Il ventenne

Il ventenne

Primavera, era un periodo in cui mi sentivo sola, uscivo con un uomo (il mio attuale compagno), ma io donna di 47 anni (all’epoca), non facevo sesso da tanto, troppo tempo ed ero molto eccitata. Insomma, per una amante del cazzo come me, questa astinenza era una tortura veramente dura da mandar giù.

Chattavo abitualmente con un ragazzo di circa 20 anni. A dirla tutta, questo ragazzo mi perseguitava nel vero senso della parola, dicendomi che era attratto da me, dicendomi senza tante remore che gli sarebbe piaciuto uscire almeno una volta con me, che gli piacevo e che lo eccitavo. Io ridevo a queste sue affermazioni, con finto pudore facevo finta di credere che lui scherzasse, ma speravo in cuor mio che veramente avrebbe voluto chiavarmi in maniera selvaggia ed ero lusingata dal suo interesse, oltre che infoiata al pensiero di andare a letto con uno così giovane, soprattutto in quel periodo in cui avevo carenza di sesso.

All’inizio pensavo che si prendesse solo gioco di me, dicendomi tra me e me che era strano se non impossibile che un ragazzo tanto giovane, addirittura più giovane di un paio di anni di mia figlia, fosse attratto sessualmente da una donna che poteva essere sua madre.

Ma poi, confidandomi con le mie amiche, mi dicevano che non era così insolita la cosa e che molti giovani hanno proprio questo desiderio erotico, ovvero quello di “farsi” una donna matura, le cosiddette “MILF” e poi, quando dissi loro chi fosse il ragazzo in questione, ridacchiando mi dissero maliziosamente che girava voce che fosse dotato di un gran cazzo, grosso e duro e che ci sapesse fare a letto. A questo pensiero iniziai ben presto a masturbarmi tantissimo al pensiero di fare sesso con questo ragazzo di molto più giovane di me e dal grande cazzo. Intanto chattavamo sempre più assiduamente, praticamente tutti i giorni.

Poi, neanche a farlo apposta, me lo trovavo sempre attorno; andavo a fare la spesa e lo incontravo, andavo a passeggiare e lo incontravo e a questo punto capii che in realtà non erano incontri casuali, ma che lui faceva in modo di incontrarmi e il fatto di abitare vicini, nello stesso quartiere, semplificava il suo cercarmi di continuo. Addirittura, una sera mentre ero in giro col mio (futuro) compagno, mi arrivò un suo messaggio assai esplicito in cui mi diceva che si stava masturbando pensandomi. Ovviamente questo mi turbò non poco, ma non osai rispondergli pur pensando a lui tutta la sera.

Tornata a casa, eccitata dal suo messaggio di qualche ora prima, impaziente gli risposi ma lui non visualizzò e così pensando che dormisse, mi masturbai in doccia pensandolo e poi andai a letto a mia volta.

Il giorno dopo, durante la solita chat, lo misi al corrente della notte precedente e lui si disse eccitatissimo e dispiaciuto che dormisse.

La cosa andò avanti per giorni fino a che in un messaggio mi invitò a raggiungerlo subito. Gli chiesi cosa volesse veramente da me, perché mai avrei dovuto raggiungerlo subito. Così lasciò cadere ogni titubanza e mi rispose, senza tanti giri di parole, che avrebbe voluto scoparmi. Rifiutai, dicendogli che non me la sentivo, che la differenza di età mi bloccava e che non mi interessava.

Per alcuni giorni non si fece più sentire ne vedere, evidentemente deluso ed offeso dal mio rifiuto. Fui io, avendo voglia di cazzo, che lo contattai chiedendogli come stesse e scherzai un pò con lui. Si dimostrò però freddo e distaccato e così, con un filo di orgoglio, lasciai cadere la cosa, cercando di non pensarci più.

Un mattino, al risveglio trovai un suo messaggio in cui diceva che quel giorno i suoi genitori erano fuori e che sarebbe rimasto solo a casa e che se avessi voluto, potevo raggiungerlo a casa sua per un caffè.

Fui piacevolmente sorpresa da questo suo invito, quasi non ci speravo più, mi sentivo eccitata al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere e dopo varie titubanze decisi di andarci. Così nel primo pomeriggio, dopo essermi completamente depilata le parti intime, mi vestii con minigonna scura, canottiera nera trasparente, reggicalze e slip neri e lo raggiunsi a casa sua accompagnata dai miei laidi desideri. Mi batteva il cuore all’impazzata durante il breve tratto che separava casa mia dalla sua, al pensiero della porcata che mi accingevo a compiere. Un paio di volte fui tentata di rinunciare, di ritornare indietro, ma non lo feci.

