Domenica

Domenica

Domenica.
Monica sta studiando nella sua stanza. Come sempre.
Nella camera accanto la sua coinquilina Yasmine sta scopando con Marco in modo insopportabilmente rumoroso. Come sempre.
Monica non ne può più da tempo. Ogni giorno si ripetevano le stesse urla. Grida di piacere che nemmeno la musica nelle cuffie, che comunque la deconcentrava dallo studio, potevano attutire. Era insopportabile. A volte andavano avanti per l’intera nottata svegliandola a ripetizione. La domenica, poi, era una cosa incredibile: rincasavano all’alba e iniziavano ad attaccarsi già all’entrata della porta o probabilmente salendo le scale, scopavano per l’intera giornata senza ritegno, senza il minimo rispetto per Monica, senza la paura di farsi sentire. Come poteva concentrarsi su “Cartesio e il metodo scientifico” con quel casino? Avrebbe avuto uno degli ultimi esami prima della tesi nel giro di 10 giorni e l’unica cosa che poteva rimanerle in mente era il suono roco dei ripetuti orgasmi di Yasmine. Malediceva il giorno in cui aveva deciso di rispondere alla sua inserzione: “cercasi coinquilina”. L’aveva trovata diretta e sintetica e aveva deciso di trasferirsi in questo appartamento a 4 kilometri dall’università. L’avesse mai fatto! Non vedeva l’ora arrivasse la fine del mese e che si liberasse quell’appartamento in centro che avrebbe condiviso con altre due colleghe. Lì avrebbe trovato pace. In una giornata come questa sarebbe andata in aula studio, ma la bici era rotta, faceva -2 e stava iniziando a nevicare. Doveva sorbirsi il perverso e detestabile show.
Monica non era interessata al sesso. L’aveva fatto una volta, al liceo, più per dovere e confronto con le compagne che per reale voglia. Ogni tanto si masturbava, soprattutto prima degli esami, quasi a scaricare l’ansia ma si trovava sempre ad immaginarsi con un uomo in un futuro lontano, come una bambina che gioca a fare la donna. Ogni tanto si trovava perfino ad immaginare gli orgasmi di Yasmine ad a provare ad immedesimarsi in lei. Un po’ la invidia, invidia la sua sicurezza, la sua tenacia, la sua fame: se Yasmine vuole una cosa, la prende.
Monica è molto più timida e insicura, quella che si potrebbe definire “una persona che ha paura della propria ombra”. Sempre occhi bassi, sembra quasi lontana con la mente, teme le reazioni delle persone. Eppure è molto bella. Una bambolina. Un metro e sessanta di assoluta perfezione. Ventitré anni, un caschetto nero che le incornicia il volto sottile, la bocca carnosa, il naso fine ed appuntito. I suoi occhi azzurri velati di una grigia tristezza scioglierebbero all’istante qualsiasi cuore (e indurirebbero qualsiasi cazzo). I grandi maglioni sformati che indossa non riescono del tutto a castigare il suo seno prosperoso, pieno, che scoppia sotto il reggiseno da dove ogni tanto fuoriesce dandole fastidio. Le gambe forti, rassodate dalla corsa non hanno mai stretto veramente un uomo, ma chiunque avesse la fortuna di averle attorno ai fianchi non ne uscirebbe più. Il top del top lo raggiunge col culo: sodo, tondo, leggermente sporgente quasi da ivoriana, due chiappe che sfidano la forza di gravità. Piace perfino a lei che ogni tanto, in mutande davanti allo specchio, si guarda e lo accarezza.

