Ero un cornuto e non lo sapevo.

Ero un cornuto e non lo sapevo.

Mi chiamo Antonio, ma Tony per tutti, ho quarant’anni, son sposato con Lucia che ha la mia stessa età. Sono un imprenditore nel settore della grande distribuzione all’ingrosso, mentre Lucia è una casalinga e, in particolare, si dedica alla cura di un figlio, un bel maschietto. Sono di media statura, corporatura asciutta, moro, occhi scuri ed una dotazione assolutamente normale. Siamo sposati da 22 anni e la nostra unione si è rivelata sempre bella ed appagante. Lei è una bella donna, alta, capelli neri lunghi, un bel seno della quarta misura con dei grossi capezzoli ed un bel culo, cui spesso mi dedico a sondare quando facciamo sesso. Quando l’ho conosciuta era vergine e, insieme, abbiamo sperimentato il piacere del sesso. Sono stato il ad insegnarle a fare pompini e, col tempo, è diventata molto brava, mentre, almeno all’inizio, è stata un po’ restia a farsi fare il culo. Dopo sposati, la vita ci ha regalato anni di immense soddisfazioni. Oggi lei si occupa di far crescere il figlio adolescente con tutte le relative problematiche, mentre io curo la mia azienda per poter permettere loro una vita abbastanza agiata. Da tempo, per movimentare il nostro rapporto, ho iniziato a fantasticare sulla possibilità di vederla stretta fra le braccia di altri maschi, ma lei ci ha sempre scherzato su, dicendo che avrebbe provato un profondo imbarazzo a farlo in mia presenza. Naturalmente ho avvertito il tono strano di un’affermazione di questo tipo, ma non ho mai pensato che lei potesse esser pronta a farlo a mia insaputa. In ogni caso, quel pensiero mi eccitava talmente tanto, che mi induceva a scopata in maniera sempre più vigorosa ed appagante. Dentro di me, sentivo come se lottassi contro un fantasma che, seppur nella mia fantasia, si scopava mia moglie. Poi si verificò un fatto che ebbe a cambiare tutto, rendendo il nostro rapporto totalmente diverso, molto più appagante e soddisfacente per entrambi. Circa un mese fa, siamo andati al matrimonio di una sua amica. Avevamo lasciato nostro figlio ai miei genitori, perché il matrimonio si celebrava in un’altra città. Poiché venivamo da fuori, ci avevano prenotato una camera nello stesso albergo, dove poi ci sarebbe stato il ricevimento, una volta finita la cerimonia nuziale. Durante il rinfresco, ricordo che, fra brindisi e bevute varie, entrambi eravamo abbastanza su di giri e così, quando la cerimonia era quasi giunta al termine, siamo saliti insieme al piano superiore per trovare la nostra camera. Eravamo allegri e ridevamo per il fatto che non riuscivamo a trovare la nostra stanza e abbiamo anche sbagliato il piano, salendo all’ultimo piano dell’Hotel. Mentre percorrevamo il corridoio, abbiamo incontrato due uomini: uno era un giovane di circa una ventina d’anni e l’altro era di sicuro sulla trentina. Ci hanno guardato incuriositi e, quando hanno realizzato che eravamo ubriachi ed avevamo sbagliato piano cercando di trovare la nostra camera, quelli hanno aperto una porta e ci hanno fatto entrare. Una volta dentro, siamo letteralmente crollati sul letto ed io mi sono assopito. Nel dormiveglia, mi sono reso conto che qualcosa stava succedendo accanto a me, ma non sono riuscito a mettere a fuoco la situazione, perché sono letteralmente crollato dal sonno. Quando mi sono svegliato, mi sono ritrovato insieme a mia moglie sdraiato sul letto nella nostra camera. Lei aveva l’aria stanca e sfatta, anche se avevamo dormito per molte ore. Ho notato che lei si era fatta la doccia