Bussai, lui visibilmente felice che avessi accettato, mi accolse a dorso nudo e con i jeans, mi fece entrare facendomi accomodare sul divano. Mi chiese cosa desiderassi, gli proposi un succo di ananas che consumammo insieme, poi fumammo una sigaretta. La situazione era abbastanza eccitante, ma la differenza di età giocava un ruolo fondamentale in me; non so cosa mi bloccasse, ma se da un lato ero intenzionata ad inginocchiarmi e fargli un pompino, dall’altro mi sentivo frenata dal fatto che lui era più giovane di mia figlia, insomma non si riusciva a rompere il ghiaccio.

Fu lui a farlo, dicendomi che non capiva quale fosse il problema, forse non ero di suo gradimento, forse avevo paura che mi avrebbe “sputtanato” raccontandolo in giro, o cosa? Io risposi semplicemente che con l’uomo col quale uscivo stava nascendo qualcosa di più profondo della semplice amicizia e che mi sembrava una bastardata fare sesso con un giovanotto durante questa fase.

Prese l’iniziativa in maniera diretta senza tanti fronzoli, alzò di poco il bacino, si calò i calzoni e le mutande, lasciandoseli alle caviglie e rimanendo col cazzo dritto che prese a segarsi lentamente.

Finalmente vidi il suo uccello già in forte erezione, completamente depilato. Rimasi esterefatta dalla grandezza del suo membro. Circa 18 centimetri di cazzo duro e con una cappella veramente eccitante, violacea, dura e lucida, pulsante e gonfia. Lo scroto, grande e garanzia di tantissima sborra che tanto amo, penzolava adagiandosi sul divano.

Senza una parola, lasciando cadere ogni remora residua e notando la sua sorpresa, glielo presi in mano e cominciai a fargli una sega, andavo su e giù sul cazzo con la mano guardandolo scappellarsi. Poi impaziente di prenderlo in bocca, mi piegai al suo fianco e cominciai a leccare e ciucciare i suoi coglioni, per poi salire sull’asta fino ad arrivare alla grossa cappella che leccavo e ciucciavo avidamente ad occhi chiusi. Lui mi reggeva la testa dietro al collo con la mano ed io iniziai ad andare su e giù sulla cappella in un pompino incredibile, pazzesco.

Avvertivo il cazzo che pulsava riempiendo la mia bocca, ne captavo l’odore eccitante, ne sentivo il sapore acidulo, intuivo che godeva come un matto sotto i colpi della mia lingua e delle mie labbra. Intanto, guardandomi “lavorare” di bocca sul suo uccello, mi apostrofava dandomi della porca, dicendomi che aveva capito da tempo che volevo il suo grande cazzo tutto per me, che mi desiderava e che voleva scoparmi, che il suo sogno si stava avverando in quanto mi aveva desiderato tantissimo e si sentiva ancora incredulo che gliela stessi dando, che gli stessi facendo un pompino. Io, godendo nel sentire le sue parole, continuavo a fargli la pompa.

Dopo alcuni minuti, mi fece fermare, si sfilò i pantaloni e le mutande, mi denudò completamente e prese ad accarezzarmi e leccarmi tutto il corpo. Lo lasciai fare senza opporre alcuna resistenza. Era eccitatissimo, mi diceva che avevo un corpo da sballo, che amava il mio culo, che impazziva di desiderio per me e che si era masturbato tantissimo pensandomi.

Ormai presa, mi lasciai andare completamente. Oh, che bello sentire le sue mani e la sua lingua esplorare il mio corpo, le mie tette, il mio culo, la mia figa già bagnatissima. Prese a baciarmi in profondità, bacio che io ricambiai con passione e voglia, una gran voglia di cazzo, mentre mi esplorava la vagina con due dita. Poi prese a leccarmela con lena e passione, sentivo la sua lingua calda entrarmi dentro, mentre mi mordicchiava le labbra ed il clitoride che prese a ciucciare. Con due sue dita intente ad esplorarmi il culo, godevo come una troia mentre mi succhiava e leccava la figa, ad occhi chiusi mugolavo di piacere.