Yasimne è l’esatto opposto. Non in quanto a bellezza, per quella non è seconda a nessuno. Ha dieci anni più di Monica ma nessuno lo direbbe mai. La carnagione olivastra, il corpo sodo, gli occhi scuri e profondi, un sorriso malizioso che Marco chiama “sorriso da troia” e che lo fa eccitare al solo pensiero. Lei ama le sue tette: sode, piene, con dei capezzoli duri e sensibili. Ama accarezzarle, farsele succhiare, stringerle e farsele stringere. Fa la cassiera in un supermercato ed indossa tutto il giorno un grembiule che non nasconde comunque le sue splendide forme. Ha gli occhi dei clienti sempre addosso e le piace; le piace essere ammirata, le piacciono le avances finchè rimangono entro certi limiti (ma sa mettere a posto chi esagera), le piace eccitare. A volte pensa ai clienti che tornano a casa e si masturbano pensando a lei e ad un’avventura nel supermercato.
Ha conosciuto Marco in una chat. C’è stato subito feeling, sintonia. Hanno parlato di vita, sogni, lavoro, sesso, perversioni…e le loro perversioni si rincorrevano e si cercavano con estrema facilità. Dopo poche ore si stavano guardando masturbare reciprocamente in una vasca da bagno; il giorno dopo erano l’uno dentro l’altra e da quel giorno sarebbe stato difficile separarli. La loro voglia era totale, continua, estrema. Si riempivano, si completavano, godevano senza sosta; quando uno era stanco capitava che l’altro lo obbligasse a ricominciare (e aveva i suoi trucchi per farlo). Facevano giochi, si legavano, si torturavano, si fingevano altre persone. Ogni volta le sembrava di scopare con un uomo diverso e ogni scopata sembrava la facesse godere più della precedente.
Ogni tanto, se non c’era Marco, frequentava Paolo, un uomo sposato che si levava voglie che la moglie non gli avrebbe mai più tolto. La faceva star bene, si divertivano, passavano una bella serata, lui soddisfava per un attimo al sua infinita voglia di sesso e poi ognuno tornava alla rispettiva vita.
Il sesso non le bastava mai. Se era sola si masturbava. A volte fantasticava sul farsi scopare da entrambi i suoi uomini insieme. Marco la scopava da dietro, prima nella fica e poi nel culo (dio, quanto le piaceva prenderlo in culo da Marco, proprio come in questo momento in cui lui spinge urlando il suo cazzo più a fondo che può) e Paolo le scopava gola. Non sa perché ma le posizioni non si invertivano mai: Marco dietro e Paolo in bocca, finchè non venivano insieme riempiendola ovunque del loro seme. Marco non sa di Paolo; Yasmine non crede ne sarebbe geloso e magari la potrebbe perfino condividere, ma sono pensieri dei quali non vuole la conferma. Non vuole rischiare minimamente che Marco la prenda in maniera diversa e se ne vada, non può più fare a meno di farsi scopare da lui.
La sua vera fantasia proibita, però, sono le donne. Vorrebbe una schiavetta tutta per sé da leccare, sbattere, torturare, e che esegua ogni suo singolo ordine.
E Monica sarebbe proprio il suo tipo ideale! Così timida, così riservata e così bella. Adora le sue forme perfette e a volte, masturbandosi, si ritrova a pensare a quel caschetto nero tra le sue cosce pronto a succhiare ogni suo liquido. Magari a carponi con Monica sotto mentre Marco la incula…
Mentre la incula proprio come sta facendo adesso. Dopo averla scopata e averla fatta venire due volte, Marco l’ha girata e presa con forza per i fianchi. Ogni volta che la penetra da dietro Yasmine si sente come aprire, poi un piacere caldo le si diffonde in tutto il corpo. Viene quasi subito per l’ennesima volta ma Marco continua a fotterla da dietro, spesso masturbandola con due dita, proprio come sta facendo adesso.

Lì, riempita davanti e dietro, con un cazzo duro in culo e due dita dentro, Yasmine si ritrova a pensare a Monica. Quanto sarebbe bello se giocasse anche lei? Immagina che le dita di Marco siano in realtà la lingua di lei che penetra tra le sue labbra, la lecca, la scopa. Non resiste più. Viene di nuovo. Il pensiero la fa urlare come di gioia, rabbia ed eccitazione, picchiare i pugni contro il muro in maniera ossessiva e assordante. La cosa arrapa ancora di più Marco che spinge come un forsennato e grida con tutto il fiato che ha in gola il nome di quella troia ansimante che si sta inculando.