e, sebbene avessi un forte mal di testa, mi sono alzato ed anch’io mi sono infilato sotto la doccia, che praticamente mi ha rigenerato. Tornato in camera, ho visto lei che mi guardava con aria un po’ triste. Ho preso a baciarla e, all’inizio lei non voleva assolutamente esser toccata, poi, pian piano, sono riuscito a farla sciogliere e, quando mi sono sdraiato sul suo corpo nudo ed ho iniziato a penetrarla, lei mi ha scrutato pregandomi di far piano perché era ancora tutta indolenzita. L’ho guardata cercando di capire, ma lei ha sollevato le gambe e mi ha chiesto di farla godere. L’ho scopata bene ed a lungo, facendola godere due volte, poi le sono venuto dentro e quando mi sono sfilato e sdraiato accanto a lei, le ho chiesto cosa intendeva allorché aveva detto che era tutta indolenzita. Lei mi ha guardato e, dopo aver fatto un lungo sospiro, mi ha chiesto cosa ricordavo della sera precedente. A parte il fatto che eravamo entrambi completamente ubriachi, ricordavo solo che, forse, eravamo entrati nella camera sbagliata, perché qualcuno ci aveva aperto la porta, ma in realtà non ricordavo altro. Lei ha sorriso e, dopo essersi sdraiata accanto a me ed aver preso il mio cazzo in mano, mi ha raccontato ciò che lei ricordava.
«È vero, siamo entrati nella camera sbagliata e ricordo le due persone che ti hanno aiutato a sdraiarti sul letto, poi io ho chiesto loro dove fosse un bagno, perché volevo fare pipì. Uno dei due mi ha indicato la toilette, poi, mentre ero seduta sulla tazza, giratami, ho visto che loro due erano appoggiati allo stipite della porta e mi guardavano con occhi carichi di libidine. Ero sola con loro, tu dormivi della grossa, ubriaco fradicio, ed anch’io ero oltre che brilla. Ero ancora seduta, quando si sono avvicinati e d’improvviso, mi sono ritrovata, davanti alla faccia, due splendide verghe tese e dure. Per un attimo sono rimasta frastornata, ma loro hanno approfittato per allungare le mani: hanno preso a palpeggiarmi ed io mi sono eccitata in maniera incredibile. Quand’anche tu fossi stato presente, non avrei fatto nulla per fermarli e ancora ora, a pensare a quei due uomini e quello che mi hanno fatto, non riesco a non bagnarmi.»
Nel sentire il suo racconto, il mio cazzo era di nuovo duro, ma la guardavo incredulo.
«Non è vero, non ti credo, ti stai prendendo gioco di me per farmi eccitare.»
«Capisco la tua incredulità, ma ti posso assicurare che è stato tutto vero. Per tornare a quanto successo ieri sera, ho iniziato a succhiare uno dei due cazzi che mi veniva offerto e, dopo averlo succhiato, mi sono resa conto che erano due cazzi grossi, molto più del tuo e volevo godermeli come si deve. Mi hanno chiavato in tutte le posizioni; ho dato loro anche il culo e mi sono venuti dentro. Mi hanno riempito e farcito di sborra ogni buco. Non smettevano di venire ed io mi sono presa la loro sborra in figa, nel culo, sulle tette, in faccia e nella bocca, ingoiando tutto, fino all’ultima goccia. Erano instancabili, sembrava non fossero mai sazi del mio corpo, poi, alla fine, li ho pregati di accompagnarmi fino alla nostra camera, dove ci hanno lasciato e io, prima di mettermi a letto, mi sono fatta una doccia.»
Il suo tono di voce era esattamente quello che mi ha sempre fatto dubitare che mia moglie mi avesse effettivamente cornificato, così ho deciso di approfondire l’argomento.
«Chissà perché, mentre parli, ho come l’impressione che quella non sia stata l’unica volta. Vorrei sapere se ci sono state anche altre occasioni.»
Lei mi ha baciato e poi ha ripreso a raccontare.
