La mia amichetta del cuore

La mia amichetta del cuore

Io e Silvia siamo amiche da quando eravamo alle elementari. Siamo cresciute assieme, eravamo in classe assieme alle elementari ed alle medie. In pratica eravamo come sorelle. Adesso abbiamo entrambe 18 anni, con lo sviluppo siamo diventare molto diverse, io mi sono fatta alta e snella, capelli mori lisci lunghi, occhi verdi, ho una quarta di seno e delle belle gambe. Silvia invece non è diventata molto alta, è snella anche lei, è bionda con gli occhi castani, di seno ha una terza ed ha un culetto veramente bello.
Col tempo abbiamo avuto le nostre storielle con ragazzi diversi, mai niente di importante. Però sessualmente io sono diversa da lei perché sono bisex, mi piace l’uccello ma non disdegno una bella fighetta.
Silvia rimane la mia amica del cuore ma più di qualche volta ci ho fatto un pensierino. Lei sa che sono bisex, ci raccontiamo tutto ma lei non ha mai voluto saperne nemmemo di provare. Dal mio punto di vista sbaglia perché non sa cosa di perde, ma non posso di certo costringerla.
Un venerdì pomeriggio Silvia è a casa mia, come capita spesso, chiedo a mia mamma se può rimanere a cena e mia mamma mi dice di si ma mi ricorda che assieme ai miei dovevamo andare a teatro quella sera, perciò non si sarebbe potuta intrattenere. Poi mia mamma resasi conto della situazione le dice “mi dispiace Silvia, noi abbiamo prenotato i posti, ti chiederei molto volentieri di venire con noi ma non sono sicura che troveremo posto”.
Silvia le risponde di non preoccuparsi ma poi intervengo io “dai mamma! E che cavolo, vuoi che un posto non ci sia? Dai Silvia, vieni anche tu?”
Silvia rispose che le avrebbe fatto piacere e mia mamma rassegnata “va bene, speriamo ci sia posto!”
Silvia esce mezzoretta per andare a casa a cambiarsi. Io mi preparo con una maglietta maniche corte color lilla ed una gonna di jeans dal ginocchio. Silvia ritorna, ha una maglietta bianca con un gonnellino a fiori, anche lei all’altezza del ginocchio ma largo.
Dopo cena andiamo al teatro che distava quasi un’ora da casa nostra ed appena arrivati vediamo che c’è coda al botteghino. Mia mamma stava già borbottando, contrariata perché a causa della mia insistenza forse sarebbe saltata la serata a tutti se non c’era posto.
Tocca il nostro turno al botteghino e la signora ci dice che oltre ai 3 posti prenotati non ce n’erano disponibili. Mia mamma fa per venir via ma io le dico “è colpa mia, visto che Silvia è più bassa di me, si siederà in braccio mio, così non disturberà la visuale di chi sta dietro”. La signora al botteghino acconsentì e mia mamma si rasserenò, aveva proprio voglia di andare a teatro.
Entriamo, i nostri posti erano a metà sala in profondità ma tutti sulla destra di quella fila. Io dovendo tenere Silvia in braccio optai per il posto più esterno, più comodo nel caso qualcuno dovesse uscire.
Prendiamo posto, io tengo le gambe chiuse e faccio salire in braccio Silvia che così ha una gamba che le scende da una parte e una gamba dall’altra. Si adagia con la schiena sul mio petto, leggermente piegata verso sinistra in maniera tale che io stando leggermente piegata a destra abbia una buona visuale.
Si spengono le luci ed inizia lo spettacolo.
Io però non riesco a conentrarmi sullo spettacolo, ho una bella ragazza seduta in braccio, tra l’altro il suo profumo mi avvolge, è buonissimo.
In me inizia a farsi strada un pensiero: quale migliore occasione di far provare un approccio lesbo alla mia amica? Anche perché cosa può fare? Non credo si metta ad urlare sputtanandomi davanti ai miei!
Avevo le braccia appoggiate sui poggiabraccia laterali. Pian piano sposto il braccio destro dal poggiabraccia e lo faccio scendere sul mio fianco. Cerco piano il bordo della gonna di Silvia, lo trovo, adesso risalgo con la mano sotto quel gonnellino per la porzione che è appoggiata sulla mia gamba e poi arrivo alla sua e le appoggio la mano sulla coscia. Lei di scatto si gira verso di me con faccia interrogativa, io avvicino la bocca al suo orecchio e le dico “shhhh, fai silenzio che altrimenti ci scoprono!” e torno a far finta di guardare lo spettacolo. Lei continua a guardarmi interrogandosi su cosa avrei fatto.
La mia mano adesso si muove di nuovo sotto il gonnellino, passa dalla parte esterna della sua coscia alla parte superiore. Visto il buio che c’è in sala non posso essere vista.
Mi muovo nuovamente ed arrivo all’interno coscia. Che pelle favolosa, vellutata, mi sto già bagnando.
Silvia mi guarda di nuovo con un’espressione che parlava da sola: Smettila!
Io le sorrido e con la testa le faccio cenno di guardare lo spettacolo.
Inizio a muovere la mano carezzandole l’interno coscia risalendo fin quasi alle mutandine e tornando giù. Poi mi decido, risalgo ed arrivo all’elastico delle mutandine. Lei mi guarda di nuovo, io guardandola negli occhi infilo un dito sotto l’elestico e lo faccio scorrere dal monte di venere fino alla fine delle sue labbra, torno su e torno giù accarezzadole dolcemente la fighetta.
Lei ha gli occhi sbarrati, non dirà nulla per non mettermi in imbarazzo davanti ai miei ma è fortemente contrariata.
Io oso di più, mi fermo sul clitoride ed inizio a fare un po’ di pressione e dei movimenti roteatori. Lei si morde il labbro, le piace. Sento che si sta bagnando. Mi faccio più intraprendente, scorro la fessura tra le sue labbra ed arrivo al buchetto, infilo un dito ed inizio a muoverlo. Lei è sempre più bagnata. Adesso inserisco anche il secondo dito, entra benissimo. Lei mi guarda con occhi languidi e continuando a mordersi il labbro. Io estraggo le dita e ritorno a sollecitarle il clitoride.
Io sono eccitatissima e lei pure ma non posso osare oltre, non posso baciarla, se ci vedessero i miei sarei spacciata.
Io continuo con il suo clitoride e dopo un po’ torno ad infilarle 2 dita ed a muoverle lentamente dentro e fuori. Lei è bagnatissima, provo e ci sta anche un terzo dito. Ad un certo punto sento che si irrigidisce, sta per venire. Io aumento la velocità delle dita, lei viene sempre mordendosi il labbro per non far rumore. Adesso è un sorriso quello che mi fa, le è piaciuto.
Io estraggo la mano e mi porto le dita al naso per annusare la sua intimità, sa di buono.
Per il resto dello spettacolo mi sono limitata a tenerle la mano sopra la coscia, mano che ho tolto quando si sono accese le luci dopo la fine dello spettacolo.
Mia mamma: “vi è piaciuto?”
Silvia: “è stato molto bello!”
Ah ah, evidentemente non parlavano della stessa cosa!
Tornando abbiamo accompagnato con la macchina Silvia e poi siamo tornate a casa. Ho fatto giusto in tempo a posare la testa sul cuscino che mi è arrivato un sms: “sono stata una stupida a non provare prima! E’ stata una serata fantastica!”
Io le ho risposto con un altro sms: “e non hai ancora visto niente!”
Mi sono masturbata provocandomi 3 orgasmi e poi sono piombata nel mondo dei sogni.

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