Ci alzammo, mi fece mettere a pecorina sul divano e da dietro mi solleticò le labbra della figa con la sua cappella in un giochetto estremamente eccitante che mi piaceva tantissimo fino a che mi penetrò. Entrò deciso con il suo cazzo duro nella mia vagina calda e morbida assestandomi dei colpi profondi, ad ogni colpo godevo sempre di più lanciando urletti di piacere intenso, vertiginoso. Mi stringeva le tette mentre mi scopava, mi ficcava l’intero cazzo nella figa, mi accarezzava i glutei, me li allargava guardando il suo grosso cazzo mentre mi penetrava la figa. Poi mi ficcò un pollice in culo, mandandolo avanti ed indietro nel mio buchetto e mandandomi in visibilio. Cinque minuti circa di tale chiavata mi portarono ad un primo orgasmo intenso con rivoli di umori che mi colavano dalla vulva nell’interno delle cosce, dopo essersi scontrati con la sua asta.

Decise di cambiare posizione, si sedette sul divano e mi invitò a salire su di lui e prese a scoparmi in uno smorzacandela da sballo. Mi impalai sul suo grosso cazzo e mi lasciai stantuffare. Tenendomi le mani sul culo, mi trombava in maniera deliziosa ed inaspettatamente esperta vista la sua età, intanto mi baciava slinguazzando la mia lingua in maniera violenta, bestiale, indecorosa. Era proprio vero quello che si diceva in giro sul suo conto, era veramente bravo e sapeva come far godere una donna.

Ad occhi chiusi, sentivo il suo grande cazzo che mi penetrava in profondità, lo incitavo a trombarmi duro e il fregare della sua asta sulle pareti della vagina mi mandava in visibilio portandomi a strillare di piacere intenso, mentre un secondo orgasmo profondo, più del primo, mi portò a squirtare un’enorme quantità di liquido vaginale mentre mi mordicchiavo il labbro inferiore godendo come una matta, un una situazione che mi faceva sentire porca, troia e così presi a saltellare letteralmente sul suo cazzo strillando come un animale mentre le tette gli sbattevano sul torace e sul viso.

Fu una scopata incredibile, intensa, stupenda, lui era molto resistente ed infatti mi fece godere tantissimo e poi, il vedere che anche lui godeva come un toro, aumentava la mia eccitazione che arrivò ad un livello inimmaginabile. A questo punto, desideravo farlo venire con un pompino, la mia passione e specialità, desideravo tanto assaporare la sua sborra, la volevo tutta in bocca per poterci giocherellare prima di mandarla nello stomaco, cosa questa che mi fa sentire una gran troia.

Lo misi al corrente del mio laido desiderio e lui, sudatissimo, si rilassò sul divano mentre io mi adagiai di nuovo al suo fianco e, impugnato il cazzo alla base, consapevole che era carico tantissimo e pronto a venire, ad occhi chiusi e mugolando presi a fargli un secondo pompino incredibile. Leccavo, succhiavo e ciucciavo la cappella ad un ritmo sostenuto, giocherellavo col frenulo mentre con la mano andavo su e giù fino a che, dopo un paio di minuti di pompaggio, strillando e mugolando, inchiodandomi sul suo uccello con una mano dietro la nuca, mi venne in bocca in maniera violenta. Dandomi della gran pompinara, sborrava come una fontana, sembrava non finisse più di eiaculare sperma rovente.

Persi il conto, ma almeno 4, 5, 6 schizzi densi e abbondanti, accompagnati dal suo mugolare sommesso, mi colpirono prima il viso, inondandolo per intero, per poi schizzare sul suo addome, poi raggiungevano il palato riempiendomi il cavo orale. La sborra perlacea che fuoriusciva dalla sua cappella vibrante, era talmente abbondante che facevo fatica ad ingurgitarla. In parte riempiva copiosa la mia vorace bocca ed in parte colava sull’asta e sulla mia mano che impugnava il cazzo fino ai coglioni che presi in fretta a leccare per raccogliere e riportare lo sperma dentro, per assaporarlo e poi ingoiare golosamente fino a che gli lasciai il cazzo completamente pulito. Poi, con la bocca e il viso devastati di sborra, leccai i residui di sperma finiti sul suo addome ingoiando tutto. Avevo ingurgitato tutto l’incredibile e infinito prodotto del mio splendido pompino! Avevo fatto la porca con un ragazzo che poteva tranquillamente essere mio figlio, ma avevo provato una sensazione ed un piacere indescrivibili.

Sudati, soddisfatti e sazi, giacemmo per qualche minuto, poi mi rivestii ed andai via.

Mi ero fatta finalmente scopare da questo giovane ragazzo, seguirono altri due incontri segreti. Poi ci siamo persi di vista, io nel frattempo ho un compagno, al quale non oso confessare queste mie avventure, ma se mi ricapitasse sono certa che ricadrei volentieri ai suoi piedi per un altro incontro eccitante e proibito. Troppo bello l’aver goduto con lui…..

N.B.: I MIEI RACCONTI SONO TUTTI REALI E NON IMMAGINARI.

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