Cambio Casa

Cambio Casa

Mi chiamo Chris, e il mio vero nome, non un diminutivo, sono un ragazzo Transgender o Femboy come si usa dire in questi casi, nato con aspetto femminile, ma non sono trans. Ho sempre giocato sul mio aspetto uomo/donna, e anche se non mi sono mai definito gay in natura, ho voluto sperimentare molto il mio lato femminile. Specie nel periodo pre e post adolescenziale. Ho sempre provato curiosita’ sin da giovanissimo, negli uomini maturi dai cinquanta, ai sessant’anni.

Non mi sono fatto mancare nemmeno avventure con ragazzi di colore, con cui ho avuto anche varie storie serie oltre che avventure di solo sesso. Come dicevo, ho iniziato a giocare con il sesso e il mio aspetto esteriore all’eta’ di quindici anni, e ho terminato verso i trenta per motivi di salute e personali. Oggi a quasi quarantun anni, mi ritengo una persona diversa cambiata, anche se nell’aspetto, mantengo ancora la giovinezza di un vent’enne, grazie anche ad un fattore genetico familiare da parte di mia madre.

Come ho detto, ho chiuso con le mie sperimentazioni sessuali con gli uomini verso i trent’anni, da sei anni ho cambiato casa, sono nato e cresciuto a Milano, in un quartiere di periferia con i miei genitori, che ora non ho piu’. Mio padre ci lascio’ molti anni fa, mentre ho perso mamma di recente. La zona in cui stavo, era diventata invivibile ormai, dopo averne combinate di ogni, la gente del posto continuava ad additarmi e parlar male di me davanti e dietro le mie spalle. Dovevo cambiare aria, avevo fatto terra bruciata intorno a me.

Vi racconto queste doverose precisazioni, perche’ essenziali nella faccenda che vi raccontero’ a breve. Fu proprio nel cambiar casa, che mi successe di riprendere a fare la troia come un tempo, cosa che speravo non si verificasse mai piu per troppe ragioni. Avevo passato anni a farmi infilare grossi cazzi in culo e in boca, avevo passato meta’ della mia adolescenza e oltre, ad avere relazioni con uomini maturi di una certa eta’, e a farmi scopare da uomini di colore. Avevo voluto chiudere un capitolo della mia vita, e volevo rifarmi una verginita’ da un’altra parte.

Purtroppo le mie condizioni economiche mi portarono dove risiedo oggi, in una palazzina di soli tre piani,senza ascensore e non certo in ottime condizioni, rispetto a quella dove sono nato e cresciuto, e sopratutto, sono finito in un posto abitato esclusivamente da ragazzi di colore. Avevo preso in affitto un appartamento al secondo piano di un modesto palazzino di vecchia costruzione, dove avrei almeno potuto vivere senza pagare le spese di un grosso condominio.

Non ero nemmeno andato troppo distante dal quartiere dove sono nato e cresciuto tutto sommato,e gia’ dai primi giorni in cui mi trasferii nel mio nuovo alloggio, notai un viavai di ragazzi di colore per le scale che mi guardarono subito con occhiate maliziose. Tutto sommato erano ragazzi per bene, gente che lavora, li vedo alla mattina poi a sera, in casa non ci sono quasi mai. Non danno fastidio e da quello che ho potuto constatare nel corso del tempo, sono ragazzi gentili che sanno farsi gli affari loro.

Passarono alcuni mesi dal mio trasferimento,ormai mi stavo ambientando nel mio nuovo alloggio, quando accadde il primo di uno dei fatti che mi portarono poi a riprendere la mia attivita’ di puttanella. Cosa che sarebbe anche continuata se non fosse arrivato il decesso di mia madre, a farmi tornare sulla giusta via. Non nascondo che il cazzo mi e sempre piaciuto, nonostante come torno a ripetere, non mi sia mai definito gay omosessuale o bisex. Credo che le etichette in questo caso stiano strette a chiunque.

Una mattina di un sabato qualunque, uno di quei ragazzi che abitano nel mio stesso stabile, suono’ alla mia porta, avevo da poco fatto una doccia rilassante per svegliarmi, e avevo appena finito di asciugarmi i capelli. Porto i capelli lunghi da sempre, biondi mossi, li ho sempre stirati con la piastra perche’ portarli arruffati non mi e mai piaciuto. Ero in accappatoio e ciabattine aperte, quando andai ad aprire. Mi trovai davanti un ragazzo alto e magro che stava al piano di sopra al mio e che conoscesvo di vista. Il ragazzo mi chiese se a me funzionava il televisore, dato che a lui sopra non riusciva a vedere i canali nonostante avessero la parabola sul balconcino.