Monica non ne può più. Sta impazzendo. Non sopporta tutta quella pornografia cacofonica che la distoglie dal suo studio. Non riesce nemmeno a pensare. Sente la rabbia salire e per un attimo reagisce d’istinto, vincendo la sua atavica timidezza e picchia forte i pugni contro la parete che dà sulla stanza di Yasmine. “La volete smettere di fare tutto sto casino? Porci!” Non ha tempo di rendersi conto della reazione violenta. Subito capisce di aver esagerato, che la cosa non è nel suo carattere e si blocca arrossendo. “oh mio dio speriamo non abbiano sentito” pensa.
Hanno sentito eccome. Marco si ferma, duro nel culo di Yasmine. “Stiamo facendo troppo rumore” sghignazza lei, ma lui sembra arrabbiato. “Cosa hai detto?” urla.
Monica è terrorizzata, non risponde.
Aumenta il tono di voce “COSA CAZZO HAI DETTO? RIPETILO IMMEDIATAMENTE!”
“Dai Marco, non ha tutti i torti, povera” suggerisce Yasmine
“Tu stai zitta” replica lui, sempre fermo nel suo culo e spinge un colpo che fa scappare un gridolino alla ragazza.
Monica ora trema. Capisce di averla fatta grossa e teme la reazione d’ira violenta di Marco. Balbetta “sta..sta…state face..” trattiene un singhiozzo. Sente che il pianto la sta per dominare. “state facendo troppo casino, voglio studiare!” riesce a dire tutto d’un fiato.
“No, tu mi hai chiamato porco!” replica iracondo Marco “E adesso ti faccio vedere cosa fa un porco” Esce di scatto dal culo ancora caldo e colante di Yasmine la prende di forza per una spalla. Ordina “Tu vieni con me e non vestirti!”. Lei è ancora eccitata dai ripetuti orgasmi; nonostante la reazione esagerata del suo uomo lo segue spaventata e incuriosita.
Marco procede a passi veloci e violenti verso la camera della studentessa. Nudo e ancora duro. Lei li sente rimbombare lungo il disimpegno. Passi rabbiosi che non promettono nulla di buono. Riesce appena in tempo a chiudere la porta a chiave quando marco bussa con tre pugni che fanno tremare la parete. “Apri subito questa cazzo di porta!” Sbraita.
Monica trema, ha iniziato a singhiozzare e non riesce più a controllare il pianto. “non p…po..osso” riesce a balbettare, ma Marco non si dà per vinto e con tutto il furore che ha in corpo picchia ancora più forte “Apri o giuro che la butto giù a calci e poi prendo a calci te!”
La ragazza non sa più che fare. Ora ha veramente paura. Anche Yasmine cerca di fermare Marco tenendogli dolcemente una spalla e lui, per tutta risposta, le risponde con lo sguardo più dolce che possa avere e le strizza l’occhio. Un fremito percorre Yasmine lungo tutta la schiena. Ora si chiede cosa abbia in mente.