«Sì, tesoro mio, hai delle corna che trovano difficoltà a passare sotto la porta, perché quando una volta sei andato via per uno dei tuoi viaggi di lavoro, al tuo ritorno, ho notato che la camicia aveva una sottile macchia di rossetto e di fondotinta. Non ti ho mai chiesto nulla, però ho deciso che anch’io mi sarei divertita con altri maschi e, da quel che sento, mi sembra che questa condizione ti è particolarmente gradita, perché il tuo cazzo si è fatto duro come il marmo nella mia mano.»
Cerco di ricordare a quale episodio si riferisse, perché l’unica cosa che ricordo è la volta che mi sono assentato per l’acquisto di materie prime e sono stato invitato ad un addio al celibato: quella sera la spogliarellista si era strusciata abbondantemente anche su di me. Mentre parlava, continuava a segarmi lentamente ed io ero sempre più incredulo, ma anche molto eccitato, per cui ho deciso di penetrarla per farle sentire tutta la mia passione. L’ho scopata con forza e, quando lei ha raggiunto l’orgasmo, le ho riversato dentro, ancora una volta, tutto il mio piacere. Siamo rimasti immobili per diversi minuti, mentre i nostri corpi continuavano a fremere per il piacere appena provato; poi lei, dopo avermi dato un bacio, mi ha stretto a sé. Poi che avevamo ancora tutta la giornata a disposizione, abbiamo deciso di recarci in un piccolo stabilimento termale, situato accanto all’albergo. Giunti sul posto e dopo esserci cambiati, ci siamo recati nelle vasche idromassaggio e, quando siamo entrati dentro, lei si è girata, mi ha sorriso con il suo fare malizioso e, avvicinatasi a me, ha esclamato:
«Vedi quelle tre persone laggiù, all’angolo della vasca? Quelli che sono insieme a quel tizio calvo, sono i due che mi hanno scopato la notte scorsa.»
Ho guardato nella direzione indicata ed ho sentito dentro di me uno strano fermento, qualcosa di inspiegabile. Sentivo forte il desiderio di poterla vedere con quegli uomini, ma, nello stesso tempo, mi sentivo a disagio perché, appena si fossero girati ed avrebbero visto mia moglie, subito sarei stato identificato come il cornuto della situazione. Queste strane sensazioni mi riempivano di contrastanti emozioni. Ad un tratto i tre si sono girati e quello un po’ più anziano, con un gesto del capo, ha indicato agli altri due di guardare nella nostra direzione e sul viso di tutti e tre è apparso un cordiale sorriso. Dopo qualche minuto, si sono spostati verso di noi e, giunti da noi, hanno salutato amicalmente Lucia.
«Buongiorno signora, le è passata l’euforia della serata?»
La guardavano ancora con occhi di desiderio e, quello calvo, sembrava molto interessato a mia moglie. Ad un tratto, ha esordito con una proposta che mi ha trovato subito d’accordo.
«Ho letto in un articolo specializzato, che quando si eccede con l’alcool, la cosa migliore, il giorno successivo, è quello di godersi una sauna o un bagno turco, dove la temperatura fa sudare abbondantemente il corpo che, in breve, si libera delle tossine ingerite. Qui c’è una splendida sauna, perché non ci rechiamo tutti assieme, così vi rimettete subito in forma?»
Ho guardato Lucia, che ha annuito e così, tutti e cinque ci siamo recati nella sauna. Era un bel locale tutto in legno, con ampie panche ed al centro un braciere con pietre arroventate, su cui colava dell’acqua che generava molto vapore. Appena dentro, loro tre si sono immediatamente denudati ed ho guardato Lucia che, in un attimo, si è adeguata, facendo la stessa cosa. Io sono rimasto un po’ ad osservarla e subito il tizio calvo ha cominciato ad accarezzarle il corpo. Mi sono eccitato immediatamente, mentre lei veniva toccata da sei mani che pian piano la facevano decollare per le vette dell’erotismo. Ad un tratto è stata messa sdraiata su di un asse e subito uno dei tre le ha infilato la testa fra le cosce, prendendo a leccarla in maniera da farla subito godere. Estasiato osservavo mia moglie godere, mentre alternava nella bocca i cazzi degli altri due. Ad un tratto, quello che la leccava si è sollevato e con un affondo deciso le entrato tutto dentro, fino in fondo. Lei ha spalancato la bocca e un lungo gemito è uscito dalle sue labbra: ha preso a godere molto intensamente. Ero stupito e basito: in quel preciso momento stava cambiando totalmente la mia vita, perché finalmente la mia fantasia veniva realizzata e, nello stesso tempo, vedevo Lucia godere come mai in vita mia mi era successo. L’hanno scopata a turno tutti e tre, alternandosi fra le sue cosce, facendola godere a ripetizione, poi il calvo, l’ha girata di schiena e, con un affondo deciso, le è entrato nel culo, facendola urlare.