Un po sorpreso da quella domanda, risposi che io la TV la vedevo benissimo, almeno fino a ieri sera, vedendo l’insistenza del ragazzo, lo invitai ad entrarem, accesi il mio apparecchio televisivo, e constatai che anche da me, il problema dei canali era evidente. Forse era successo qualcosa all’antenna centrale dissi, sarebbe stato meglio parlarne con l’amministratore e un antennista. avevo allacciato male l’accappatoio con la cintura e nel piegarmi a raccogliere qualcosa che non ricordo, l’accappatoio si apri’ mettendo il bella vista del ragazzo il mio corpo nudo.

Ho sempre avuto un aspetto femminile come ho detto all’inizio, e anche se con il passare dell’adolescenza, certe forme si erano fatte piu’ mascoline, avevo ancora un bel paio di coscie femminili, un culo sodo e a panettone, spallestrette e un fisico molto androgino. Oltre ad un visetto tipicamente da donna. La vista della mia nudita’, deve aver fatto scattare qualcosa nel ragazzo di colore, che mi ha fatto degli apprezzamenti molto allusivi sul fatto che fossi una bella figa. Mi rialzai chiudendo l’accappatoio, sorridendo al ragazzo spensi la TV, e tornai al discorso dell’antenna, ma ormai al ragazzo la TV non fregava piu un cazzo.

Mi chiese se fossi fidanzata, parlandomi totalmente al femminile, lo guardai nervosamente, mi sudavano le mani, ero in preda al panico, e volevo se ne andasse al piu presto, ma quello sembrava non volersene andare tanto facilmente, e continuava a farmi domande private, mi chiese se vivessi sola, se fossi fidanzata, se mi piacessero i maschi e cose di questo genere. Mi costo’ uno sforzo enorme a spingerlo gentilmente ala porta e farlo uscire prima che perdessi il controllo di me, e facessi qualcosa di sbagliato.

Quella mattina, non riuscii a combinare nula, la mia testa era perennemente occupata a pensare a quanto accaduto e a quel rgazzone che mi faceva mille domande e mi aveva vista nuda. Mi trovai piu’ volte a masturbarmi pensando a quel tizio, e venni due, tre volte. Vivere in quel posto fino ad allora non mi era sembrata una tentazione, ma quell’evento improvviso, innesco’ una serie di avvenimenti a catena, che mi portarono nuovamente sulla strada del piacere.

La sera stessa, dato la televisione non funzionava a dovere, cercai di rilassarmi in altri modi, ma non potevo non pensare al ragazzo, la mia testa non voleva toglierselo dalla mente, e mi trovai a mettere nel DVD un film porno trans, che mi gustai per almeno una ventina di minuti, prima che il mio telefonino suonasse a distrarmi dallo spettacolo che mi stavo gustando. Era mia madre ovviamente, che mi chiamava sempre nei momenti meno opportuni. Comunque felice di sentirla, parlai con lei per qualche minuto, prima che mi suonassero alla porta, e dovetti interrompere la chiamata.

Avevo messo in pausa il DVD, proprio mentre un nero stava infilando il suo palo enorme dentro il culo spalancato di una bella transessuale. Non mi ero preoccupato di spegnere, perche’ non credevo di dover fare entrare nessuno in casa, e una volta mandato via il mio ospite indesiderato alla porta, chi unque fosse, sarei tornato a godermi il film. Aprendo la porta, vidi davanti a me, ancora lui, lo stesso ragazzo della mattina. Quello che non riuscivoa togliermi dalla testa.

Restai di sasso nel vedermelo nuovamente davanti, e stavolta non aveva certo bisogno di scuse per entrare senza permesso in casa mia, chiudere la porta e dirmi apertamente che mi desiderava. Era stato fin troppo audace e la vergogna non era certo qualcosa che avesse. Butto’ l’occhio al televisore, e all’immagine bloccata del film che stavo guardando. Sorridendomi si avvicino’ allo schermo, poi disse: “Ti piace fare l’amore cosi’?” Non mi lascio’ nemmeno il tempo di rispondere, mi tiro’ verso di se, sedendosi sul mio divano letto mi abbraccio’ facendomi sedere sulle sue gambe, addosso avevo lo stesso accappatoio della mattina, e sotto ovviamente ero nudo.