Monica ormai non riesce più a pensare. In panico, singhiozzante, con le lacrime che solcano le sue guance e rendono magici quei suoi occhi azzurro ghiaccio, apre la porta. Non fa a tempo a piagnucolare uno “scuuuuusaaaah” che Marco, furente la spinge per terra. In un attimo è su di lei e la prende per i capelli. E’ rosso, l’erezione si è smorzata ma il cazzo rimane dritto e punta verso la ragazza inerme, a terra. La vista della ragazza spaventata e con indosso solo una vestaglia da casa semitrasparente glielo fa tornare anche più duro. Ora Marco la guarda dandole due strattoni ai capelli.
“Se io ti dico di aprire la porta, tu la apri! Se io ti dico di star zitta, tu stai zitta! Se io ti dico di leccare il pavimento, tu lecchi il pavimento! Mi hai capito bene, troia?” E le spinge la faccia a terra.
La ragazza piange; non riesce a trattenere due gocce di pipì che le bagnano le mutandine; sta quasi per tirare fuori la lingua tra i mugulii sommessi e disperati, quando Marco le dice: ”Sei fortunata che non voglio che tu lecchi il pavimento, ma ti farò leccare qualcosa di molto più buono” La trascina, ora con meno irruenza ma sempre tenendola per i capelli verso i piedi di Yasmine.
“Mi sembra tu abbia dato della porca anche a lei. Le devi delle scuse, no?”
Il tono più rilassato di Marco sembra aver leggermente tranquillizzato Monica che però non smette di piagnucolare. “Scu..scu..scu..:”
“Ma no tesoro, non devi…” sta per rassicurarla Yasmine, quando Marco la interrompe. “Non questo genere di scuse. Adesso puoi tirare fuori la lingua…”
Yasmine è dispiaciuta per la coinquilina ma è eccitata da morire. Quante volte si è torturata il clitoride pensando a quella lingua che la percorreva? Che la scopava? Che si sottometteva a qualsiasi sua più spinta fantasia? Mai avuto il coraggio di chiederglielo, mai trovato un escamotage per sondare il terreno, mai nemmeno parlato di sesso con quella ragazzina così pudica. E ora Marco, Marco, il SUO uomo, gliela sta regalando. Sa che lo sta facendo per lei e in questo momento lo vuole più che mai.
Monica, non ricevendo cenni, estrae la lingua e inizia a leccare il dorso del piede destro della coinquilina, titubante, come un cane che lecca una sostanza sconosciuta.
“Brava, ora mettici un po’ di passione” le ordina Marco “Sali verso la caviglia”
“Ora ti lascio i capelli. Sai che se fai cazzate finisci male, vero?”
Lo sa eccome. Ha paura di Marco ma la pelle di Yasmine le dà quasi un senso di sicurezza, di protezione. Sa che non gli permetterà di farle del male. E deve ammetterlo: la sua pelle ha un buon sapore. Si è sempre immaginata con un uomo, ma non ha mai goduto con un uomo; che abbia sempre rivolto le sue attenzioni al sesso sbagliato? Lasciandosi andare a questi pensieri non si accorge che è quasi arrivata al ginocchio e Yasmine, con occhi sognanti, le prende la testa e la solleva perdendosi nel meraviglioso azzurro dai suoi, pregustando finalmente quelle labbra rosa e piene tra le sue cosce. Già le scendono gocce calde lungo l’inguine: “Non preoccuparti tesoro. Andrà tutto bene. Vieni qui che andrà tutto bene” E si abbassa fino a sfiorare le labbra di lei con le sue grandi labbra gonfie, bagnate ed eccitate.
Spinge la fica verso la bocca della ragazza che ci si abbevera come un assetato ad una fonte nel deserto. La succhia, la lecca, la beve.
La testa di Monica pulsa, si sente stordita ma allo stesso tempo sa esattamente cosa fare, come un imput innato. Continua a leccare e a farsi inondare la bocca da quel piacere caldo. Yasmine vede il suo sogno avverarsi. Ce l’ha lì, lo tiene tra le mani e se lo avvicina vogliosa alla fica. Cola e gode. Anche lei, che di esperienza ne ha parecchia di più, si sente la testa leggera, completamente in bambola. E’ la prima volta che una donna la lecca ed è fantastico. Tira a sé la testa di Monica, le sbatte praticamente la fica in bocca, si struscia sulle sue labbra. Dio, quante volta ha sognato questa scena! Monica è in bambola. Lecca e succhia quel nettare meraviglioso e si sente la in un altro mondo, dispersa. Nemmeno bada a Marco che ha preso le forbici e le sta tagliando la sua vestaglia preferita. Si accorge quando Marco passa a tagliare le mutandine perché la punta delle forbici contro le natiche la fa sussultare e per un attimo spaventare. Marco si inginocchia dietro di lei a sua volta in ginocchio tra le cosce di Yasmine. Stringe quei seni perfetti e sente i capezzoli