmo raggiunto e pienamente goduto.
E più Dorotea urla senza dignità il suo piacere, più lui affonda i suoi colpi di cazzo duro nella fregna calda e palpitante: urla di piacere e randellate di cazzo duro fino alla fine, fino all’ultimo lamento di piacere, fino all’ultimo gemito incontrollato di godimento.
E poi c’era stata quella sborrata finale con cui lui aveva voluto concludere il suo primo rapporto con mia moglie. Dopo averla fatta venire per bene con quella pecorina animalesca, le aveva sborrato sulla lingua, in bocca, in faccia. Una scena meravigliosa.
Mentre pensavo sentii intanto che il rumore dell’acqua si era fermato.
Aspettavo Dorotea in camera da pranzo. Le avevo preparato il caffè e l’aspettavo con una tensione ed un imbarazzo che riuscivo a malapena a dissimulare.
Non sapevo neanche se sarei riuscito a guardarla negli occhi trovandomela davanti, appagata e soddisfatta da tutta quella notte di sesso con un altro uomo.
Ovviamente temevo soprattutto di perdere il rispetto e la considerazione di mia moglie, e mi chiedevo come e se sarebbe cambiato il nostro rapporto matrimoniale.
Dorotea lo avrebbe voluto rivedere? Quel primo rapporto sessuale aveva creato tra di loro un legame stabile e duraturo? E lui che cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportato?
Su questo almeno non avevo dubbi: lui sicuramente avrebbe preteso di scoparsela ancora Dorotea perché quello che c’era stato tra di loro gliene dava pienamente il diritto.
Pensai anche che non avevamo scambiato con lui i cellulari per i futuri contatti e che lo avevamo conosciuto cercando in un forum di incontri e che usava come nickname “Gianni”.
Poi dopo alcuni incontri conoscitivi, molte incertezze e molti dubbi soprattutto di Dorotea, avevamo stabilito per quella prima volta a casa nostra.
Finalmente la sentii uscire dal bagno mentre la tensione mi saliva alle stelle. Poi la vidi entrare in camera da pranzo ostentando una normalità ed una calma che mi lasciarono senza parole.
“Dormito bene?” mi disse versandosi il caffè
Dopo il primo smarrimento capii subito che quello era proprio il modo giusto per soffocare l’imbarazzo e stemperare la tensione tra di noi e per riprendere subito un’apparenza di normalità dopo quello che era accaduto. Semplicemente non parlarne, almeno per il momento.
E così la giornata cominciò come sempre: ci preparammo per andare al lavoro, semplicemente.
Lei uscì per prima io invece aspettai ancora un po’. Volevo prima rientrare nel forum per vedere se c’era lui, per capire, per conoscere le sue intenzioni, per sapere quello che voleva ancora da noi.
Vidi subito che era in chat. Temevo e speravo nello stesso momento.
“Buongiorno cornuto!” mi scrisse subito
Gli risposi digitando il buongiorno.
Avrei voluto sapere le sue intenzioni ma non riuscivo a digitare nulla e allora è stato lui a prevenirmi:
“Allora, cominciamo subito a mettere bene le cose in chiaro! Da oggi io Dorotea me la scopo dove, come, quando e quanto mi pare! Il vostro letto matrimoniale diventa il mio sborratoio personale e tua moglie da oggi in poi dorme da sola in camera da letto perché me la scopo soltanto io! Tutto chiaro?”
Mi resi subito conto che non avevo nessuna possibilità di oppormi a quelle richieste insolenti e che non avrei potuto fare nulla per impedire che si realizzassero tutte le pretese che lui aveva messo in chiaro con quella determinazione.
Semplicemente non ero in grado di difendere mia moglie perché era esattamente quello che avevo sempre desiderato. L’idea che un altro uomo si potesse scopare per bene Dorotea ogni volta che lo voleva e usarla nuda per il suo piacere mi faceva semplicemente impazzire.
Il fatto che lui voleva ridurre il nostro letto matrimoniale a suo sborratoio personale la trovavo semplicemente deliziosa. Inoltre avevo sempre desiderato che Dorotea dormisse da sola e che aspettasse un tipo come lui che le desse la sua quotidiana razione di cazzo duro mentre io guardavo la scena senza disturbare.
Avevo appena cominciato ad avanzare una mia semplice obiezione, ma soltanto per chiedergli se lui Dorotea se la poteva scopare sempre davanti a me, perché quella era l’unica principale mia preoccupazione.
“Allora non ci siamo capiti!” mi interruppe lui subito con la sua solita insolenza.
“…scusami… volevo soltanto…”
“Volevi?! Tu volevi!? Tu non puoi volere niente, puoi soltanto fare il guardone!”
“Te lo ricordi quello che facevi mentre mi scopavo per bene tua moglie? Mentre me la godevo tutta nuda? Cosa facevi mentre la prendevo a colpi di cazzo in faccia? Mentre le sborravo in bocca? Te lo ricordi?”
“…sì….” gli risposi
“E ti piace fare il guardone mentre mi scopo Dorotea vero? Ci godi eh!?”
“…da impazzire!…” gli rispondo
Devo confessare che mi piaceva da morire farmi trattare in quel modo da quel ragazzo insolente che si era scopato per bene mia moglie. Mi piaceva terribilmente.
“Vedrai quante te ne farò fare di guardate! Sarà una relazione lunga con tante soddisfazioni anche per un cornuto guardone come te! Vedrai che scene che ti farò guardare!”
A quel punto non potei proprio fare a meno di chiederglielo:
“…me lo prometti…?” scrissi quasi implorandolo
“Forse non hai capito bene! Era esattamente quello che stavo cercando !” mi rispose subito
“Una splendida moglie polacca, insoddisfatta come Dorotea e sposata con un cornuto guardone come te! Vedrai le umiliazioni che vi farò provare!”
“…ti piace fare queste cose vero…?” gli chiesi sapendo benissimo quanto ci godeva.
“Certo! Mi piace usare il sesso in questo modo! Mi piace usare il mio il cazzo e le mie palle per umiliare e sottomettere le mogli insoddisfatte! Per dominarle facendole godere bene!”
Era esattamente il tipo che avrei voluto presentare a Dorotea.
“E a te piace fare il guardone mentre mi scopo tua moglie eh!? Rispondi cornuto!”
“…sì… mi piace!” gli dico
“Ripetilo bene! Non ho sentito! Ci godi a guardare mentre mi chiavo tua moglie vero?”
“…tantissimo” gli rispondo
“E lo sai che voglio riempirla per bene di sborra tua moglie? Lo sai che prima o poi le farò le mie sborrate nella fregna e che le gonfierò la pancia? Lo sai che finirà così tra me e Dorotea vero?”
“….sì…” Ormai potevo soltanto rispondere sempre sì a qual padrone insolente.
“L’ho già fatto con altre coppie! E’ la mia più grande soddisfazione! Dominarla con le mie palle per ingravidarla a dovere!”
E poi aggiunse:
“Verrò a casa vostra fino all’ultimo a fare le mie sborrate in faccia a Dorotea tutta nuda e gravida, con la pancia gonfia e tesa! Le sborrerò in bocca, in faccia, sul pancione duro.
Così se lo ricorda bene chi l’ha ridotta in quello stato a forza di scopate e sborrate nella fregna!!”
Quindi dalla prossima volta niente precauzioni, niente preservativo, niente di niente! Solo io e Dorotea tutti nudi! E lo decido io come sborrare con lei!”

E così primi dubbi riguardo le sue intenzioni con mia moglie lui li aveva chiariti molto bene.

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