Il ragazzo mi scosto’ dal visetto da bimba i lunghissimi capelli biondi, poi tento’ di baciarmi, mi divincolai, ma una parte di me faceva resistenza passiva. Mi slaccio’ la cintura dell’accappatoio liberandomi e facendomi restare nuda sulle sue gambe, inizio’ a baciarmi il collo, poi il petto, mentre con le mani mi accarezzava la pelle bianca e nuda. La mia resistenza era ridotta al lumicino, e in un momento di passione, mi lasciai andare e gli infilai la lingua in bocca baciandolo.

Gli buttai le bracia al collo e incurante di cosa sarebbe accaduto, mi lasciai trasportare dalla passione. Lui fece ripartire il film che avevo messo in pausa, poi torno’ ad occuparsi di me. Erano anni che non baciavo piu’ un maschio, ne mi facevo toccare cosi’ da un’uomo, e in quel momento, le mie pulsioni da puttana tornarono a galla,mentre il film proseguiva, io e il ragazzo, ormai senza piu’ freni, ci siamo sdraiati sul divano letto del salottino, ho denudato il ragazzo, e una volta nudo pure lui come lo ero io, abbiamo continuato a baciarci masturbandoci a vicenda. Aveva un cazzo duro lungo e bello caldo che tenevo tra le mie manine come se non lo avessi mai preso prima.

Ci mettemmo a fare un sessantanove, e potei finalmente aprire le mie labbra carnose di cui son sempre stata dotata, e me lo infilai tutto in gola succhiandolo avidamente, il sapore del cazzo, che per troppo tempo avevo dimenticato,mi fece perdere letteralmente la testa. Lui succhiava me, io succhiavo lui, mentre sul grande schermo della tv andava il film porno trans. Amore chiamai, amore mio fammi tua dissi sussurrando tra una succhiata e l’altra. Mi venne in gola riempiendomela di sperma caldo che senza pensare ingoiai fino all’ultima goccia. Venni anch’io nella sua bocca.

Non ci fu penetrazione da parte sua, e di questo gliene fui davvero grato, quando ci alzammo il film era terminato e il DVD si interruppe, allora confidai al ragazzo che mi ero masturbata tutto il giorno pensando a lui, ormai parlavo di me al femminile, e lui mi capi’ al volo. Nel mentre si rivestiva, mi disse che l’indomani, sarebe tornato per finire quello che avevamo iniziato, e io gia’ fremevo dalla voglia di rivederlo. Lo lasciai andare dopo un’altro lungo bacio e chiusi la porta dietro di lui ancora con il mio cazzo duro in mano, venni sbrodolando come una fontana, sporcando il pavimento.

Non mi fermai nemmeno troppo a pensare che stavo tornando sui miei passi, e avevo rotto una promessa fatta a mia madre di tenermi lontano da certe tentazioni. L’amore non conosce ostacoli ne confini, passai l’intera notte a masturbarmi prima di cedere al sonno verso notte fonda, e la mattina dopo, mi alzai con il cazzo che mi doleva. Anche il giorno dopo non combinai molto, riuscii a malapena a fare i mestieri di casa, ma la mia testa era sempre a quanto accaduto la sera prima.

Ero impaziente come una bambina che aspetta il suo regalo di natale, nonostante fossimo quasi in estate. Mi domandavo quando il ragazzo sarebbe tornato a farmi visita, e guardavo nervosamente l’orologio. Il tempo passava, e del nero nessuna notizia. Inziziai a credere che ormai per quel giorno non si sarebbe fatto vivo, e pensare che abitava sopra di me, ma sapevo non era solo, condivideva l’appartamento con altri ragazzi. Forse qualcosa lo aveva trattenuto, un impegno o il lavoro, sapevo lavorava part time.

Si avvicinava la sera, una giornata passata senza far nulla, e lui non si era fatto vedere. Quando all’improvviso, a scuotermi dal mio pensiero, giunse il campanello della porta. Mi precipitai a rotta di collo ad aprire, e finalmente la figura alta del ragazzo che tanto avevo atteso era li davanti a me, con un bel sorriso a tuta bocca. Ma constatai non era venuto solo stavolta, e la cosa mi innervosi’ non poco. Accanto a lui, c’era uno dei suoi amici inquilini un’altro ragazzone nero alto quanto lui, con i capelli rasati. Li feci entrare entrambi senza fiatare e chiusi la porta dietro di loro.