«Cazzo, fa piano! Mi stai spaccando il culo!»
Il tizio, come se non l’avesse sentita urlare, ha continuato a stantuffarla, facendola subito gemere di piacere, dopo l’iniziale dolore. Mentre la scopava con forza, l’ha tirata su di sé sdraiato sulla panca sottostante e lei si è ritrovata con le cosce in aria, sopra di lui. Il tizio più giovane, aiutato dall’altro, si è posizionato sulle cosce e con un affondo deciso l’ha presa davanti. Ho visto Lucia scopata in doppia ed era stupendo vedere quanto stava godendo. Il terzo non è rimasto inattivo e giratosi di lato, le ha offerto il suo cazzo da succhiare. Ora erano tre maschi che godevano di mia moglie in ogni buco possibile e, quasi all’unisono, hanno cominciato a sborrare, ricoprendola di tutto il loro piacere. Lentamente hanno sciolto quell’intrico di corpi e poi, con un sorriso un po’ ironico, i tre mi hanno lasciato da solo con lei, dicendo che avrei dovuto ancora disintossicarmi. In realtà ero venuto segandomi, mentre vedevo mia moglie far la puttana con tre maschi. Lei mi ha guardato con occhi sfatti, poi mi ha tirato a sé e, dopo avermi baciato, ha spalancato le cosce mostrandomi tutta la sborra che colava a fiumi da ciascun orifizio. Mi ha lasciato interdetto quando, con tono deciso, mi ha intimato di leccarla.
«Adesso che ho soddisfatto il suo desiderio, voglio esser leccata, perché voglio che tu assapori la sborra dei maschi che mi hanno appena goduto. Ho bisogno di sapere che mi ami sempre, anche così lordata, e che non ti faccio ribrezzo.»
Son rimasto un attimo titubante e, vista la sua determinazione, mi sono inginocchiato fra le sue cosce e l’ho leccata a lungo, portandola ad avere un ennesimo orgasmo, che ha riversato tutto nella mia bocca, mentre dalle sue labbra continuavano ad uscire parole rivolte a me:
«Sei un cornuto! Un adorabile cornuto, che impazzisce nel leccare la fica della moglie farcita da tutta la sborra che altri maschi le hanno riversato dentro. Vedo che ti piace proprio tanto, e, quindi, da oggi in poi, farò in modo di tornare a casa sempre piena del piacere di chi mi ha montato come una vacca e te la farò leccare tutta, fino all’ultima goccia. Sei veramente il re dei cornuti!»
Avevo le lacrime agli occhi. Ero infinitamente felice nell’apprendere che la mia donna mi aveva ripetutamente cornificato a mia insaputa e che, ora, era determinata a rendermi partecipe di quella sua perversione, che mi eccitava in maniera così forte da farmi avere sempre il cazzo duro. Da quel momento in poi, la nostra vita è cambiata e, oggi, aspetto sempre con ansia il suo ritorno, pronto a leccare il piacere che di sicuro le sgorgherà dalla fica. Ho infatti notato che non sono pochi i maschi che, generosamente, la scopano con vigore, regalandole interminabili momenti di perverso piacere.
È vero: sono il re dei cornuti, ma la cosa mi piace così tanto che non me ne frega per niente.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 1 Media: 1]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *