La prima volta di sesso lesbo

La prima volta di sesso lesbo

Avevo 20 anni, una vita monotona e trascorrevo interni giorni in perenne ricerca di un lavoro che potesse consentirmi di vivere una vita dignitosa. A 20 anni avere un sogno è lecito. Il mio era quello di poter crearmi una nuova vita a Londra, sola, senza quel ragazzo che mi aveva scopata per due anni e che ormai era diventato un ricordo sepolto.
Decisi dunque di provarci. Un biglietto, una valigia e tanti progetti: non sapevo ancora chi avrei conosciuto e come sarei cambiata.
Prima di partire avevo cercato qualcuno con cui dividere un piccolo appartamento. Conobbi una ragazza in un sito in cui i giovani inesperti cercano compagnia per una incredibile avventura di viaggio. Nelle foto lei aveva un viso angelico, bionda, occhi scuri, un sorriso che incantava ed un corpo che per la prima volta mi soffermai ad osservare per bene.
Ci incontrammo al mio arrivo in un famoso bar del posto. Lei mi aspettava seduta ad un tavolino vestita con un semplice skinny jeans ed un maglioncino scollato.
Mi fece vedere poco dopo l’appartamento in cui avremmo vissuto per qualche mese. Mentre mi mostrava la casa la guardavo, le sue movenze mi ispiravano fantasie spietate e passionali. Non capivo il perchè, non mi era mai successo prima.
Dopo una settimana di convivenza ci trovammo a casa senza avere nulla da fare, in attesa della solita chiamata di lavoro che tarda sempre ad arrivare o che non arriverà mai.
Fuori pioveva, faceva freddo. Ci sedemmo vicine sul divano in cerca di qualche film da guardare al pc ed io continuavo ad osservare la sua pelle liscia e quelle labbra che lei mordeva come se avesse voluto dirmi qualcosa.
Improvvisamente mi accecò la strana voglia di sentirmi addosso quelle labbra, mi stuzzicava ed io incuriosita non facevo altro che immaginare che intimo avesse in quel momento.
Sapevo però, che non aveva il reggiseno perchè riuscivo a vedere le curve dei suoi seni che riempivano quella magliettina che tanto avrei voluto strapparle vie. Mi sentivo eccitata, più la guardavo più mi bagnavo e più sentivo il bisogno di arrivare al massimo piacere.
Lei sembrava accorgersi della mia strana perversione e iniziò a farmi strane domande, farmi strane confessioni che solitamente si raccontano tra amiche.
“Vorresti provare?” mi chiese, ed io scherzando le risposi che non avevo mai provato a scopare con una donna.
Iniziò ad avvicinarsi a me, ad accarezzarmi. Le sue mani iniziarono a sfiorare i miei capezzoli duri. Mi sentivo sempre più eccitata, volevo che quella bocca e quelle mani prendessero tutto il mio corpo.
Mi tolse la maglietta ed i pantaloni poi si spogliò lei. Io avevo un completino nero di pizzo e lei un perizoma rosso che evidenziava ancora di più quel suo culo sodo e rotondo.
Mi fece sdraiare, mi slacciò il reggiseno e appoggiò i suoi seni eccitati sui miei. Con la lingua iniziò a leccarmi mentre mi lanciava delle occhiate da gran zoccola.
Poco dopo mi infilò le mani nello slip ed iniziò a sfiorare con i polpastrelli la mia figa già bagnatissima. “Rilassati…” mi disse, aveva capito benissimo che avrei voluto ansimare invece che stare in silenzio. Non vedevo l’ora di essere sua e di toccare quel corpo che avrebbe fatto invidia ad una dea.
Mentre fremevo e ci baciavamo appassionatamente, lei si sfilò il perizoma. Iniziò tutta nuda a baciarmi le tette e a succhiare i miei capezzoli facendomi esplodere di voglia. Prese una mia mano e la portò al suo seno, morbido e grosso.
Poi iniziò a stuzzicarmi di nuovo verso il basso, prese un lembo di stoffa di perizoma e lo tirò dal basso verso l’alto per stimolare il mio clitoride.
“Ora tocca a te, fammi sentire quanto sei brava” mi sussurrò all’orecchio. La guardai, mi fece un sorrisino malizioso e si appoggiò sullo schienale del divano divaricando le gambe. La sua figa depilata mi fece venir voglia di assaporare e di leccare tutta quella meraviglia.
Incominciai però dal giocare con i suoi capezzoli, poi scesi verso il basso e le infilai prima due, poi quattro dita nella figa che continuava ad essere sempre più umida, calda e vogliosa. Mi avvicinai con la bocca ed iniziai a gustare il suo sapore, un gusto che non avevo mai sentito prima di quel momento.
La sua figa si contraeva, capivo che in quel momento le stavo dando un immenso piacere. Leccavo e succhiavo, infilavo la lingua più dentro possibile in quella figa dalle grosse labbra. La sentivo ansimare, godere, stringere tra le mani i suoi capezzoli e muovere i fianchi fino a che non riuscì ad arrivare all’orgasmo.
Una volta arrivata toccò a me che ero eccitatissima, mi prese, ricominciò ad accarezzarmi le tette e a mordere i capezzoli. “Aspetta, torno subito” mi disse con una voce da grande porca. Al suo ritorno aveva in mano un piccolo deodorante molto assomigliante ad un cazzo, forse l’unica cosa a disposizione che in quel momento poteva ritornare utile. Mi fece mettere a pecora, voleva vedere anche il mio culo e il mio ano che iniziò a leccare e dare dei piccoli colpetti con la lingua. Prese il deodorante e me lo infilò tutto dentro muovendolo su e giù dilatando il mio buco. Alternò tutto con giochi di bocca e di lingua che infilava beatamente. Brividi fantastici, mi lasciai completamente andare. Godevo, urlavo, ero super bagnata e avevo solo una voglia matta di arrivare, di essere penetrata e sfondata anche nella figa.
Prese il deodorante e iniziò a infilarmelo anche lì, sempre più veloce mentre con l’altra mano cercava di raggiungere il clitoride massaggiandolo. Non riuscivo a trattenere i gemiti che si facevano sempre più affannosi fino a che non riuscì a farmi squirtare.
Una volta arrivata lei leccò tutto il mio sapore partendo dal clitoride fino ad arrivare all’ano ormai dilatato.
Quella fu la prima ed unica volta nella mia vita che riuscì ad avere un orgasmo sensazionale e grazie ad una meravigliosa donna. Avevo 20 anni quando iniziai a capire che le migliori trombate erano quelle tra donne.

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