Il ragazzo che conoscevo mi disse che quello era uno dei suoi tre amici con cui divideva l’appartamento sopra di me, si chiamava Abdul ed era arabo. I due si accomodarono sul mio divano chiedendomi di mettere su il film porno trans che avevo visto ieri sera con il ragazzo. Li accontentai, e mi sedetti tra loro due. Non avevo idea di cosa sarebbe accaduto, ma avevo troppa voglia di farmi scopare per mandarli via entrambi, anche se avrei preferito che il ragazzo fosse venuto solo come la sera precedente, non obiettai, e lasciai che Abdul e l’altro di cui ancora ignoravo il nome, gusrdassero il film porno con me.

Nel frattempo, le loro mani iniziavano a toccarmi ed accarezzarmi, come su richiesta del ragazzo, mi ero fatta trovare con addosso dell’intimo femminile che faceva risaltare ancora di piu’ il mio aspetto da troietta. Avevo trovato della roba che non avevo gettato dal mio precedente trasloco, e avevo salvato un paio di calze a rete nere autoreggenti, un perizomino nero, e un reggiseno a coppe dure sempre nero. Mi ero leggermente truccata e stirata i lunghi capelli, ero una femmina perfetta.

A circa meta’ del film, i due iniziarono a denudarsi e a intrattenersi con me sul divanetto un po scomodo.Lasciando il film, decidemmo di passare alla camera da letto, dove un bel lettone matrimoniale ci attendeva comodamente. Li portai in camera, e i due mschi mi saltarono letteralmente addosso. Il ragazzo che conoscevo, mi mise subito la lingua in bocca, mentre l’amico Abdul, si stava occupando del mio culettoormai tornato vergine, dopo tanto tempo di astinenza.

Anche il nuovo arrivato era ben messo e aveva un cazzo pari a quello del suo amichetto. Mentre mi lasciavo accarezzare il corpo dai due, provavo sensazioni che da tempo non provavo piu’, eccitazione, brividi e calore si mischiavano a battiti del cuore accellerati, ad occhi socchiusi, mi lasciavo palpare e baciare dai due maschi di colore senza opporre resistenza. Il desisderio di sentirmi nuovamente femmina e troia dopo lunghi anni di astinenza, mi pervasero tutta.

Presi i loro cazzi in pugno con le mani destra e inistra, e inginocchiata sul lettone, mi chinai a succhiarli un po uno, un po l’altro, mentre i lunghi capelli mi coprivano il visetto da bimba, che loro cercavano di scoprire. Mi avesse visto mia madre pensai, mi avrebbe fatto una lavata di testa che non finiva piu’. Ma in quell’istante, non mi fregava piu’ di nulla, ero schiava dell’amore e della passione che mi aveva travolta come un fiume in piena.

L’arabo estrasse un tubetto, lo schiaccio’ e fece uscire del gel che mi spalmo’ bene sulle natiche, mentre ero ancora impegnata a succhiare il cazzo dell’altro. Sapevo a cosa stavo andando incontro, ma non mi sottrassi, lo volevo quanto loro due. Finalmente, dopo avermi unto dentro e fuori le chiappe, l’arabo si mise in posizione adatta a penetrarmi con la sua turgida e grossa cappella nera a fungo.

Il ragazzo che conoscevo invece mi scarico’ in gola un litro di sperma bianco e caldo, che ingoiai come la sera prima senza problemi. Mi misero a pecorina, con i capelli che mi coprirono nuovamente il visetto da troia, e sentii dietro di me, la cappella delll’arabo entrarmi e scivolarmi poco alla volta dentro. Senza farmi male, il cazzo grosso dell’arabo mi entro’ per meta’, facendomi vedere il paradiso. uno in bocca e l’altro in culo, fui riempita a dovere e pompata con passione, l’arabo ci dava dentro a farmi morire, mentre il ragazzo che conoscevo, mi teneva la bocca dalle labbra carnose occupata.

Tornai ad essere la vaccona che ero sempre stata, e mi lasciai scopare follemente dai due ragazzi di colore e dai loro cazzi favolosi. Non vi dico che gioia, avevo le lacrime agli occhi tanta era la passione e la felicita’ di essere tornata donna ed essere scopata a quel modo da quei due maschi di colore. Godevo sospiravo ed ansimavo sotto i colpi del bel cazzo dell’arabo che mi aprivano in due il culo, mentre avevo la mascella dolente nel succhiare il cazzo del ragazzo che conoscevo.

