La vicina di casa

La vicina di casa

( da Racconti quotidiani)

Sono le due del pomeriggio. Il caldo si fa sentire e per la pennichella pomeridiana oggi non vado a letto ma mi accodo sulla sdraio in cucina. Abbasso un po’ le tapparelle per fare penombra, e mi corico. Sono in slip e maglietta, come uso fare quando sono solo in casa, e dopo aver visto qualcosa alla TV mi addormento. Mi sveglio poco dopo, sto sudando, e non ho più sonno. Con il cellulare mi guardo un po’ di Tik Tok, e la vista di belle ragazze mi fa venire voglia di un pornazzo. Mi apro un video dove una giovane viene inculata da un cazzo mostruoso e in un secondo ho le mutande piene. Il mio uccello, onestamente ben dotato, mi pulsa e si muove da solo. Con gli occhi incollati al cellulare,mi abbasso gli slip, e inizio a toccarmi. Inizio dalle palle,gonfie,poi alla base dell’uccello fino alla pancia,poi mi scappello piano e mi tocco la punta,grossa e bagnata. Con negli occhi la giovane che urla con un mattarello nel culo,inizio a segarmi. Vado lento immaginando che sia la mano di una ragazza bellissima che vuole succhiarmelo. Con la fantasia riesco a sentire la bocca che con fatica prende il mio cazzo. Appoggiò il cellulare sul petto e ormai partito di fantasia,ad occhi chiusi continuo a masturbarmi. Il caso ha voluto che li aprissi e guardando sul balcone ,vedo la signora che mi abita di fronte,seduta sul suo balcone,con la mano sopra i jeans ad altezza fica. Mi sta guardando il cazzo e quando incrocio il suo sguardo mi sorride. Io lo prendo alla base facendogli vedere quanto è lungo e grosso ,rimanendo con il cazzo fermo,dritto duro,come ad aspettare una donna che si sieda sopra. Guardo lei che nel frattempo ha messo la mano destra dentro i jeans. Sono eccitato a mille e voglio che osservi quando sborro. Mi metto seduto e dopo essermi portato al momento topico,con il cazzo rivolto verso lei sborro trattenendo un urlo. Gli schizzi arrivano sul balcone e devono essergli piaciuti perché nel sorridermi si passa la lingua sulle labbra. Con il cazzo ancora duro mi alzo,mi avvicino al balcone e incurante che qualcun altro mi possa vedere,metto il cazzo in bella mostra. Poi dopo qualche minuto lei si alza e mi fa un ok con la mano,poi rientra in casa. Non so chi sia, l’ho vista solo poche volte,potrebbe essere la badante del vecchio condomino. Qualche istante dopo,il campanello suona…so chi è, mi ha sorpreso,niente da dire. Apro,e nudo mi sistemo sulla sdraio a occhi chiusi. Sento l’ascensore fermarsi al piano,poi la porta che si apre e che si chiude. Con il cazzo duro,e gli occhi chiusi aspetto che lei entri,ma la voce inaspettata di una mia allieva mi coglie di sorpresa. Quasi faccio un infarto! Mi ero dimenticato che alle 16, avevo lezione di pianoforte. Isabella, ventiduenne diplomanda al conservatorio , mi osservava scioccata. < Maestro, ma che fa?> Aveva distolto gli occhi,ma il mio cazzo lo aveva visto molto bene. Mi coprii con la maglietta,mi scusai,le dissi che spesso dormivo nudo e che mi ero completamente scordato della lezione. Le dissi anche che se voleva tornare un’altra volta avrei capito,ma la pregai di credere che non era assolutamente per lei che ero nudo. Mentre usciva dall’appartamento, mi disse sottovoce < peccato Maestro> e se ne andò.

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