Scopata con la chef transessuale

Scopata con la chef transessuale

Sono Aldo, ho 27 anni e lavoro in una prestigiosa azienda della Lombardia. Vivo da solo, lontano dalla mia famiglia che è rimasta nel mio luogo di origine: la meravigliosa Siracusa! Ho sempre amato mangiare e forse il buon cibo era proprio la cosa che, dopo la mia famiglia, più mi mancava della mia terra. Senza sole, mare e buon cibo la mia vita era diventata un incubo. Sei giorni su sette di ufficio, dalle 8 di mattina fino al giorno seguente a lavorare su progetti, idee, pubblicità, meeting. Un lavoro infernale che mi stava completamente divorando ed escludendo dalla società. A pranzo avevo il tempo di mangiare quei soliti tramezzini comprati al market o un panino rigorosamente con prosciutto cotto. Un giorno ho finalmente detto basta. Avevo voglia di riprendere in mano la mia vita, avevo appena 24 anni e non potevo rinunciare così presto al divertimento, al relax e agli amici! E’ stato proprio per questi motivi che la sera ho iniziato ad abbandonare i miei progetti di lavoro, spegnere il cellulare ed aprire il cuore alle persone. Basta con quelle ore trascorse avanti al pc, a disegnare, a produrre, proporre per non ricevere mai alcun merito. Basta soprattutto a quei cibi scadenti e dal gusto assente! A dare una svolta alla mia vita è stato un corso di cucina. Esatto, avevo voglia di imparare a cucinare ma non i soliti piatti al sugo o cotture di cibi particolari. Volevo imparare a cucinare come la mia mamma, le bontà della mia Sicilia, assaporare di nuovo i gusti del Sud e mangiare all’infinito senza aver paura di prendere qualche chilo in più. Appena avevo letto di questo corso di cucina siciliana e campana mi sono letteralmente precipitato ad iscrivermi. Lì mi ha accolto una donna bellissima, molto gentile e più alta di me. I nostri occhi si sono incrociati per qualche attimo, non avevo capito se mi aveva stregato o se ero io a non fare sesso da troppo. Purtroppo devo ammetterlo, andavo avanti da mesi soltanto con chat erotiche e film porno! Dopo qualche settimana finalmente il corso è iniziato e c’era proprio quella bellissima donna a tenerlo. Non c’è motivo di dire che ero una frana, non sapevo nemmeno come tagliare una cipolla o sfilettare il pesce. La chef, forse impietosita, o forse semplicemente attratta da me, dopo una lezione mi aveva chiesto di rimanere qualche minuto in più. Mi fece vedere delle tecniche che avrei potuto memorizzare per imparare qualche ricetta. Passarono i giorni e le lezioni diventavano sempre più interessanti ma altrettanto difficili. Con il numero delle lezioni cresceva l’interesse per la chef che ricambiava pubblicamente. I suoi sguardi erano tutti per me. I suoi occhi incantevoli mi ammaliavano tanto da farmi distrarre durante le spiegazioni. Sembrava di essere tornato al liceo quando di fronte a quella professoressa bona si perdeva letteralmente il senso della realtà! Comunque è inutile dilungarsi. Una sera la chef mi chiese di rimanere ancora un po’. Tutti erano andati via, mi portò nell’altra stanza dove trovai un tavolo con due sedie, una candela e dei gustosi piatti ad attendermi. “Ho cucinato per te”, ero felicissimo. Accanto ad ogni pietanza c’era un vino diverso. Era tutto semplicemente squisito. Più le facevo i complimenti sulla sua cucina, più la chef si avvicinava a me. Sotto quella sua divisa bianca nascondeva un abitino nero niente male. Ricordo che era a mezze maniche, con un profondo scollo avanti che metteva in mostra il suo abbondante e sodo seno. I suoi capelli senza quel buffo cappello da cuoca erano meravigliosi. Le incorniciavano il viso alla perfezione. Aveva delle labbra meravigliose, carnose e perfetti. Un sorriso unico e che dire, un corpo da favola. Una dea che cominciò ad eccitarmi, forse il vino, forse la voglia sfrenata di sesso, ma in pochi attimi le nostre lingue si ritrovarono attorcigliate. Le mie braccia avvolgevano il suo corpo magnifico mentre le mie mani cercavano man mano di avvicinarsi sempre di più al seno. Il suo profumo era eccezionale così come la sua voglia. Sentivo da come mi stringeva che aveva voglia di essere scopata. Improvvisamente però qualcosa mi era sembrato strano. La mia mano scivolò tra le sue gambe ma il bello rigido c’era qualcosa ad aspettarmi. La chef era trans, una trans però magnifica. Le sue tette e quel culo da sballo mi eccitavano così tanto che non me ne fregava niente se aveva un bastone eretto pronto per sborrare e non una bella vagina calda e umida. Fu proprio quella sera che mi fece scoprire nuove emozioni. La chef si sedette sul tavolo, si alzò il vestito e mi mostro il suo cazzone. Per la prima volta mi avvicinai ad un cazzo, lo presi in bocca e iniziai a leccarlo, baciarlo, succhiarlo. Era una sensazione strana ma vedere lei godere era per me meraviglioso. Cercavo di arrivare alle sue palle, di sfiorarle con la lingua per poi risalire lungo l’asta e prenderla fino alla gola. In un batti baleno mi arrivarono in faccia schizzi di caldo sperma mentre lei gridava come non mai. Dopo averla fatta godere per bene era giunto il momento di incularla. Non vedevo l’ora di cavalcarla, di scoparla da dietro e di farle sentire che almeno sul sesso non facevo schifo come in cucina. Il mio cazzo entrò immediatamente in quell’ano già bello lubrificato e rosso. Prima delicatamente e poi come una furia iniziai a scoparla. Non aveva vergogna, gridava, si dimenava, godeva e contemporaneamente mi faceva godere. Cercai di resistere il più possibile ma ad un certo momento sentì una irrefrenabile voglia di sborrare e di inondare quel culo cos’ perfetto. Lei era un’esperta del sesso, coraggiosa nonostante non avesse mai rivelato di essere trans. Lei sapeva cos’era il desiderio, la passione, la voglia di sborrare e sentirsi libero. E’ stato grazie a lei che ho scoperto il gusto del diverso e cosa significa non avere pregiudizi. Tra di noi c’era complicità, in cucina, nel sesso, nella vita quotidiana. Tanta complicità che ci ha portato a scopare tra i fornelli il più delle volte. Amo il suo cazzo, le sue tette, le sue labbra. Il sol pensiero di vedere quel cazzone duro per me mentre posso sentire sotto le mie mani capezzoli altrettanto turgidi mi fa venire voglia di correre da lei.

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