La vicina di casa antipatica

La vicina di casa antipatica

La mia vicina di piano, una bella ragazza…ma maleducata. Le poche volte che la incrociavo sul pianerottolo mai una risposta ai saluti. Così ho deciso di non salutarla e se possibile di schivarla. Però non potevo evitare di guardare le sue bellissime gambe e le forme che nascondevano sicuramente un bellissimo corpo: fortunato il suo compagno. Un giorno, qualche mese fa, la vidi entrare nel portone d’ingresso e dalla borsa le scivolò una busta. Lasciai che salisse le prime scale, presi la busta e dopo essere salito suonai alla sua porta. Aprì la porta e le consegnai subito la busta. Non sapeva più come ringraziarmi. Da allora cominciò a salutarmi e spesso rispondeva alle conversazioni in maniera gioviale. Una volta che non c’era il compagno mi invitò in casa, mi offrì da bere ed io notai che qualcosa era cambiato nei miei confronti…si era instaurata una certa confidenza, ma da parte mia nessun passo sbagliato e massimo rispetto. Una sera che era sola ( il compagno era al turno di lavoro) suonò alla mia porta con la scusa di parlare della prossima riunione condominiale. La cosa mi convinceva poco, ma la feci sedere sul divano le diedi da bere e mi chiese se la trovavo ingrassata: era incinta di quattro mesi. Subito in testa mi venne il desiderio di fare la prima volta l’amore con una donna incinta e forse mi sà che anche lei aveva qualche grillo per la testa. Mi avvicinai, la accarezzai ed ella rispose, anzi si lasciò spogliare. Che corpo stupendo, dei seni meravigliosi, una leggera pancia ed un pube peloso. Apri i pantaloni..ero eccitato. Lei estrasse il mio pene e meravigliata lo guardò affermando che lui lo aveva più piccolo. Lo prese in bocca e si mise a succhiare poi aprì le gambe ed io la penetrai tutta. Come godeva ed io a tapparle la bocca perchè non urlasse. Le sono venuto copiosamente dentro e non la smetteva mai di contorcersi. Ora ci vediamo saltuariamente nel mio appartamento e mi ha detto che vorrebbe per la prima volta essere presa analmente. Però quando ci incontriamo per le scale manco mi saluta o mi bada…ha paura che qualcuno capisca la nostra tresca. Insomma l’ho conosciuta come maleducata, poi come educata e ora di nuovo come maleducata: valle a capire le donne!!!

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