indurirsi. Le morde il collo. “ora farai un po’ di rumore anche tu, troietta” le sussurra. A lei sfugge un gemito che fa esplodere l’eccitazione di Marco. Non si trattiene e la prende con forza. La penetra di colpo facendole quasi male, ma il dolore la eccita ed immediatamente Monica si lascia andare in un lungo orgasmo. Non aveva mai provato una cosa simile, né con il suo ragazzo delle superiori con il quale in realtà non aveva provato proprio nulla, né con le dita quando si abbandona alle sue fantasie. Marco la scopa e sente la sua fica stretta stringergli il cazzo a impulsi, come a succhiarlo. Guarda Yasmine e lei ricambia lo sguardo eccitato mordendosi le labbra. Rallenta il ritmo e ad ogni cenno della sua donna inferisce un colpo secco fino in fondo alla fica di Monica che geme in preda alla voglia. E’ una scena paradisiaca per Yasmine. Il suo uomo che si fotte la sua schiava che aspetta di bere li suo orgasmo. Viene. Rilascia un lento fiotto di piacere tra le labbra di Monica che nemmeno riesce a contare gli orgasmi ripetuti che sta avendo. Tutto ciò che Monica vuole ora è bere Yasmine e sentire quel cazzo duro che le pompa dentro, si sente in pace con se stessa; non esistono più l’università, lo studio, le paranoie. Vive in un eterno presente di piacere.
Yasmine si avvicina al letto, trascinando dolcemente Monica a sé, tenendola per i capelli; la ragazza la asseconda e la segue a quattro zampe vogliosa. Si sdraiano, Yasmine la stringe a sé, si baciano. Sente la lingua calda di lei sfiorare la sua, cercarla; succhia la sua bocca carnosa mentre la mano va ad esplorare quel corpo meraviglioso tante volte immaginato nudo. Si sofferma sul seno, su quei capezzoli turgidi che lentamente scende a succhiare. La mano intanto scende lungo i fianchi fino ad infilarsi tra le sue cosce bollenti per masturbarla. Torna a baciarla, prima sulla bocca, poi sul collo. Marco si avvicina e strofina il cazzo gonfio tra le loro labbra che si succhiano. Yasmine solleva lo sguardo verso di lui e glielo afferra masturbandolo, poi guarda Monica gemente, senza lasciare il cazzo e le dice “Ora bambolina voglio sentire il tuo sapore, che questo bel cazzo sa bene cosa deve fare!”
E Marco lo sa eccome. Sa cosa vuole la sua donna. Sa cosa la fa venire come nient’altro al mondo.
Yasmine scende a leccare quella fica stretta che nessuno ha mai assaggiato. Non sa di essere la prima in assoluto ma è sicura di essere la prima donna. Si gode il suo sapore lentamente; gusta le goccioline che le riempiono la bocca. Lei sa cosa vuole quando la leccano e sicuramente sa come far venire una donna. Monica ci mette pochi secondi a farle sentire il sapore del suo primo orgasmo in una bocca femminile. Yasmine solleva il culetto e lo dimena come una bambina capricciosa, Marco si avvicina e lo massaggia per allargarlo dolcemente. Ci infila un dito, lo muove in modo circolare. Il dito fa spazio al cazzo che la penetra lentamente. A Yasmine fa impazzire come il cazzo di Marco le scivola in culo centimetro dopo centimetro. Si stacca per un istante dalla fica di Monica per guardarla ansimante e gemere un: ”Questa cosa mi fa venire in un istante, vedrai quando la proverai” e torna immediatamente ad affondare dita e lingua in quella fessura ridotta a un lago.
Marco spinge, sempre con maggiore intensità. Massaggia la fica di Yasmine mentre la incula e la sente venire tra le sue dita. Il suo orgasmo sale, vuole esplodere non riesce più a trattenerlo. Fa sdraiare le ragazze una accanto all’altra, che si accarezzano e si baciano. Si inginocchia su di loro con il cazzo teso che le punta. Con pochi colpi di mano sente l’orgasmo scoppiare. Schizza a fiotti sui corpi delle due ragazze avvinghiate, riempie le loro lingue protese verso il suo cazzo che viene. Lascia cadere sulle loro labbra fino all’ultima goccia di sborra che gli esce. Loro la leccano e se la scambiano succhiandosi le rispettive lingue.

Sono venuti. Tutti. In preda al rilassamento dopo il piacere.

Marco si sdraia tra loro e le tira al petto. Una da una parte e una dall’altra. Le accarezza, loro lo baciano, ora il petto ora la bocca. Si sente l’uomo più fortunato del mondo.
Yasmine guarda Monica e con un sorriso malizioso (o meglio con un sorriso da troia come direbbe Marco) le dice: “mi sa che sto esame lo salti”.
Monica sorride: “Mi sa che salta anche l’appartamento in centro”

FINE

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