Valentina, 21 anni, uno sconosciuto l’ha scopata in biblioteca

Valentina, 21 anni, uno sconosciuto l’ha scopata in biblioteca

Il mio nome è Valentina e ho 21 anni, frequento da poco l’università, ho deciso di aspettare un paio di anni prima di riprendere con lo studio, mi sono goduta una pausa e sono andata a farmi un viaggetto, per fortuna i miei genitori sono benestanti e mi hanno permesso di fare un po’ quello che desideravo.

Non sono una ragazza viziata se è quello che pensate, so apprezzare i valori della vita e penso che sia importante avere una cultura, così mi sono iscritta alla facoltà di legge.

Dovete sapere che mi piace molto studiare in biblioteca quando non c’è nessuno, in quegli orari dove non sta nemmeno il custode, ognuno di noi ha un pass per entrare e così in pratica c’è libero accesso a tutti gli studenti.

Un giorno sono rimasta in biblioteca fino alle sette di sera, volevo finire un libro, così non mi ero accorta di quanto fosse tardi, presi le mie cose velocemente e mi diressi verso l’uscita, fu in quel momento che mi apparve davanti un ragazzo, inizialmente mi spaventò, poi lo salutai e cercai di superarlo ma lui non me lo permise.

Mi sorrise in modo strano, capii che non aveva buone intensioni, così indietreggiai e presi il cellulare, ma lui con un solo scatto me lo portò via, provai a scappare verso gli scaffali, mi venne dietro e mi afferrò per le spalle, mi disse che era arrapato e che aveva voglia di scopare, mi aveva già visto altre volte e mi desiderava.

Io gli dissi di lasciami, provai a divincolarmi senza successo, dovetti subire ogni cosa, tirò fuori il suo cazzo moscio, mi disse di prenderlo in bocca, avevo paura e obbedii, glielo spompinai fino a farlo diventare durissimo, mi intimò di togliermi i jeans e gli slip, lo feci, non volevo che mi picchiasse.

Mi sollevò e contro uno degli scaffali e mi infilò il cazzo dentro, lo potevo guardare negli occhi mentre mi sbatteva sempre più veloce, ammetto che a un certo punto ho iniziato a provare piacere, non era brutto anzi e la situazione era pericolosa ma allo stesso tempo eccitante.

Non soddisfatto mi ha messo a pecorina e me l’ha infilato da dietro, ho iniziato a urlare, per tapparmi la bocca ha poggiato una mano e ha spinto così tanto il cazzo nella mia figa che ho avuto l’impressione che mi squarciasse.

Mi è venuto in faccia, poi senza dire niente, lo ha rimesso nei pantaloni e se né andato via, lasciandomi da sola seminuda nel silenzio della biblioteca.

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