Si darono il cambio, quello davanti passo’ dietro, e quello dietro passo’ avanti, cosi’ potei assaporare in culo anche il cazzo del ragazzo che conoscevo, e che fino a quel momento non avevo ancora potuto prendere dentro di me. Ha iniziato a stantuffarmi anche lui, facendomi cambiare varie volte posizione, ed e stato stupendo, magnifico sentirlo dentro me mentre mi abbracciava, e l’arabo davanti mi pompava il suo cazzo in gola dentro e fuori.

Pensai in quel momento a mia madre, avevo rotto la promessa che le avevo fatto di tenermi lontano dai guai e dai maschi, ma li nella mia camera da letto, di guai non ce ne stavano, c’era solo l’amore e il piacere che si espandeva in tutta la mia casa, coperto dai miei sospiri e gemiti di piacere. Non mi fregava un cazzo di cio’ che sarebbe successo, d’ora in avanti sarei tornata a fare la troia a tempo pieno, mentre mi scopavano, i due ragazzi di colore parlavano nella loro lingua, cosi’ chiesi al ragazzo che conoscevo, di far capire anche a me cio’ che si dicevano.

Il tipo mi disse, che volevano portare li anche gli altri due compagni di camera, e farmi fare una bella scopata di gruppo, cosa che mi eccito’ oltremodo, e sbrodolai come una fontana. protesi le braccia all’indietro, spingendo il ragazzo ancora piu’ dentro di me, ero sua ormai, volevo che fosse il mio compagno, e che mi facesse scopare da tutti i neri del quartiere. Li avrei ospitati a casa mia senza problemi,stavo gia’ fantasticando con la testa su come sarebbe stato meraviglioso tornare a scopare con tutti.

mentre mi godevo quei due cazzi in bocca e in culo pianificavo il mio futuro da li in avanti in quello stesso stabile e nella mia casa. Avrei avuto maschi ad ogni ora in casa mia, giorno e notte, la mia porta sarebbe rimasta aperta H.24 per chi unque volesse infilarmelo dentro. Venni ancora una seconda volta, riducendo le lenzuola del mio letto un colabrodo di sperma. Non volevo piu’ rinunciare al cazzo ne ai maschi, mamma doveva farsene una ragione, una puttana resta pur sempre una puttana, e io ero nata per quello, per far godere i maschi con il mio corpo.

Nel frattempo che ero presa da questi pensieri, i due ragazzi vennero ingravidandomi, il ragazzo che conoscevo, mi riempi’ il culo di calda sperma, mentre Abdul, l’arabo davanti, mi riempii la bocca di liquido che ingoiai senza fiatare fino all’ultima goccia. Erano stati fantastici e mi lasciarono distesa sul letto sporco di sperma e piena da ogni parte, mentre loro si ricomposero e mi lasciarono. Il ragazzo che conoscevo, prima di uscire da casa mia, promise che l’indomani che era un sabato, e nessuno dei suoi compari lavorava, avrebbero passato tutta la giornata da me, e gia’ non vedevo l’ora che fossero li.

Con le poche forze rimaste, cercai di alzarmi, ma non fu facile, avevo la bocca che mi doleva, e il culo largo e dolorante, ma mi misi in piedi in intimo, e cercai di trascinarmi fino al bagno per farmi una doccia ristoratrice. Quando uscii dalla doccia, con l’asciugamano in testa, il mio cellulare suono’, e quella fu l’ultima volta che potei avvicinarmi a dei maschi. Era una mia parente, che mi informava che mamma aveva avuto un malore, ed era stata portata d’urgenza in ospedale. Sbiancai di botto, e tutta la mia gioia del momento svani’ come la nebbia del mattino.

Persi mamma qualche tempo dopo, e naturalmente, mandai a monte tutti i piani fatti per tornare a fare la troia a tempo pieno. Ripresi la vita che avevo fatto fino a quel momento, e con grande rammarico, dovetti dire addio a tutto. La vita molte volte e crudele, ti mette davanti la felicita’, per poi togliertela quasi subito. Questa e la mia storia, che ci crediate o meno, da quel momento in avanti, non ho piu pensato ai maschi, mi son trovato un lavoro, e ho continuato la mia vita con il mio solito aspetto femminile da Transgender. Per contatti [email protected]

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