Sesso lesbo con la professoressa

Sesso lesbo con la professoressa

Mi chiamo Isabella, ho 22 anni ed ho sempre creduto di essere etero. Per me il sesso è tutto, sono giovane, carina e non sono legata sentimentalmente. Ho frequentato fin da ragazzina diversi ragazzi, non perchè sia una ragazza facile, ma perchè ho sempre pensato che scoprire il proprio corpo e provare piacere sia una cosa assolutamente normale per tutti e non solo per gli uomini. Ho guardato senza provare vergogna film porno, video, webgirl. Mi sono sempre chiesta perchè online ero sempre in cerca di donne da guardare e non di uomini o sesso in coppia. Guardare le tette delle altre, il loro godere, la vagina bagnata mi ha sempre eccitata! Perchè? Credevo fosse normale, ma invece solo da qualche anno ho capito di essere bisex! Guardando due donne fare sesso mi incuriosiva e mi convinceva sempre più che una donna conosce alla perfezione il piacere femminile e di conseguenza sa cosa piace ad un’altra donna. Purtroppo non conoscevo ragazze disponibili e disinibite ed è per questo che il mio desiderio irrefrenabile di poter scopare con altre donne l’ho sempre represso. Tutto è però cambiato al secondo anno di università dove mi sono sentita fortemente attratta da una professoressa alquanto sexy: mora, snella, soda e super affascinante. In matematica non sono mai stata brava ed è per questo che sono stata costretta a seguire ogni lezione noiosa, quasi raccapricciante, ma senza dubbio eccitante. La mia prof era sempre preparata, immancabili per lei erano i tacchi e i vestitini non troppo scollati ma che facevano certamente far volare la fantasia. In giro si vociferava che lei non era sposata, non era fidanzata, non aveva figli e nessuno era mai riuscito a portarla a cena. Mi era sorso così il dubbio che anche la prof, come me, amava il sesso con donne. Come potevo scoprire i gusti sessuali della prof se da alunna non potevo aver alcun “rapporto” con lei? E’ per questo che decisi di frequentare un corso pomeridiano extra dove lei era sempre presente insieme ad un altro prof. Ho provato in tutti i modi a stringere “amizia” con lei, ma nulla! Tutto è però cambiato nel mese di marzo quando la sexy prof ha deciso di dare ripetizioni agli alunni un po’ sfigatelli con la matematica proprio come me. Per fortuna eravamo pochi iscritti ed è per questo che ero riuscita a prendere il giorno in cui ero sola. Un pomeriggio mi sono recata in classe, ero sola e lei era lì con il suo abitino blu e giallo e quel caschetto nero corvino. Una meraviglia. “Facciamo un test”, certo, voleva vedere il mio grado di conoscenza in matematica che risultò essere minimo. E’ per questo che mi invitò anche a casa sua: “Dobbiamo recuperare molte lacune signorina”, “certo prof, la ringrazio!”. Nella mia testa però la matematica non trovava mai posto, ero troppo impegnata ad immaginarla nuda, eccitata e super bagnata. Una prof sulla 40ina con un fisico da sballo non è facile trovarla! Dopo un mese di lunghi pomeriggi trascorsi con la prof e di entusiasmanti sogni erotici, finalmente un giorno entrambe facemmo il primo passo. Sarà stata per il troppo vino bevuto a pranzo, per l’assenza di partner da troppo tempo ma fatto sta che quel magnifico pomeriggio la matematica non era di nostro interesse. Quel giorno misi una magliettina super aderente e scollata, un reggiseno push-up ed un jeans skinny. La prof mi stava correggendo un esercizio ed eravamo talmente vicine che le nostre labbra per qualche secondo si sfiorarono. Imbarazzata la prof mi chiese scusa, non potevamo, l’avrebbero licenziata semmai un giorno si sarebbe diffusa la voce di una nostra presunta relazione. Non ci importò perchè qualche secondo dopo ci ritrovammo di nuovo con le labbra incollate e le lingue intrecciate. Mi accorsi che che non indossava il reggiseno perchè dal suo abitino si intravedevano i capezzoli turgidi. Chissà se la sua passera era già bagnata e fu proprio quell’idea a farmi eccitare ancora di più. Dopo un pò’ la prof iniziò ad accarezzarmi il collo, a baciarmi le guance e ad accarezzarmi delicatamente le cosce. Si girò, si tolse le mutandine e mi fece impazzire di desiderio. Non avevo mai avuto rapporti con una donna ma avevo visto abbastanza video e film da sentirmi quasi un’esperta. “L’ho visto come mi guardi sai..”, mi sussurrò all’orecchio. Bene, lei sapeva quanto la desideravo ed ha deciso di farlo con me, la sua studentessa che in matematica era davvero una schiappa. “Posso..?” e mi tolse così la maglietta. Si abbassò poi per prendere un foglio caduto e così riuscì a vedere la sua vagina, depilata, succosa e quell’ano scuro che avrei voluto accarezzare. Da vera prof troietta mi tolse il reggiseno e si avvicino ai miei capezzoli. Toccava, leccava, succhiava prendendosi poi una piccola pausa di piacere. Sentivo la mia vagina pulsare e ad ogni sua dolce leccata mi dimenavo. Che voglia! I suoi giri con la punta della lingua sui miei capezzoli arrivavano fino all’ombelico, poi risalivano. Mi sfilò i jeans e quei baci iniziarono ad allungarsi fino all’inguine. Magnifico, sensuale e ad alto tasso erotico. Io ricambiavo ma non ero riuscita a tenere ferme le mie mani che cercavano la sua passera umida. Volevo toccarla, sentirla mia ed ovviamente volevo godere come una matta. Non capivo nulla, avevo finalmente ciò che per mesi avevo desiderato tanto. La sua mano destra mentre eravamo sul divano scivolò sulla mia vagina, anche gli slip erano andati via. Il suo dito medio premeva il mio clitoride mentre la lingua continuava ad essere tra i miei seni. Che bella sensazione, unica e magica! Lei sapeva come muoversi, cosa fare, come farmi godere. Lei era una donna, come me! Poco dopo mi fece sdraiare e la sua lingua penetrò dentro di me con una bravura inaudita. Godevo, mi dimenavo, immaginavo la sua bella patatina con le mie delicate dita al suo interno. Dopo aver raggiunto il mega orgasmo toccò a me. La sfiorai, i capezzoli suoi turgidi e scuri erano meravigliosi. La vagina era completamente umida e le mie dita entrarono dentro con estrema facilità. Le nostre lingue si avvinghiarono, si cercavano, ed io cercavo di farle raggiungere l’orgasmo. Una, due, tre dita, con un ritmo sempre crescente. Gridava come non mai, godeva come una troia in calore e finalmente anche la mia prof di matematica raggiunse l’orgasmo. Le ripetizioni divennero sempre più frequenti, immaginate il perchè…

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